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Lettera pubblicata il 14 Settembre 2008. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore lulu80.
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Ciao a tutti..
La giornata ma soprattutto la serata è passata, ed è stata vuota e insignificante. Sn uscita con delle amiche e mi sono resa conto che non abbiamo più niente da dirci. O meglio sono io che a volte non ho più niente da dire, da raccontare o da confidare. Avrei tanto da dire ma non ho voglia di condividerle con queste persone.
Non so più cosa vuol dire divertirmi, non so più cosa significa stare bene con qualcuno, non riesco a creare un legame profondo, nn riesco a farmi amare ne da un uomo ne da nessuno. Perché questa vita così? Perché questo isolamento? Cosa c è di sbagliato in me? Sono stufa non voglio vivere così.
Lara, fai bene a ignorarmi :
è il comportamento più saggio da adottare con me.
l’intuito, più o meno inconsapevole, ti permette di cogliere il marcio e di rimanere lontana da esso.
Niko : grazie per tutto ciò che mi comunichi, ma attenta a non scambiare e confondere la metafora e il linguaggio simbolico (poetico, eventualmente) con il valore letterale, immediato, concreto.
nei primi miei interventi mi sono firmato con due abbreviazioni.
in questa sede tuttavia preferirei rimanere Ippolit, mentre sulla città non ci sono problemi : Ts sta per Trieste.
ti ringrazio ancora per la gentilezza e la genuina umanità, Niko.
.
Ippolit guarda se nell ultimo commento ti ho ignorato ti chiedo scusa, cm ho fatto anche con gli altri, ma purtroppo non sempre sono nello stato d animo giusto x riuscire ad ascoltare gli altri. Ieri era una giornata no ed oggi lo sarà di nuovo. Spero che questo fine settimana passi in fretta. Sono stufa di tutto.
Un saluto a tutti
Ciao IPPOLIT umilmente nella mia non preparazione, nonostante io apprenda la tua profondità , mi sono persa e non ho colto , nella risposta , se sei stato privato di salute di emozioni o semplicemente di speranza ….. Un bacio niko.
Hai frainteso, Lara.
Io non chiedo d’essere ascoltato.
Ho anche detto che hai fatto bene a comportarti a quel modo con me. Non devi scusarti, né giustificarti.
Niko : io ritengo sbagliato sperare.
Bisogna credere e agire, senza augurarsi alcunché.
Io non credo più, e sono morto.
Ogni giorno, anche a livello virtuale, anche qui, trovo spietata lapidaria conferma di quanto sia davvero finita quando non si può più venire intesi. Quando l’incomunicabilità del dolore non può arrivare al prossimo.
Nemmeno tramite la mia -indebolita- Arte.
Non voglio morire, ma DEVO.
Il prossimo, più o meno esplicitamente, mi condannò, mi condanna da sempre a portare a termine anche concretamente il compito.
Il prossimo (leggi ‘Destino’) indifferente in apparenza, ostile oltre ogni immaginazione, odioso (io non so odiare, ma lui GIUSTAMENTE odia me), violento, umiliante, ridicolizzante, glacialmente crudele (io non merito a quanto pare alcun rispetto, alcuna forma d’amore e considerazione).
La colpa è sempre stata solo mia.
‘A me la vita è male’.
La Vita è nell’Arte.
Io quella Vita, nella Meraviglia e nel Sacro Terrore l’ho conosciuta, amata amata amata e ancora amata…e persa, definitivamente.
Ora sono ‘uno stagno di buio’.
Ovvero non sono più.
Troppo amai, e qualcosa/qualcuno ha punito col massimo della pena il mio troppo amore per La Bellezza.
Ho sbagliato, tanto per cambiare, a usare un tono diverso qui negli ultimi giorni.
Blindness goes on.
Nulla mi aspetta (e non Il Nulla).
Dal tempo allo spazio, dallo spazio la visione (ultima); la Visione, l’Immagine crolla in cenere e polvere.
Non pensare, non credere, non essere.
Essere se stessi ancora un’ultima volta, per non essere più.
Niente di quel che fui mi sopravviva, se non una kafkiana vergogna.
Nessuna eco di ricordo.
Sacco nero, cassa vuota.
Un
colpo
solo
.
II
E come se fossi entrata nella mia testa..hai detto gli stessi problemi che ho io solo che io sono pure inoccupato non per scelta mia..come uno che ha provato piu volte a pensare al suicidio ma che per codardia non c’e mai riuscito ti posso dire che e troppo facile mettere fine a tutto con un coltello alla gola..immagina i problemi che causeresti alle persone che vuoi bene..cerca di mascherare il dolore con un sorriso..fallo per loro..io faccio cosi soffro mi fa male tutto pero mi sono innamorato di una ragazza che mi vuole bene ma che giorno dopo giorno e sempre piu lontana pensa io sono in sardegna e lei in valle d’aosta..pero vivo per non darle dispiacere..prova a fare anche tu cosi
Ciao a tutti ragazzi, il fine settimana è passato e ti posso assicurare che è stato un tormento..devo solo ringraziare una amica che ieri mi ha tenuto compagnia anche se lei è parecchio giù un po cm me.
Vitoric certo bisogna andare avanti lo stesso con il sorriso sulle labbra..io penso però che bisogna mascherare il dolore fino ad un certo punto e con determinate persone. Intendo dire che al lavoro, fuori con gli amici ecc..ci si deve stampare un bel sorriso sulle labbra e fingere con grande sforzo tutta la felicità che non si prova. Perché ci va un attimo ad essere esclusi ed allontanati da un gruppo di amici perché ti ritengono un depresso o sul posto di lavoro dove iniziano a dirti che non rendi abbastanza. In questi due contesti finzione assoluta!
Ma a casa, con la tua famiglia, genitori, fratelli o sorelle, devi lasciarti un po andare, ricercare un po di comprensione e di aiuto da parte loro è il minimo credo.
Con partner, fidanzati, mariti o mogli..beh lì non lo so..c è il rischio che se ti mostri debole a luogo andare il rapporto si deteriori. Anche credo sia quasi sicuro che succeda, come dimostra un altra lettera su questo forum. Certo che fa proprio tristezza pensare di dover fingere un allegria e spensieratezza con una persona che invece si considera la tua metà, quella che dovrebbe essere l unica che invece potrebbe e
dovrebbe comprenderti.
Anch’ io vado avanti con una maschera ma volte diventa davvero dura.
è un vero peccato tu ti sia -dopo l’apprensione e l’interesse acceso trapelante da quegli ultimi tuoi tre commenti (e un certo affetto, se devo prendere almeno parzialmente alla lettera abbracci e baci)- già stancata di me, Niko.
del resto è inevitabile e ineluttabile che così debba essere e sia. sempre.
in fondo ti sei comportata nel modo più saggio.
ti ringrazio per quei pochi preziosi momenti in cui mi hai rivolto attenzione, premure e parola.
scusami se sono così tediosamente complesso, spento e marcio.
istinto e intuito mi dicono che sei una ragazza (o donna, non so la tua età) simpatica, degna di stima e rispetto, autentica, leale, onesta, altruista, generosa e umanamente ricca.
certo un po’ frenetica e disattenta, ma in buona fede e con calorosa vitalità.
anch’io ti abbraccio e ti mando un bacio, se la cosa non ti ripugna.
.
(XVII)
ciao a tutti
vittorik mi spiace x la tua situazione, mi piace il fatto che hai la forza per sorridere, io purtroppo non ho più la forza di farlo, per troppo tempo ho portato una maschera, fingendo che tutto andasse bene e sorridendo a tutti, ora basta. la maschera è soffocante e non ce la faccio più a tenerla. il mondo è cattivo, le persone sono cattive, o forse sono io che sono troppo debole. un anziana signora in coda al supermercato mi ha chiesto xké ero triste e nin sorridevo, io le ho risposto ke non sorridevo perché la vita fa schifo… lei mi ha detti che avevo ragione, ma che era meglio un finto sorriso piuttosto che nessun sorriso. nin ho continuato il discorso x rispetto ma penso che sia una cavolata. io sono io, se sono contento sorrido, se sono triste no. a che scopo mentire? x ki? che senso ha? poi sto meglio? no, non credo
ippolit hai ragione purtroppo. più leggo i tuoi scritti più mi accorgo che sono tristemente veri.. quello che scrivi è tremendamente vero. nessuno ci capisce, nessuno mi capisce. incapace di comunicare al mondo il nostro stato d animo, come se fossimo in una bolla di sapone sospesa sul mondo e per quanto ci sforziamo, le nostre parole non riescono a raggiungere nessuno, e anche quando qualcuno si accorge di noi e riesce a sentirci, le parole sono distorte e vengono fraintese. io spero che la bolla scoppi facendomi schiantare al suolo, allora tutti sentiranno il mio ultimo grido disperato.
ciao Louise, la mia ruota non girerà più, ti auguro tutto il bene possibile
ciao a tutti
oggi scade il 35esimo anno di questo mio passaggio terrestre.
anche poche parole nel solco della tradizione sono ben accette.
qui ‘conosco’ Niko (che rimando al precedente mio commento -ma anche a quello prima, nel caso non l’avesse letto), Lara e Fabrizio (altri che m’abbiano rivolto la parola non ne rammento).
non vi preoccupate di risultare scontati e banali.
apprezzerò in ogni caso.
ho sempre conferito alta importanza simbolica alle date (non c’entrano nulla le peraltro inesistenti fanciullesche nostalgie di torte e candeline e noiose feste del tristo tempo dell’infanzia, sia chiaro).
ho molti parenti, nella mia Trieste e soprattutto nel meridione (origini partenopee), ma tra pseudoexamici, conoscenti e familiari…davvero in pochi si ricordano di questa scadenza.
non mi dispiacerebbe venire ricordato un’ultima volta, prima di dire a tutto addio, sparendo nell’ombra dell’estremo obliquo raggio.
sempre amai tramonti e aurore.
tutto deve finire dove tutto aveva avuto inizio.
grazie a chi non mi odia e mi sopporta (il rispetto no, quello non lo ottenni mai) nonostante la mia connaturata antipatia.
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(XVII)