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Lettera pubblicata il 28 Dicembre 2012. L'autore, lilla69, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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SAM, dici @noia per una vita media in cui non ci sono tante preoccupazioni@. Giustamente dici forse perche’ non lo sappiamo. Concordo che per alcuni cmq la vita senza troppe preoccupazioni assume toni da noiosamente media, uomini e donne che siano. Cosa che a me ha sempre lasciato, ammetto, un po’ perplessa. Non per il fatto che due persone possano staccarsi l’una dall”altra per svariate ragioni, tra cui la mancanza di vero dialogo ecc. Il fatto e’ che di per se’ a me una vita senza troppe preoccupazioni sembra un lusso da coltivare, una serenita’ positiva su cui si innestano espansioni e non implosioni. A scanso di equivoci (visti i deliri di rdf) quando lo dici lo dico a livello individuale prima che di coppia. E non parlo di uno schema, parlo di una sensazione.
Non parlo del (come mi attribuisce lui a caz) “ora trovo un buon partito, con casa fatta cosi o cola’, tot soldi a disposizione, matrimonio celebrato cosi e cola’, numero figli tot” e cio’ che lui chiama imprinting patriarcale. Ma poiche’ nella via di preoccupazioni belle grosse ce ne sono o ne possono arrivare (come mi pare anche tu sai) e di scontato non esiste nulla la serenita’, quella reale che puoi sentire quando ti svegli la mattina, a me non sembra media. Se rifletto con te ora non so se so cio’ fin da bambina perche’ vengo comunque da una famiglia che ha dovuto per ragioni storiche e politiche abbandonare la sua casa, le sue cose, degli affetti e ricominciare. Cosa hanno provato lo so cosi come so quanto siano stati positivi in quel frangente nel sentire e vivere e costruire la serenita’. Mio padre ha ricordi bellissimi di anni in cui avrebbe potuto provare e avere intorno solo rabbia e sradicamento. Io ho iniziato la mia vita avendo intorno amore, e impegno per costruirsi una vita migliore. Ho imparato da subito ad apprezzare piccole cose e a usare la fantasia e la creativita’ ecc. Penso mi abbiano fatto un regalo. A 18 anni mi son ritrovata con una malattia cronica, non grave di per se’ ma mi son sempre ritenuta fortunata che mi sia venuta in forma lieve seppure all’inizio si sia presentata in modo piu’ antipatico, diciamo. Taglio corto, scusa, perche’ sono appena ai 18 :p : cio’ che voglio dire e’ che l’essere umano ha diritto ovviamente di sentire e ascoltare cosa per lui o lei e’ serenita’, gioia, entusiasmo o disagio ecc a seconda della sua visione della sua realta’. Pero’ una vita media per me non esiste… Nel senso che le carte possono talmente rimescolarsi di continuo e per ragioni di un progetto da realizzare (che sia imparare il giapponese) o per motivi seri che di per se’ (di per se’) il fatto che si possa vivere e crescere, come individui o come coppia a me non sembra una noia.
Lilla,
estrapolo dalla nebulosa situazione che descrivi due passaggi per me significativi:
“credo che certe situazioni anche se passano ti lasciano dei segni del tipo niente sarà più come prima.”
“credo ancora di amarlo ma come si potrebbe amare un fratello, un amico-a, senza cioè quel trasporto che distingue l’amore dall’AMORE.”
a te decidere, visto che non intendi dare approfondimenti, se sei giunta alla chiusura che descrivi più per quanto è successo fra voi oppure più per il trascorrere inesorabile del tempo, che quasi tutto logora (l’innamoramento ha una durata media di 5 anni mentre il matrimonio tende oggi a sgretolarsi in media dopo 15 anni).