Ciao a tutti, scrivo per condividere la mia esperienza e trovare un conforto. Ho 32 anni e fino a due anni fa avevo una relazione che non mi soddisfaceva appieno (durata 8 anni). Poi è arrivata lei…bella, sexy, intraprendente, disinibita, sicura di sé. Ci siamo conosciuti sul lavoro, io di Firenze e lei abruzzese residente a Roma. Lei rimasta folgorata dal primo momento, dopo mesi decide di contattarmi (pur sapendo della mia relazione) e io rimango colpito. Decido di incontrarla a Firenze e scocca la passione. Mi innamoro come mai nella vita, mollo tutto e decido di iniziare una relazione con lei. Primi mesi alla grande, poi (complice un suo grave lutto) le cose cambiano. Lei inizia ad isolarsi e a diventare sempre più misteriosa. Io mi insospettisco perché non mi porta mai a casa sua e non so quasi niente di lei. La relazione peggiora e lei si chiude in se stessa, scopro che ha molti problemi alle spalle (è stata anoressica, ha subìto violenze da bambina…). Lo psicologo le diagnostica una sindrome borderline di personalità, ed infatti scopro che ha anche episodi di autolesionismo. Per farla breve passiamo un periodo in cui lei si rifiuta totalmente di vedermi ed io che sto male e decido di affidarmi ad uno psicoterapeuta per superare il dolore del suo allontanamento. Purtroppo la mia famiglia e i miei amici mi vedono stare molto male e, dopo un paio di mesi di tira e molla, decidono di mettersi in mezzo scrivendo un messaggio a lei per dirle di lasciarmi stare (forse avevano paura che potesse farmi del male). Per me è stata un’intromissione devastante, perché di fatto da quel momento lei non ha più voluto saperne niente di me (spaventata dalla reazione delle persone a me vicine). Con molta sofferenza decido di accettare la separazione, con la morte dentro. Ancora oggi (sono passati quasi 10 mesi), sento la sua mancanza. Ho avuto un’altra relazione dopo di lei, ma è stata più un “chiodo schiaccia chiodo” per alleviare la sua perdita. Sento che la amo ancora e mi sento veramente cambiato. Cerco in ogni donna il suo sguardo, ed ho tanta paura di non riuscire più a provare quello che ho provato per lei. Ringrazio chiunque vorrà darmi una parola di conforto.
Vorrei condividere quello che provo
di
Guiggui
Lettera pubblicata il 22 Maggio 2018. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Guiggui.
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Che dirti per confortarti… devi capire dentro di te che è finita, perché lei non tornerà mai più da te. Poi aspetta che il dolore passi. Non isolarti, cerca le persone care, gli amici di sempre… piano piano, la mente troverà nuove situazioni per colmare il vuoto che lei ha riempito in te e che poi ha lasciato. La mente trova sempre alternative: dalle tempo.
mai lasciare la strada vecchia per una nuova
“Lo psicologo le diagnostica una sindrome borderline di personalità, ed infatti scopro che ha anche episodi di autolesionismo…”
Capisco che quando si è “cotti” di qualcuno tutto appaia epico e romanzesco, ma con certe “dotazioni” come quelle che hai descritto di quella donna, spiace dirlo, ma non ci sono speranze di avere un rapporto “sano” col quale poter progettare un futuro.
Se parenti e amici, che presumo ti vogliano bene, si sono permessi di intromettersi, è perchè si saranno resi conto che tu non avevi la lucidità per capire che la situazione era fuori controllo. Una persona con quei problemi non ne uscirà mai purtroppo, sarà sempre vittima di una personalità “al limite”, e lo stesso vale per chi le sta vicino.
Tu sei ancora sotto l’effetto “ormonale”, che come il canto delle sirene omeriche ti spinge al “desiderio” di “quella” lei che te li ha fatti scatenare, ma quando quell’effetto si attenuerà resteranno solo i suoi problemi. Te la senti di condividerli a bocce ferme?
Come mai hai deciso di chiudere uma relazione di 8 anni per inseguire un’infatuazione del momento?dovresti capire che cosa cerchi di fare nella tua vita..la tua mente ora è confusa..
Tieni presente, che quando una persona pratica autolesionismo, rischia di trascinare con sè anche persone sane. I tuoi amici e familiari hanno fatto bene a tirarti fuori da quella situazione. La cosa triste è che lei probabilmente non ha nessuno che sarebbe pronto a fare la stessa cosa per lei. Tu non puoi essere il suo anti stress, o peluche o bambola sul quale sfogare la rabbia e la depressione non è il tuo ruolo.
Ormai quello che fatto è fatto tu non sentirti responsabile, come non sono responsabili i tuoi amici e familiari, che evidentemente hanno ritenuto di dover intervenire, tanto era grave la situazione.
Anche io sono molto giù e vorrei trovare qualcuno per parlare di come mi sento..c’è qualcuno di modena e provincia?sono solo..non abbandonatemi..
I media propongono il mito borghese della ricchezza contraddice la realtà dei fatti. In questi mesi ho rivisto un ragazzo che di famiglia ricco non è mai stato, ma sembrava credibile nel racconto delle sue memorie, anche se nel suo stile non c’era niente di nobile. Ma questo non importa. Anche l’inclinazione insana dello scrupoloso, che continuamente s’interroga se sta per commettere un nuovo peccato e non lascia trasparire neanche un minimo di misericordia che nasce dall’intima consapevolezza di essere poveri peccatori perdonali che si possono permettere di vivere in maniera decorosa, ebbene, quel ragazzo ha una presenza molto più concreta di quella di un borghese che esce dal suo dominio per imporsi nel mondo come individuo e non come facente parte di una classe. Ma anche in quella vita, lo abbiamo visto, la sensualità sfrenata non fa parte del ménage di una vita vissuta per il lavoro.
Di conseguenza l’idea di poter trarre un profitto dal godimento di un benessere che nella vita è sempre relativo potrebbe essere molto seducente. Con questo non voglio dire che dobbiamo fermare l’economia. Dico che dobbiamo essere preparati all’idea che nel quotidiano il piacere è un lavoro che si affronta con gioia quando si vive una vita spirituale ricca e si pensa alla purificazione dell’anima. Rimuovere il problema indicando il denaro come lo sterco del Diavolo è semplice, ma il mondo intanto continua a girare in maniera disordinata perché il desiderio nasce e muore con l’uomo. La figura del risparmiatore sembra sparita, ma ci sono persone che non hanno la forza per entrare nel vivo della battaglia e vivono la vita come una misione impossibile. Tramite il risparmio si affidano al Signore, dando fiducia alle banche,per esprimere nella loro vita un amore totale che si realizza al di sopra delle loro forze. Anche queste famiglie meritano rispetto. Il loro è un pensiero.
@Golem: il tuo pensiero infatti è esattamente lo stesso che hanno avuto le persone a me vicine, però io l’ho vissuta come una grande violenza. Evidentemente hanno reputato che io non fossi in grado di gestire la relazione e/o di riuscire a troncare i rapporti. Per come erano forti i miei sentimenti credevo che avremmo potuto superare i problemi.
@Deng: ho mollato perché ero attratto dall’altra persona, un’attrazione mai provata prima (probabilmente anche perché non ero più innamorato)
@Gabriele: ti ringrazio per le tue parole ed il tuo parere, forse davvero devo far passare un po’ di tempo.
Adesso sono solo e mi sto dedicando ad un po’ di miei hobby, oltre al lavoro, che, per fortuna, mi tiene occupato durante tutta la settimana
Un altro “fuori tema” spettacolare offertoci da Rossye. Guiggui non ci faccia caso.