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Lettera pubblicata il 14 Settembre 2008. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore lulu80.
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Si josef sono francese infatti!!!!
Sono felice per te che ti piace! A me no…per niente!
Maria grazia è vero..!
Lola lea oleandra!!!!
Tutti si assomigliano sti nick!!
A chiunque dica che se uno veramente vuole suicidarsi lo fa e basta, sappiate che non è assolutamente vero. Quindi rima di dire e scrivere minchi@te solo per dare aria siete pregati di informarvi bene. È evidente che non capite nulla.
hai ragione sara, tu si che capisci tutto! visto che dai retta alle maldicenze via email..
E perché non sarebbe vero? Cosa lo impedirebbe? Spiegacelo.
Vero. Ieri io volevo veramente andare dal barbiere e invece no. Non ci sono andato.
Lo dice principalmente il nostro sesto senso, le persone che si suicidano non sono malate ma sono esattamente come noi.
Non troverai mai un down che si suicida, quelli gravi non hanno la capacità di ragionare sulla propria morte, chi lo fa mette in pratica la stessa intelligenza umana, quindi non direi sia tanto lontana la cosa.
Chi si suicida ha una pressione troppo alta ed è convinto di non riuscire a liberarla altrimenti, ma ciò certamente non comporta la morte “istantanea”, muiono in quanto hanno capito a modo loro che non c’è altro da fare e che nessuno li può aiutare.
Appunto Tenzo, chi vuole realmente togliersi la vita lo fa, non dice “non posso”. Questi ultimi “lamentano” un disagio esistenziale con una richiesta di aiuto, un’invocazione quasi ricattatoria, ma non l’intenzione di morire. È il contrario casomai, vorrebbero vivere meglio.
Tenzo bravo!
Hai capito perfettamente! È la consapevolezza…l’intelligenza.. Il saper ragionare…e il rendersi conto che non c’è più speranza…e che nessuno ci può aiutare….che ci spinge al suicidio…
Hai colto il punto enzo….bravo!
Grazie Sofia 🙂
Golem, è giusto ciò che tu affermi, ed a pensarci bene, la richiesta di aiuto potrebbe essere anche un tentativo del nostro istinto autoconservatorio di non darsi per vinti in quel modo, cercando di trovare come ultimo tentativo di salvezza, una ragione pratica in altri per commettere quel gesto che tanto ci balena in mente, a causa di una certa nostra “distruzione mentale”.
Probabilmente non ho esposto bene il concetto, ma non possiamo comunque escludere che anche se vi è richiesta di aiuto, non ci sia suicidio. Ciò che io inizialmente avevo scritto prende proprio questo punto: “capire a modo loro che nessuno li può aiutare” nel senso che, nonostante il cercare di vivere meglio come tu dici, non si è trovato comunque l’appoggio necessario per non dover imboccare quella strada. Dunque è giusta anche la tua opinione, e ci saranno sicuramente casi e casi, mi è parso di capire che non c’è una legge universale alla fine.
No, per il suicidio non c’è una legge universale. Ognuno si arrangia come può. Certo è che se si potesse normare sarebbe tutto più chiaro.