Vivere e lasciarlo

La lettera ha ricevuto finora 28 commenti

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1. 11
   ANNA - 6 Ottobre 2009 17:49

   Io ti consiglio di lasciarlo. Di essere coerente fino in fondo.
   Lasciare significa creare dolore ma la gente sopravvive e si rifa’ una vita, prima o poi. Bisogna tagliare. Essere corretti ma fermi. No consolare, confortare, raccogliere i pezzi. Si parla chiaro e con ONESTA’. Ognuno prenda le proprie responsabilita’! Questo e’ il quid. Spesso nessuno vuole prendersi le proprie e si procrastina, procrastina, procrastina…Per andare dove? Da nessuna parte!
   sara’ difficile ma ha ragione Ely: se una persona non ama piu’, DEVE LASCIARE. Sai cosa accadra’, se non lo farai? Da persona sofferente e “indecisa” diventerai solo persona falsa e, in fondo, squallida, che finisce per fare in pieno cio’ che non avrebbe mai voluto sulla fare, almeno sulla carta.
   Scusa la durezza, ma e’ cosi’ e te lo dico per esperienza.

2. 12
   Sergio - 6 Ottobre 2009 17:54

   @alsua ma sai che ci sono persone che nella tua situazione non si trovano per forza di volontà, perchè hanno una morale più sviluppata e un diverso senso del rispetto per gli altri?

   Secondo te le persone fedeli a vita lo sono perchè nessuno oltre il partner le ha notate? O perchè hanno ritenuto che dicendo “ti amo” lo provavano veramente e che pertanto non valesse la pena rovinare la vita propria e di qualcun altro per delle “voglie matte”?

   Noi saremo giudici moralisti, ma le persone come te invece di mettersi allo specchio e prendersi a schiaffi cercano anche l’appoggio altrui e cercano delle giustificazioni.
   L’unico consiglio che im sento di darti è di provare a stare da sola per un paio di anni e capire cosa hai combinato.

3. 13
   Kim - 6 Ottobre 2009 17:56

   Alsua sencondo me dovresti stare un pó di tempo sola. Il tuo ragazzo piange e non ti lascia libera perché sa che a te piace un altro, ma se gli dicessi che sei sola, che vuoi del tempo per poter pensare a quello che vuoi, magari reagirebbe diversamente.
   Col tempo poi puoi capire veramente quello che vuoi e andare dove ti porta il cuore

4. 14
   Ely80 - 6 Ottobre 2009 21:54

   Grazie Criss, in effetti sono una ragazza concreta e quando leggo queste cose mi “incendio”!Sono stata sul punto di trattenermi dallo scrivere ciò che pensavo…ma alla fine ci sono andata giù dura!

   Grazie Andy…mi fa molto piacere che ti piaccia leggere quello che scrivo. Anch’io ti leggo e spesso rido soprattutto quando lanci queste maledizioni!
   Per la cronaca, la cellulite la combatto facendo a piedi due Km al giorno (e sui tacchi!) per andare al lavoro; sono magra, ho i capelli biondi (faccio le meches!) e…brutta spero di no!!! Ma non dovrei essere io a dirlo!!! Mi sa che non sono il tuo tipo…a te piacciono le more…no?!;)
   Ciao!

5. 15
   andy - 6 Ottobre 2009 22:45

   ma guarda caso tutte ste tipe moderne, diventano tali solo se c’è qualcun’altro che se le fila oltre al fidanzato..

   chissà perchè, qualcosa mi dice, che se sto tizio non fosse mai esistito, saresti venuta qui a scrivere una poesia d’amore per quella povera vittima.

   ste donne del 2009 tutte grasse, brutte e single le vorrei.
   eppoi voglio vederle se continuano a giocare su questa balla dell’emancipazione, na volta che per puro caso e culo trovano qualcuno che se le prende.

6. 16
   Criss - 7 Ottobre 2009 09:17

   emancipazione della donna? AHAHAHAH, MAKE MY DAY

7. 17
   alsua - 7 Ottobre 2009 09:41

   grazi a tutti voi, è bello leggervi, siete comunque riusciti a farmi riflettere più delle persone che ho accanto.
   la vostra opinione è importante per me.

   @ANNA : hai ragione, condivido appieno, è questione di responsabilità e coerenza. Ho provato ad immaginarmi un domani e mi sono vista proprio come hai detto tu, falsa e squallida.
   Io non sono così, e non voglio nemmeno diventarlo. Ho sbagliato a dare ascolto al dolore degli altri e non alla mia felicità. Come sempre.

   @sergio: non credo che innamorarsi di qualcun altro sia mancanza di rispetto. Sono tornata da lui, ci ho riprovato, ma non ha funzionato, nonostante volessi crederci ancora.
   Non cerco giustificazioni nè appoggio altrui. Vorrei solo capire come limitare il male che sto causando ad una persona che è stata parte importantissima della mia vita.
   Che cosa ho combinato secondo te? Sarebbe stato meglio non tornare indietro? Forse si, è vero, ma credimi, io non ho mai giocato con lui.

   @coda di lupo: anch’io credo che sia molto strano ciò che è successo tra me e lui, forse capita quando il legame è davvero forte e non riesci a spezzarlo completamente.
   E’ questo suo trasformarsi in un bambino impaurito che mi trattiene a volte, il fatto di non vedere reazioni diverse dalla disperazione mi blocca perchè comunque per lungo tempo
   lui è stato il mio giorno e la mia notte e non riesco a non farmi toccare dal suo dolore così violento e incontrollato. Spero vivamente che possa reagire e diventare un uomo nuovo.

   @Kim: credo anch’io che la solitudine potrebbe aiutarmi a sentire me stessa invece di dare solo ascolto agli altri. E’ la stessa soluzione che mi sono riproposta di seguire. Grazie Kim.

8. 18
   alsua - 7 Ottobre 2009 11:12

   ma andy, che ragionamenti fai…vabè, non dico niente.
   Grazie a dio le tue maledizioni non mi sfiorano nemmeno…ne’ cellulite, ne’ smagliature ne’ tantomeno il culone…sono perfetta… : D

9. 19
   Sergio - 7 Ottobre 2009 13:19

   @alsua

   Il problema sta nel fatto che ad ogni modo hai giocato con lui, seppur involontariamente.
   Hai giocato con una persona che ti ama, e questo è dovuto solo a tue insicurezze.
   Secondo me manchi di maturità emozionale.
   L’errore sta nel concepire le prove, il riprovarci… non è un videogame, dove se perdi ricominci…

   Ma resistere alle tentazioni qualche volta?

10. 20
    alsua - 7 Ottobre 2009 17:39

    @sergio : stai centrando il punto, maturità emozionale che di sicuro latita da sempre, spiegabile con la vita e i dolori che ho dovuto affrontare fin’ora. Ma questo è tutto un altro discorso e probabilmente nemmeno ti importa.
    Grazie davvero per avermi dato conferma, soprattutto senza nemmeno conoscermi, su qualcosa di cui ho sempre avuto il dubbio.

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