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Voglio morire, ma non posso

di lulu80
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Settembre 2008. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 3.401 commenti

Pagine: 1 72 73 74 75 76 341

  1. 731
    ventolibero -

    All’attrice della “recitata euforia”
    Sono quello che sono e sono vero! Tu,continua pure con le tue recite!
    Brava,belle interpretazioni!
    Alessandro

  2. 732
    ventolibero -

    Chiedo scusa: volevo scrivere recitata ironia! Alle “recitate euforie” ci pensano gli aspiranti “suicidi”(euforie drammatiche in questo caso…dato che “vogliono” “morire”…ma vergognatevi,vergognatevi,vergognatevi !!! Provate a rispettare chi ha tentato d’ammazzarsi davvero…rispetto,intendete questa parola? Se proprio volete svalutare voi stessi,rispettate chi sul serio ha tolto l’incomodo,o ha tentato di farlo,senza prima venire qui sopra a recitare la sua farsa becera e grottesca! Non vi dico di avere compassione,impresa troppo ardua per i vostri cuori esangui,ma almeno rispetto! Mi date un senso di disgusto per come siete disposti a mercificare i vostri sentimenti e i vostri dolori…! Vergognatevi davvero,vergognatevi se in voi c’e’ ancora qualcosa di umano,se ancora in voi c’e’ un minimo residuo di umanita’ ! )!
    Alessandro
    P.s c’è da dire che,davvero,sono uno schifo di psichiatra! Avessi detto altro,me ne fossi uscito con le nullità dei “ti stringo”,del “ti sono vicino”,del ti “abbraccio”,del “ti capisco”…beh,a quel punto,per giocare a fare l’adolescente,qualcuno mi avrebbe “filato”…

  3. 733
    Maurizio -

    Ciao Domenica, leggo da quello che scrivi ,che hai la consapevolezza che le tue stupende figlie sono molto piccole e che non le puoi abbandonare a se stesse(da genitore,concordo pienamente). In quel che fai ti trovi sola e tuo marito ti ignora. Non conosco i problemi che avete fra di voi,anche se un po’ li posso anche immaginare,tuttavia gia’ scrivendo in questo blog,ti sei gia’ “detta” che non vuoi realmente ucciderti, altrimenti l’avresti gia’ fatto in silenzio,inoltre il fatto che sei qui,e’ il segno che vuoi uscire dalla tua solitudine e questo e’ senz’altro un buon primo passo( lo e’ stato e lo e’ ancora anche per me). Parla con le persone che qui ti ispirano di piu’,puo’ essere che pian piano,con i tuoi tempi,tu possa scoprire che la tua solitudine comincera’ a tramutarsi in qualcosa di diverso,potresti anche vederti piu’ bella di quello che sei gia’!
    Cerca ,se puoi,di utilizzare piu’ tempo possibile per comunicarci qualsiasi cosa tu voglia ,magari avremo i nostri limiti, ma per la maggior parte siamo persone che cerchiamo,se possibile,di darci una mano a vicenda (siamo quasi tutti compagni di sventura) e se non ci riusciamo,sappiamo anche solo ascoltare.(anche se non lo fanno tutti)
    Mi piacerebbe conoscerti di piu’,se ne hai voglia fallo,vorrei risentirti.
    Ciao Maurizio

  4. 734
    sabrina -

    CARA DOMENICA, benvenuta tra noi!Certo la tua situazione nn è facile ma quì ti puoi sfogare…se hai messo al mondo ben 3 bambine sei certamente una gran donna e devi esserne orgogliosa! La vita è già complicata di per se ..poi se tuo marito nn ti vede nemmeno, e pretende pure, deve essere umiliante e stressante per te,ti capisco. Io sn separata e ho cresciuto mio figlio di 11 anni da sola e nn è stato facile ma la sua presenza mi ha dato la forza..e me la dà ogni giorno..per andare avanti. Dai fatti coraggio e cerca di nn far pesare il tuo malcontento anche alle tue figlie! Un abbraccio grande e tanta comprensione da parte mia…nn è molto ma spero che nn ti dai per vinta, ok? Ciao.Fatti risentire se vuoi…

  5. 735
    sabrina -

    CIAO MAURIZIO, BENTORNATO! Un saluto veloce a te e a tt i lettori e gli “sventurati” che la vita ha messo alla prova. Un bacio a tt e a presto..dv correre da mio figlio che ha bisogno di me. Ciaooo e buona domenica!

  6. 736
    ventolibero -

    @ Domenica
    Dopo quello che ho scritto,vedere ora che mi rivolgo a te,ti sembrerà strano,e forse sei entata di mandarmi al diavolo.Lo comprenderei e accetterei,ma lasciami dirti delle cose.
    Amica credimi,se mi esprimo così non è perchè dubito delle difficoltà che una persona vive e comunica,ma mi riesce difficile,molto difficile,accettare discorsi di questo genere,la solita storia del “voglio morire” recitata su internet.Consideriamo davvero che ci sono persone che quel gesto estremo lo hanno fatto,e nessuno ne sospettava la possibilità,che mai hanno lasciato presagire e percepire un malessere talmente devastante da portarli fino a quella scelta.A volte è andata bene (nel senso che sono morti),a volte è andata male (nel senso che non vivovo,ma sopravvivono,che è diverso),e in questo caso si sentono inutili,stanchi,inesistenti,in preda a una perenne angoscia,e umiliati da quegli avvoltoi che sono gli psichiatri,che per non farli essere presenti a se stessi,li neutralizzano con devastanti dosi di inutili pasicofarmaci,o li torturano con i Tso! Questa è la sofferenza che incontro ogni giorno cara Donatella,e che in qualche modo è anche la mia sofferenza,e ti dico anche che mai sono andato davanti a questi volti sconvolti a dirtgli “ti capisco”,mai li ho offesi in questo modo,e mai sono stato con loro morboso nel chiedergli,con finta partecipazione,di raccontarmi di più,di dirmi dell’altro,di farsi “conoscere” meglio.La sofferenza va accolta e partecipata,guardandosi negli occhi,scoprendo il tiono della voce,facendosi realmente accanto a chi la vive,ma acnhe facendo questo,mai capirai fino in fondo le ragioni vere di ogni sconvolgimento dell’anima,quelle ragioni ti sfuggono sempre!
    E invece vedi qui cosa fanno? Recitano disponibilità e comprensione,di chiedono,perchè sono morbosi e ignorano il rispetto,di raccontargli di più,ti dicono che ti “capiscono,che ti vogliono “conoscere”.
    Come ho detto,mai si potranno conoscere le ragioni più vere di ogni sofferenza,ci sfuggono anche quelle delle persono a noi più care e più vicine,che incontriamo ogni giorno,ma che forse non conosciamo molto.E invece qui sopra,ci sono molte menti bacate e cuori ignobili che hanno la pretesa di poerti dire “ti capisco”,e cercano di dare valore a queste nullità dicendo,magari,che la loro “esperienza” è simile,che lo “hanno vissuto” ecc…Ma cosa vuoi capire? Cosa vuoi conoscere? Cosa hai la pretesa di voler sapere?

  7. 737
    ventolibero -

    Amica,davvero,l’unica cosa che mi sento di dirti è questa: non mercificarti,non svilirti,non svalutarti! Io l’ho fatto,e a un “signore” (se così può essere definito questo soggetto qua)ho raccontato molto per far passare un messaggio…Hai visto la sua incapacità di confrontarsi,i suoi insulti,i suoi deliri da paranoico! Io non gli ho dato la possibilità di recitare la sua “comprensione”,io gli chiedevo solo il confronto! ora giudica tu stessa,e non commettere lo stesso mio errore,custodisci le tue sofferenze,abbine cura,non umiliarle e non sprecare te stessa “nel troppo commercio con la gente”,come dice il poeta Kavafis! Non vogliono capirti,non vogliono ascoltarti,non volgiono comprenderti,vogliono solo raggirare le loro frustrazioni recitando vicinanza,comprensione,ascolto! Lascia perdere,non scadere al loro livello,vivi la vita con tutte le sue angustie,che sono soffocanti e infinite,ma solo attraverso esse,se ci si scopre capaci di non raggirarle con comodi alibi,si può scoprire un valore essenziale di se stessi!
    Cari auguri per la tua vita (da uno che non ti può capire,perchè ogni storia è una storia a se),
    Alessandro

  8. 738
    Petra -

    Condivido in pieno quello che stai vivendo! Non Ti dirò di non farlo (ho voglia anche io di farlo), non Ti darò consigli (non servono). L’unica cosa che Ti dico è di ascoltare la canzone rifatta dai Negramaro ‘Meraviglioso’ è l’unica cosa che mi fa pensare ad altro. ciao

  9. 739
    Annette Paris -

    Mi viene da piangere, perché mi sento anch’io così adesso. Voglio solo scomparire, dissolvermi senza dolore, spegnermi. Vorrei non essere mai esistito. Che l’amore non fosse solo speranza. Che esistesse un lavoro in cui mi riconosca. Che le persone mi accettassero anche se rompo un flussimetro. Che si possa condividere un sentimento senza sentirti giudicato. Che il mio aiuto fosse un dono e non una “risorsa”. Che si possa essere parte di qualcosa senza che uno stipendio ti renda uno schiavo. Che qualcuno possa guardarti negli occhi e non volerti capire. Che un hobby fosse solo un hobby, non una competizione. Che le mie parole fossero solo aria e non coltelli. Che tu quel giorno non abbia preso quel dannato treno. Che fossi rimasto in Canada. Che fossi rimasto in cielo.

    Ho sbagliato tutto… tutto… tutto…

  10. 740
    Tina -

    La cosa incredibile è che questa lettera avrei potuto scriverla io, mi riconosco in tantissimi passaggi. L’unica differenza è che non posso nemmeno lamentarmi che la vita è ingiusta con me, ho un uomo che mi ama, ho un lavoro che mi soddisfa, non ho problemi di salute di particolare rilevanza.
    Ma mi sento esattamente come te, ogni nuovo giorno apro gli occhi e mi chiedo “Perché?”, come dici tu, la vita dovrebbe essere un dono e come tutti i doni viene data, non dovrebbe essere imposta.
    Non so perché sono così, non mi piace e cambierei se possibile, se fosse un problema di coppia, di lavoro, insomma, di qualcosa che dipende anche delle mie decisioni potrei anche provare a fare qualcosa… ma è come se la mia testa si fosse inceppata, il problema non è fuori, nella mia condizione, ma nella mia percezione di tutto il resto.
    Non mi sento morta, al contrario, sento troppo tutto, vorrei essere morta proprio perché voglio pace… voglio che la mia testa smetta di girare con troppi pensieri, troppe preoccupazioni… basta.

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