Cosa siamo noi se non la somma delle nostre esperienze, delle nostre scelte, delle nostre azioni. Scelte che prima di diventare realtà, passano da quella che personalmente vorrei definire la nostra “voce interiore”, ma che per ognuno di voi potrebbe benissimo avere un altro nome. Alcuni la potrebbero definire coscienza, altri senno, alcuni anima ed altri ancora fantasia. Insomma, io parlo di quella cosa che nella nostra mente soppesa le varie possibilità che ci troviamo di fronte, decidendo la più vantaggiosa, la più rischiosa, ma anche immaginando la più interessante. Quella stessa voce che ci propone idee durante la giornata, facendoci immaginare ad occhi aperti, ed anche in quel caso ponendoci sempre di fronte a delle scelte in contesti immaginari.
Nella vostra mente (e QUESTO E’ IL MIO QUESITO) passano le stesse immagini che passano a me? Premessa: immaginatemi come l’uomo medio coi suoi difetti dai, senza andare troppo fuori tema.
Tale domanda mi sorge poiché, forse dalla mia prima giovinezza in poi, la mia immaginazione mi ha posto nell’idea di dover ubbidire a quelli che sono i canoni dell’etica morale, della legalità. Giustamente dico io. Ma tuttavia è inevitabile che mi ritrovi spesso ad immaginarmi (e devo ammettere anche con una certa soddisfazione quando lo faccio) nella mia nemesi. In una versione di me che sarebbe sconsiderata, perversa… beh, molto perversa, in ogni cosa. Oddio, non voglio ricadere nel solito aneddoto del Dr. Jackil e Mister Hide maaa… quasi. Insomma ammetto che ho una vasta cultura che riguarda tra le altre cose anche molti film/libri sia horror che thriller anche un bel po’ spinti. Però, mi incuriosisce questa domanda. Per dirne una, vi capita mai di immaginare il vostro perfido capo – professore morente per chissà quale perverso maleficio fatto da voi? O un vostro rivale in amore, il/la vostro/a ex, il vostro peggior nemico che vi supplicano per risparmiarli da gravi torture che ad ogni modo gli infliggerete? O per esempio una rivincita sull’umanità, sui politici, su chicchessia insomma? (parlo sempre d’immaginazione sia chiaro….per ora… hahahaha) Ammettetelo avanti, le mie sono vere e proprie scene da splatter (brrrrr)! Sono solo curioso di questo fatto.
A cosa mi serve tale rivelazione? Perché credo fermamente che dentro di noi ci sia una bestia. Che il candido involucro che talora indossiamo sia solo una maschera per nascondere ciò che ci portiamo dentro, ovvero il nostro istinto, la nostra brama di sangue. Insomma, quello che metaforicamente parlando, poiché io non ci credo nell’utopia umana come altri, causa i/le !!più che normali!! guerre, tradimenti, inimicizie, bagni di sangue,la malattia e le malefatte… e chi più ne ha più ne metta.
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Categorie: - Riflessioni
Per essere un letterato, scrivere “Jackil” mi pare una bella bovinata. Diciamo che hai letto molta spazzatura. Prova a passare a Hillman e Sacks, edizioni Adelphi. Se ti poni certe domande, questi autori ti aiuteranno a capire. Per risponderti: le tue fantasie sono tipiche di un frustrato, non sono un bel segnale, comunque sei in buona compagnia (di frustrati ce ne sono tanti). Speriamo che tu possa liberartene.
beh, non mi sono mai definito un letterato, diciamo che mi piace leggere, tutto qui. Ad ogni modo proverò Hillman, poiché su alcuni suoi libri sembra toccare proprio l’argomento che sto cercando di approfondire. Argomento che affronto più per mera curiosità che per altro. Se hai altri altri autori da consigliarmi te ne sarei grato. 🙂
Saramago potrebbe cambiare la tua vita. E anche Canetti (Autodafè).
Non scarterei Andreoli, che peraltro è una lettura agile e scorrevole, non pesante di sicuro. Anche Alberoni andrebbe almeno conosciuto. E punterei a recuperare (se le hai) lacune nell’orbita di Fromm, Jung e soprattutto Eric Berne, ma solo dopo i primi due. Comunque Hillman ha scritto delle pietre miliari proprio sull’argomento che ti interessa.
Grazie Aton, per ora posso solo perdermi nelle interessanti letture che mi hai proposto. E, forse, un giorno, se mai riuscirò ad aver più chiara la silhouette del mio animo, potrò o meno dirti se in questo periodo che per me è così particolare, nel profondo io sia stato effettivamente così frustato. O se, invece, alla soglia dei miei 23 anni, io stia cercando qualcosa, che ancora non riesco proprio a configurare nelle mia mente. Tornerò, con più saggezza spero. Per ora grazie 🙂