Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 22 Maggio 2007. L'autore, ciampa99, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 … 10 11 12 13 14 … 19 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 10 11 12 13 14 … 19 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Avere un famigliare con questa patologia è talmente devastante che certi commenti sono semplicemente patetici….
Calma ragazzi e ragazze, con la schizofrenia non si scherza, è una disgrazia !
Al di là di questo, volevo rispondere a Giole che esistono alcuni siti dove si parla di disabilità e dei fratelli e sorelle dei disabili:
http://www.siblings.it/index.htm
http://siblings.accaparlante.it/
http://www.caregiverfamiliare.it
Spero di essere stato utile.
Ciao a tutti, mi fa piacere aver trovato le vostre risposte!
Premessa: rispetto le opinioni di tutti ma per favore non accendiamo discussioni poco costruttive e lasciamo che certi messaggi, completamente fuori luogo, cadano nel vuoto senza risposte.
I siti che Falco ha postato sono sicuramente validi ma forse sono più utili per chi ha problemi diversi dai nostri. Penso infatti, che i nostri familiari siano per la maggior parte sani dal punto di vista dei movimenti, degli atti quotidiani della vita e della capacità di badare ai propri interessi economici, anche se le difficoltà relazionali e sociali si fanno sentire sulla qualità della loro vita e sul difficile, e spesso discontinuo, inserimento lavorativo.
L’aspetto più gravoso per noi, non penso sia l’accudimento in se:chi non vorrebbe aiutare un proprio caro malato, preparandogli del buon cibo, o dandogli un buon posto dove vivere e sentendosi dunque una persona migliore?? Penso invece che l’aspetto più pesante siano i comportamenti, spesso carichi di rabbia, rancore e aggressività dovuti alla malattia, che creano enormi disagi di relazione, e che ostacolano ogni tentativo di aiuto, con enorme frustrazione di fronte alla conseguente sensazione di impotenza che ne deriva.
– Vi ritrovate in questa mia descrizione??
– Quanti di voi hanno paura che un giorno, obbligati magari da un giudice, si troveranno a convivere obbligatoriamente con un familiare affetto, ad esempio, da disturbi paranoidi??
– Qualcuno di voi vive già questa situazione??
Penso che dovremmo focalizzare i nostri (eventuali) sforzi sul far comprendere come queste disabilità, siano diverse dalle altre e che se non si è supportati DA UNA DIVERSA GESTIONE DELLA CURA di queste malattie, e DA INTERVENTI SOCIALI DIFFERENTI da quelli attuali, si è costretti a portare una croce che da soli rischia di rendere la vita dei caregiver, un vero e proprio inferno. Sarà noto a tutti voi, come ben poche volte si avverte di star aiutando un familiare, che magari ci odia con tutto il suo essere, a causa della propria malattia.
Considerate che molte leggi sono ormai datate e relative ad un assetto sociale profondamente diverso: ad esempio la parte del codice civile relativa agli alimenti (che obbliga anche i fratelli e le sorelle a fornire vitto e alloggio al familiare che ne necessita) risale al periodo in cui lo stato sociale praticamente non esisteva e i malati psichici erano rinchiusi nei manicomi; o la legge Basaglia, che pur affermando importanti principi, si è dimostrata piena di lacune e sotto molti aspetti inefficace.
Che ne pensate di tutto ciò?
Come vi prendete cura dei vostri familiari (se ve ne prendete)?
Mio fratello vive ad esempio con i miei e anch’io con loro, anche se ancora per pochi mesi. Dopo non so come si evolverà questa situazione.
ciao Gioele, sicuramente è come dici, queste patologie, fisicamente non danno problemi nel senso che le persone sono relativamente autonome ed autosufficienti, i problemi sono altri, di gestione appunto, di socializzazione mancata, perchè la società spesso e volentieri condanna per non dire emargina le persone cosiddette “strane”, perchè semplicemente gesticolano da sole, ecc. mi accorgo sempre di più che questa patologia sta crescendo enormemente nella nostra società ogni giorno si sentono casi di persone definite depresse che fanno gesti estremi, anche se secondo me la depressione è diversa rispetto alla schizofrenia.
Sicuramente la crisi economica ha acuito questa situazione, riguardo alle associazioni o agli aiuti alle famiglie devo dire che non ce ne sono molte, e più che altro servono solo a “far respirare un pò la famiglia” e basta.
La mia esperienza personale è stata tragica, mia sorella era malata da molti anni ed è sempre stata assistita da me, da mia madre, solo negli ultimi 5 anni avevo deciso di cambiare casa ed andare a vivere da sola proprio perchè la situazione era ormai insostenibile, l’odio nei miei confronti, direi latente, era arrivato a livelli tali che non era possibile la convivenza, e questa è la cosa che davvero mi fa stare male.
Che dire? Sicuramente quando te ne andrai da casa la situazione non cambierà molto perchè tutto il peso sarà sui tuoi genitori, ma devi pensare anche alla tua vita, perchè quando hai un malato così, tutto si annulla e conta solo lui, ma così rischi di ammalarti anche tu, e allora devi farti forza e pensare anche alla tua vita.
Ciao! Hai perfettamente ragione, bisogna pensare anche a se stessi. Io l’ho capito solo grazie ad alcune sedute con una psicoterapeuta.
Fai bene a farti seguire da uno specialista…..ti può essere veramente di aiuto, a me lo è stato.
Mi sento vicino a chi soffre questo dramma famigliare. Per quella che è la mia esperienza con un bravo psichiatra e la giusta terapia la malattia si riesce a tenerla a bada garantendo alla persona una vita dignitosa. Certo le ricadute avvengono e fanno ricadere tutta la famiglia in un “buio profondo”. Quando questo avviene oltre al grande ed indispensabileaiuto offerto dalla struttura ospedaliera trovo consolazione nella preghiera. Certo chiedo tanti perchè al Signore a cui non trovo il senso. Ma si sà, la vita riserva molte sorprese, brutte e buone, bisogna cercare di non cadere nella disperazione, farsi aiutare dalle strutture presenti sul territorio affidandosi naturalmente ad un buon medico. Ripeto, alle strutture C.S.M., perchè lavorano sinergicamente è hanno la possibilità anche di effettuare, in caso di necessità, degli interventi nella propria abitazione. Nelle preghiere ho un posticino riservato ai ricercatori affinchè trovino le cause ed un farmaco risolutivo che cancelli questa sofferenza chiamata SCHIZZOFRENIA. Fondamentale pensare anche ad una invalidità perchè garantirebbe la reversibilità della pensione dei genitori. Non fatevi vincere dalla malattia e combattetela con ogni arma ed in ultimo fondamentale è non rinunciate alla propria vita, è unica e non c’é ne sarà un’altra.
Ciao Francesco, hai ragione, ma bisogna essere fortunati a trovare un bravo psichiatra degno di questo nome, e soprattutto ci deve essere la volontà del malato a seguire la terapia e non sempre le cose coincidono.
Ti faccio i miei più sinceri auguri di guarigione.
Ciao a tutti, io ho lo stesso problema vostro, mio fratello sta peggiorando sempre di più, dieci giorni fa ho dovuto portarlo dai carabinieri perchè inveiva come un pazzo..Non ne posso più, vorrei scappare, sono sei anni che va avanti questa situazione. Adesso spero che si trovi un posto in una comunità, perchè a casa con i miei è un incubo. Mi associo a Gioele, facciamoci sentire. Io ci sto!
Sono stata per un po’ di tempo con un ragazzo schizofrenico. I primi mesi andava tutto bene, si comportava meravigliosamente, nei miei confronti era amorevole e affettuoso, per quanto possibile. Poi sono cominciati i problemi, credo in parte legati al suo abuso di alcol. Mi ha lasciata nel giro di un mese mesi dal suo peggioramento, senza una spiegazione, senza un motivo. Credo che non lo sappia neanche lui. Adesso, a distanza di due mesi, lo vedo camminare per strada ridotto come il fantasma di se stesso. Vorrei poterlo abbracciare. Ti capisco, a volte è molto difficile stare vicini a queste persone, perché per quanto bene gli vuoi ti spingono comunque via. Io darei qualsiasi cosa per riavere la persona meravigliosa che ho conosciuto, mi sento derubata come se un cancro me l’avesse portata via. Sono sicura che per chi ha una parentela stretta con queste persone deve essere ancora più dura, ma in un certo senso avete anche un ruolo fondamentale per il suo miglioramento. In Italia c’è un sacco di disinformazione riguardo a questa malattia, anche nei medici. Spesso e volentieri sono le famiglie a dover prendere le decisioni. Tu conosci tuo fratello meglio di chiunque altro, e sicuramente vuoi il bene suo e di tutta la tua famiglia. Questo pensiero guiderà le vostre scelte. In bocca al lupo.