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Lettera pubblicata il 14 Settembre 2008. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore lulu80.
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sta notte, come al solito, non dormo. Ho ricercato su google STO MALE e VOGLIO MORIRE, non so perchè l’ho fatto, o forse si. Ho trovato questo forum il meno banale, o quanto meno nn parla di pene d’amore.
Siamo in tanti a stare male, e questo più che cosolarmi mi fa riflettere. Tanti sono quelli che vorrebbero tirarti su di morale, ma è ovvio che nn sanno di quello che parlano. é così, cari miei. Cè gente che è così e nn la si può consolare, nn si può darle una ragione di vita, l’unica maniera per tenerli in vita è incatenarli in una gabbia di obblighi, trascinandoli fino alla vecchiaia, e pensare di aver fatto una buona azione.
ho solo 27 anni e ho fatto quasi tutto, mi sono laureato, sono stato un bravo compagno, ho lavorato e ho fatto la fame, sono stato pieno di soldi e di nuovo fatto la fame.sono stato tossicodipendente e un ex-tossico, sono un bel ragazzo, sono un ottimo amante, sono determinato e non concludo mai niente, so fare tutto ma bene niente, e la lista potrbbe continuare a lungo. in poco più di un quarto di secolo ho vissuto esperienze da riempire due vite. sono anche un tipo simpatico, ma ho sempre vissuto, anzi convissuto, con una sorta di rabbia inerme. ho vissuto esperienze forti ma niente mi ha mai scosso. non so se è un probblema generazionale. ma è così. soluzioni non ne ho.
ho anche pensato al fatto che se tutta questa gente, gente che la pensa approssimativamente come me, incanalasse quest’energia per la riceca di un mondo migliore, ma poi niente…è il niente.
sapete la verità! l’unica risposta plausibile che mi sono dato è che il nostro più che un probblema generazionale è un sentire generazionale, sentiamo la fine dei tempi, sentiamo il totale declino di tutto ciò che ci circonda.
e comunque ero più felice quando mi facevo, o almeno non ci pensavo!
ciao
ciao malcom,mi ha molto colpito il tuo scritto, perche’ per tante cose ti santo troppo vicino a me …quasi mi preoccupo… mi sembra un mio scritto!!!!
So molto bene cosa vuol dire trovare il modo di non pensarci….
ma quando ti passa ti ritrovi nello stesso mondo con gli stessi problemi…..solo questo dovrebbe far capire che quella non è una soluzione anche se è bellissimo non pensarci…..
credo che ci sia una risposta al nostro malessere…
…..dentro di noi è il posto in cui cercarla..
in bocca al lupo
dani
Le persone che vogliono morire sono tante,altrettante sono le persone fra la vita e la morte ma che combattono per vivere…
ognuno può pensare di fare quello che vuole,ma attenzione a non fare soffrire troppo le persone che circondano colui che vuole morire,perchè se c’è veramente vita dopo la morte soffrirà anche l’anima del deceduto,ovviamente nessuno vuole vedere i propri cari(dall’aldilà se davvero c’è) col morale a terra..
mi chiamo lara,ho 18 anni e da 4 anni circa,involontariamente,ho cominciato a chiudermi in me stessa,a isolarmi sia psicologicamente che fisicamente dalle persone,tanto che -da anni 4-vivo,anzi sopravvivo,confinata nella mia stanza 24 h su 24…perchè?non faccio che chiedermelo tutti i giorni e tutte le volte ottengo sempre la stessa risposta…non ho più intenzione di continuare a recitare questa pagliacciata che è la mia vita…è così è da un paio d’anni che penso seriamente di “smettere di soffrire”;nella mia vita non ho avuto particolari esperienze negative(almeno non di quelle che ti segnano per sempre tipo la morte di un familiare o altro)bensì piccole spine di sofferenza che accumulandosi negli anni mi hanno portato dove sono ora.sin dalle elementari non ho mai avuto degli amici,a scuola mi sono sempre isolata,nonostante fossi una bambina vivace.allora non riuscivo a capire perchè succedesse e non gli attribuivo molta importanza.nonostante fossi una ragazza vivace e simpatica la gente intorno provava gusto a sopprimere questo lato di me,a ferirmi in continuazione e questo e molto altro accade fino al mio diploma,voto finale 60,da allora i miei genitori hanno perso le speranze con me e non c’è un solo giorno in cui possa guardarli in faccia senza leggere delusione e disprezzo nei loro occhi…certe volte durante le quotidiane litigate me lo dicono anche.fin dall’età di 13 anni sono cresciuta con continue critiche sulla mia persona(che ancora si stava formando),su quanto fossi stupida e inadatta a vivere…è così ho finito per crederci…se smettessi di vivere non mancherei proprio a nessuno anche perchè negli ultimi 4 anni ho allontanato tutti a tal punto che pian piano il mio cellulare ha smesso definitivamente di suonare..l’unica cosa che mi trattiene sono le conseguenze per i miei,nonostante siano loro la causa di tutto continuo ancora a preoccuparmene..ho provato molte volte a farmi forza ma ora che anche la voglia di farcela è scomparsa non posso uscirne.
Non sò voi ma io non ce la faccio più ad andare avanti stò al limite…che sensazione di merda! solo una cosa mi frena…MIA MADRE…se non ci fosse lei sarebbe semplicissimo fare il grande salto!
andrea mi dispiace molto.. se ti va di parlarne dimmelo che ti lascio la mail.. una volta anche io volevo fare quel “grande salto” ma ne sono uscito c’e la puoi fare anche te!! fattii sentire eh 🙂
All’età di 2O anni ho tentato il suicidio.
L’occasione:la mancata ammissione ad un’università a numero chiuso, a cui guardavo come ad una sorta di “riscatto” x gli anni infelici del liceo. Ricordo ogni singolo istante di quel momento. Mia madre urlava disperata: “Cos’hai fatto? Perchè…perchè? Durante la corsa in macchina guardando fuori dal finestrino mi resi conto di un cielo turchino speventosamente bello che forse non avrei più potuto rivedere. Sono passati 14 anni da allora: ho conseguito una laurea in un’altra materia ma con molta fatica (uno psicologo a suo tempo disse a mia madre che non ce l’avrei fatta), ho continuato a deludere i miei x l’atteggiamento passivo con cui ho affrontato la vita, non ho ancora un lavoro, non ho l’amore di un uomo, ho alcune conoscenze ma nessuna amicizia e forse non sarò mai (vista l’età e la siutazione) una mamma. Insomma non ho molti motivi x andare avanti e spesso mi ritrovo a pregare il Signore affinchè provveda a porre fine a questa sofferenza. Però ho imparato che con questo “male di vivere” si può convivere. Oggi mi conosco bene e sopratutto mi sono fatta conoscere dalle persone che amo. Non ho + paura, nè vergogna di dire ai miei: “aiutatemi x’ sto male”. Due parole ed un abbraccio della mia mamma sono suff.:”domani sarà bellissimo”. PARLATE DI VOI, di quel che vi passa x la testa e delle vostre paure, ma non con chiunque x’la gente non accetta “i depressi” e la vostra situazione x quanto grave avrà solo una falsa comprensione. Parlatene con i vostri genitori che sicuramente preferiscono un figlio “malato” ad un figlio “morto”. E con gli atri invece fatevi furbi. In genere chi passa attraverso questo tipo di sofferenza ha una grande sensibilità e sa riconoscere in anticipo le “fregature”. Il dolore è una gabbia, ma è anche uno spazio “privilegiato” da cui guardare il mondo. PS: SIETE GIOVANISSIMI…è davvero una grande STRONZATA togliersi la vita.
Ricordatevi che ciò che non cambia in una vita può cambiare in un’ora
magari non importa a nessuno ma mi ritrovo nelle tue parole..stò male e vorrei morire vorrei solo scomparire lasciar perdere tutto…ho combattuto ogni giorno ho lottato ogni secondo per ogni piccola cosa ma non è servito a nulla..nessuna cosa che io faccia o possa fare mi aiuta…vivo come un automa e ora non ho più neanche il lavoro..almeno quando lavoravo pensavo meno..avevo un motivo per alzarmi la mattina…la mia famiglia va a rotoli..il mio compagno mi ignora quando gli pare ma..non voglio lasciarlo perchè so che ha dei problemi anche se non trovo giusto che se la prende sempre con me..la salute è ugualmente un problema…visite su visite e nessuna soluzione…a volte vorrei qualcuno con cui sfgarmi ma non tutti sono disposti ad ascoltare…
Vi riporto un estratto da un brano di Oriana Fallaci, che rileggo ogni volta mi vengono dei pensieri neri, e mi dà coraggio, e così spero faccia con ognuno di voi. Racconta di lei al capezzale di sua madre morente:
“(…) Per tenermi sveglia la tenevo sveglia e parlavo, parlavo. Le raccontavo ciò che non le avevo mai raccontato e non avrei mai raccontato a nessuno, le mie ferite, i miei rimpianti, i miei dubbi, prezioso fardello tuttavia giacché era esso stesso vita, le dicevo che malgrado quelle ferite e quei rimpianti e quei dubbi mi piaceva tanto la vita, ero così contenta d’essere nata, e la ringraziavo in ginocchio d’avermi partorito. Perfino se non avesse fatto altre cose buone nella sua bontà, nella sua generosità, l’avermi regalato la vita sarebbe stato per me sufficiente a giustificar la sua vita. E io speravo che questa mia gratitudine la ripagasse di ogni dispiacere che potevo averle dato. (…)”
non sai quanto ti capisco. mi imbottiscono tutti i giorni di
antidepressivi e antidolorifici per non farmi sentire il male sia fisico
che mentale, non hanno ancora capito che questa non è la soluzione, che
io non sto meglio ma sto inesorabilmente toccando il fondo. ho provato
qualunque cosa mi facesse sentire meglio. alcool, droghe, psicoterapia.
niente, nessun risultato. ormai mi sono rassegnata. il pensiero del
suicidio è all’ordine del giorno ma non ho il coraggio di farlo. ho
paura. ma non di sentire male, perchè sento male ogni giorno. ho paura e
non riesco a farlo, e questo mi fa sentire ancora peggio.