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Lettera pubblicata il 22 Maggio 2007. L'autore, ciampa99, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Infatti, un conto è avere un fidanzato nel passato, ecc. un altro è avere un famigliare con questa patologia e conviverci tutti i giorni, ti assicuro che è durissima e spesso non sai che decisioni prendere perchè vivi in un oblio perenne…..
Ciao a tutti avrei bisogno di qualche consiglio sono disperata per mio fratello malato
ciao Giada,
non so se posso esserti d’aiuto perché a me non è stata diagnosticata proprio la schizofrenia ma solo un episodio psicotico, in seguito a un trauma.
quello che posso dirti è che prendendo i neurolettici sto bene e i sintomi che avevo sono passati. L’unica cosa sono gli effetti collaterali, quali sonnolenza e aumento di peso.
Molto dipende dalla volontà del soggetto di seguire le cure mediche e i colloqui con lo psichiatra.
mio fratello alterna a periodi che prende medicine e altri no quindi ri cade nelle sue crisi..lui ora ha 34 anni ,è dall’età di 15 anni cosi’ ma si è capito solo da quando aveva 20 anni che malattia aveva..ora io penso che non ha ricevuto le giuste cure e giusti aiuti ha fatto avanti e indietro nelle comunità e carceri,questo perchè mai seguito in modo giusto,seguito dai medici di un sert che poco interessa di lui,vorrei trovare un bravo psichiatra o una giusta comunità per la sua malattia,non dove vengono sedati,ma dove vengono aiutati veramente a reinserirsi a una vita normale e dove veramente viene ascoltato e seguito..sono triste perchè vorrei trovare una soluzione e poterlo aiutare
Ciao giada, ti posso capire benissimo, lo stato dei famigliari purtroppo è di totale impotenza. Per quanto riguarda le strutture comunità, so sono buone a Trieste, potresti farti consigliare da un buon psichiatra, però privato, perchè anch’io per un mio famigliare ho avuto più fortuna se posso dirlo coi medici privati, anche se costano un enormità, con quelli pubblici non ci siamo trovati bene troppi pazienti e seguiti male…..
Un abbraccio
ciao a tutti…
è veramente un conforto leggere le vostre storie. a mio fratello è stata diagnosticata da poco una malattia schizoaffettiva, e davvero siamo disperati. il csm dove è in cura da molto tempo è stato approssimativo nella terapia, ed ha rivisitato la diagnosi solo dopo che lui ha avuto una ricaduta molto grave. Mi chiedo se esistano dei centri specifici dove poterlo curare, e se si può guarire realmente. Voi ne conoscete? Sto prendendo contatti con qualche associazione, ma la sensazione, per ora, è quella di sentirsi solo molto soli. Un abbraccio a tutti…
Ciao Muriel, sulla completa guarigione non posso darti certezza, diciamo che le medicine aiutano a stabilizzare la malattia, ti consiglio però di far seguire tuo fratello da uno psichiatra privato, anche se molto costoso, perchè i cps non sono ben organizzati e per loro sei semplicemente un numero…..in tante città ci sono ottimi centri di cura e sicuramente un buon psichiatra potrà indicarti quale scegliere.
Un abbraccio grande.
Grazie Manuela. Per ora é ricoverato in reparto psichiatrico,in attesa che si possa capire quale centro possa ospitarlo. Avrebbe bisogno di un’assistenza 24 h, vediamo come andrà. Penso anch’io che alla fine si sceglierà un sostegno privato. Speriamo di trovarne uno buono.un abbraccio, grazie…
Buongiorno a tutti.Vedo che è da circa un anno che nessuno scrive più ed essendo per me la prima volta che appunto vi scrivo volevo anche io sottoporvi la mia storia. Anche io come voi ho un fratello più piccolo che da 5 anni soffre di schizofrenia paranoide. Tutt’oggi è ricoverato in Ospedale con gravi crisi comportamentali, cattiveria verbale, apatia totale. Sono già due settimane che è ricoverato, senza per ora pochi miglioramenti. Noi famigliari siamo veramente a terra, demoralizzati, arrabbiati anche con la società in cui viviamo che non riconosce l’importanza di queste malattie e lasciano (come mille volte ho letto qui) le famiglie sole, con un fardello veramente pesante. Mio fratello, come sicuramente anche i vostri, è sempre stata una persona brillante, intelligentissima, gentile e aimè troppo sensibile ai problemi che la vita ci mette davanti. Siamo già al 5° ricovero in 5 anni e ce ne saranno tantissimi altri e sicuramente sempre più frequenti. La cosa che mi fa star male di più non è il fatto di stargli vicino o altro ma è la condizione che loro malati non riescano a capire di essere veramente malati. Se mio fratello lo capisse vivremmo tutti meglio, in primis lui, capirebbe tutto quello che lo circonda e soprattutto l’importanza delle medicine. E vorrei anche dire a tutte quelle persone che dicono di non fidarsi degli psicofarmaci, degli psichiatri che SBAGLIANO! Queste psicosi sono date da UN MALFUNZIONAMENTO DEL CERVELLO che come TUTTI GLI ALTRI ORGANI ha un suo funzionamento e delle disfunzioni. Voglio vedere con quale coraggio uno possa dire ad un malato di cancro: ma no, non fare la chemioterapia che non funziona! CON QUALE POTERE E SUPER CONOSCENZA POTETE PERMETTERVI DI DIRE UNA BESTEMMIA DEL GENERE???????
Facile parlare della pelle degli altri. Fate silenzio e se volete giudicare o dare consigli DOCUMENTATEVI!
Scusate lo sfogo…
Conoscete qualche struttura degna di attenzione per i nostri famigliari?
Un abbraccio a tutti.
Rebecca,
non sono in grado di aiutarti, nemmeno con le parole, ma mi sembra di poterti comprendere molto bene. forse la difficoltà maggiore d’interagire con questo tipo di malati è proprio quella del loro non accettare di considerarsi tali e del loro non volersi curare in modo serio e continuativo.
i professionisti specializzati in psichiatria o in psicologia possono essere, come tutti gli specialisti in altri settori della medicina, più o meno preparati, più o meno capaci di comprendere il tipo di disagio portato alla loro attenzione, per cercare di porvi remedio, utilizzando il meglio delle loro conoscenze ed esperienze. trovare un buon medico, adatto alle proprie necessità, è forse meno facile che non trovare esperti in altri ambiti ma vale sempre la pena d’impegnarsi a fondo nella ricerca.
mi dispiace di non poterti essere di maggior sostegno.
un abbraccio.