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Vivere con la schizofrenia

di ciampa99
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 22 Maggio 2007. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 189 commenti

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  1. 131
    Yog -

    Le strutture sono quelle che già utilizzate. I manicomi li hanno chiusi trent’anni fa senza creare alternative a misura d’uomo. Sui farmaci hai ragione, sono l’unica arma. Purtroppo è un problema enorme.

  2. 132
    Golem -

    Leggi qui. La schizofrenia si cura.

    http://www.fondazioneveronesi.it/articoli/neuroscienze/dieci-anni-persi-nella-schizofrenia-e-finalmente-la-cura-funziona

    Solo la coglioneria non conosce cure.

  3. 133
    Manuela -

    Rebecca hai perfettamente ragione, bisogna garantire l’assunzione di farmaci, che sicuramente non ti faranno guarire, ma “tenere sotto controllo” la malattia questo sì è possibile….

  4. 134
    Rebecca -

    Grazie a tutti per le risposte.Ho letto qualsiasi pagina, documentazione, tipi di cure, situazioni e anche la pagina che hai indicato tu Golem, già incontrata tempo fa sul web.Sono diventata una sorta di “dottoressa” dal quanto mi sono documentata e informata anche dai dottori del reparto in cui appunto mio fratello è ricoverato.Di speranze di guarigione ce ne hanno date praticamente zero, quindi so che la situazione non cambierà e che dovremo comunque sempre sperare per lui in una vita migliore e che possa trovare (con le cure ovviamente) la sua strada anche tramite percorsi e persone nuove.La famiglia è sicuramente essenziale, la presenza delle persone che gli vogliono bene è la prima cosa che ci deve essere.Non deve sentirsi solo.Ora mi sto informando un pò in giro di strutture in grado di poter renderlo autonomo, di potergli far conoscere gente nuova che vada al di là del nucleo famigliare.Ho anche in mente di scrivere a Report per capire se loro possono anche solo muovere un pò le acque.Come penso anche voi sappiate le malattie mentali sono al secondo posto in Italia sulla scala delle patologie dopo i tumori.Hanno tantissima importanza e non capisco come mai nessuna istituzione si prenda a cuore questa situazione.In primis è l’interessamento che devono avere verso i malati e seconda cosa verso i famigliari che, come voi sapete, sono soggetti ad uno sforzo mentale molto molto importante e pesante.Secondo me una soluzione c’è ed è possibile solo trovarla con l’aiuto di tanti professionisti uniti per il bene comune e per far star meglio i nostri famigliari anche a livello giuridico e di sostegno.Io su questo ho fiducia ma fin quando non smuoveremo le acque non potremo lamentarci.Nel nostro piccolo possiamo fare molto.Ognuno di noi ha la sua esperienza da raccontare.Qualcuno di voi fa parte di qualche associazione per aiutare i malati mentali o i famigliari?Io sto partecipando a degli incontri per diventarlo e mi stanno aiutando anche psicologicamente. Un…

  5. 135
    Rebecca -

    Ieri sera ho guardato un film (non ricordo il titolo) di una giovane ragazza malata terminale, mi pareva di leucemia. So che è soltanto un film e che sicuramente è stato enfatizzato per suscitare interesse nel guardarlo ma ho riflettuto molto sulla condizione in cui mi trovo. Vedere questa ragazza che consapevole della malattia e della morte imminente che si dava da fare per fare le esperienze che non aveva ancora avuto modo di fare, vedere i parenti tristemente marchiati da una fine certa… E’ stato bruttissimo. Mi sono subito immedesimata nella situazione e il mio io ha elaborato un pensiero che penso possiate condividere. I nostri cari sono malati, molto malati… Ma ci sono, sono con noi, SONO VIVI. E’ una triste consolazione ma so che nell’alternare momenti belli e momenti brutti posso “godermi” la presenza di mio fratello, vederlo, poterlo aiutare e stargli accanto. Quante volte ho pensato: quando non ci saranno più i miei genitori? Sarò in grado io, con la famiglia che mi voglio creare a breve, ad affrontare al meglio e ad essere presente? Potrò mai nel mio piccolo evitare future tragedie e ricadute?
    Quante volte mi sono detta: Perchè proprio a lui? Perchè non è successo a me?
    Sapete che io mi sacrificherei per lui? Se esistesse qualcuno che mi avrebbe chiesto 5 anni fa: La vuoi tu la schizofrenia o tuo fratello? Avrei risposto senza alcun dubbio:IO!
    Scusate lo sfogo, solo chi è nella mia situazione può capire a pieno cosa sto scrivendo e provando. Sentimenti contrastanti, impotenza e nello stesso tempo voglia di non mollare MAI.

  6. 136
    Golem -

    Commovente l’amore per tuo fratello e la disponibilità a prendere il suo posto, ma credo che lui avrebbe preferito così. Sei ammirevole.

  7. 137
    rossana -

    Rebecca,
    “solo chi è nella mia situazione può capire a pieno cosa sto scrivendo e provando. Sentimenti contrastanti, impotenza e nello stesso tempo voglia di non mollare MAI.” – è così in quasi tutte le circostanze serie che richiedono una comprensione superiore alla media: bisogna esserci passati per poter capire, almeno a grandi linee.

    privilegia più che puoi la forza d’animo e la consapevolezza che esprimi, il coraggio, che non tutti hanno in casi così seri e complessi, senza accantonare mai del tutto la speranza, che a volte è il solo vero aiuto che ci si possa dare per fronteggiare nel tempo questo genere di difficoltà.

  8. 138
    Rebecca -

    Vi ringrazio e mi scuso per la lunghezza dei miei messaggi. E’ come vi dicevo la prima volta che scrivo in un blog e ho tantissime cose da esprimere, tanti sentimenti che passano dall’impotenza al coraggio.
    Non sto a ripetervi tutto quello che ho espresso sopra perchè sono stata abbastanza chiara quindi mi fermo qui.
    Sono a disposizione per confronti e sostegno a tutti quelli che ne avranno bisogno.
    Un abbraccio grande.

  9. 139
    Manuela -

    Rebecca sei veramente una bella persona, e la tua mail mi ha commosso sinceramente, non mollare mai, continua a credere e soprattutto a sostenere tuo fratello, è dura lo so, ma come hai detto giustamente tu, è ancora vivo e anche se attraversi momenti bui che ti sprofondano nell’anima, ci sono anche giorni un pò più sereni. Il brutto di questa malattia è che tutti ne hanno paura o meglio chi non la conosce veramente, si generalizza credendo che gli schizofrenici siano tutti pazzi e potenziali assassini, anche i recenti articoli di cronaca non aiutano, e le famiglie sono lasciate a se stesse, guardate con sospetto dai vicini, dagli amici (quelli che rimangono), ne ho visti tanti sparire dall’oggi al domani, mentre all’estero ci sono diverse associazioni e strutture adeguate, parlo dell’Inghilterra, ad esempio, dove ci sono vere e proprie case famiglia moderne, dove vengono seguiti con assistenza adeguata, in Italia purtroppo è ancora tabù, si preferisce investire sulle cure anticancro, aids, ecc., penso forse anche perchè ci sono più interessi economici delle aziende farmaceutiche, ma questo è un mio parere personale, posso anche sbagliarmi.
    In Italia ci sono diverse associazioni, ma si deve fare ancora molto, non mollare!

  10. 140
    Rebecca -

    Ringrazio anche te Manuela per il tuo messaggio.
    Penso anch’io che in Italia si sia ancora troppo indietro rispetto ad alcuni paesi europei ed è proprio per questo che nel mio piccolo ho scritto a Report per chiedere un loro intervento. Vi sembrerà una banalità, una cosa inutile, senza senso ma ritengo che da qualche parte bisogna pur iniziare. Ho cercato con la mia mail a Report di focalizzare il problema sul livello legislativo, dopo la legge Basaglia (n. 180/78), legge utile ma che non ha avuto un seguito. Giusta per aver elimimato i manicomi, per aver creato reparti psichiatrici negli ospedali e per aver introdotto il TSO. Poi? Il vuoto… Sapete meglio di me, come ho già evidenziato nei messaggi precedenti, che la famiglia, amici, parenti possono fare ben poco di fronte a queste realtà quando si trovano i malati in casa. Lo Stato dovrebbe completare questa legge con altre proposte costruttive che mancano totalmente. E’ in gioco la salute di tutti noi e dare il compito alle ASL territoriali non ha risolto nulla. Voglio combattere per ottenere qualcosa di più, un futuro migliore per i nostri malati e per tutti quelli che si ammaleranno.
    E’ una brutta sensazione sentirsi impotenti, tanto più quando i dottori del reparto ti dicono: “Per qualche giorno sarebbe meglio non venire più a trovarlo, meglio per lui e meglio anche per voi”. Parole di ieri sera.
    Spero che Report possa fare qualcosa, magari contattandomi e capire l’importanza di questo problema.
    Ammetto che io l’ho preso in cosiderazione solo da poco, da quando ho la malattia in casa, ma ricordiamoci che possono interessare TUTTI, indistintamente.
    A presto.

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