Buonasera. Stiamo insieme da 5 mesi. Entrambi 22 anni. Ho notato da tempo che vuole tenermi lontano il più possibile dalla sua famiglia, non perchè voglia necessariamente conoscerli, ci mancherebbe altro. Gli prendo le buste, salgo le scale, la accompagno fuori la porta, entra per prendere la sua borsa, io che l’aspetto fuori e nemmeno mi accenna di entrare (c’era solo sua sorella in casa). Sinceramente mi sono sentito come un “bamboccio” ad aspettare lei che uscisse fuori dalla sua porta. A questo punto non so che fare…Se glielo dici ti risponde:”eh ma c’era il guardiano di mia sorella ecc. ecc.” Non mi fece entrare nemmeno quando a casa sua non c’era NESSUNO. A questo punto non so che pensare, so soltanto che a volte mi sento estraniato dalla sua sfera familiare e abitativa. A chi mi risponderà, cosa mi consiglierebbe di fare? Come posso riuscire a farmela scrollare di dosso questa situazione? O altrimenti, come potrei approcciare per dirglielo? Vi ringrazio in anticipo.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Amore e relazioni - Famiglia
Per quanto riguarda il renderti partecipe della sua sfera familiare: questa ragazza avrà i suoi tempi, come tutti, e in fin dei conti sono solo 5 mesi che vi frequentate: probabilmente ci sta andando cauta, sentirà un po’ di imbarazzo o forse in questa fase non vuole interferenze. Magari preferisce presentarti più avanti in una maniera un po’ più formale alla sua famiglia, che non sia facendoti entare e presentarti alla spicciolata a chi in quel momento casualmente si trova in casa. Se invece, come immagino, ti ha dato più fastidio l’aver fatto anticamera, su questo non hai tutti i torti, per cui parlale e spiegale che la prossima volta preferisci aspettarla in macchina anzichè su un pianerottolo, piazzato davanti a una porta chiusa come uno scemo. In generale, non mi sembra comunque una situazione così grave.
Se aveste qualche anno in più, la cosa sarebbe in effetti strana. Considerato però il fatto che siete molto giovani, è probabile che lei voglia aspettare più tempo a presentarti alla sua famiglia, quando avrà maggiori certezze nei tuoi confronti. Certezze che a 22 anni dopo soli 5 mesi insieme non può avere. Questo non significa comunque che a te non ci tenga.
Puoi però provare lo stesso a chiederle se è effettivamente così (che non ti abbia fatto entrare quando non c’era nessuno è in effetti un po’ eccessivo). Quando siete soli, chiedile educatamente ma direttamente quando pensa di presentarti ai suoi e/o perchè non ti ha mai fatto entrare. Dillo anche a lei che ti sei sentito un “bamboccio”. Aggiungi anche che non deve cercare scuse: tu hai il diritto di sapere la verità. In base alle sue risposte poi, trai le tue conclusioni. Se ti dicesse che vuole semplicemente aspettare, a mio parere non è un motivo di allarme. Non per ora almeno. Saluti.
Direi che la cosa migliore si parlargliene.
Ma sicuro che un giorno non rimpiangerai l’essere lontano dalla sua famiglia? 🙂
Grazie mille. In fondo,dentro di me,già sapevo tutto ciò ma avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno. Grazie mille.
Non è lui.Recentemente mi sono accorta di essere stata irrispettosa nei confronti del padre di un’amica. La cupa visionarietà non si rispecchia nella mia costanza perché lei partecipa con violenza alla resistenza nazionale,dimenticando che l’opera della quale è grande protagonista attraverso la luce che trapassa gli abiti, e non solo, ed esaltando la bruttezza degli effigiati che partecipano all’opera della Provvidenza si fonda sulla famiglia. Non sono io, ma lei a resistere, per motivi che rispetto. Poi, per carità, capita di vivere gelosie e quant’altro, ma non è una cosa che ti aliena dal mondo e da te stessa, tradormandoti in una macchina spirituale. Nel profondo della tua coscienza sai che non puoi vivere schiavo del modello borghese. La legge naturale accentua la tua insofferenza alle catene che hai portato perché spinta dalle circostanze che spreannunciano la scelta di poi. In questo senso è comune cadere nella tentazione per dare un significato alla redenzione. Io resto qui.
Quindi la tua visionarietà partecipa alla resistenza nazionale? È una partigiana. Iscrivila all’ANPI.