Salve sono martina, voglio raccontarvi la mia storia ha quasi 17 anni, e in questi 17 anni non sono mai stata felice, ho un padre che non mi lascia vivere, mi tiene segregata in casa nel vero senso della parola, non mi ha mia fatto uscire con un amica, mai una pizza con un amica, mai un’ uscita ne niente, vi permetteva di andare a scuola e per lui questo è stato un grande sacrificio, sono andata al 2 anno di superiore e a inizio novembre lui ha deciso di non mandarmi piu a scuola perche scopri che avevo un profilo su facebokk, non facevo niente di male ma lui vide le mie foto cn le mie amiche e si penso che andavo a scuola per fare altro ma si sbagliava per due mesi non mi ha mandato a scuola, senza farmi uscire senza farmi fare niente, poi a gennaio non c’è lo fatta piu e ho deciso che la scuola per me era importante e che avrei voluto andarmi una mattina mi sn alzata e vestita e lui non mi voleva far andare gli dissi a voce alza io devo andare a scuola vuoi tenermi in casa, ma un cuore c’è l’hai e lui si convinse e mi mando, per un mese adesso un paio di giorni fa mio fratello si accorse che mi ero riattivata il profilo di facebook e c ‘è lo fece vedere a mio padre ma io non avevo fatto niente di male non c’ era niente di male solo le mie foto e con alcune amiche, mio padre disse con la scuola ho chiuso che devo morire in casa devo stare chiusa in casa devo solo dormire che non devo uscire, e devo fare una brutta fine dentro casa, io non so a chi chiedere aiuto ho chiesto aiuto alle mie professoresse tramite una mia amica ma loro hanno detto che faranno qualcosa ma non hanno fatto niente, io vorrei chiedere aiuto al telefono azzurro o a qualche assistenza sociale ma non so che fare, sono disperata non esco e non so come rintracciare quest’assistenza sociale, lui neanche la line internet non vuole piu riattivarmi sto mandando questo messaggio dal computer di casa mia tramite una linea wifi e non sia mai mi scoprirebbe mi ucciderebbe, non chiedetemi di chiedere aiuto a mia madre perchè lei è una vittima di mio padre, a casa mia comanda lui, e mia madre pur cercando di aiutarmi non puo’ fare niente. lui ci impedisce di uscire anche a mia madre non la fa andare da un amica la fa uscire solo per casi urgenti, aiutatemiiiiiiiiiiiiiii vi prego lo odio al tal punto che lo voglio morto, io lo odio mi ha rovinato la vita, me la distrutta, per favore ho bisogno di aiuto, voglio morire farla finita perchè questa vita non mi appartiene..
Voglio essere libera da questa prigione, un padre cattivo!
di
infelice
Lettera pubblicata il 18 Febbraio 2014. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore infelice.
La lettera ha ricevuto finora 16 commenti
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Ma perché insisti con FB? Linkedin è più serioso, nessuno ti direbbe niente.
Aton ammetto di non conoscere Linkedin e penso comunque che vi siano problemi peggiori di non avere facebook (anzi chi non ce l’ha alla fine sta meglio di chi ce l’ha). Ma ammesso che questo non sia un fake e anche filtrando eventuali esagerazioni o livori adolescenziali, il problema dici che e’ Fb o linkedin? Te lo chiedo, che ne pensi.
Cara Luna, la mia situazione è la seguente: per questioni di ruolo non posso mettere nulla di me in rete, quindi ho un account FB solo per navigarci e raccogliere informazioni sui fessi che lo usano per raccontare la propria vita. FB, giusto per capirci, è molto usato dai selettori del personale e da chi intrattiene rapporti professionali di varia natura. Linkedin, una volta almeno, era una vetrina dove proporsi per allacciare rapporti di lavoro, oggi è abbastanza scaduto (è solo una mia opinione, non prenderlo come un assioma). Tecnicamente, i padri dovrebbero assolutamente sorvegliare ciò che i figli minorenni mettono su FB, non immagini i danni che possono verificarsi a distanza di anni o, addirittura, di lustri.
Nel caso di specie, non occorre un semiologo o un novello Leon Battista Alberti per distinguere un fake mal costruito nei suoi tratti semantici oltre che piuttosto ricco di ingenuità: di vero – ma esprimo ancora, ovviamente, una mia opinione – c’è solo l’età dell’autrice (è femmina) e si tratta di un divertissemant postadolescenziale. Poi fai tu, che sei pure femmina ed hai un cervello diverso dal mio.
Il mio precedente commento è solo apparentemente un sarcasmo, da te invero rilevato con un’ ironia che mi prendo la licenza di definire quasi affettuosa, in verità bisognerebbe scriverci un libro o conversarne a lungo. Stammi bene.
Ciao piccola. Appena puoi collegarti, scrivi qui: https://www.commissariatodips.it/area-riservata/accedi.html?sender=editsegnalazioni
PS: per informazione: Linkedin è una rete internazionale per offrire o cercare lavoro, in cui si complila il proprio curriculum vitae o si consultano quelli degli altri. Credo che certi commenti dovrebbero far vergognare chi li scrive.
Sequestrare una persona in casa, maggiorenne o minorenne, e dirle di “dover fare una brutta fine dentro casa”, impedirle di uscire e andare a scuola o trascorrere del normale tempo con i propri compagni di scuola, non credo possa avere a che fare con la protezione di un genitore che sorvegli i propri figli minorenni durante la loro navigazione in internet. Gradirei sapere la PROVA che questa ragazzina che scrive è un fake. Giorni fa, vicino casa mia, è intervenuta la polizia, a liberare una intera famiglia, mamma e bambini disperati, tenuti reclusi in casa, da un padre separato che era stato fatto allontanare e che alloggiava da un’altra parte.
@la verità fa male
OK. Ho interpretato il post come uno sfogo adolescenziale per un divieto o una limitazione dell’uso di FB e ho fatto una battuta. Non è piaciuta ed è stata trovata fuori posto: ci può stare. Trovo strano l’invio di messaggi alla scuola senza risposta (e gli insegnanti?) o che l’autrice non abbia fatto ciò che hai sensatamente indicato: mandare un messaggio tramite l’amica o telefonare all’autorità competente. La mia percezione (quindi è una mia opinione) è che sia un fake. Aggiungo che sarebbe meglio che lo fosse. Altrimenti il consiglio da seguire è quello da te indicato, di meglio nessuno può darne, è ovvio.
se è vero quello che dici, tieni duro.. solo un anno alla maggiore età, dopo potrai andare dove vuoi.
in ogni caso agli scrittori precedenti vorrei far notare che oltre a tutti i bla bla su facebook che in questo messaggio sono irrilevanti, vorrei farvi notare che non esiste che un padre chiuda in casa la figlia di 17 anni non facendola andare a scuola per 2 mesi solo perchè usa facebook.
Per quanto riguarda la scuola non essendo più scuola dell’obbligo, ha poco da intervenire se non con autonome telefonate di qualche professore
che sia un fake o no poco importa, perchè sono sicuro che in italia ce ne sono parecchie di situazioni del genere.
Qui, dalle 16 alle 20, ogni giorno, puoi chiedere aiuto in chat a Telefono Azzurro, in alto a destra c’è un riquadro color verde: http://www.azzurro.it/chat.html
Come numero di telefono ho trovato il 114.
rivolgiti al telefono azzurro, è per bambini ma anche per adolescenti. tu sei una minorenne quindi va bene, chiamali e racconta la tua storia di maltrattamento familiare. il numero è 19696 (Possono chiamare l’1.96.96 bambini e adolescenti che desiderino raccontare piccole e grandi difficoltà che si trovano a vivere). il sito è http://www.azzurro.it/
VERITA’: ciao. siccome mi è capitato di leggere altre volte Aton mi pareva strano che la sua risposta fosse tipo: “Se non avete pane mangiate le brioches”, quindi gli ho chiesto cosa gli fosse passato per la mente. E non con tono polemico, Aton.
In generale, a meno che un fake non sia proprio talmente un fake super smaccato o offensivo che pure lo schermo quasi lo rigurgita, visto che comunque non sappiamo mai chi e cosa sta dietro a ciò che sta scritto, ogni storia ha in sè un aspetto di scambio e di riflessione, che può servire a qualcuno, già a chi l’ha scritta perché sentiva il bisogno di farlo anche se ha raccontato un alter ego, o un suo revisionismo, e a chi passa e può ritrovarsi in qualcosa.
Verità, sai che sulla violenza psicologica e morale in particolare non mi volto dall’altra parte. Non minimizzo in alcun modo questa vicenda nei suoi contenuti.
Aggiugerei che è bene che un adolescente chieda aiuto, o comunque dialogo, già solo per una percezione che traspare dalle ultime righe, o di reale pressione interna, anche laddove non vi sia violenza ma un problema di incomunicabilità, crisi personale o altre dinamiche famigliari.
Ad Aton ho scritto: il problema è fb?
Nel senso: se tutto questo è vero fb è nulla in confronto al resto, per quanto è certo possibile che un’adolescente dia moltissima importanza ad un social network. E ho scritto: comunque si sta meglio senza.
Comprendo però anche le perplessità di Aton sul fatto che è strano (tutto può essere, per carità) che la scuola non prenda in carico in alcun modo segnalazioni di questo tipo.
Concordo in linea generale con Aton:
certo, non impedendo ad un figlio di andare a scuola o prendendolo a cinghiate!!! i genitori di adolescenti hanno una grossa gatta da pelare con i social e tanto più se questo viene fatto di nascosto. Certo che sono circoli viziosi: se impedisci ad un adolescente di avere fb lo fa di nascosto. Se lo controlli si fa un account fittizio. Peraltro con uno smartphone un adolescente anche under 14 molto spesso gira con un computer in tasca.
E in generale (non rispetto a questa lettera, sto parlando con Aton) gli adolescenti possono affermare di odiare i genitori anche perché un adolescente ha estrema difficoltà ad entrare nelle ragioni dei genitori, anche ben più di quanto avvenga il contrario. Non che per questo i genitori non possano fare errori. Ma le pressioni, su molti aspetti, sono opposte e contrarie.
Aton: Immagino invece. Concordo su dinamiche varie fb.