Se lui durante un rapporto sessuale ti chiede se hai avuto altri dopo di lui (lo avevamo già fatto l’anno scorso)…. vi è mai successo?
E’ un rapporto di scopamicizia ma lui si ostina a non volerlo definire così. dice che siamo amici ma c’è una gran attrazione.
l’altra volta che eravamo usciti mi aveva chiesto se avevo avuto altri e se ci avevo fatto qualcosa, la volta ancora prima anche…. sarebbe la terza volta che me lo chiede! paura o gelosia o cos’altro? lui sa che io ho notevoli problemi nel sesso quindi dovrebbe immaginare che non mi riesce così facile andare con qualcuno….
Lettera pubblicata il 8 Aprile 2016. L'autore ha condiviso 9 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uga29.
Io reagirei tacendo.
Che tu abbia o non abbia avuto altri partner non lo riguarda, se per te il vostro è solo un rapporto sessuale.
Delimita il tuo territorio con paletti precisi sin dall’inizio!
Per quanto mi riguarda si potrebbe trattare di una “mitopoiesi”, di un processo di creazione di miti. Il contesto neutralizza i rapporti di causa ed effetto, tipici di una concezione deterministica della realtà; gli elementi della frase vengono tenuti insieme da una serie di figure retoriche che hanno una funzione “iterativa” (temine introdotto da Genette nella terminologia narratologica che descrive la possibilità di raccontare una sola volta quello che accade “n” volte) Non si tratta di una illazione. Inconsciamente manifesta una speranza, cerca di sollecitare la tua curiosità e di creare un filo invisibile. Ad ogni modo, per quanto mi riguarda, non mi farei condizionare da queste fantasie amorose perché ho costatato che l’uomo, spesso e volentieri, fa leva su un bigottismo che suscita interesse. Ma si tratta di un momento e quando ne divieni consapevole cominci ad avere altre aspettative. Mi spiego: quando subentra la confidenza l’interesse comincia a scemare e con il tempo rischi di perdere anche i sentimenti. L’amore non è una realtà storicamente data. In un momento di debolezza, sono sincera, un discorso di questo tipo mi potrebbe confondere ma in cuor mio avrei come la sensazione di tradire me stessa, perché “è la somma che fa il totale” (Totò). Quell’atteggiamento, che non corrisponde alla realtà dei fatti, deve trovare un riscontro nei comportamenti quotidiani. Per me la costruzione di un amore dipende dalla volontà di dare un orizzonte alle proprie fantasie. Non è semplice portare avanti la vita di coppia… io sono favorevole alla separazione perché non riesco a concepire il rapporto come una relazione sentimentale. Ritengo che la parte affettiva sia importante ma che esiste un bisogno di esprimersi, neanche tanto latente in verità, che ci rende poco inclini al compromesso. Eppure i compromessi sono tanti, fanno parte delle regole dl gioco, bisogna tenere conto anche delle necessità dell’altro. Quando il rapporto tra “io” e “super-io” (Freud) diventa disarmonico si rischia di perdere motivazione. Questo nella vita in generale. La coscienza, o quella che nella terminologia freudiana viene denominata “super io”, (istanza psicologica che si fa portatrice delle norme morali e sociali)non deve imporsi sull’io (sulla volontà). Mi muovo su due binari perché mi rendo conto che talvolta quando si parla di persona umana diventa difficile intendersi e che il proprio divenire viene vissuto come una forma di emancipazione. Ti auguro buona serata! Un saluto 😉
È la “mitopoiesi” che ci fotte nel sesso, accidenti. E io che come “medico laddista” ero rimasto alla buona, vecchia eritropoiesi.
Ecco, Cassye, il post al quale si rifà la mia ironica replica è un “esemplare esempio” (tautologia necessaria) di “maestrinismo” ridondante dal contenuto peraltro inservibile all’utente che si aspetta una risposta. Ma per motivi illogici non è ritenuto tale. Tu che sei intelligente, mi sapresti spiegare perché?
Ti dico come la penso io. Perchè la gente si ferma alle apparenze formali e non al contenuto, e perché la prosa che vi si esprime è rassicurante e non aggressiva. “Eufonica” ebbi modo di dire in un altro momento.
È la quintessenza di quel “presenzialismo” di cui ti accennavo altrove, ma allo stato “puro”, che cioè proviene dall’inconscio senza “filtri” di nessuna natura. È espresso in maniera “innocente”, inconsapevolmente onesta potrei dire, per le caratteristiche “specifiche” dell’interessata, che infatti, volendo in realtà parlare SOLO di SÈ, NON interloquisce con nessuno, e lo fa notare solo perché è un’ “anima candida”, diciamo. Quell'”innocenza” che altri presenzialisti meno candidi non hanno, e che devono simulare col pretesto del dialogo, per fare i Maestrini “senza farsene accorgere”, come diceva Totò, oltre “alla somma che fa il totale”.
“Che tu abbia o non abbia avuto altri partner non lo riguarda, se per te il vostro è solo un rapporto sessuale.”
concetto chiaro, semplice, lineare e preciso! non mi pare ci sia altro da aggiungere.
tutto il resto ? E’ NOIA!
Uga!!!!!
1+ 3= 4!!!!
Farà sempre 4…!
Puoi girarla come vuoi….anche a gambe all’aria ma la frittata sarà sempre la stessa!,
Due amici che si vogliono bene e si attraggono tra di loro….sono e resteranno sempre. …..AMICI….SCOPAMICI!
se poi…il tuo amico non lo vuole riconoscere OK..quello è un altro discorso….e dipende da lui…cioè è una cosa sua!
OK? Non credo ti faccia quelle domande per gelosia…non è innamorato di te…semplicemente è per orgoglio! Per sapere se lui è l ‘unico o c’è qualcun altro… Tutto qua…!
Con il suo commento Rossella delirava più del solito…cmq uga lascia stare l”arabo di Rossella sui miti e non si è capito nulla come sempre… È un rapporto come dici te e hai ragione te a considerarlo così ma lui non vuole riconoscerlo….tutto qua..parlagli..e chiedigli apertamente a lui le cose….OK? Prova…vediamo cosa ti dirà..
Rossella, riassemblando un po’ il tuo discorso, devo dire che mi hai convinto. Una tromba n volte, ma grazie alla mitopoiesi iterativa è come se avesse trombato una volta sola. Così riduce il rischio di malattie veneree, che poi giustamente è ciò che paventano i gelosi. Grande Rossella.
il discorso è che non siamo amici nel senso che di solito si intende per amicizia. io non gli voglio bene, non mi interessa un fico secco di lui! lui da parte sua non ne ho idea, dice di sì e in effetti sembra preoccuparsi di trovare la maniera giusta di andare d’accordo con me. poi forse sono io troppo fredda, non so. sinceramente non me ne frega niente di nessuno dei miei amici ma basta che non mi abbandonano. forse ho qualche problema visto che non provo ne bene ne nient’altro. ho l’esigenza che mi dimostrino spesso di volermi bene e che non mi abbandonino. io da parte mia non sento di dover dimostrare le stesse cose. quando ho voglia di compagnia mi faccio sentire. con lui lo stesso, non sento ne amore ne bene ma se per caso mi vien fuori a parlare di altre come era successo all’inizio ci sto malissimo e preferisco chiudere. in lui forse sti atteggiamenti di voler essere l’unico denotano un po’ di narcisismo…. gliel’avevo anche detto ma lui nega ovviamente. l’ultima volta che eravamo usciti non sapeva come definire il nostro rapporto. non capisco perché non gli va bene il termine trombamicizia. bho.
NO, cara uga quale paura o gelosia? al tuo amico in quei momenti lì, gli si stacca proprio la corrente e non riesce a mantenere la memoria a breve termine. Se glielo chiedessi non riconoscerebbe nemmeno i parenti, trattasi di sindrome del black out, con bisogno estremo di costanti aggiornamenti. 🙂 Certo che anche tu, non gli sei mica di aiuto se definisci questo vostro rapporto con quel termine grezzo, privo di ogni romanticismo… hai mai provato con 2 anime freelance in cerca di benessere corporeo? come vedi oltre a SUONARE meglio, risulta essere un concetto molto moderno e più attuale. Questione di forma! :-)))
…ecco te lo dice pure Rossella, pensa cosa è andata a tirare furoi dal suo cilindro? la ” mitopoiesi ” … praticamente il suo pane quotidiano, chissà quante proiezioni mentali se dovuta inventare per neutralizzare gli effetti delle presunte relazioni? un esperta come lei sarà iscritta all’albo con tanto di firma ad ogni brevetto.
Rossella, ma il tuo pensiero è l’applicazione concreta oggi vigente di tutte le Love S.r.l. definite da me anche Social Love Enterprise, l’apoteosi della coppia vincente che conquista i suoi sogni raggiungendo le estremità del Cosmo. Peccato che di solito il viaggio finisce in tribunale.