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Di nuovo quella voglia di morte

di ombredivita

Ed eccomi qua, ancora una volta in questo angolo oscuro, sola, io e l’oscurità. Non c’è un domani, non c’è un oggi, c’è un solo ieri pieno di lacrime, traumi, scelte sbagliate, abbandoni, urla, cambiamenti. Tutto è incominciato quando i miei divorziarono: la lunga guerra tra coniugi che non si amano più ed io ero solo l’arma che utilizzavano per distruggersi. Non ho mai capito quale fosse la mia casa, la mia dimensione. Sapevo solo fare le valigie e cambiare posto, come le bandiere che vanno dove le porta il vento. Un mese da papà e un mese dalla mamma. Avevo solo 8 anni cosa potevo fare? E cosi sono andata avanti, crescendo senza certezze, nomade. Ho cambiato 3 indirizzi di superiori per poi abbandonare definitivamente la scuola. Non ho amici, ne ho cambiati e lasciati tanti ed ora non ne ho piu neanche uno. Sono sola, senza un diploma con la prospettiva di un futuro inutile. Ho perso il mio nonno pochi mesi fa e solo dopo averlo perso ho capito che sono stata una nipote egoista. Non gli ho voluto bene come invece dovevo e ora lui è morto e non ho la possibilità di domandargli scusa di rimediare. Non ho più possibilità di rimediare. Sono finita. Ho tentato il suicidio la prima volta a 15anni, ho ingerito una flacone di valium, sfortunatamente se ne sono accorti e mi hanno portato in ospedale. Successivamente ho provato a tagliarmi le vene, ho provato e riprovato per giorni interi ma faceva troppo male,tagliavo ma non andavo fino in fondo non riuscivo a raggiungere l’arteria e quindi sono ancora qui. Piu grande, più matura ma con lo stesso buco nero dentro. Non amo la vita e non l’ho mai amata. E’ un vestito che mi sta stretto. Quando sono in macchina spero sempre di fare un incidente, mi auguro di ammalarmi di cancro, l’altro giorno per esempio ero in metro e un arabo con uno zaino si è seduto davanti a me e io ho sperato con tutto il cuore che avesse una bomba. E’ questo il mio futuro? Fatto di sofferenza e di odio per la vita? E’ questo che mi aspetta per i prossimi 50 o 60 anni?Non voglio vivere, non voglio vivere. Non l’ho chiesto io di stare qui. Voglio andarmene scomparire, cancellarmi, perdermi come fumo nel cielo.Odio me stessa, odio tutto cio che mi circonda. Odio la mia depressione, odio le persone che non mi capiscono, odio la solitudine, odio tutto quello che mi è stato tolto. Una famiglia, volevo solo quello. Una famiglia normale, amorevole, due genitori che si amano. Solo quello.
Via, via lontano..per l’eternità.

Lettera pubblicata il 17 Gennaio 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 15 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    ventolibero -

    La voglia di morire è pensare seriamente al suicidio,
    la voglia di morire è quando avresti voglia di urlare, di impazzire, di reagire,
    ma tutto si placa e diventa silenzio e sofferenza.
    La voglia di morire è morire dentro,
    è quel silenzio che ferisce,
    quel sussurro che uccide.
    E’ quella ferita al cuore, quella cicatrice nella mano, quel numero nella bilancia, quel matedetto foglio…
    La voglia di morire è quella vocina in testa, sottile,
    che ti ricorda sempre le cose più brutte
    e ti fa dimenticare quelle belle.
    La voglia di morire è sentire freddo, è essere soli,
    è rassegnarsi e smettere di lottare.
    La voglia di morire è arrendersi alla vita,
    sperando che dopo la sofferenza possa essere veramente finita.
    La voglia di morire è curabile, e la migliore medicina è un abbraccio,è un incontro,è una nuova speranza da vivere!
    Spero che qualcuno ti “guarisca” presto.
    Alessandro

  2. 2
    ombredivita -

    Dimmi tu cosa provi? Dimmi se sei riuscito a superarla, dimmi che anche da sola ho una minima speranza di farcela, dimmi che è solo un breve momento che poi finalmente tutto si risolverà al meglio. Dimmi che è cosi, dimmi che vivendo o morendo prima o poi starò finalmente bene. Mi parli di “abbracci” ma io non so più cosa sono, non so neanche più se sono in grado di abbracciare o di farmi abbracciare. Vivo sola con me stessa in una caverna di ghiaccio, dentro è buio, è freddo, è insopportabile, ma purtroppo non c’è la porta da cui uscire.

  3. 3
    alex -

    Vedo in te un’enorme sensibilita’ e sono sicuro che quando conoscerai una persona con cui sentirai di poterti costruire un futuro sarai immensamente felice… Scrivimi in pvt a aless208@gmail.com ; )

  4. 4
    ventolibero -

    Mi chiedi di dirti cosa provo io? Mi chiedi se ho superato la mia voglia di morte? Mi chiedi di dirti se c’è una via d’uscita? Mi chiedi tanto amica,mi chiedi troppo,mi chiedi cose che non sono in grado di dirti! E poi sai cosa:ho parlato spesso dei casini della mia vita,e dell’impegno che vivo per affrontarli,ma sai che c’è,ci sono troppi balordi in giro,troppi squali,troppi avvoltoi,troppi esseri vuoti e meschini,troppe nullità del cuore e dell’anima,ecco che c’è!
    Cara amica,io ti dico solo questo:non ti dirò mai “ti capisco”,”ti sono vicino”,”ti comprendo”,”ti stringo” ecc…Ma cosa vuoi capire,cosa vuoi conoscere,cosa vuoi stringere,a chi sei vicino? Ma stiamo scherzando…Ogni storia è una storia a se,ogni sofferenza,ogni dolore,ogni gioia,ogni entusiasmo,ogni passione,ogni impegno,ogni dannazione,ogni fatica,ogni lacrima,ogni giorno che è sempre un altro giorno da scontare,come canta De Andrè,lo conosce solo chi lo vive,chi lo subisce,chi gli da valore ogni sacrosanto giorno buttandosi a forza giù dal letto,uscire per strada e affrontare lo schifo e il marcio che trionfano,e avere la forza,il coraggio,la dignità di non lasciarsi intrappolare dai suoi vortici! Ecco come combatto la mia voglia di morte amica mia! Facendo quello che mi toglie le forze,che mi atterrisce,che mi abbatte,ma facendo quello che credo sia più opportuno,non più giusto,ma più opportuno fare.Ora commetterò lo sbaglio di dirti qualcosa di me,e spero che tu non sia uno di questi avvoltoi di cui ti dicevo sopra (scusa se mi esprimo così,ma voglio essere molto diretto con te!).Io ho tentato il suicidio,ho subito a 16 anni un tentativo di stupro,ho un padre che vive a distanza di 5 km da me e che non ho mai incontrato e il suo volto mi è ignoto,ho una sorella che da un anno è andata via di casa e non so dove stia,ho una madre minacciata da un cancro e che rifiuta di sottoporsi alla chemioterapia,ho assistito allo sfacelo di mio nonno abbandonato dalla moglie e dimenticato dai suoi altri quattro figli (cinque in tutto con mia madre),sono solo,perchè quella che ritenevo adatta a me mi ha lasciato,ero io inadatto a lei,e ora,vuoi che ti dica cosa c’è ora? Ecco amica mia:ora ho più intensi dolori all’addome,tipo quelli che avvertiva mia madre,e che furono per lungo tempo scambiati per gastrite,e invece si trattava di carcinoma! Considera che sono un medico,e ho paura di fare accertamenti approfonditi per illudermi che non sia quello che penso…

  5. 5
    ventolibero -

    E ora ancora,sai che c’è? C’è che sono un medico sì,ma sono soprattutto uno psichiatra:sono uno schifoso essere che ha la pretesa di dare risposte e soluzioni,che deve ripercorrere le vite degli altri,i loro travaglie e i loro terremoti,quando la mia giovane esistenza di poco meno che trentenne traballa e scricchiola! Sai che c’è amica mia,c’è che mi sono davvero stancato…Ma ancora insisto,cerco di andare avanti,cerco di tenere desta la forza per vivere! Ho conosciuto persone,ragazzi e più maturi,devastati dalla droga,dall’alcol,dalla disoccupazione,dalla mancanza di affetti,dalle incomprensioni,dai litigi e dagli abbandoni che non vogliono morire ma vivere,che non hanno scelto il suicidio lento,freddo,razionale e consapevole (pensa alla droga,pensa all’alcol e a tutto quel che ne consegue in termini affettivi e di relazione)ma,al contrario,consapevoli di stare per morire,hanno implorato di essere aiutati a vivere! Va da se che questo aiuto gli è stato negato…Amica mia,davvero,quello che io posso dirti è solo questo! Un giorno un ragazzo,citando Jovanotti,nel reparto dove lavoro mi chiese:dottore che sintomi ha la felicità? Che risposta potevo dargli…gli dissi solo che non lo sapevo,che io non conosco nemmeno i sintomi del dolore,del suo men che meno,che volevo soltanto un giorno chiedergli se li avesse poi conosciuti i sintomi della felicità. Si è suicidato lo scorso 23 novembre a 31 anni! Non si era mai definito depresso,non si era mai ritenuto incompreso,non accettato,malvisto e malvoluto,mai.Aveva lottato,aveva sperato,aveva agito,ma poi si è visto solo e non sostenuto nella sua fatica di essere e di esistere! E nessuno mai si è azzardato di dirgli “ti capisco”…cosa vuoi capire? Cosa hai la pretesa di spiegare? Cosa,cosa? Io,posso soltanto condividere la mia strada,una strada infestata dai dubbi,dai fallimenti,di felicità false e bugiarde,e di entusiasmi e passioni vere e sincere,e posso soltanto sperare che questa consapevolezza della mia strada mi renda chiara e netta la percezione della mia fragilità!
    Quindi amica mia,credimi,abbi consapevolezza sempre di quello che sei e di quello che è il mondo intorno a te!
    Non ti adeguare a facili scorciatoie,che siano quelle del vittimismo,del suicidio dichiarato e mai attuato seriamente (ti assicuro che da un’altezza di 37 metri,come quel ragazzo,non si fallirebbe),o dell’accettazione di quello che è oggettivamente marcio.
    Che cosa posso dirti di altro? Credo che la mia morale è chiara!
    Alessandro

  6. 6
    ventolibero -

    Tempo fa,in reparto,mi capitò di incontrare una ragazza…Aveva,ha 27 anni,è stata 28 giorni in degenza! Ha problemi con la madre,anche lei,come me,è figlia di una ragazza madre,ma contrariamente a me,è figlia unica,mentre io ho una sorella (per parte di padre dovrei avere non meno di cinque fra fratelli e sorelle…mai visti!).Sarà stato per questa situazione simile,ma tra noi il rapporto è andato subito oltre quello tra un medico e la sua paziente…So che non è professionale da parte mia,ma io delle regole ipocrite e fredde me ne sono sempre sovranamente infischiato,ma ci sentiamo e vediamo spesso…usciamo insieme,parliamo,incontriamo i nostri pensieri ed entrambi ci facciamo compagni del nostro cammino di angoscia e di speranza.Questa ragazza ha enormi potenzialità,scrive poesie e qualcuna l’ha anche edita su delle pubblicazioni locali,è di gradevole presenza,ma c’è,dentro di lei,un oltre,c’è dell’altro,c’è una tenebra che la nosconde…Un giorno,era giugno,gli mandai un sms dedicandogli una canzone…
    Ora,proprio mentre scrivo,mentre ti scrivo cara ombredivita,ascolto questa canzone su youtube.Mi permetti,in punta di piedi,di dedicarla anche a te? Ascoltala ti prego,fosse anche per la prima e l’ultima volta ma ascoltala,te ne sarei molto grato!
    Ti lascio qui il canale youtube sul quale trovarla(sperando che venga messo in rilievo):Edoardo Bennato-E’ Lei
    Amichevolmente,
    Alessandro

  7. 7
    Dave -

    Rivedo in te una parte di me. Forse io sono stato più fortunato sotto alcuni punti di vista, ma la mia visione della vita è simile alla tua. Se ti va di fare due chiacchiere: rambi1@hotmail.it

  8. 8
    rossana -

    Ciao Alessandro,
    sempre stupendi e unici i tuoi scritti!

    se tu avessi, privatamente, un po’ di tempo per me, vorrei SFRUTTARE la tua umanità e la tua professionalità. nello scrivere queste parole, il timore mi trema nello stomaco e nel cuore…

    mi risponderai? potrai essermi d’aiuto?

    a mio avviso, anche un semplice “ti capisco” è meglio dell’indifferenza o di superficialità nell’apprendere l’altrui difficoltà e/o dolore. perchè affermi che non serve?

    certo non si può comprendere a fondo cosa prova un altro ma ci si può “avvicinare”, anche soltanto offrendo attenzione, quando e se si è in grado di farlo davvero… o no?

  9. 9
    alessandro -

    Ciao Rossana,

    scusami, vedo solo adesso il tuo messaggio…

    Ti rispondo con calma dopo, non voglio essere affrettato perchè ora esco per un impegno preso da tempo…

    A dopo…

    Ciao!

  10. 10
    Roncoroni Eugenio -

    Ho 70 anni e in un momento di disperazione ho ingerito 3 boccette di Valium e 300 ml di Rhum . Dopo un’ora circa sono stato portato in ospedale e mi hanno praticato cure adeguate . Non sono morto

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