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Voglio morire, ma non posso

di lulu80
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Settembre 2008. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 3.401 commenti

Pagine: 1 88 89 90 91 92 341

  1. 891
    impaurito -

    Ciao a tutti,
    come ormai di consuetudine, girogavo su internet alla ricerca di un modo indolore per farla finita e mi sono imbattuto in questo blog.
    Ho letto molte delle vostre considerazioni e delle vostre storie.
    Il mio caso…mah! tutte le sere quando vado a dormire spero di non riesvegliarmi la mattina successiva. E’ una vita che sono un precario, sia nel lavoro che nella vita di tutti i giorni, non riesco a fare progetti per il futuro. Come potrei se ogni 12 mesi, la mia vita sociale scade? Ho da poco perso il lavoro “precario” che avevo da circa 3 anni. Il mio datore di lavoro, dopo promesse varie, mi ha lasciato a casa, altrimenti avrebbe dovuto assumermi a tempo indeterminato, ma ovviamente ha preferito prendere un altro precario al mio posto. Ormai è il sistema che funziona così, un posto di lavoro se lo divisono in 5 o 6…Così c’è l’illusione che il lavoro ci sia per tutti. Nonostante tutto, non sono arrabbiato col mio ex capo, lui non fa altro che seguire quanto gli permette la legge. Sinceramente credo che se mi trovo in questa situazione all’eta di 38 anni, è solo colpa mia. Ho abbandonato l’università, ho un diploma col quale posso pulirmi il culo, dai colloqui di lavoro che ho fatto fino ad oggi, le mie esperienze lavorative sembrano non avere più valore. Non voglio fidanzarmi, che futuro potrei offire alla persona che amo. Tengo al minimo i rapporti di amicizia, non voglio fare soffrire inutilmente le persone a me vicine. In questo momento ho tanta paura, vorrei solo avere il coraggio di farla finita, ma anche in questo ho paura di fallire. E se non muoio? e se rimango come un vegetale? Sarebbe la beffa più grande per me, ma sopratutto per chi mi vuole ancora bene. Ragazzi, sono davvero sfiduciato nella vita. Mi sembra che il mondo non mi voglia più, anzi tutto sembra proprio dirmi “ma che ci stai a fare qui?…rubi il pane alla tua famiglia ed i giorni a Dio…” Mi sento un peso per la mia famiglia, mi sento inutile.

  2. 892
    Federico -

    ciao sono Fede, 36 anni, un lavoro a tempo indeterminato ben pagato,
    non ho problemi economici, poco stressato, sono carino( lo dicono le
    ragazze non io), buone capacità in generale…insomma non mi manca
    nulla, ma…
    …ma allora perchè non trovo interesse in quasi nulla? Perchè
    continuo a lasciare ragazze con la convinzione di non riuscire ad
    amare? Perchè non voglio dare un mio eventuale figlio a questo mondo
    eppure vorrei una famiglia? Penso spesso alla morte, a quanto la
    vorrei ma non farei mai questo alle persone che mi vogliono bene ne al
    piccolo trottolino di cane che ormai vive con me da anni…insomma non
    mi uccido per evitare di dare dolore e me lo tengo tutto dentro.
    Non voglio compatimento. Solo qualcuno che riesca a spiegarmi perchè
    sono così da sempre.

  3. 893
    Federico -

    se volete contattarmi privatamente potete farlo al seguente email
    semplice1@gmail.com

  4. 894
    fiduciosa -

    Ciao Sabrina! Mi lusinga molto il fatto di condividere le stesse tue idee, sono davvero contenta!
    Volevo rispondere ad Impaurito e Federico. Cosa dire… due stili di vita opposti ma un problema uguale. Come avevo scritto nelle mie precedenti lettere, non sono questi problemi in sè a cercare la morte, ma dei grossi problemi psicologici.
    Impaurito, come tu saprai, siamo tutti sulla stessa barca a livello lavorativo, sociale, se pensi che un italiano su tre è disoccupato… ed i lavori precari sono all’ordine del giorno… anche io ho quasi 38 anni e sono nella tua stessa condizione. Non avere paura di amare una donna, se lei proverà lo stesso per te, non baderà al problema momentaneo del lavoro, anzi, ti aiuterà a non demordere ed a risolvere tutti i problemi.
    Federico, per capire il motivo del tuo malessere dovresti raccontarci più di te per capire cosa c’è alla base. Non sono una psicologa ma è una vita che ho a che fare con questa materia.. (purtroppo!), magari in questo blog riusciamo a darti un aiuto.
    Un saluto a tutti!

  5. 895
    sabrina -

    Buongiorno a tutti!! Ciao Sergio, ciao Fiduciosa.Quante cose vorrei dire..A voi, ai nuovi arrivati: Federico e Impaurito…Non so’ da dove cominciare..sono discorsi e argomenti delicati. Come dirti, Fede, perchè sei cosi? Certo, nn ci si conosce e cercare di “psicanalizzare” così, su due piedi, una persona sarebbe da presuntuosi…Posso solo dire quello che credo, per esperienza personale. Chi nn è felice dentro e nn è soddisfatto del “vivere”, pur nn avendo nulla in particolare, è perchè ancora nn ha trovato se stesso, la sua vera essenza. Ci si sente come soli in mezzo al mondo, gli altri ci sembrano “alieni”, abbiamo impressione di nn capirli e, più che altro, di nn essere capiti. Ci manca sempre qualcosa ma nn sappiamo cosa..La cerchiamo al di fuori di noi..quasi sempre.. In una persona, in un luogo, in un desiderio..per poi accorgerci che, una volta soddisfatto, nn cambia molto dentro di noi. oppure si accantona un po’ il “problema” …che salta di nuovo fuori se la cosa o la persona in questione ci viene poi a mancare! Cari amici..tutto ciò si risolverà magicamente quando metteremo al primo posto nella vita la ricerca della nostra vera essenza, quella originaria e priva di condizionamenti esterni. Trovarsi è come tornare a casa…Auguro ad ognuno di voi di intraprendere questo “viaggio” al più presto. Per alcuni sarà molto dura.., per altri meno..ma bisogna mettersi in gioco, anche sbagliando, certo..ma che soddisfazione quando ci si rialza e si va ancora avanti! Dobbiamo imparare ad avere fiducia in noi stessi, dobbiamo imparare ad amarci e a sentirci importanti, unici e necessari al mondo! Arriverà un giorno in cui saremo felici quando andremo a dormire la sera e ci risveglieremo al mattino con un canto nel cuore ed un senso di gratitudine per la vita…per la nostra vita..che vale moltissimo..più di quanto noi immaginiamo. Buona vita a tutti allora!!! Bacioni e abbracci. A presto.

  6. 896
    Federico -

    Cara Sabrina, cara Fiduciosa, sono daccordo. La vita vale. Ed io sono
    fortunato. Rispetto alle storie lette in queste pagine sono proprio
    fortunato e la vita mi va alla grande. So confrontarmi con la
    diversità e per questo riesco a far strada, nel sociale e nel lavoro.
    Rinuncio a proposte di lavoro troppo elevate perchè voglio lavorare
    per vivere e non viceversa. So ascoltare ed oggi questo è un valore
    aggiunto perchè se comprendi chi ti trovi di fronte, se capisci ciò
    che davvero vuole( senza doppi sensi 😉 intendo nel professionale),
    puoi ottenere qualsiasi cosa. In fondo credo che il mio problema sia
    strettamente di natura chimica, una depressione dovuta a contrasti di
    serotonina e affini.Ma di medicine non ne prenderò mai, è già
    deciso.Mi ero fatto prescrivere il sereupin ma alla seconda pastiglia
    ho deciso di smettere e cercare con le mie forze di trovare una
    strada.
    Ne ho trovate , quasi sempre di buone, sono arrivato ad avere la mia
    vita in pugno, una casa fantastica, una compagna altrettanto splendida
    che mi amava ma improvvisamente accade qualcosa nella mia mente, come
    un black out di pensieri che mi portano a distruggere ogni affetto,
    ogni sentimento.
    Trascuro gli amici, lascio fidanzate. Mi chiedo se davvero possa
    essere solamente chimica e se quelle pillole dovrei prenderle…
    Oppure mi chiedo se semplicemente sia una questione di convenzioni.
    La società decide che bisogna vivere per forza e il più possibile nel
    tempo…ma perchè?Perchè le persone che ti stanno vicino si aspettano
    questo e soffrirebbero della tua mancanza.
    So che non mi suiciderò mai.Lo so perchè ci sono passato una volta,
    comprandomi tubo di plastica e nastro adesivo ma poi ho compreso che
    sarebbe stato un segno di egoismo nei confronti di chi mi voleva bene
    e che per condotta sociale stereotipata, come scrivevo sopra, crede
    che le persone debbano vivere il più a lungo possibile, per forza. La
    depressione è come un tumore ed i malati terminali devono capire che
    ad un certo punto è inutile insistere. Ma se non si è depressi non lo
    si riesce a comprendere…è un discorso complicato ma chi sa la
    differenza tra emica ed etica nella comprensione della cultura ed
    alcune nozioni base di antropologia potrebbe comprendere. In fondo
    viviamo in una determinata cultura che si aspetta determinate azioni e
    pensarla al di fuori di esse ci porta ad essere considerati
    pazzi.Quindi starò zitto e continuerò a fare quello che gli altri si
    aspettano, solo per evitare dolore agli altri. Insomma questa società
    ha un fottuto bisogno di solidarietà ma la gente diventa ogni giorno
    sempre più egoista.La mia conclusione sulla vita è un po’ diversa, di
    natura darwiniana.Scusate per la troppa carne al fuoco ma ne avevo
    bisogno.

  7. 897
    919191 -

    Sono giorni che non mi faccio sentire…e quanto mi è mancato scrivere…in questi giorni non ho fatto sciocchezze…e nonostante la mia apparenza è quella della persona più felice della terra..in realtà dentro di me sono distrutta…è come se ci fosse una bestia che giorno dopo giorno,minuto dopo minuto,attimo dopo attimo…squarcia la mia anima…
    Ciao a tutti e quanto mi dispiace che sergio non scriva più…

  8. 898
    sabrina -

    Caro Federico, certo, hai fatto bene a sfogarti..Fallo quando vuoi che qualcuno che legge, “ascoltando” veramente, quì lo trovi sempre. Da ciò che scrivi sembri una persona molto itelligente e profonda..E’ vero. oggi le persone sn troppo frivole e si guarda solo all’apparenza, all’ involucro..e nn alla sostanza. Questo, per gente sensibile come noi, è un fatto fin troppo evidente ed è chiaro che, spesso, ci si può sentire “Diversi”, nn accettati dalla società e dai nostri stessi familiari. Una volta questo mi faceva star male…ora nn più! Ho capito che proprio in questa “diversità” si trova la mia/nostra forza e dobbiamo coltivarla e andarne fieri. Impara solo a convivere con chi nn è come te, se devi farlo per questioni di lavoro o vita pratica, lascia essere gli altri come sono e nn farti condizionare dal loro limitato modo di pensare e vedere la vita. Prima o poi troverai una donna o amica/o che la penserà esattamente come te e ti sentirai meno solo e meno “strano”. Nel frattempo vivi e lascia vivere, ringraziando lo Spirito per tutto ciò che di bello hai nel quotidiano..e, come hai detto tu stesso, ne hai di cose per cui essere grato! Un saluto e un abbraccio forte a te e a tutti gli altri che ci seguono. Ciao Sergio, ciao Fiduciosa…ecc. ecc. BUON WEEK-END!!!

  9. 899
    sergio -

    io non posso stare fermo con le mani nelle mani.è una frase di una
    famosa canzone di cocciante.avete mai provato ad analizzarla?mi hanno
    commosso le parole dei nuovi entrati e la frase di 919191(mi dispiace
    che sergio non scriva più).allora come posso stare con le mani nelle
    mani se posso essere anche minimamente d aiuto?caro federico tutto ciò
    che ti ha scritto la GRANDE SABRINA è pura realtà e condivido
    ampiamente.come tu sai la vita è un grande percorso ad ostacoli.ci
    sono persone che li aggirano per poi trovarsi ad affrontarli nei
    peggiori dei modi ed invece persone che li affrontano direttamente.noi
    facciamo parte di tutte e due le categorie.forti in certi giorni e
    deboli in altri.prendilo come un enorme regalo dal cielo.non tutti
    hanno ciò che noi abbiamo.diciamo che siamo fortunati perchè riusciamo
    dopo le nostre mille peripezie gioire di cose che per altri sono
    futili e banali.certo è pur vero che in certi momenti ci sentiamo
    impotenti ma quando riusciamo a raggiungere il nostro obbiettivo ci
    sentiamo appagati più degli altri.ora caro federico forse stai
    passando un momento particolarmente delicato ed è per questo che ti
    poni mille domande senza riuscire a darti delle risposte.stai
    tranquillo che quando meno te lo aspetti tutto sarà più chiaro e
    troverai le risposte esatte.come dico spesso”dopo la tempesta torna il
    sereno”.questo vale per tutti.919191 brava.noto con ammirazione che
    stai imparando a combattere.un passo per volta e presto comincerai a
    correre.questo capiterà molto presto vedrai.grazie per le tue
    parole.Sabrina che dire di te se non che sei la stella polare di
    questo forum.senza te tutto questo non ci sarebbe.grazie.un abbraccio
    a tutti nessuno escluso ed un a risentirci.vi voglio bene.ciao

  10. 900
    fiduciosa -

    ciao a tutti. ciao Sabrina. In questi giorni non riesco molto a concentrarmi sulla scrittura, ma voglio essere presente per continuare a cercare di dare coraggio a questi ragazzi che soffrono ma non devono. Mi sono presentata a questo blog per cercare aiuto, ma è rincuorando gli altri che mi sento più felice. A volte sì, servono dei farmaci per attenuare queste sofferenze, ma questo deve assolutamente deciderlo uno specialista. Io quello che mi sento di scrivere a 919191, sappiamo che sei una giovane ragazza che si sente divorare da questo male dell’anima, come ho scritto prima a Federico, raccontaci qualcosa in più di te, puoi sfogarti come vuoi, tanto rimani anonima e non devi vergognarti di niente (ma questo anche se ti conoscessimo), lavori, studi, hai un ragazzo, qualsiasi cosa che possa aiutarci a riflettere sulla tua sofferenza.
    Federico, tu hai tutto quello che una persona “normale” vorrebbe nella vita: un lavoro, una casa, donne che ti fanno la corte… ma a te non basta, forse perchè hai paura di perdere tutto questo, o magari ti senti in colpa verso altre persone che non hanno le doti che hai, ma non sapendo il motivo del tuo malessere stai ancora più male perchè non sai come riparare la tua “ferita”. Da quello che ho capito però, sei una persona molto forte e di questo ne devi essere fiero. Continua a scriverci, magari di quello che hai fatto durante la giornata, sai, dalle piccole cose si possono capire anche quelle più importanti e magari iniziare a capire che cosa non va.
    Un caro saluto a tutti!

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