Salve,
sono un ragazzo di 19 anni, sto così male che in questi mesi ho perso tutta la poca fiducia che avevo in me. Ogni cosa che faccio e dico ai miei occhi pare una stupidata, compreso scrivere questo messaggio in questo blog convinto che mi possa aiutare..
Non voglio sembrare troppo negativo, ma se ogni tentativo di migliorarti, fallisce, capisci che avvolte la forza di volontà non basta, e se non basta la perdi, perdendo anche fiducia in essa, in te.
Onestamente in tutta l’adolescenza ho scritto talmente tante poesie che adesso mi riesce difficile scrivere in modo normale.
Il fatto è che fin da bambino sono sempre stato trattato di merda, mio padre picchiava a sangue mia madre quasi ogni giorno.
Da bambini fece delle brutte cose con mia sorella, poi crescendo, scoprii di avere un altra sorella adulta con una figlia, e disse che con lei lui fece di peggio.
La cosa paradossale però, è che era un misogineo di merda, trattava male solo le donne.
E a me quella che trattava male era proprio mia sorella, due anni più grande di me, ma di cui io da piccolo mi fidavo ecceccamente, come se lei da sola fosse la mia unica famiglia.
Ma a dire la verità lei è stata la più crudele in quegli anni, anche i bambini / adolescenti possono buttare merda.
Si viveva ogni giorno nella paura, e nel terrore, ma non voglio raccontare queste storie per giustificare il presente.
Ho smesso di dare la colpa al passato per fortuna, ma purtroppo, ho cominciato a dare tutta la colpa a me, per quello che sono diventato, per quello che sono.
Purtroppo mi disprezzo, e non ce la faccio più, avvolte i rapporti che ho con le persone, diventano un battaglia dove io mi devo difendere, mentre gli altri attaccano.
Ma nonostante questo, ho avuto delle belle esperienze nella vita, e quelle belle esperienze mi davano la forza di dirmi ”non fa niente, va avanti”
Ora però so che è inutile dirsi che va tutto bene, e non posso ricavare forza solo da esperienze positive passate, se oggi, e nel domani, ne vivrò di brutte, come ne ho sempre vissute tante, troppe volte.
La verità è che mi sono distaccato dalla gente, prima credevo fosse volontario, lo facevo perchè pensavo che fosse la cosa giusta per me.
Adesso mi sono accorto che le allontano involontariamente, anche perchè lo sto facendo con persone a me molto care.
E io non voglio questo, e ci provo a comportarmi nel modo migliore.
Solo che non riesco più neanche a guardarle negli occhi, a fare discorsi veri, e non buttati lì per assecondare o rispondere a qualcosa.
Mi salgono troppe paranoie, e quando c’è un confronto non riesco a zittire quelle paranoie.
Quando esco con amici, so solo ridere scherzare e sparare qualche battuta, ma in quelle situazioni mi sembra quasi di non avere un identità, non mi basta ridere, se non riesco a reggere un discorso o a condurlo.
In questi mesi mi sono molto chiuso in me stesso, fumo parecchia erba, e spesso andavo al cimitero a stare da solo (nonostante ci fosse la tomba di mio padre).
Credo che sia questo il problema, non ho un identità specifica di me, non so chi sono, non mi sento una voce.
Saranno stati tutti quegli anni da adolescente passati ad ascoltare mia sorella che parlava, parlava, parlava mentre io ero lì ad ascoltare senza che me ne importasse qualcosa, ma solo per avere compagnia in quella strana ”famiglia”.
Credevo che fosse normale il nostro rapporto, e mi dava tante volte dello scemo perchè non seguivo o capivo quello che raccontasse, perchè non stavo ad ascoltarla, quasi come se fossi apatico, fossi un muro.
Non so più cosa pensare, perchè ho scoperto che più ci penso, più giungo a delle conclusioni negative su di me, dandomi la colpa, e sentendomi ancora di più uno schifo.
Più penso a me stesso, a quello che sono, e più mi odio. Mi odio troppo per il fatto di non sapere come difendersi, neanche con i propri amici quando ci si prende in giro, e io sto sulle difensive troppo seriamente.
Mi capita che quando esco con un caro amico, mentre parliamo io o lo fisso troppo negli occhi, o non lo guardo neanche..
Mi sento troppo strano, a disagio con la vita
Non so che mi prende, ma più ci penso, e più penso che sono un co......, un disadattato asociale
Sono stato abituato così dalla vita, e sto cercando di abituarmi diversamente, ad essere io diverso. Ma c.... se è difficile.
Io ti consiglio di non avere mai dei dubbi sul fatto che la vita è tua. Talvolta capita di trovarsi in situazioni in cui ti trovi esposto al giudizio degli altri, ma non sei tenuto ad accettarlo. Io, ad esempio, non riuscirei mai conservare buoni rapporti con la famiglia di mio marito se mi accorgo, per dire, che sua madre potrebbe avuto da ridire qualcosa sulla mia persona e/o sulla mia famiglia. In passato mi è capitato d’intuire qualcosa, ma chiaramente si trattava del diretto interessato e, capirai bene, che avevo tutta la libertà di fare un passo indietro perché non permetto a nessuno di prendersi queste confidenze. A nessuno. Le scuse e il perdono rientrano nella logica del quieto vivere, perché quando non lo fai, anche se ti riesce difficile ammetterlo, non vivi bene. Almeno io la penso così. Alla mia età, se fossi sposata, mi separerei perché sono già una persona matura, manco di quell’ingenuità che ti rende più forte rispetto a queste inerzie; c’illudiamo quando pensiamo di poterci permettere di avere delle opinioni. Queste, il più delle volte, non sono nostre… dipendono da come ci guardano gli altri, quando la situazione si “normalizza” anche le opinioni cambiano. La vita è apparenza. Ma nessuno di noi è esente da certi pensieri. L’umiltà rende questo perdono sempre più radicato nella tua coscienza e così puoi andare avanti con le tue gambe. Non lo so, ci sono realtà che mi sembrano molto lontane dal mio presente. Quando non hai una motivazione per metterti in discussione è meglio che te ne stai nella tua pace. Mi manca l’entusiasmo. Non ho più lo stesso entusiasmo di quando ero più giovane e tutto mi sembrava più lieve. Oggi sono più selettiva. Che dire? Non ti scoraggiare? Siamo umani. Le cose possono capitare… io credo che ci sia un disegno su ciascuno di noi e questa convinzione mi porta a cercare di capire gli altri, ma a sentire il bisogno di fare la mia strada. Un caro saluto 🙂
Rossella,
concordo: “La vita è apparenza.”, benché a volte sia pressoché inevitabile prenderla sul serio più di quanto meriti.
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Black,
PER ME non c’è niete di strano nel leggere come racconti di sentirti e come valuti il resto del mondo intorno a te.
scrivi: “Ho smesso di dare la colpa al passato per fortuna, ma purtroppo, ho cominciato a dare tutta la colpa a me, per quello che sono diventato, per quello che sono.” – questa mi sembra un’ottima fase di transizione, un segno di forza e di maturità nella crescita.
spero che con il tempo necessario alla stabilità di questa evoluzione interiore tu riesca a trovare il giusto punto d’equilibrio fra cosa hai subito, cosa attualmente ti sembra di essere e cosa tenderai in futuro a voler diventare. concentrati su quest’ultimo aspetto e ricomincia ORGOGLIOSAMENTE da te, senza troppo accusare gli altri ma anche senza troppo colpevolizzare te stesso.
tanto per cominciare, cerca di essere più spontaneo con i tuoi amici. il vittimismo è deleterio in qualsiasi relazione ma pure un’ilarità forzata stride. A MIO AVVISO, sei sulla buona strada e ben presto ne vedrai i risultati.
un abbraccio.