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Lettera pubblicata il 14 Settembre 2008. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore lulu80.
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Eeeehhhiiii!!! Io voglio vivere ma non posso: ho la morte nell’anima. Ho un vuoto che nemmeno la cena è riuscita a colmare. Mancano le proteine. Regalatemi delle “farfalle” vive, le mangio, e “nello stomaco”, staranno meglio: loro ed io.
Cara Lulù, ti capisco perfettamente, anche io mi sveglio in maniera tremenda e ho pensieri suicidi. Però ho un dono, la fede, mi aiuta ad andare avanti. >Tu non sai i problemi che ho passato, i lutti familiari, matrimonio fallito, delusioni, vita professionale in fumo, senza casa e senza soldi. eppure, dopo che esco dal letto, sebbene ciclicamente abbia pensieri assurdi, provo a reagire e guardare la vita. Ti farebbe bene guardare in alto, in Cielo, pregare, amare. Ciao ti voglio bene Clarence
Ma avete mai pensato che tutte le vostre fobie, mal di vivere non venga da voi ma dai vaccini che contengono alluminio,mercurio,formaldeide e tante altre schifezze,cercate sul web danni da vaccino ma credo che questo post non venga inserito se cosi fosse mi confermerà le mie osservazioni.
Luca.
Luca, anche questa tua rivelazione è incredibilmente illuminante. Chi poteva immaginare che formaldeide e mal di vivere fossero collegate. Io però avrei aggiunto anche le scie chimiche e il riscaldamento globale, che dici.
Dottore, quando mi hanno fatto l’antitetanica la siringa pesava mezzo chilo. Ho chiesto perché e mi hanno detto che era piena di mercurio. Non mi sono scandalizzato, tanto adesso hanno vietato pure i termometri ad alcol perché molti se li bevevano. Letteralmente.
è da un po’ che non scrivo e che non vi leggo. Questo forum l’ho sempre visto come “l’oasi felice” in cui nessuno mi conosce e posso scrivere quello che mi pare e posso anche evitare di mostrare sempre il sorriso migliore e dire che va sempre tutto bene.. quando sto male, malissimo.. sto proprio male. Le cose accadono tutte insieme e stavolta è sempre più difficile.. sempre.
Salve, torno a scrivere.. non perché voglia morire.. ma ho bisogno di uno sfogo.. ormai sembro patetica con chiunque possa parlarne. Sono avvilita, senza forza.. ogni giorno apro gli occhi e mi sento come se un camion mi avesse travolto.. ogni giorno mi sveglio e sto male. Mi sento perennemente giudicata e disprezzata, mi sento perennemente male. Sono stata fin troppo forte, ora davvero non so da dove prenderla, in cosa sperare. Alla fine, torto o ragione, mi ritrovo sempre io a subire. Sono esausta, sono stanca..non voglio morire ma voglio trovare un po’ di pace, tutto qua.
Va ben 91 per 3, ma capisci pure a noi (o almeno a me): se vuoi delle dritte su come migliorare di scatto dovresti almeno spiegare quali sono i problemi, tenendo conto che:
– problemi d’amore qua non se ne risolvono;
– schei non te li regala nessuno;
Poi parliamone, vediamo, esaminiamo. Forse ci sono altre categorie di problemi che mi sfuggono.
91,
si potrebbe sapere perché ti senti giudicata e disprezzata? da chi, poi?
il tuo è uno sfogo a metà, perché, se non racconti qualcosa in più, come si fa a scriverti anche solo poche parole di analisi astratta o d’incoraggiamento?
Rossana, salvo casi di panico disperato, ciascuno di noi ha tutti gli elementi per vedere la soluzione, se c’è.
Non serve mettersi a disposizione di una (ormai ridotta) platea di pigliaperilculo, di cinici, di ottimisti ad oltranza o di filosofi (titolati o d’accatto) dell’esistanza.
919191 scrive “Sono stata fin troppo forte, ora davvero non so da dove prenderla”.
Si è seduta sul fondo e c’è rimasta paralizzata. Non conta il motivo. Non conta se dal fondo vede la luce o meno. Non conta se sul fondo c’è finita per un amore andato storto, per debiti, disoccupazione, malattie proprie o altrui.
Sta seduta li, in un fondo che potrebbe essere a due centimetri dall’uscita come alla fine di un baratro profondo un km e non ha più una forza che è veramente tale quando la si tira fuori da dentro di sé, non quando proviene da braccia sporadiche e virtuali che, alla fine, cosa potrebbero mai dire se non “che il cielo è blu sopra le nuvole”?
Spesso chi non vuole o non può morire scrive solo per sfogarsi per buttare fuori il fumo che soffoca e che schiaccia.
Non per mettersi alla berlina, per prestare il fianco a qualche cecchino del web, tanto burlone quanto cinico, che non si porra’ il problema di ferire, forte della consapevolezza che…