Ciao a tutti, sono le 6:20 am mentre mi accingo a scrivere questa lettera, di solito mi sveglio a quest’ora, momento adatto per le mie riflessioni esistenziali, ma vengo al sodo.
Sono un ragazzo di 27 anni e da tempo ormai sto realizzando di quanto questa società mi stia stretta e sia frivola.
Sono sempre stato un tipo socievole e divertente, tant’è che non ho mai avuto problemi a socializzare o a farmi nuovi amici. Ma devo raccontarvi di più di me per farvi capire il fulcro di questo sfogo.
Sono sempre stata una persona profonda, amante della lettura e interessato ai profondi segreti dell’esistenza. Quando avevo 16 anni uscivo con gente penosa che poi ho capito essere deleteria per la mia crescita personale tant’è che poi li abbandonai, li menziono perché è un punto importante per ciò di cui poi andremo a parlare. Erano amici che mi portai dietro dalle scuole elementari, si sa, purtroppo da piccolo gli amici non te li scegli, fai una battuta divertente, fai copiare al compagno di banco un tuo compito ed ecco che ti fai il gruppo, senza avere quella maturità essenziale che ti permette di selezionare in base a tanti fattori. Ebbene quegli stessi amici poi erano diventati dei tossici senza capo né coda, passavano serate e intere giornate a sballarsi e stare in giro a parlare di sballi e feste, oltre che maligni e falsi perché si parlavano dietro tra di loro figuriamoci di me, e quindi li abbandonai.
Perché vi ho raccontato questo passaggio? Perché è importante per il proseguo della storia.
Subito dopo il distacco, ho passato degli anni da solo in casa in cui leggevo, sperimentavo e imparavo nuove nozioni, apprezzavo quella solitudine, perché la usavo per fare ordine tra i pensieri e imparare nuove cose.
Il caso ha voluto che spronato da mia sorella per la situazione ho deciso di iscrivermi ad un corso di formazione giovani di cucina nel 2017 che ho usato più come pretesto per conoscere gente più che come interesse verso la cucina. lì ho conosciuto gente interessante e matura ed ho capito tante cose che poi mi avevano fatto tornare in pista, avevo il mio ecommerce personale dove ho guadagnato i miei primi soldi e tolto sfizi e tante altre cose, tant’è che poi uscivo spesso andavo in palestra mi miglioravo costantemente ed avevo anche fatto un viaggio da solo all’estero.
Per tutta una serie di motivi ora non frequento più quelle persone del corso e non ho più quello shop online, ma dal 2017 ad oggi sono cambiate tantissime cose, soprattutto sul lato psicologico, ad oggi ho raggiunto una consapevolezza e maturità sulla natura delle cose molto elevata, ma la situazione attuale è anche questa, vivo a casa con i miei genitori che ormai stanno avendo una loro età ma non mi interessa più nulla, io non so se questo pensiero è scaturito dal fatto che stando dentro casa da solo quasi sempre ti atrofizzi, ma veramente non mi interessa più uscire e stare in mezzo la società perché la trovo frivola, viviamo in una società in cui la gente ormai preferisce apparire e sballarsi anziché coltivare rapporti sani e positivi per l’anima , giovani che sentono musica di mer*a e idolatrano veri scarti umani tatuati in faccia a cui i social purtroppo danno loro voce, gente che pensa a come fottere gli altri per emergere, a volte vorrei trasferirmi su un nuovo pianeta per costruirmi la mia società da zero. Ogni giorno poi se ne sente una nei vari notiziari che ti fa perdere ancora più fiducia nell umanità, fatti sempre più assurdi, dopo il covid le persone sembrano esser diventate ancora più pazze, ormai non puoi più uscire che ti becchi una coltellata anche se stai in fila alle poste, la gente non c’è più con la testa, sta diventando un mondo sempre più oscuro, sono diventato apatico nei confronti della società , anche varie delusioni amorose hanno contribuito a questo, l’ultima con una ragazza che ho conosciuto nel mio viaggio all’estero e che ho amato tantissimo, mi ricordo ancora come se fosse ora che prima di buttarmi nella relazione ero restio proprio perché conscio dei rischi e poi alla fine ho avuto ragione, mi sono scottato perché lei all’inizio sembrava la solita ragazza delle favole e poi mi ha lasciato, oggi sta con un tipo di quelli che si sballano e vanno a fare festa insieme, pensate che schifo pensare di aver trovato finalmente la ragazza dei tuoi sogni ma poi la frivola realtà ti da uno schiaffo per portarti nella sua dimensione. La fine delle relazioni amorose è solo la punta dell’iceberg, sotto c’è un modo oscuro fatto di tradimenti e perversioni, nella mia vita non ho ancora conosciuto una e dico una coppia che NON si tradisce o che dura tutta la vita davvero, se stanno ancora insieme oggi è o per convenienza (magari hanno dei figli a capo) o per un tornaconto personale (per qualsiasi motivo anche monetario) forse ci riuscivano i nostri antenati ad amarsi davvero chi lo sa.. non ci sono più valori non c’è più rispetto, avrei voluto vivere negli anni 60-80 dove a detta dei miei genitori si stava meglio e si dava importanza ad altre cose più vere e genuine, seppur ognuno con i loro problemi che hanno caratterizzato ogni generazione, ma al giorno d’oggi stiamo andando alla deriva e non servo io per dirlo, ad oggi non ho più un lavoro fisso (anche se i soldi per le mie esigenze riesco comunque a guadagnarli) e passo la maggior parte delle giornate a casa a meditare e riflettere, più sto solo e più sto riconoscendo la vera natura della realtà, mi appassiono alle mie cose e sembro aver perso le speranze nell’umanita , non mi fido di nessuno e non ho interesse nelle persone, troppa falsità troppa frivolezza, sono un grande appassionato di scienza, psicologia, fisica e psiche umana tant’è che mi divoro libri su questo argomento, e per via di mie meditazioni personali ed esperienze di vita reali più alle nuove conoscenze sto arrivando alla conclusione che questa società fa proprio schifo, quelle poche volte che esco con un amico fidato di infanzia mi sento comunque annoiato e triste perché in casa ormai mi sono creato un mio mondo, fatto di solitudine ma anche conoscenza e sapere. Ma dall’altra parte c’è da dire anche che ho tanti sogni nel cassetto, questa situazione mi fa anche soffrire perché devo sbrigarmi in un modo o nell’altro a farmi la mia vita perché i miei genitori non vivranno per sempre e devo trovare la mia strada, sarà dura perché comunque non è facile fingere ed adattarsi in un mondo che non ti piace, non parlo di depressione perché non ho mai pensato di farla finita o quel tipo di pensieri li ma parlo proprio di disfiducia nei confronti del genere umano, a volte mi piacerebbe l’idea di mollare tutto ed andarmene a vivere in qualche casetta in mezzo la natura tra gli animali separato da tutto e tutti, ma sapete che sarebbe un po’ uno spreco vista la mia giovane età e le mie grandi ambizioni. Ho perso anche interesse nel sesso, prima ero un grande amante del sesso, mi piaceva trasgredire e andare a caccia con gli amici, anche fin troppo ma ho completamente cambiato la mia visione delle cose, ora dopo magari il sesso occasionale sporadico MI PENTO e mi sento vuoto, penso che il sesso che io voglio chiamare amore sia una pratica ancestrale che deve essere fatta con la donna o con l’uomo (per tutte le lettrici che mi stanno leggendo) che si ama, quindi ho perso perfino interesse in quel tipo di sesso animalesco che fa tanta gola a tutti, mi sento un po’ lovecraftiano. Insomma non so che fare, i soldi sono pochi, vista anche la situazione economica in cui versiamo e io non so come distaccarmi da questa situazione, mi piacerebbe andare via dall’Italia, pensiero che ho sempre fatto da anni, ma non è semplice.
Quindi mi ritrovo qui, a vivere dentro casa in un paesino piccolo con i miei genitori che stanno avanzando nel mezzo del cammin di loro vita e senza aver preso una sistemazione concreta, sono consapevole che alcuni di voi potrebbero dire che mi sento così perché sto a casa che poi se mi sistemo cambia la situazione è mi sento di nuovo come prima ecc ma non è per forza così, sono le stesse cose che mi dicono i miei genitori ahimè inconsapevoli di tale realtà ma comunque sofferenti come effetto realistico di essa che si riflette sulle loro vite, ma comunque il mio malcontento sulla società e una cosa che esula dal mio pensiero psicologico e punto di vista personale, è un dato di fatto che piaccia o no, stiamo andando verso una direzione non lineare ai veri scopi sani dell’umanità.
Grazie per l’attenzione.
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Categorie: - Me stesso - Riflessioni
Jhongotty benvenuto nel club di quelli che non si riconosco negli “ideali” della società moderna. “Ideali” appositamente virgolettato, perchè gli ideali veri non esistono quasi più, i principi di questa società attuale sono fondati sull’apparire ad ogni costo e il guadagno senza fatica, vivere sulle spalle di tutto e di tutti, il farsi mantenere non è più una vergogna, anzi certe persone si vantano pure, un’ipocrisia ed un egoismo come vi è oggi non si ricorda in altri tempi. Chi ha una cultura del lavoro, della famiglia e del rispetto in generale, ormai é in estinzione. Chi lavora viene sfruttato, chi non lavora vive nel concetto nichilista, vedo più maschere oggi che anni fa, relazioni di convenienza, persone insospettabili in apparenza che per i soldi o la carriera venderebbero anche la madre. Si ha sempre più a che fare con gente inaffidabile bugiarda e in malafede. Non mi piace il futuro che si prospetta, ma resisto, la decadenza sociale e le nuove mode non cambieranno i miei principi.
C’era una volta un viandante che stava camminando su un prato quando improvvisamente si imbatté in una tigre. L’uomo si mise a correre e la tigre lo inseguì.
Giunto nei pressi di un burrone, il malcapitato afferrò con le mani un arbusto di vite selvatica che era cresciuta proprio sul ciglio del precipizio e vi rimase appeso, sospeso nel vuoto, mentre la tigre continuava a fiutarlo dall’alto.
Tremante di paura, l’uomo guardò in basso e vide che c’era un’altra tigre di sotto, anch’essa aspettava per divorarlo. Tra i due predatori c’era solo quella vite che lo sosteneva. D’un tratto apparvero due topi, uno bianco e uno nero che a poco a poco iniziarono a rosicchiare la vite.
L’uomo notò accanto a sé una succulenta fragola. Mentre con una mano si reggeva alla vite, con l’altra mano colse la fragola: Com’era dolce!
Urkus,
grazie per il racconto, che ho molto appezzato.
Morale Urkus? Goditi il bello è il buono in ogni momento? Originale.
Anche a me pare frivola ma se lo dico passo per vecchia, disadattata, che fa una vita poco interessante.
È una storiella che ha più di 1000 anni,non è farina del mio sacco e io per primo ne sono rimasto colpito quando l’ho letta. L’ho proposta come spunto di riflessione all’autore della lettera. Grazie anche a chi l’ha apprezzata ringraziandomi.
La prima tigre rappresenta il passato (ciò che è stato), l’altra è il futuro (ancora da venire), la vite è la nostra vita (l’esistenza), i due topi rappresentano il giorno e la notte (il tempo che scorre ineluttabile), la fragola è il presente e il buono che ci offre la vita (da cogliere, da apprezzare e gioire perché unico e irripetibile).
Bé Golem, sempre meglio dell’evergreen “Si stava meglio quando si stava peggio”. Probabilmente già l’homo ergaster rimpiangeva i bei tempi dei dinosauri. Tra l’altro, non ho ancora capito come tutti si lamentino di una società frivola : ma allora questa da chi è formata, da alieni? Mi sa che in generale c’è un po’una tendenza a sopravvalutare la propria caratura morale e intellettiva, sentendosi migliori degli altri anche se poi, magari, il problema è proprio la nostra limitatezza di prospettive.
Jhongotti, ti consiglio di leggerti qualche buon classico, tra tutti irrinunciabile il buon vecchio Dostoevskij, e ti accorgerari come la natura umana sia da sempre volta alla bassezza del sottosuolo… Siamo tutti insignificanti e pusillanimi scarafaggi e se vogliamo veramente fare qualcosa per migliorare questa società, occorre sempre e comunque partire da noi stessi. Eh, lo so che la lamentela generalizzata è piú facile, ma non serve a un’emerita cippa.
«Non è un segno di buona salute mentale essere ben adattati a una società malata.» (Juddu Krishnamurti)
“È segno di buona salute mentale essere disadattati in una società malata”.
(Limuerti ti Kitestramuerto)
Condivido il pensiero dell’autore. Gli faccio notare, se ancora ci legge, il caso dell’ex di una mia amica, che, al ritorno da diversi viaggi fuori dall’Occidente, tornato a casa si sentiva depresso e vuoto. Andò dallo psichiatra (non in Italia, siamo in nord-ovest Europa) e gli fu diagnosticata “depressione e rifiuto della società occidentale”. Quindi, per dire, esiste davvero questa malattia. Ci sono persone che non si adattano a questa società neoliberista senza valori, atea, senza nazionalità, FLUIDA.
La buona notizia è che non sei solo. Quello che hai scritto mi piace, potremmo essere amici.
A me piacerebbe creare una comunità di occidentali anti-occidentali, un kibbuz di tradizionalisti alla ricerca di nuovi valori.