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My way

di My way

Buongiorno a tutti. Vi scrivo per un’esigenza mia, direi uno sfogo. Vorrei raccontarvi un po’ la mia vita, spero di non annoiarvi troppo. Parto col dirvi che ho 44 anni e fin da piccolo ho sempre sognato di vivere in una grande città, meglio straniera. Il mio ideale di città è sempre stato Berlino. Sognavo di fare l’architetto, sognavo di avere tanti amici sognavo l’amore ma non il matrimonio, il mio ideale di rapporto era ognuno a casa propria. Purtroppo di tutto quello che ho sognato non si è verificato nulla. Devo dire che la colpa è stata tutta mia ed ora sto vivendo un momento di frustrazione perché mi sento in gabbia e non ho il coraggio di scappare da questa gabbia. Ecco il problema, il coraggio. La mia vita è andata avanti per inerzia, il lavoro ed il matrimonio. Non ho mai avuto il coraggio di prendere una decisione sulla mia vita. Ho studiato fino alla quinta superiore quello che poteva darmi un lavoro, ho fatto tutto quello che facevano gli amici. Ho comprato una bella macchina perché tutti lo facevano, avevo tanti soldi e non li ho usati per andare all’estero, troppa paura meglio la certezza degli amici di vecchia data. Mi sono messo assieme ad una ragazza che mi ha tradito ed io non l’ho lasciata per paura di rimanere solo. Mi sono sposato a 42 anni perché avevo paura della solitudine della vecchiaia ed ora la sto pagando. Purtroppo abbiamo delle divergenze che, se ne avessi la possibilità, cercherei di risolvere ma non ci riesco. Ecco la mia vita è fatta tutta così. Per paura della solitudine ho accettato tutto quello che la vita mi proponeva. Certo non dovrei lamentarmi, ho una casa di proprietà, un lavoro, sicuramente c’è gente messa peggio di me, ma questo non lenisce la mia sofferenza. Ho visto passare i migliori anni della mia vita senza essermeli veramente goduti. Cosa posso fare? Vorrei recuperare quello che mi sono perso ma non so se ne ho il coraggio. Vorrei cominciare da una cosa, un mio sogno; vorrei mettermi in proprio, creare una cooperativa che si occupa di viaggi su misura di trekking e bicicletta, vorrei avere il coraggio di lasciare mia moglie ed avere il coraggio di affrontare la vita da solo, vorrei attorniarmi di veri amici che condividano le mie passioni. Vorrei conoscere tanta gente, straniera e non…vorrei vivere appieno la mia vita e non subirla…

Lettera pubblicata il 22 Aprile 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    My way -

    Volevo precisare una cosa, non voglio lasciare mia moglie…la amo…il problema è che litighiamo spesso, lei non capisce il mio punto di vista ed io, forse, non capisco il suo punto di vista…quando non litighiamo stiamo bene, purtroppo, la calma, non dura molto. Tutto ciò è molto frustrante, perché, se potessi, cercherei di risolvere tutti i problemi con lei…il mio rammarico è che quando mi sono sposato temevo questa situazione potesse venire fuori ed io non ho fatto nulla per evitarlo…

  2. 2
    Golem -

    “…perchè tutti lo facevano”.

    My way, lo dici tu stesso: ci vuole coraggio, specie per guadagnarsi la propria libertà, che poi consiste nel conoscere sè stessi, anche attraverso errori e tentativi. Ma certo NON vivendo la vita degli altri, fare cose perchè le fanno gli altri, per PAURA come riconosci tu stesso, ma sforzandosi di capire quale si vuole che sia la propria di vita.

    Se non sei tu a scegliere che vita vuoi vivere, sarà lei a farlo per te. E mi sembra che tu sia già a buon punto nel subirla.

    “Il navigante che pensa ai pericoli della traversata non lascerà mai il porto”, si dice, e tu hai vissuto così, al sicuro dalle tempeste ma non dal passare del tempo che fa invecchiare comunque “l’imbarcazione”, come si può osservare oggi in tantissimi giovani uomini mai…salpati per la vita.

    Intanto, devi cominciare a chiarire a te stesso cosa provi VERAMENTE per tua moglie, e viceversa, e poi ne riparliamo. Ma la strada è lunga, devi saperlo, e tu non hai alzato neanche il trinchetto del tuo “scafo” col quale dovresti solcare quel mare che ti spaventa.

  3. 3
    verdebottiglia -

    Il tuo problema è davvero la mancanza di coraggio, o in realtà una grande lotta tra la vita reale da accettare, e una vita fatta di sogni campati in aria?
    Sai, la fine della tua lettera la dice lunga… Sei partito con grandi sogni, forse eccessivi per la tua portata. E finisci ancora oggi con altri sogni. Speri in un nuovo lavoro, un nuovo rapporto con tua moglie, dei nuovi e sinceri amici, gente nuova da conoscere.
    Beh io mi chiedo, viste le tue scelte “copia e incolla” fatte in passato, se davvero sai chi sei. Se veramente anche questi nuovi sogni non sono altro che l’ennesima fuga dalla noia e dall’insicurezza che ti porta il non capirti appieno, il non esserti messo a fuoco nonostante i tuoi 44 anni.
    Più che coltivare nuovi sogni, credo dovresti partire con l’esplorare te stesso, quello vero. Un aiuto da parte di un esperto non sarebbe una cattiva idea.
    Tanti cari auguri!

  4. 4
    jho -

    Ma cosa vuoi di piu? Smettila di reclamare! hai una casa, hai una moglie che ami, hai il lavoro, hai la macchina. Accontentati e vivi la vita. Ce gente che non ha niente di quello che hai tu! Nella vita bisogna sapersi accontentare!

  5. 5
    camy -

    concordo con verdebottiglia, al 100%.

  6. 6
    Angwhy -

    Immagino tu sia una persona molto prudente e responsabile e com’è ovvio pensi a delusioni a grandi imprese a una thailandese appunto ma se non sei disposto a rischiare nulla non ti resta che aspettare di avere 86 anni quando lo stato(forse)ti darà una ricca pensione con cui potrai dare libero sfogo alle tue iniziative

  7. 7
    My way -

    @Golem: Direi che i miei sogni erano dei desideri, mi immaginavo la mia vita in certo modo. L’ho sempre immaginata in una certa maniera. Forse non sarei mai riuscito a realizzare i miei desideri, ma quello che mi far stare male è che non ci ho neanche provato. Non considererei una fuga dalla noia ma un cercare di essere veramente realizzato. Ho fatto anche terapia, conosco certe dinamiche del mio comportamento ma, nonostante questo, sono paralizzato.

  8. 8
    rossana -

    My way,
    se hai fatto terapia e conosci abbastanza te stesso, le mie parole ti suoneranno risapute.

    se uno non ha coraggio, non se lo può dare. il gusto di osare e di rischiare fa parte del temperamento, che non ci possiamo costruire più di tanto, in particolare nei suoi aspetti di fondo.

    una cosa è la volontà che, unita all’intelligenza, all’impegno e a un pizzico di fortuna, può consentire di realizzare determinati obiettivi, se questi sono calibrati a tutte le condizioni al contorno. altro è il sogno o l’illusione di come si potrebbe, o si vorrebbe, essere.

    legata mani e piedi al lavoro e alle cure della famiglia per decenni, mi sono immaginata di avere una certa inclinazione artistica, per la quale non mi riusciva di ritagliare il tempo necessario. quando mi sono trovata totalmente libera, ho dovuto ammettere, mio malgrado, che quell’attività, tanto agognata, era parecchio lontana dalla mia portata.

    tuttora mi consolo dicendomi che adesso sono stanca e non ho più le risorse che avevo negli anni della maturità, ma so bene che non è così: non si trattava che di un’aspirazione velleitaria, incompatibile con la mia reale essenza.

    studiati a fondo e accettati per quello che sei, rallegrandoti per quanto già hai conquistato, che non è poco.

    il discorso relativo a tua moglie, invece, dovrebbe essere rivisto con maggior attenzione, anche perchè ti sei contraddetto subito dopo aver pubblicato il primo post…

  9. 9
    Golem -

    Ma sai MyWay, non sei un caso isolato, ma una delle tante vittime di una cultura “del tutto e’ possibile”, che crea un’ immagine di noi stessi attraverso i modelli di successo che ci vengono proprinati dai mass media, a loro volta pilotati dal sistema economico.
    Il risultato è la differenza che esiste tra quello che siamo veramente e quello che ci convincono che potremmo essere. È evidente che tu ti sentì “incapace” quando ti avvicini a tentare di realizzare i tuoi desideri, non avendo mai sperimentato le tue capacità, ma solo immaginate attraverso l’illusione mediatica di cui ti parlavo.
    La realtà e’ fatta invece di costanza, applicazione, errori e correzioni di quella rotta metaforica che ti ho prospettato con l’esempio del navigante. Ma quelle cose e quegli errori si hanno se si salpa, altrimenti si rischia di vivere solo coi sogni. E di solito si sogna quando si dorme.
    Fai un serio consuntivo della tua vita e prefiggiti un obiettivo, anche piccolo, ma perseguilo. Comincerai a conoscere le tue capacità di risolvere i problemi veri e aumenterai le tue possibilità attraverso l’esperienza. Ma soprattutto TI CONOSCERAI per quello che sei veramente, e questo è forse l’obiettivo migliore che possiamo raggiungere nella vita.

  10. 10
    Invisibile al Mondo -

    Vivi! Provaci almeno! Sei stato schiavo e prigioniero della monotonia di questo Mondo grigio per troppo tempo! Non pensi sia arrivato il momento di reagire?
    Sotterra quel fastidioso condizionale, realizza tutto quello a cui ti sei opposto fino ad oggi, chiudi nell’armadio l’uomo riluttante e disinteressato che ti ha sottomesso fino ad ora e tira fuori il vero uomo che si nasconde in te!
    La tua volontà si è piagata fin troppo alla paura… E’ arrivato il momento di reagire!
    Anche il più cinico degli uomini può essere in grado di superare i propri limiti e le proprie sicurezze!
    Basta volerlo!

    Ti faccio il mio in bocca al lupo e ti lascio la mia mail, se per caso avessi voglia di chiacchierare:

    invisibilealmondo@gmail.com

    Un abbraccio,
    Giulietta

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