Proprio non ce l’ho più. Penso ormai di aver esaurito il mio mandato. Non è depressione, magari! Due compresse, un buon strizzacervelli e il gioco è fatto. È consapevolezza.
Non mi è mai appartenuta la mia epoca. Fin da bambina costretta per una serie ci circostanze ad essere “consapevole” che la vita non è un girotondo.
Si è vero. Sono nata al di qua dell’equatore e forse questa è stata l’unica agevolazione che la casualità mi ha donato. Per il resto?
L’umanesimo o se vogliamo il romanticismo che credo mi appartengano più della scienza, più della tecnologia, hanno da sempre fatto a pugni con la vita reale. Cresciuta a “modi di dire” e moniti che si sono rivelati del tutto aleatori. “Comportati bene che sarai ripagata”; “ciò che semini raccogli”; “male non fare paura non avere” e robe così. Tutte cavolate. Il mio sentimentalismo, la voglia di cercare sempre e comunque una spiegazione, una giustificazione alle azioni degli altri; la voglia di mettermi al servizio degli altri non mi hanno ripagata se non con moneta falsa. Violenze e abusi subiti passati tutti in silenzio. Le mie idee, il mio credo, che mi avevano mantenuta in piedi per tutto il tempo, sono diventati i miei più agguerriti carnefici. La stessa giustizia, troppo spesso assente, si è accorta di me solo per punirmi. E il Padreterno troppo spesso distratto si è dimenticato di farmi quella carezza che generalmente non ha mai negato a nessuno dei suoi figli.
E oggi IO SOLTANTO sono chiamata a pagare ancora e ancora e ancora, per tutti. Bè non ho più niente da dare se non il mio respiro. Come sempre non mi aspetto niente se non un soffio freddo che spero non tardi. La notte è breve. Volevo dirvelo.
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Categorie: - Me stesso
La notte è breve…e domani sarà presto un giorno nuovo.
Migliore?
Non so, ma sicuramente diverso.
Donnaqualunque,
dici e non dici… posso intuire ma non capire.
cosa significa: “Violenze e abusi subiti passati tutti in silenzio.”? che tipo di violenze e di abusi?
perchè affermi che la giustizia si è accorta di te solo per punirti?
quanti anni hai?
siamo quasi tutti uomini e donne qualunque, più o meno con gli stessi carichi e gli stessi problemi. la vita, che non è quasi mai una passeggiata, consiste nel prenderne coscienza e nello sforzarsi di superarli… se rientrano nella media.
altrimenti, potrebbe essere necessario un qualche tipo di supporto o la presenza di persone che possano condividerli in qualche modo, per renderli più sopportabili.
Arguta rossana che qualche cosa l’ha capito! Il primo argomento di una eventuale conversazione, sarebbe conoscere la tua età. Se hai 70 anni, bè, è normale ciò che dici, ma se ne hai almeno 50, hai ancora davanti a te un margine di tempo per raddrizzare le storture, che il tuo essere umanista e positivista è stato bloccato da ALTRI. Penso che l’egoismo nasca insieme a noi, poi ci fanno assimilare delle pseudo-regole, e il nostro amor proprio, quando è presente, ci fa carambolare tra alti e bassi. Se tu hai sprecato tempo a farti accettare, ora dovresti sapere con chi te la devi prendere… salvo esperienze estreme, tutti barcolliamo sotto il “peso” del tempo, non è mai troppo tardi per recuperare qualcosa, magari solo la speranza… tu parli di arresa. Con tutto il rispetto, nessuno dovrebbe permettere che gli ALTRI ci riducano a questo, considerare chiuso un libro che forse non hai mai aperto…
Ti dico solo di non avere fretta, io sono fatalista, penso che le “pagine della mia vita” siano state scritte in precedenza, quando io non sapevo,bene, continuo a non sapere, però mi diverto tanto a cambiare giudizi e indirizzi, sarà perché sono giovane, ho appena compiuto 60 anni, ho ancora la forza di arrampicarmi su quel muro che m’impedisce di vedere oltre, non mi arrenderò mai, non conosco altri modi per restare a galla…magari parlando con uno spirito simile al mio…può capitare anche questo, ci credo. E’ bello invecchiare nella consapevole immaturità…ci provo. Ciao
Cara donnaqualunque,
anch’io, come Rossana, ti chiedo qualche elemento in più per capire la tua situazione e magari esserti utile.
Intanto, ti vorrei dire: non sentirti così sola.
Possiamo mettere insieme le nostre residue forze e provare a costruire una zattera comune.
Per viaggiare (certamente non volare ma …).
Una certezza, almeno, ce l’ho: per uscire dal tunnel, non c’è niente di meglio che farlo non da soli. Vale più una persona giusta accanto che mille pastiglie o presunti esperti della psiche.
Ci sentiamo ancora qui? Ciao.
Nuovi elementi? anni 50; abusi e violenze penso che si dichiarino da soli se a questi poi vogliamo aggiungere le violenze psicologiche il cerchio e’ completo. Separata dopo quasi 20 anni di matrimonio “quasi bianco” con una persona portatrice di un disturbo della personalita’ che lo ha portato x ben 2 volte a tentare il suicidio(l’ultimo perpetrato in casa con spargimento di sangue). fra un episodio e l’altro e’ riuscito a divorare la mia anima, il mio tempo, la mia mente protesa o a lui o al lavoro dove finalmente potevo avere e vivere un minimo di relazioni con l’esterno. Un lavoro che adesso manca – e mancheraà x i prossimi 5 anni – per via di una sospensione in quanto indagata x un episodio – oltretutto da verificare – di “peculato” (n. 3 telefonate private- costo del danno 0,75 cent,). Casa e quanto essa conteneva nn li ho piu’…. a cosa credere ancora? a belle e scontate parole? si le parole aiutano ma oggi quando mi sento dire : te sei forte e coraggiosa e anche questa volta ce la farai, rispondo: ce la faro’ a fare cosa? nn so fare niente. l’unica cosa che so fare e’ darmi agli altri. l’unico lavoro che so fare e’ quello che ho fatto BENE x 30 anni… ce la faro’ a fare cosa? a respirare? quale aria?? quale aria mi viene offerta?
Donnaqualunque,
con questi elementi in più (pur sempre a tratti un po’ nebulosi) il quadro che si presenta è disastroso.
temo, constatando la tua più che giustificata esasperazione, che non si possano spendere le solite parole di generico incoraggiamento, che non farebbero che irritarti oltre.
ti posso dire soltanto che a 35 anni mi sono ritrovata sola, in cattive condizioni di salute, senza lavoro e senza soldi, con un bambino piccolo da crescere e debiti per affitti e spese di riscaldamento arretrati (a rischio di sfratto)… è stata la mia famiglia a rivestire sia me che mio figlio con abiti autunnali, dato che a metà novembre ancora indossavamo vestiti leggeri…
non ho potuto, però, per orgoglio, restare a lungo a carico dei miei familiari, e ho ripreso a riorientare la mia vita cercando un nuovo lavoro, dopo un’interruzione di quasi cinque anni. mi è capitata l’occasione di una collaborazione presso lo stand di una fiera a 120 km dalla mia città e mi ci sono recata per tre giorni di seguito, dalle 9 alle 22, in mezzo alla neve e al gelo. essendo stata ingaggiata quasi solo per pietà, il mio datore di lavoro non mi aveva alloggiata in loco.
sorpresa da una nevicata straordinaria, che aveva bloccato per ore l’autostrada, ho perso la voce (il mio lavoro allo stand era basato su quella) e nella mattina dell’ultimo giorno di lavoro, stanchissima per essere rientrata a casa la sera prima dopo la mezzanotte a causa delle difficoltà di viaggio, sono scivolata sul ghiaccio slogandomi una caviglia…
ci sono momenti in cui vorresti davvero non essere mai nata ma poi passano e torni al tuo tran-tran di sempre… cerca aiuto presso qualcuno che ti conosca bene e che sia in grado di darti una mano, almeno a trovare un lavoretto saltuario alternativo al tuo. una qualche porta ti si dovrà pur aprire… in certi casi si è costretti, volenti o nolenti, a non stancarsi di chiedere…
un abbraccio.