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Lettera pubblicata il 14 Settembre 2008. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore lulu80.
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Ventolibero,faccio una eccezione alla mia regola perche’ mi sembra corretto e non voglio lasciare spazio a fraintendimenti,di conseguenza ti rispondo (usando il tuo linguaggio).
1) amico,non ti ho risposto subito perche’ ero occupato a gestire un guaio molto serio,ti e’ chiaro adesso? 2) amico,non sei certo al centro dell’universo,se le persone non ti rispondono subito e’ perche’ in quel momento ,hanno cose un po’ piu’ importanti da fare!Ti e’ piu’ chiaro adesso? 3) amico,si estrapola da tutti i tuoi commenti,un delirio di presunzione che ti porta ad ignorare i problemi degli altri,grandi o piccoli che siano, di conseguenza mi chiedo,sempre che sia vero,come fai ad esercitare la professione di psichiatra? Sono chiaro? 4) amico,sono d’accordo con te,tu non ti disperi certo per gli altri,ma nemmeno ti confronti,anzi,imponi solo giudizi a manciate a chiunque,per gridare a tutti, che come stai male tu, nessuno puo’ osare star male,usando come “arma” i tuoi drammi e questa e’ aberranza convulsiva!(non mi fraintendere,non voglio certo sminuire tutto quel che ti e’ capitato e che ti sta capitando, non lo augurerei neanche al mio piu’ acerrimo nemico e comunque a nessuno in generale).Ti e’ piu’ chiaro?
5) amico,tu non vuoi mandare nessun messaggio,tu usi le persone per poterle sminuire ed innalzarti a martire per poter poi predicare e come vedi non ti si fila nessuno(a parte me,che ti ho creduto in buona fede e da
Sabrina che ti ha considerato con sensibilita’) .Ora e’ chiaro?
6) Amico in definitiva,quello che comunichi fra le righe,fa’un po’schifo,se continui cosi’,ho l’impressione che perdi delle ottime occasioni per trovare un po’ di amicizia e non solo in questo blog(non ostante ti mostri arrogante e presuntuoso ne hai bisogno anche tu, come tutti, anzi forse anche di piu’),inoltre non mettendoti umilmente( ne conosci il significato? ) in discussione, neghi a chiunque la possibilita’ di aiutarti.
Bene,fedele alla regola che se discuti con un presuntuoso arrogante dall’esterno non si vede la differenza,non interloquiro’ piu’ con te e ti ignorero’.(immagino non te ne freghera’ niente e come solito per aver l’ultima parola,mi ricoprirai con le tue
patetiche lagne,le tue stronzate e le tue contraddizioni di cui non sei nemmeno consapevole. Insomma mettitela un po’ come ti pare,che ti viene bene).
Visto che ti piace la sincerita’,spero di esserti piaciuto molto e visto che non ti piacciono le “smancerie”,ti salutero’ con un sobrio “ciao”.
Maurizio
Amico,che dirti? Di fronte alle tue balordate,ai tuoi deliri (e parlo da psichiatra: il tuo è delirio paranoide!) e alla tua notevole capacità di sviare dal discorso,io mi arrendo! Non sono uno psichiatra? Bene: vieni a Lecce! Cerco amici che non ho? 3 persone su cui contare le ho,e comunque,chi se ne esce con le str….te che vuole morire sei tu e non io! E se tu credi ai miei problemi,io non credo ai tuoi! Io i miei,come pure il mio impegno quotidiano per affrontarli,posso dimostrarli! Tu,devi nasconderti dietro l’insulto e il facile vittimismo! Perchè della vita non hai compreso …..! Ti è chiaro adesso il discorso amico? Il fatto che tu ta la prenda tanto per delle parole,certamente aspre e crude,ma vere e sincere,è la conferma di tutto quel che dico! te ne esci addirittura con i giochetti adolescenziali del “non ti si fila nessuno…” ecc ecc…Amico,ma a oltre cinquant’anni (sempre che sia vero) della vita ti è sfuggito proprio tutto a quanto vedo!
E poi ancora: ti sei preso tempo per meditare queste porcate che ora vomiti senza ritegno a quanto vedo eh?
Basta,perchè mi hai disgustato! Prova a vivere se ci riesci e a rispettarti per poter rispettare!
Alessandro
Grande Maurizio! Un applauso ci vuole…in effetti mi domando anch’io come si fa a svolgere una professione cosi altruistica, che presuppone un interesse e un amore notevole per il prossimo, quando ci si schiera contro tutto e tutti! Mma..poveri pazienti..Comunque. Per quanto riguarda il torpiloquio dell’amico Ventolibero nn mi pronuncio: la gente ha bisogno di positività e nn di rabbia. Dico solo questo all’amico in questione: se tua madre traffica con le boccette, la mia ha preso proprio il contenuto..nn si è limitata a trafficare. è stata in coma x una settimana e poi si è svegliata, per fortuna! Ma quello che abbiamo passato, tt la famiglia, in quella settimana..e nn solo, nn lo auguro a te! Ti auguro solo di trovare la serenità che nn dimostri affatto di avere…cosa comunissima al giorno d’oggi, ma a differenza di te, io nn ho usato toni rabbiosi o arroganti: sarà il bue che dice cornuto all’asino? UN SALUTO A TUTTI E IN PARTICOLARE A Maurizio.
Per mary:cara amica come sei giovane!lo spero bene che, a 13 anni, ci pensi nn 1 ma 1000 volte prima di pensare alla morte (che brutta parola!)..io ti dico sii positiva e sorridi spesso, vedrai che tra pochissimo tempo il cartone animato dei tuoi sogni si trasformera’ in un ragazzo in carne ed ossa e allora si che tutto risplendera’, dentro e intorno a te! Te lo auguro con tutto il cuore!! Un bacione.
Mah sì dai,è grande uno con più di cinquant’anni (sempre che sia vero)che della vita ha mancato di cogliere ogni aspetto fondamentale e gioca a fare l’adolescente oppresso e solitario! E’ grande uno che dimostra solo di saper giocare con destrezza al salta l’ostacolo! E’ grande uno che non si confronta e non argomenta,se non dicendos olo e soltanto che vuole morire,che non gli sta bene nulla,che non gli va bene nulla e via con questi alti concetti! E’ grande uno che è capace solo di scadere nell’insulto e nell’infamia (io non sarei quello che dico di essere? Amico mio,questo è il mio numero di telefono: …………! Se me lo pubblicano,quando vuoi,ti aspetto a Lecce! Amico mio,con me questi giochetti da quattro soldi non funzionano,non funzionano…).E devo infierire? Si è preso tempo il signore per meditare e per pensare,e invece di dare una testimonianza vera,anche se angosciante e deprimente,di quelli che sono i suoi problemi e le sue difficoltà no…facile,molto più facile le solite str….te del “voglio morire”,del “non ce la faccio più” ecc…E poi ora se ne esce lei,hai colto l’occasione eh sginora Sabrina? Io non entro a passo da cingolato come tu hai fatto con me (vedi madri e botticcette…),non scado ai tuoi livelli,ti dico solo che se non mi fossi trovato a giungere in tempo,sarebbe stata tragedia,ti dico solo questo! E sai qual’è lo schifo di vita che conduco adesso? Non lavoro,non esco,non mi distraggo! Ecco lo squallore della mia via gentile amica del “vi amo tutti” e del “vi voglio bene”! Sono rintanato in casa per paura che lei faccia una str….ta,un’altra ancora!Mia sorella se ne è andata di casa per incomprensioni loro e io non la vedo nè la sento da più da un anno,e quindi come la mettiamo? E se racconto questo,gentile amica,lo faccio per dire a tutti questi signori che qua nessuno scampa alle tante difficoltà,piccole o grandi,che ogni giorno siamo chiamati ad affrontare! Quindi,in conclusione,secondo il signore cinquantenne (sempre che sia vero),unica soluzione è quella di ammazzarci tutti,mentre per te le soluzioni sono karma ecc…
Va bene,che dirvi,se questo è il vostro spessore,se questi sono i vostri impegni di vita,se questa è la vicinanza che mostrate a persone in difficoltà!
E d’altronde ha ragione l’amico:quando uno parla di impegno e costanza,di lacrime amare da versare ogni giorno in questo schifo di vita davanti a una platea che vomita lagne e desiderio di suicidio (detto però…)chi vuoi che mi si fili?
Alessandro
In questi casi si entra in una specie di “Labirinto emotivo”, un mondo interiore parallelo a quello in cui vivono gli altri, fatto di ragionamenti ripetitivi e solitari.
Chi desidera morire, lo desidera come esito di un percorso, spesso segnato da sofferenze che oggettivamente sono tali da mettere in crisi una persona normale.
Non penso che la maggior parte delle persone che scrivono qui voglia davvero morire, ma piuttosto che voglia una vita migliore. Almeno, parlo per me: lo scorso anno ho sperimentato per la prima volta il senso di abbattimento (mischiato a sensi di colpa e vergogna) che caratterizza questa situazione.
Non esistono due persone identiche. Ognuno di noi è unico, il che significa che anche il percorso per uscire da queste situazioni di disagio cambia da persona a persona: a me sembra che ognuno abbia una propria strada, in genere piena di errori e vicoli ciechi, diversa da quella di chiunque altro.
Quelli che sono fortunati trovano una persona che abbia la voglia e la pazienza di calarsi nelle loro sofferenze, viverle fino in fondo e capirle, così da emergere da questo mondo interiore. Tutti gli altri si devono arrangiare, magari realizzare di essere “con le spalle al muro” e comprendere quale sia il proprio percorso.
Il pensiero di ventolibero mi sembra condivisibile, una volta “epurato” dal pur comprensibile tono aggressivo e ferito (in questo senso, mi spiace ma le critiche che Maurizio fa nel post 700 mi sembrano tutte vere).
In pratica ventolibero dice che abbandonarsi all’idea del suicidio non porta a miglioramenti concreti; si tratta di un modo per non affrontare i problemi, che danneggia coloro che ci stanno attorno e danneggia anche noi stessi, perché ci conduce a uno stato di prostrazione. Cesare Pavese (che per ovvie ragioni sapeva di cosa parlava) diceva che niente è più abbietto dello stato di disintegrazione morale cui porta l’idea − l’abitudine dell’idea − del suicidio.
Detto questo, aggiungerei 3 cose.
In primo luogo, può capitare che una persona “si lasci andare” e perda la motivazione oppure il coraggio per reagire a una situazione che vede priva di soluzioni.Non siamo perfetti,siamo umani e penso che in diversi casi sia inevitabile,o persino necessario cadere nell’inerzia e nella depressione, e rimanerci per dei periodi.Una persona che attraversa un momento difficile non necessariamente è una persona debole e incapace.
Sinceramente, non credo nell’esistenza dei “duri e puri” ma di esseri umani fallibili, pieni di pregi e difetti. Siamo un coacervo di ragione e passioni. Se poi una persona non è incline a pensare al suicidio, buon per lei, ma avrà altri difetti, magari egualmente pericolosi.
In secondo luogo, soprattutto quando si parla con persone che non stanno bene, mi pare che la forma dei discorsi diventi importante quanto il contenuto. Usare un linguaggio “forte” potrebbe essere efficace per scuotere, per spronare alcune persone. Per altri invece potrebbe essere controproducente (e umiliante), non perché siano più deboli, ma perché potrebbero essere in un momento particolare, oppure più sensibili (il che è una cosa buona, meno male che ci sono persone sensibili a rendere migliore questo mondo).
In terzo luogo, considero sbagliato sparare sentenze senza cercare di capire. Non mi riferisco a ventolibero, che ha espresso tutti i suoi guai (ben peggiori dei miei) e ci ha veramente “messo la faccia” (in fondo lui racconta un’esperienza di vita, non solo attraverso il contenuto, ma anche attraverso la scelta delle parole, fermo restando che così si possono fare dei danni). Mi riferisco invece agli anonimi che scrivono messaggi sommari e sprezzanti.
Per quanto riguarda i discorsi di Sabrina, posso solo rispettarli.
Concetti come la Reincarnazione sinceramente mi sono estranei, ma quando penso che appartengono a tradizioni che attraversano i millenni, come Induismo (circa un miliardo di praticanti) e Buddhismo (circa trecento milioni di praticanti, 5 volte la popolazione dell’Italia), non riesco proprio a considerarli come “cavolate”. Le Religioni e i grandi sistemi di pensiero sono cose serissime, per cui tante persone vivono e muoiono (penso ai cristiani copti perseguitati proprio in questi giorni) e penso che debbano essere trattati con riguardo anche se non siamo in sintonia con essi. Il che non significa evitare le critiche, ma esprimerle in modo da non offendere coloro che vivono la spiritualità tutti i giorni.
Come tanti che scrivono qui, ho paura di urtare qualcuno (soprattutto le persone che ho menzionato e coloro che hanno problemi gravi, che non posso capire) oppure di essere in qualche modo presuntuoso. Se ho fatto dei danni, vi chiedo scusa in anticipo.
Ho cercato di dire cosa penso, cosa condivido e cosa non condivido delle vostre idee. Il resto rimane tra me e Dio, comprese le mie scuse e le mie riflessioni. Firmato: un ventitreenne.
@ In Riserva
Allora cerchiamo di non uscircene con le “stronzate poetiche” (per essere saccente e fare una colta citazione…)! Mi permetto di dirti che non hai colto del tutto il senso del mio “pensiero”.Quando si sta male si sta male,e poco mi preoccupo se danneggio quanti mi sono accanto e cercano di darmi conforto e sostegno.Sto male,punto!E spesso nemmeno ho percezione della realtà che mi contorna e che comunque mi condiziona.Sto male,punto! C’è poco da dire e da fare! Sto male e voglio morire e CERCO sul serio di darmi la morte! Sto male e avverto la vita come peso e come colpa,e vedo la morte,e tutto ciò che alla morte può condurmi,preferibile alla vita.E questo non è un comodo alibi per la propria inerzia,per il disimpegno,per l’estraneità da se stessi.No,la questione è molto più complessa! E di questo stare male non ne parli,non ti esprimi,non cerchi partecipazione e scambio.Ti stringi una corda al collo,ti recidi le vene dei polsi,ti getti nel vuoto,ti ingurgiti un miscuglio chimico,ti inabissi nell’asfissia del gas e certo c’è dell’altro.Se ne parli,c’è sempre una volontà di protagonismo e di ribalta,e questa ce l’abbiamo tutti,solo che non tutti sono disposti a mercificarla su tali questioni come certi “signori” fanno,e fanno spesso,umiliando se stessi.Potrei citarti i testi che trattano quello di cui parlo,ma lasciamo perdere,passiamo oltre.Dico solo che,nel mio schifoso mestiere,che forse esercito indegnamente,quando mi trovo situazioni di questo genere da affrontare e che attendono una risposta e una soluzione (ma che risposte e soluzioni vuoi dare?),non posso giudicare,non posso sentenziare (anche se lo faccio,lo facciamo,lo faremo sempre!)ma impegnarmi a partecipare il dolore di chi sfascia tutto per rompere se stesso! E se vuoi aiutare a capire e a ritrovarti,te stesso in primis,te che devi dare la “soluzione”,allora caro mio puoi solo seminare dubbi dove ogni cosa appare chiara.Perchè se tutto è schifo e sterco,se tutto cade in rovina e si sgretola e si perde,allora la soluzione è chiara:mi perdo anch’io,mi sgretolo anch’io,mi annulo anch’io! Vivi in questo mondo,ti guardi intorno e ti vedi solo e fallito,alzi gli occhi al cielo e trovi solo nuvole!Ma un tuo valore devi cercarlo,con la fatica sfiancante di ogni giorno,sempre consapevole che sei SOLO.Sei solo amico,e un bel giorno puoi ritrovarti per strada,all’ingresso delle stazione con sopra dei cartoni e lo scherno degli eroi della loro vita comoda.
Pensi che questi qua,che queste nullità umane possano permettersi la depressione? Forse l’hanno avuta,e magari questa loro nuova vita ne è lo sbocco!Posso assicurarti ragazzo,come lo sono anch’io,un ragazzo come te,che so bene cosa significa muoversi in punta di piedi,con delicatezza e leggerezza,ma ci sono anche situazioni di impatto,nelle quali devi esporti con rabbia,certamente,sì la rabbia,altrochè,e con passione.Lo faccio,faccio entrambe le cose quando le situazioni,le mie come quelle degli altri che volente o nolente oggi mi trovo ad affrontare,lo impongono o lo richiedono!Se vuoi morire,se vuoi morire per davvero,cercati la morte,se sei solo in cerca di vetrina e compatimento facile e non partecipato fallo anche,ma prova anche a inventarti un qualche senso,prova anche a scoprire un qualche valore di te stesso.Un valore di te stesso è anche quello,quando tutto è davvero perso,di non curarti dei sorrisi beffardi e dei volti inddifferenti alla tua pena e al tuo fallimento che ora vivi all’ingresso della stazione! Spero che sia chiaro il concetto…poi se qualcuno vuole continuare con gli insulti e gli improperi,padronissimo di farlo! Se questo gli è utile a sentirsi vivo,in qualche modo potrei anche ritenermi soddisfatto del mio mestiere.Se dentro si sveglia rabbia,orgoglio,passione,disaccordo per e contro qualcuno,allora vuol dire che non ogni cosa dentro è persa.Ed è quindi ora di rinunciare alla vetrina ed essere disposti a soffrire.Perchè mai nessuno sarà disposto a comprenderti…neanche quelli che dovrebbero farlo per mestiere,se non altro solo per quello!
Un ferito (certamente…)ragazzo e psichiatra(forse proprio perchè ferito…)di ventotto anni,
Alessandro
P.S Con la citazione delle “stronzate poetiche”,mi riferivo a me e solo a me!
Ciao In riserva,ho letto il tuo post tutto d’un fiato.Innanzi tutto mi piacerebbe conoscere il tuo nome,poi mi piacerebbe conoscerti di piu’,conoscere un po’ della tua storia,sempre che tu voglia,e’ chiaro.Tutto cio’ che dici mi sembra derivi da esperienze tue unite a esperienze di persone a te molto vicine,con una consapevolezza che non mi torna con la tua eta’,non fraintendermi,non e’ una critica,anzi, sentire ragionamenti come i tuoi e’ molto raro,anche da persone della mia eta’, sento qualcosa di simile quando parlo con una delle mie figlie che e’ tua coetanea e con esperienze molto dure alle spalle.Colpisce molto anche la tua sensibilita’,il tuo timore di poter urtare qualcuno e forse e’ per queste qualita’,che riesci ad entrare nelle persone per capirle.Condivido quasi tutto quello che dici,sono d’accordo che chi scrive in questo blog non vuole veramente suicidarsi,forse vuole sentirsi meno solo,sapere che altri provano gli stessi sentimenti e che possono comprenderlo,come me,oppure solo per sfogarsi.Ogni persona e’ unica e diversa da tutte le altre,non si puo’ fare di tutta l’erba un fascio.Per la religione,posso dire che ho idee molto diverse dalle solite,rispetto molto tutti coloro che sono religiosi,mia mamma ad esempio,per rasserenarsi prega e cio’ la rasserena davvero,lungi da me l’idea di dissuaderla. Personalmente, penso che le religioni siano frutto di “intuizioni” umane antichissime,partite inizialmente da alto buon senso e ottime intenzioni,il tutto poi , col tempo, strumentalizzato per esercitare un certo controllo sui popoli(vedi attentati vari a sfondo religioso).Io credo fermamente che esista un ente supremo,unico per tutto l’universo,con cui confrontarsi prima o poi e qui entro un po’ nei ragionamenti di Sabrina.
Comunque mi piace il tuo modo di porti,senza dare nulla per scontato e ammettendo che cio’ che esponi puo’ anche non essere condivisibile e puo’ essere messo in discussione.(a casa mia si chiama umilta’)
Spero di risentirti.
Ciao Maurizio