Questo che scrivo è più che altro uno sfogo. Lo dice il titolo: voglio vivere da sola ma non posso. Nonostante abbia un lavoro, non posso permettermi di vivere da sola. Tutto questo perché vivo a Roma: gli affitti sono troppo alti. Ho due alternative, rimanere a vivere con mia madre e mia sorella oppure andare a vivere con mio fratello. Entrambe le prospettive mi sono insopportabili, non vedo vie d’uscita e non so proprio più come fare a vivere così e ci sto veramente male. Qualcun’altro si è trovato nella stessa situazione e ha superato la cosa?
Lettera pubblicata il 6 Maggio 2019. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Cu.
Ciao io sono di Roma, e penso da Romano che la nostra sia una città con tutti i tipi di prezzi e di zone. Ho vissuto in varie parti d’Italia e posso assicurarti che ormai i prezzi sono alti ovunque in rapporti agli stipendi, tranne casi singoli tipo il Friuli. Considerando uno stipendio medio dì 1300 netti, puoi trovare molte case piccole o monolocali sui 400 euro mensili..
Quando avevo 28 anni guadagnavo poco e mi iscrissi ad una cooperativa di abitanti. Entri in graduatoria e ti danno una casa in affitto calmierato (di solito 20 o 25% in meno che da privato) per 30 anni; canone alloggio spese comprese a prezzo bloccato. Dopo circa un anno di attesa ebbi la casa. Non si tratta di case popolari. Io vivo a Milano e purtroppo non so se esistano a Roma, anche se credo di sì. Ora di anni ne ho 37 e vivo sempre nella stessa casa. Non comprerò mai casa perché a mio parere, oggi in Italia il mattone non é più un investimento furbo. Ma questo é un altro discorso. Informati su queste cooperative..
Ciao Maestoso, non so in quale Roma vivi tu, ma a quel prezzo a Roma puoi trovare un posto letto in una stanza condivisa o se sei fortunato una stanza.
Bohemien82, ma queste cooperative vanno per reddito?
“Bohemien82, ma queste cooperative vanno per reddito?“
Assolutamente no. Tanto è vero che il mio reddito in questi anni è, fortunato me, migliorato parecchio e continuo a vivere nella stessa casa. Ho firmato un contratto e, a vita, posso restare lì. Ho sbagliato prima quando parlavo dei 30 anni, questo periodo riguarda il box. Ripeto, l’abitazione é a vita. Ti lascio mia mail bohemienx82x@gmail.com, scrivimi che sei tu. Non ti prometto nulla, ma faccio una ricerca su Roma e vedo se c’è qualcosa. Scrivimi pure senza problemi, non ho alcun secondo fine. Io vivo secondo il principio del “bisogna dare, per ricevere”. Ovviamente da te non voglio ricevere nulla eh?
Ciao,
sono anch’io nella tua stessa situazione! Leggendo il commento di Bohemien82 mi stavo chiedendo se posso anch’io disturbare privatamente per richiedere maggiori dettagli, è la prima volta che sento parlare di questo tipo di opzione.. Grazie!
Io vivo nella Roma attuale. Certo che se cerchi casa ai parioli, all’eur o a collina Fleming con lo stipendio medio neanche ti guardano un faccia.
Se cerchi casa invece a torre spaccata, a giardinetti, a tor Pignattara, ad Anagnina, a san Basilio, al quadraro, a centocelle..etc..cioè nelle zone meno ricche troverai monolocali già arredati sui 400 euro mensili.
“se posso anch’io disturbare privatamente”
Certo, figurati. Vi spiego nel dettaglio come funziona la cosa, ovviamente secondo il contratto della cooperativa nella quale vivo io. Ma trattandosi di “cooperative di abitanti” (è un tipo di cooperativa che ha questa denominazione) se a Roma ne esiste qualcuna, immagino funzioni allo stesso modo, perché ci sono vincoli imposti dallo Statuto.. se non vi risponderò subito abbiate pazienza.
Bohemien grazie, ti scrivo. Ho cercato a Roma ma ho trovato solo cooperative per la vendita :/.
Maestoso, ti prego di linkarmene almeno uno guarda. Perché ti giuro che né io né nessuno che conosco ha mai trovato una cosa del genere. Tutti i miei colleghi che non sono di Roma vivono con coinquilini, pagando una stanza minimo 500 euro, spese escluse. Un mio amico trovò un monolocale in periferia, in una zona certo non ricca, lontana dalla metropolitana, a 750 euro (e sinceramente era un posto brutto). Ovvio che non cerco zone ricche, non sono mica deficiente.
Io ho sempre desiderato di andare a vivere da sola, ma non ci sono mai riuscita. Al momento non rappresenta una priorità perché mi sono “ritirata” dal mondo e non ho più bisogno di un ufficio per gestire pratiche in uscita. A dirla tutta, io, una casa mia ce l’avrei. Quella in cui mi sono trasferita è casa mia. La mia famiglia mi ha seguito. Lo abbiamo deciso insieme. Gli americani hanno quest’esigenza perché, come ti dicevo, non puoi immaginarti la noia di ricondurre tutto quello che riguarda il tuo presente e il tuo futuro ad una questione di classe. Quantomeno ti devi abituare. Esiste un tempo fisiologico nel passaggio dalla campagna alla città. Verso i diciotto anni i miei genitori mi fittarono una stanza in centro, dietro mie pressioni. Non sono riuscita a trasferirmi perché ormai era evidente che non potessi più avere un ufficio in quella città. L’ho capito successivamente quando mi sono messa a guidare ed è arrivata la svolta.
Quello che – in realtà- mi ha sempre affascinato di Rossella, è il suo patrimonio immobiliare.