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Differenti concezioni di vivere un rapporto di coppia

di fuocodamore
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 1 Aprile 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 35 commenti

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  1. 31
    Paola Filadelli -

    Cara “senza nome”,
    sono una consulente filosofica e sto lavorando proprio sui problemi di
    coppia, casualmente ho incrociato la tua lettera, credi non per
    sminuirlo, ma il tuo caso è piuttosto comune.
    Ovviamente non ho risposte da darti ma solo domande da porti.
    L’unico consiglio che mi sento di darti è di non seguire i consigli,
    neanche il mio quindi. 🙂
    Ti chiedo:cos’è per te un rapporto di coppia?
    Che differenza c’è tra innamorarsi e costruire una coppia?
    A volte procediamo nelle nostre relazioni portando con noi un’immagine
    , un modello cui facciamo riferimento e ci sembra l’unico possibile,
    non credi che potremmo anche metterlo in discussione, non per negarlo
    ma per vederne le sfaccettature, potremmo spostare il punto di vista
    per scoprire lati impensati.
    Mi sembra che tu cerchi di mettere in discussione il tuo “amato” ma
    non pensi che dovremmo mettere in discussione innanzitutto noi stessi?
    Con questo non sto dicendo che lui ha ragione e tu torto,non mi
    permetterei, e poi non è questo ad essere in gioco.
    Ognuno ha le sue ragioni ma è utile approfondirle, porsi domande sulle
    nostre motivazioni, sulle nostre emozioni e sulle nostre convinzioni
    ci potrebbe portare ad una migliore conoscenza di noi stessi.
    Come vedi solo piccoli grandi imput, stimoli di riflessione.
    Il fine del dialogo interiore a cui ti chiamo non è conquistare il tuo
    lui, nè tantomeno indurlo a cambiare,ma vivere più serenamente ciò che
    ti accade, in questo caso è l’amore, un’emozione bellissima e
    preziosa, meglio non circondarla di pensieri negativi.
    Se tu sarai saggia anche chi ti sta accanto potrebbe diventare più
    saggio, se sarai forte comunicherai la tua forza, se saprai amare
    altruisticamente (che è il solo modo di amare), attirerai amore
    disinteressato. Chi non ti ricambierà si perderà tra i tuoi ricordi.
    Un caro saluto.

  2. 32
    dancan -

    e te pensa che una volta, si stava via dei MESI per LAVORARE e a nessuno passava per la testa l’idea di tradirsi. sarà che le cose son cambiate….

    ma… parlare con lui di questo tuo bisogno INFANTILE di averlo li attaccato tutti i giorni? e comunque, INFANTILE è anche lui, che a 40 anni suonati, non ha ancora capito una mazza della vita. o semplicemente è rimasto un ragazzino viziato dentro. hai poco da scegliere. o ti fai andare bene le cose, o magari parli piu chiaramente.
    per tutte quelle che hanno il compagno divorziato con dei figli: min.... che razza di egoiste. quando il vs. compagno sta con il figlio… è meglio che non vi comportiate come iene isteriche x le telefonate. in fondo, che hanno un figlo, lo sapete. e se siete gelosi della ex moglie, la relazione non la iniziate neppure. che donne che ci sono in giro, ragazzi..

  3. 33
    LUNA -

    Non so come sia finita (o stia continuando) la storia di FUOCODAMORE.
    Bene mi auguro, ovviamente. Insieme o divisi, ma con serenità.

    Però leggendo questo passaggio: @di sicuro io sto amando nel vero senso del termine…nel senso più elevato amare significa dare.punto.

    e questo: @Propendo per la tua idea di suo disagio nei miei confronti, nei confronti di una ragazza che lui reputa debole perchè sa mettersi pienamente nelle sue mani ma che invece è sicuramente più forte di lui proprio per lo stesso motivo…perchè io so mettermi in gioco, so rinunciare, so vedere oltre me stessa.Mentre lui non riesce a fare di più…è lui quello limitato sotto questo punto di vista. Ed ecco che si sente inferiore a me (…) fino prova contraria, lotto. Sarò all’antica, ma credo fermamente che non si debba scappare alla prima difficoltà, che si debba cercare fino all’ultimo di mantenere l’unione ( se ci si crede ovviamente), la mia famiglia mi ha trasmesso questi valori.

    vorrei scrivere il mio pensiero, anche se arriva in ritardo e probabilmente lei non lo leggerà.
    Amore significa dare, ma la reciprocità io credo sia alla base dell’amore. Non amiamo in un modo più puro, secondo me, nel momento in cui ci dimentichiamo di noi stessi, di dare valore anche alle nostre esigenze e alla nostra visione del rapporto. Il che non significa dover imporlo all’altro, ma se ci adattiamo a vivere una relazione, una vita che non sentiamo affine non stiamo amando un altro in modo più puro di chi invece ascolta anche il proprio disagio o i propri bisogni, ci stiamo di fatto dimenticando di noi e di cosa ci fa stare bene o male. E’ chiaro che le relazioni vedono l’incontro di due diversi individui che possono trovarsi anche a rinegoziare un modo comune di vivere una relazione, che anche nelle persone più affini ci sono delle differenze, ma l’equilibrio c’è quando due persone si vengono realmente incontro, e non quando uno solo va incontro all’altro e l’altro dice: io sono così e basta. E quando la quotidianità stessa del rapporto, gli elementi più semplici del rapporto appaiono molto problematici, difficili da ingranare, allora credo c’è qualcosa che non va. sia pure un’incompatibilità di carattere o visione della vita che sembra costringere a mettersi in gioco al punto da rinunciare a se stessi completamente, per adeguarsi.
    Possiamo anche chiamarlo amore, ma mettere da parte noi stessi in modo così profondo presenta sempre il conto prima o poi, secondo me. Anche se può arricchirci davvero conoscere un altro punto di vista, ma se lo sentiamo troppo distante da ciò che per noi è la serenità c’è qualcosa che non va…

    Fuocodamore dice che forse lui è l’elemento più debole, per ciò che non riesce a dare, lei l’elemento più forte per ciò che si sente incondizionatamente di dare. Ma mi pare, da ciò che scrive, che lui non viva il suo modo di essere come un limite. Non mi pare (a leggere, non so come sia finita) che lui abbia guardato il suo modo di vivere/non vivere pienamente le

  4. 34
    LUNA -

    relazioni, di concepire il rapporto di coppia, di difendere i propri spazi come un limite. Non mi pare, leggendo, che lui abbia guardato il suo percorso dicendo: ho rinunciato con dolore a bensì ho difeso strenuamente il mio modo di essere, pensando di averne il pieno diritto.
    Ora, da fuori si può leggere tutto questo come un limite, un paura inconfessata, un problema che il vero amore può risolvere…
    ma c’è una profonda differenza tra chi si sente limitato dal proprio modo di essere e ha voglia di indagare nel profondo di sè anche per comprendere perché è disposto a dare/non dare, essere/non essere, in chi vive con disagio in prima persona il fatto di non sentirsi capace di vivere una storia in un modo in cui anche invece gli piacerebbe viverla, e chi invece si sente risolto nel suo modo di essere, e lo propone/impone all’altro/a dicendo semplicemente: sono così.
    Voglio dire insomma che Fuocodamore parla di continua rinegoziazione, sua, del suo modo di vedere il rapporto per venire incontro all’altro, ma da parte dell’altro questa necessità e spinta di rinegoziazione di sè non appare. Anzi, costui semmai si considera “più illuminato” di chi vede le cose in un altro modo. Si dichiara sereno nella propria visione della vita. Si dichiara più libero degli altri. E se ne è persuaso, se questa è la sua percezione della propria identità, se considera giusto anche il fatto di non farsi trovare al telefono, perché mai dovrebbe avere una spinta a cambiare?
    Il fatto dei trasferimenti all’estero per lavoro mi pare solo uno degli aspetti. Il mondo è pieno di persone che pure in relazioni “più convenzionali” e paritarie vivono periodi lontani per lavoro. Ma mi pare che la persona descritta si comporterebbe allo stesso modo anche se lavorasse ad un metro da casa.
    Non sto dicendo che la visione di lui (o di chi ne ha una simile) sia sbagliata. dico però che non la si può imporre come quella più illuminata o che sia per forza possibile adattarsi, senza disagio, ad una visione così differente. Conosco anche persone che si sono sposate e vivono in due case diverse, ma è una scelta comune, non è che uno dei due avrebbe voluto vivere insieme.
    Questa naturalmente è solo la mia opinione.
    Concludo dicendo che i valori di cui parla Fuocodamore li condivido. Tanto è vero che ho lottato eccome nella mia storia… storica, non arrendendomi non di fronte alla prima, ma neanche alla 1500esima difficoltà emersa. Ma con il senno di poi posso dire che ho amato, ma ho sbagliato. Non per i valori, ma perché dipende da quali sono le difficoltà, quanto siano intrinseche anche al rapporto stesso, alle basi del rapporto stesso, alla visione della vita. Posso mettermi anche nei panni del lui di cui si parla, sia perché amo da sempre un senso di libertà, sia perché in questa fase della vita è più forte come l’autoderminazione, ma di per sè il senso di libertà non mi ha impedito, nella vita, di pensare anche al valore della reciprocità, nel rispetto e nell’incontro. Ciao!

  5. 35
    martina.r -

    ciao fuocodamore, chissà se ti capiterà di aprire di nuovo questa discussione, comunque capisco perfettamente quello che hai passato, oltre a tutto quello che hai descritto, la mia situazione comprende anche il fatto che lui, chiaro e tondo, continua a ripetermi che “non deve rendere conto a nessuno” di quello che fa!…ovviamente nemmeno a me..e sto male per questa cosa. mi chiedo se possa andare avanti così, insomma libertà che supera l’amore..ho 26anni e sono una dipendete affettiva, è vero,ma mi domando.. come dev’essere un rapporto equilibrato? e come è che ci si sente amate? cioè,come si fa a capire se una persona ci ama veramente o siamo solo un’aggiunta? per carità, non sono santa e i comportamenti variano in base al carattere, so di essere assillante e quant’altro, ma a volte ho paura di essere abbandonata senza rendermene conto, e di stare peggio.
    perchè le parole non ci bastano e vogliamo solo i fatti…che non arrivano?
    ho tante domande e nessuna risposta, salvo il fatto che conosco me stessa, i miei problemi, e questo non mi aiuta lo stesso perchè perservero nell’errore..
    perciò ti chiedo, come sei riuscita a risolvere tutto questo? un bacio

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