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Lettera pubblicata il 14 Settembre 2008. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore lulu80.
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Mario grazie per le tue parole e per la tua gentilezza. Volete ridere? Poche ore fa ci hanno anche rubato l’auto nuova di 4 mesi. E mi sento responsabile anche perchè l’ultimo ad averla guidata sono stato io. Ma in che schifo di mondo viviamo?!
comunque mario il mio disturbo é la cardiomiopatia ipertrofica. Ti ringrazio per il tuo interesse. semmai dovrò arrivare al trapianto preferisco morire con il mio nel petto piuttosto che vivere grazie alla morte di un altra persona, con un cuore che non è il mio.
919191: si, ho letto. Forse non tutto, ma ho letto diversi tuoi scritti. Mi dispiace che tu ti senta cosi perche’ il rivolgere tanta rabbia verso te non so quanto sia costruttivo francamente: ti senti “punita” dalla sua reazione e in colpa per la sua reazione emotiva, in colpa per quello che pensi di aver fatto alla vostra storia e di conseguenza anche a te e ti punisci a tua volta… Insieme alla paura dell’abbandono. E’ cosi? Che tu abbia una rivoluzione tua interna puo’ starci, ci sta, ma non esagerare… Come detto il tuo lui non ha il “dovere” di superare la cosa, e’ un fatto. Tuttavia se ci tieni a tentare di ricostruire un rapporto non credo che una costruzione passi per un’autodistruzione. Che tu stia male per la fase che vive il vostro rapporto ci sta e anche che tu riconosca un errore tuo se lo vedi come tale, ma lapidarti da mane a sera ad un certo punto ti implode. Siamo umani e sentiamo cio’ che sentiamo. Ma se una persona mi avesse fatto un torto, pur volendomi bene, per quanto possa io provare delusione e rabbia, piu’ che desiderare che si annienti vorrei vedere la sua reale volonta’ di rimediare, esserci, ricostruire.
Io non so, non ricordo scusami se le hai scritte, le ragioni per cui hai tradito. In qualsiasi modo tu le rilegga ora e sapendo che non lo rifaresti e che non ne valeva la pena e che ha portato conseguenze in quel momento ti sarai pur data delle ragioni. Avrai dato un senso a cio’ che poi o immediatamente hai considerato un errore. Io non so quali siano e non parlo in termini di “giustificazione”, ma anche quella sei stata tu, con delle considerazioni che avrai pur fatto e per delle motivazioni. Con delle riflessioni che poi ne hai tratto ecc. Credo che ti senti “dissociata” da te se non accetti di aver fatto una cosa sebbene non la faresti piu’. Mi dispiace se non riesco a spiegarmi meglio… MICHAEL: mi dispiace per l’auto, che spero tu possa riavere (pare fantascienza? A volte accade…) ma empatizzo soprattutto per la questione salute. Non conosco il tuo problema e quindi non voglio dire cose a sproposito. Quello che penso e’ che quando viene toccata la salute e soprattutto se cio’ implica un cambiamento nello stile di vita e una concezione di “limite” cio’ provoca anche una crisi di “identita’” tra un rifiuto del limite e il dover al contempo costruire un rapporto con la percezione di se’ alterata da un cambiamento. Cio’ come aspetto psicologico/emotivo connesso poi alle problematiche vere e proprie fisiche. L’essere umano ha molte risorse di adattamento e la medicina e’ vero ogni giorno scopre nuove cose. La malattia poi ha dei diversi decorsi anche in relazione all’individuo stesso. Il trapianto e’ un’altra questione delicata non solo dal punto di vista fisico. Naturalmente tu hai il diritto di sentire la cosa come credi. Penso che in ogni caso sia naturale poter aver bisogno di un supporto psicologico nel caso in cui lo si affronti anche per l’aspetto che dici. MARIO, si,.capisco cio’ che intendi. Cmq alla tua eta’ non ero povera ma comunque neanch’io sono mai stata abituata a considerare i miei un bancomat. Per quanto l’universita’ pero’ non me la pagavo da sola e vivevo con loro. Il che non mi pareva scontato comunque. Posso dirti che avevo intorno persone che capivano benissimo perche’ fossi oculata e certe cose me le pagassi io e certe me le guadagnassi io e altre che invece non ci arrivavano proprio. Francamente pero’ non a caso mi trovavo benissimo con chi invece capiva. Che fosse l”amica che aveva meno soldi di me, l’amica con cui si contavano i soldi insieme per fare le cose e si poteva anche prendere un caffe’ in due (si!), o anche chi in quel momento poiche’ aveva la macchina o lavorava condivideva semplicemente. Forze e possibilita’ in circolo e non meschinita’. Sinceramente non ho mai pensato che la gente “dovesse” avere soldi, uomo o donna che fosse. C’e’ una differenza tra la tirchieria (indipendente dalle possibilita’) economica e morale e la gestione di un budget.
Comprendo il tuo disagio non nel senso di “in confronto a” ma in termini di tranquillita’ o preoccupazione propria (il dover sempre contare il cent stressa) e di generosita’: non si e’ obbligati a pagare senno’ si viene rifiutati (concordo con 919191) ma per esempio a me piace quando so che posso regalare un pensiero (anche di pochi euro, un libro, un qualcosa che puo’ piacere) a chi voglio bene anche senza un motivo o una ricorrenza. allo stesso modo mi pesa non poter aiutare un amico in difficolta’ (sia pure facendogli una ricarica al telefono se ne ha bisogno) o poter semplicemente prendere il treno per andare a trovare degli amici e abbracciarli dal vero. o prestare dei soldi o amici prima che a loro arrivi la paga o regalare un corso utile a chi in quel momento non puo’ ma vorrebbe. ecco a me pesa piu’ questo per quanto non per questo non ho i miei affetti lo stesso e ci si scambiano anche vestiti e pensierini magari fatti a mano lo stesso. visto che, poi, tanti oggi affrontano il problema di avere meno soldi di ieri. cio’ stressa ma anche crea creativita’, solidarieta’, il concetto di scambio. non vergognarti Mario, qsto intendo dire. io ti capisco xke’ dei soldi me ne frego. non nel senso di buttarli fuori dalla finestra, mai fatto, ma forse mi hai capito. ma tanto piu’ capisco che e’ un “male” qdo ci si deve stressare per una loro mancanza che diventa reale e grossa preoccupazione o disagio nel corso della naturale quotidianita’ o del diritto alla socialita’ o alla salute. Pero’ da sempre vedo e penso che chi ti vuole bene divide con te con un sorriso anche un panino con la mortadella. Ho ricordi bellissimi delle cose condivise,anche il mezzo caffe’. e penso davvero siano ricordi preziosi insieme a tanti altri. che mi hanno insegnato molto.
Ciao a tutti. Loreley probabilmente hai studiato psicologia, lo noto da come scrivi. Ad ogni modo io non ho bisogno di dar sollievo alla mente ma al corpo. hai ragione su una cosa sicuramente: sul fatto che mi sento in catene, soffocato, in gabbia, come se tutto quello in cui credevo sia scomparso. Alle mie ansie ora si è aggiunta un altra cosa e cioè che nonostante credo sia andato tutto bene la mia ragazza ha un ritardo di 6giorni, ha un ciclo irregolare ma comunque per il carattere che ho ormai ogni cosa genera panico e non è un bene per quell’organo marcio che ho nel petto. Tutte le volte che provo ad andare in palestra per tenermi solo un po in forma e noto come sia debole il mio corpo, che dentro un tempo era il corpo di un atleta, mi viene voglia di cavarmi il cuore dal petto e mettere fine a tutto questo. non so cosa mi aspetta. La mia aspettativa di vita non è alta e ho solo 22 anni. Non credo in niente da anni anche perchè non solo guardando me ma anche chi sta peggio di me, non posso credere che esista un dio misericordioso e buono. Le guerre, la fame, la violenza e la crudeltà dell’uomo. Dio non c’è. E se c’è e permette tutto questo, bè, non è dio. Tornando a me loreley hai ragione mi sento limitato, prima di tutto questo mi sentivo una tigre, ero pieno di vigore, attivo, sportivo.. Ma rinchiudi abbastanza a lungo qualsiasi animale in gabbia e per quanto possa essere forte e vigoroso con il tempo i suoi occhi si spegneranno, la luce che li teneva luminosi lo abbandoneranno, e ogni desiderio di correre come prima sarà solo un ricordo, si lascerà andare fino ad arrendersi completamente. Odio le gabbie, sono vegetariano e animalista. Odio chi osa fare del male agli animali e odio i circhi. In un certo qual senso mi rivedo in quelle povere bestie tenute in gabbia fino al punto di impazzire. E se devo aspettare che sia la mia malattia a mettermi fuori gioco preferisco decidere da solo il mio destino premendo il grilletto su me stesso prima che lo faccia lui.
919191 io aspetto. Sono qui. Quando arriverà questa ragazza sarà la benvenuta e le doneró la mia vita se ce ne sarà bisogno.
LORELEY hai capito quello che volevo dire e che i soldi non sono un problema grande tanto perchè ne vorrei di più, ma solo per una tranquillità maggiore nella quotidianeità, esatto hai centrato in pieno il mio discorso.
E condivido anche tutto quello che hai detto riguardo l’impossibilità di poter affrontare un viaggio in treno per andare a vedere un amico, oppure poter aiutare qualcuno facendogli una ricarica. Lo stare tranquilli mi manca come hai detto.
MICHAEL per la macchina che vuoi farci? Lo so ci sono persone incredibilmente str.nze. a me hanno rubato 3 biciclette che tra l’altro erano state regalate a mio padre e non erano do chissà quale valore. Capisco che non è comparabile con il furto della tua macchina, ma era per dire che i furti sono cose che capitano anche se non dovrebbero. Il discorso del cuore non lo capisco peró MICHAEL. Il cuore che avresti in dono non è di una persona morta a causa tua ma di una persona che è deceduta per circostanze accidentali e che ha deciso di donare glj organo se fosse morta. Comunque quella persona sarebbe morta se tu avessi o no accettato un trapianto, quindi perchè non dare la possibilità di salvare u altra vita? Io non ti giudico per carità peró voglio capire.
Sapete in questi giorni ho un brutto presentimento addosso. Spero che sia solo l’ansia degli esami. Pee quanto mi ripeto che tutto vada bene sostanzialmente e che ci sono persone con problemi più grandi mi manca sempre qualche cosa. Sento che mi manca qualcosa per arrivare ad essere davvero sereno. Manca ogni tanto quella voglia di lasciarmi andare. Penso che sia una ragaZza che mi manca. Vorrei poter essere uomo abbastanza per una ragazza. Vorrei sposarmi presto e trovare quella giusta. Quella che non mi faccia pensare troppo. Quella da cui essere rapito con tutto me stesso. Quella per cui fare pazzie. Penso che molte ragazze siano carine. Ma quella per me? Chi mi piace davvero. Voglio capirlo al più presto. Perchè penso che quando mi innamoreró per davvero non avró paura do niente. E più che la paura tutto mi verrà naturale. Non lo so. Sono confuso ma spero di fare chiarezza presto.
Un saluto a SABRINA, SERGIO E A TUTTI QUANTI.
MICHAEL avevo i tuoi stessi dubbi riguardo Dio. Poi ho pensato, pensato pensato e ancora pensato. Ti premetto che non sono un cattolico accanito ma mi sento foryemente cristano. Mi sono ricordato di una cosa. Ricordi la preghiera E VERRÀ NELLA GLORIA PER GIUDICARE I VIVI E I MORTI E IL SUO REGNO NON AVRÀ FINE. Ecco verrà per GIUDICARE i vivi e i morti. Non lo farà adesso ma lo farà poi. Spiegami una cosa: che senso avrebbe una vita in cui un Dio interverrebbe in continuazione per correggerti? Saresti niente di meno che un burrattino. Ora ti dico la nia teori che ho maturato riflettendo. Dio ci dà il dono più grande: la libertà. Solo chi ti ama con tutto se stesso e chi è estremamente intelligente sa e puó darti la libertà, solo un genitore che ti ama alla follia e che è davvero intelligente sa che oltre al senso di protezione un figlio a bisogno di imparare e di crescere senza essere vincolato nelle sue scelte. Solo chi ti ama ti lascia sbagliare sapendo che tu stai sbagliando ma che lo rispetta quello che fai perchè è consapevole che ai tratta di una tua scelta. Noi dovremmo fidarcondi lui come un cane fa con il proprio padrone. Tu parlavi degli animali e per questo hai tutte le mie simpatie. Ecco un animale sa amare con tutto se stesso e si fida di te ciecamente. Si farebbe uccidere per il proprio padrone. Noi lo faremmo per Dio. Dovremmo. Come del resto ha fatto gesù per noi. Spero che tu abbia letto con attenzione e che il mio discorso non ti risulti vuoto, retorico oppure senza senso. Ho cercato di esprimere al meglio quello che penso spero d’esserci riuscito.
P.S.
MICHAEL non ringraziarmi, qui cerchiamo proprio di sostenerci l’un l’altro, come non si fa da nessun altra parte.
Ragazzi volevo fare un blog. Ma ho paura che sia un pò una stupidata. Nel senso che i blog sono cose da ragazzine secondo voi?? insomma questo è quello che vorrei fare.
Di seguito vi scrivo l’intro: HO BISOGNO ANCHE COMMENTI DEI MASCHI
di SERGIO e MICHAEL. CHE NE DITE? è stupida come idea, è “troppo” ?
SABRINA, LORELEY DITEMI CHE NE PENSATE ANCHE VOI.
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Le cronache della vita.
CHI SONO
Sono Mario, un ragazzo di vent’anni, studente.
COSA VOGLIO FARE
Forse risulta ampolloso come titolo. “Le cronache della vita”.
Vi spiego per quale motivo ho scelto questa espressione.
Mi è sempre piaciuto particolarmente scrivere.
Da oggi ho deciso che voglio farlo sistematicamente, voglio riportare i miei pensieri, le mie riflessioni e tutto ciò che riguarda gli episodi che avvengono nella mia vita, anzi della vita.
Con questa distinzione intendo che non voglio dare a questo blog il taglio di un diario o comunque di un racconto della mia vita sotto la forma di autobiografia.
Insomma che senso avrebbe?
Il diario o l’autobiografia possono interessare o meno, mentre io vorrei realizzare uno spazio dove si possa interagire e dove ” le cronache della mia vita” siano in realtà un espediente per raccontare “le cronache della vostra vita” , uno spazio che non racconti solo di me ma un pò di tutti,
dove in tal modo la nostra esperienza ci possa fornire spunti di riflessione.
La ragione per cui scriverò è dunque quella di voler interagire con le persone per avere punti di vista diversi dal mio. Io sono appena ventenne e il confronto con gli altri credo sia essenziale per crescere.
Vorrei dunque realizzare uno spazio dinamico dove ognuno possa raccontare le proprie esperienze,
chiedere consigli, aiuto o quant’altro.
Se dovessi delineare un obiettivo a questo mio blog è “offrire spunti per crescere”, qualsiasi sia la vostra età, perché per quanto se ne dica non è mai tardi per imparare e migliorarsi. Ma a volte per andare avanti bisogna tornare indietro, è per questo che bisognerebbe tornare bambini nel modo di pensare il mondo, senza pregiudizi, senza orgoglio, senza posizioni prese: mettendosi in discussione e avendo il coraggio di ammettere i propri errori, avendo l’umiltà di volere imparare. Questo secondo me è il modo più efficace per crescere. I bambini hanno dalla loro parte la forza della verità, o meglio della sincerità.
Come realizzare un confronto dinamico?
Bè attraverso la proposta di un tema diverso ogni settimana ad esempio, che scaturisca da una mia osservazione ma che in realtà potrebbe essere un fatto sperimentato oppure un esperienza già vissuta da qualcuno di voi.
Se riuscirò vorrei articolare il blog anche in sezioni, e formare delle aree specifiche per argomento.
Non vi anticipo niente.
Spero che sia un bel progetto. Bho staremo a vedere da
( il continuo del testo del blog) come lo accoglierete.
Buona lettura a tutti:)
MARIO: @Vorrei poter essere uomo abbastanza per una ragazza.
Cosa intendi dire? E te lo chiedo con un sorriso, non di scherno, sia chiaro.
Mi piace quello che hai scritto, riguardo il tuo blog.
Io penso che se hai voglia di farlo dovresti farlo e basta.
Potresti avere mille interlocutori, come due, ma se desideri farlo per una spinta tua perché no? Non credo che i blog abbiano una connotazione del tipo: da ragazzine o che.
Il blog di per sè è un contenitore, neutro.
Non credo che sia £troppo£” se è nella giusta misura per quello che senti tu.
Puoi aprire un blog, vedere come va, continuare o chiuderlo. Puoi aver voglia, puo’ passarti la voglia.
Pensarlo per interagire con gli altri e scoprire che è con te che stai principalmente interagendo ecc.
In sostanza penso: Mario, hai voglia di aprire un blog? Chettefrega, aprilo.
Divertiti con la voglia di aprirlo che hai.
E poi sia quel che sia, lo scoprirai solo facendolo o anche scocciandoti di farlo.
Sinceramente mi sembra una di quelle cose che, al di là del fine che raggiungono, hanno un senso comunque nel momento stesso in cui ci hai pensato.
Ciao!