Buona sera. Scrivo perché scrivere mi aiuta a sfogarmi in questo momento di rabbia. Sono a lavoro e per il secondo giorno consecutivo sono costretta ad assistere alle scenate xenofobe del mio capo. È terribile per me. Di fonte a pazienti stranieri extracomunitari esce di testa e li tratta con superiorità e disprezzo. Il mio capo è un medico. Io no ne posso più. Vorrei urlare e rovesciargli addosso la scrivania ma mi limito a sgranare gli occhi e a compiere il mio lavoro correttamente avendo anche estrema cura dei mal capitati. Sono anni che cerco di cambiare lavoro ma non mi riesce di trovarne un altro. Sento di essere al limite e quando accadono questi episodi soffro al punto da sentirmi male fisicamente. Mi ammalo. È ormai una costante. Reprimo la mia rabbia esprimendo il mio disappunto in maniera diplomatica quando invece sento un impeto furioso. So che esplodere significherebbe perdere il lavoro che dà da vivere a me e alla mia famiglia. Credetemi mi viene spesso da piangere. Io mi sento vicina a tutti i nostri pazienti e loro sentono il mio calore. Spesso mi ringraziano ma io sono che non devono perché la loro presenza dà molto alla mia vita. Tuttavia sento adesso di non farcela più.
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Categorie: - Lavoro
Ma non puoi far presente la situazione proprio a nessuno? Magari potresti contattare in forma anonima qualche associazione antirazzista o a mali estremi far venire Striscia o le Iene a riprendere in qualche modo con telecamera nascosta.
Ci saraà pure un modo per fermare lo stronzo!!