Salve,
Scrivo per uno sfogo e per dei consigli. Sono una donna di 30’anni con un figlio che a breve compirà 3 anni e un compagno di 45. Da sempre sarei voluta andar via dall’Italia, ma questo desiderio si è acuito quando mi sono resa conto della realtà lavorativa ed economica in cui viviamo. Venendo al dunque, mio marito, straniero, pur essendo laureato in ingegneria chimica e aver lavorato in Italia come tecnico di laboratorio, ad oggi si è dovuto reinventare come pizzaiolo . Viene pagato sui mille euro.
Io sono laureata alla triennale di lingue. Ho cercato diversi lavori ma l’unico che sono riuscita a trovare è stato commessa part time. L’azienda, gestita da napoletani, dopo pochi anni ha chiuso e io sono rimasta a spasso con un figlio piccolo.
Frattanto con i risparmi siamo riusciti a comprare casa. Poi mi sono messa in proprio, dato che non riuscivo a ritrovare proprio nulla, e ho preso un negozio che però sta andando male. Ho tanti pagamenti da fare ma non so come affrontarli.
Ora io sono arrivata al punto da avere spesso pensieri suicidi perché sono davvero depressa dalle scarse opportunità offerte a me e al mio compagno. La mia vita sociale è a zero, dato che qui non ho amici (e mai lo ho avuti). Credo che le persone intorno a me non capiscano fino in fondo come mi senta.
Mi tiene in piedi solo il pensiero di mio figlio. Se davvero mi togliessi la vita gli farei troppo del male. Ma allo stesso tempo sono troppo preoccupata per me e per lui. Sento che sto impazzendo, non so come uscirne.
Voi cosa fareste al mio posto? E l’emigrazione? Si, no, dove? Come fare?
Emigrazione? Per ottenere che cosa? Se non conosci nessuno, in terra straniera, non puoi sperare che le cose vadano a posto. Secondo me, vi conviene, se proprio dovete emigrare, informarvi presso i vostri familiari: se voi, il tuo compagno è emigrato, in Italia, altri suoi familiari dove sono andati? Sempre in Italia?
Fortunatamente la situazione non è così, in tutta Italia. Se qualche parente è emigrato verso altri paesi, Perchè non vi fate raccontare com’è stare lì? Poi se proprio, prima di “chiudere ed andare” potete saggiare un periodo, magari ospitati da qualche parente e vedere com’è la vita in quel paese. Potrebbe non essere la soluzione ideale emigrare in un altro paese. Poi è chiaro che dovete avere un pò più di speranza: se siete in una zona non molto “trafficata” ci credo che non riuscite a trovare un lavoro, o un flusso di cassa, nel tuo caso specifico, che vi soddisfi.
Comunque il mio consiglio è di chiedere consiglio in famiglia, sia la tua che la sua. Senza nessuna vergogna. È una situazione comune a tante persone, con famiglia.
Anzi nel vostro caso mi permetto di dire che è proprio uno spreco, lui è un ingegnere, e tu sei laureata in lingue…
Per riuscire a coniugare l’opera e l’operare ti devi trasferire per motivi di studio. Per studio non intendo l’università ma la sfida contro l’opinione comune. L’avventura avrà così il sapore del paradosso. Da quando mi sono trasferita in questa città non ce stato giorno in cui non abbia partorito un progetto capace di sanare la frattura, la divisione e lo scisma nella chiesa che rappresento con i miei fratelli. La tensione interna fa di noi 3 possibili avventurieri metafisici. Questo è il limite. Al momento sto cercando una multinazionale alla quale vendere un brand di alimenti. Quando avrò trovato la multinazionale andremo da un notaio per fare la società e dividere l’utile. Chiaro? Ma tu, cara amica, sostieni di essere sposata. Parli come se fossi il futuro di qualcosa. C’è qualcosa che non mi torna. Ti ripeto: c’è qualcosa che non mi torna!
Grazie Gabriele. Noi viviamo al centro-sud, nessuno di noi due ha conoscenze importanti che ci possano piazzare da qualche parte. I suoi parenti si trovano quasi tutti in Italia, ma a loro volta hanno situazioni instabili, al limite della povertà. Ma il posto da cui fuggivano era ancora peggio.
Ciao, visto che sai l’inglese tu e tuo marito potreste prendere on line certificazioni da università americane come data scientist ( ognuna costa circa 40 euro) , poi analizzare dei dataset e pubblicare i lavori su github e infine inviare curriculum alle migliaia di aziende nel mondo che cercano data scientist. Qui trovi una guida ai corsi https://www.freecodecamp.org/news/the-best-data-science-courses-on-the-internet-ranked-by-your-reviews-6dc5b910ea40/ .
“Fortunatamente la situazione non è così, in tutta Italia.”
Ah no? Ma tu dove vivi Gabriele? Autrice si, qui la situazione é tragica. E te lo dice uno che ha un buon lavoro e guadagna bene. Questo é un paese perfetto per chi ha i soldi: poche regole, leggi aggirabili e fatte mal rispettare, reati inesistenti con una buona tutela legale. Ti consiglio la Germania, si lavora; oppure i paesi nordici come la Norvegia: ho numerosi amici andati lì e si lamentano tutti solo dei 6 mesi di luce e sei di buio..Oppure Australia o Canada. Io ti consiglio Canada, Toronto offre davvero tanto.
Bohemien,
Ma come fare? Dovremmo partire alla cieca? Dovrebbe partire solo lui e nel frattempo di cosa vivremmo? Io non sto guadagnando niente.
Però tu hai appena detto di guadagnare bene, beato te .
Boh, 1000 € in Italia sono la paga di un un ingegnere, un pizzaiolo prende il triplo. Forse si sono capiti male quando ha firmato il contratto.
Bohemien82: qui non si sta parlando di te, o di me, si parla di una famiglia. Secondo me, la situazione non è uguale in tutta Italia: nei grandi centri è più facile trovare lavoro, anche compatibilmente con la formazione, universitaria e piuttosto tecnica, da parte di entrambi. Uno è un ingegnere, l’altra persona è laureata in lingue. Quindi hanno tutte le possibilità. Poi è chiaro, che stando al centro-sud, magari in un paese di provincia è difficile trovare un lavoro decente, a meno di non viaggiare non so quanto ogni giorno. Se siete del centro-sud, non potete esplorare Napoli? È ricca di imprese anche molto grosse, di terzisti per il tessile (Sartoria Napoletana, famosissima in tutto il mondo) e poi comunque è ricca di strutture alberghiere, credo ci possano essere situazioni favorevoli per voi e la vostra situazione, dal momento che c’è un turismo che non finisce più. Dove le lingue servono moltissimo e dove pure l’ingegneria ha da esprimersi, specialmente quella gestionale, senza contare che il tuo compagno, può imparare e poi mettersi in proprio.
Non avete nessun amico che vi possa aiutare? Con cui parlare, e vedere di costruire un progetto come si deve?
Volna: preciso una cosa, non intendevo che qualcuno dei due debba avere conoscenze importanti, per farsi raccomandare un lavoro, intendevo che se avete qualcuno a Napoli, (dico Napoli come esempio) farvi ospitare, cercarvi il lavoro lì, appoggiandovi, a qualcuno.
Se dovete dare questa svolta alla vostra vita dovreste farlo adesso, finché il bimbo è ancora piccolo.
Se ci fossero dei nonni, o persone di fiducia, parenti a cui lasciare il bimbo, mentre voi esplorate le possibilità, sarebbe meglio.
Ahahahah Yog grazie per la risata. Avranno fatto la sintesi super Saiyan di un pizzaiolo ingegnere.