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Vittima di violenza psichica da parte di mio marito

di gioma

Leggendo un articolo sulla violenza psichica mi sono resa conto di esserne vittima da parte di mio marito.
Egli è da molti anni un professionista stimato ed a questo è arrivato anche grazie al mio aiuto, prima per essere stata l’unico sostegno economico della famiglia, poi per averlo sempre aiutato nella gestione del suo lavoro.
Ha sempre dimostrato un disagio di fronte a molte situazioni in cui bisogna comunicare con colleghi, collaboratori, familiari, abbandonando il campo in situazioni critiche quasi dimostrando infantilismo ed irresponsabilità.
Per queste ragioni all’estremo sono costretta a rimboccarmi le maniche per non distruggere tutto. Nonostante tutto non ha mai detto di aver bisogno di me nel lavoro anzi tutt’altro ma in realtà non è in grado di sopravvivere senza il mio aiuto anche nella quotidianità, per esempio non riesce ad usare nulla di tecnologico, telefonino, sistema di allarme, internet, ecc, Non ritira mai la posta, non risponde al telefono, non accende il riscaldamento, se si rompe qualcosa lo lascia così subendo tutti i disagi e diventa molto aggressivo. Ho provato ad occuparmi di altro e non fare più niente ma ancora peggio. Non vuole frequentare nessuno né con me né senza di me, vuole solo frequentare luoghi dove nessuno lo conosce, cerca sempre l’anonimato,
Nel rapporto intimo le cose vanno bene e dice da sempre di non aver avuto mai la necessità di cercare null’altro perché si sente appagato.
Lo ho sempre visto mettere in atto le solite strategie nei miei confronti: innanzitutto l’aggressività, dice una cosa e ne pensa un’altra e questo mi destabilizza, rifiuta qualsiasi chiarimento, interrompe le comunicazioni e poi il silenzio per giorni settimane ed anche mesi. Il passo successivo è quello di cercare un’alleanza con familiari ed amici ai quali peraltro io mi sono rivolta per chiedere aiuto e riesce ad averla perché lui fuori di casa ha l’immagine di una persona buona, rassicurante e disponibile e riesce a farmi passare per pazza e cattiva. La finisce solo quando io ricomincio a parlargli e far finta di niente dell’accaduto per poi ricominciare di lì a breve.
Tutto ciò mi fa cadere in un forte stato depressivo ed in questa situazione mi sento sola, tradita e abbandonata e molto spesso non ricordo nemmeno come era cominciata perché non c’è mai una ragione vera e propria, poi mangio in modo sfrenato, mangio per tristezza e per “anestetizzarmi” con tutte le conseguenze che si possono immaginare.
Ho bisogno di trovare una strada che non mi porti a distruggermi e farmi distruggere per questo vi chiedo un consiglio ed un aiuto a chi mi posso rivolgere. Attendo con ansia una risposta. Saluti.
Gioma

Lettera pubblicata il 22 Marzo 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 31 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 1
    VeramenteDisperatissima -

    ciao…
    purtroppo non so darti consigli adatti alla tua situazione.
    Sei una donna adulta, preparata, che non si lascia abbattere;
    sei diventata la mamma paziente di un bambino dotato sì, ma viziatissimo. Devi combattere contro questi giochi di faccia…

    io non so cosa tu faccia nella vita, se hai un lavoro tuo oppure aiuti tuo marito “e basta”. Hai delle amicizie fidate?
    Disponi di soldi solo tuoi?
    Queste sono le basi da sapere per riuscire a darti un consiglio…

    non credo che terapie psicologiche ti aiuterebbero chissà quanto ( visto che poi le tue situazioni concrete devi gestirtele da te), e capisco quanto possa essere frustrante sfogarsi sul cibo, proprio per le conseguenze.
    Cosa vi lega? Figli? Un rapporto pluridecennale?

    QUali sono i TUOI desideri?

  2. 2
    Roberta -

    Alcuni uomini in principio vogliono essere aiutati (economicamente,moralmente,ecc.)ma poi sviluppano dentro di loro un rancore e una riconoscenza pari a zero perchè si sentono poco maschi.Adesso ti stà dominando con una non tanto sottile violenza psicologica anche se gli servi sempre visto che è imbranato quasi in tutto;l’unica cosa che devi ben tener presente è il fatto che tuo marito è un uomo malato e ti porterà presto alla depressione se non ci sei già caduta dentro.Scusami ma non vedo niente di buono,faresti bene a mollare gli ormeggi e girare al largo in un punto lontano dove lui potrebbe soltanto annegare…

  3. 3
    xavier -

    ma la vogliamo finire di dare consigli strambalati e privi di senso pratico e frutto di publicita’ del mulino bianco. Appena ho letto il titolo mi sono precipitato a leggere la questione, e non riscontro alcuna violenza pscologica, nessuna n-e-s-s-una.Premesso che le tue accuse sono molto gravi, e dal tenore della lettera non si riscontrano anzi, poi se c’e’ dell’altro e’ altra questione.
    Sembra piuttosto che stai parlando di una persona molto affezionata a te, e un po imbranata nella vita comune, introversa, ma che nello stesso tempo lavora per la sua compagna e la famiglia.
    Di certo si intravede qualche difficolta’ che scaturisce in primis da te stessa, forse voresti avere piu’ riconoscimento ed e’ giusto, forse vorresti fare semplicemente qualche cosa di diverso, ed anche questo e’ giusto.
    State passando un momento di crisi, questa si supera con la comunicazione, con l’affetto con il voler parlare senza pensare a inverosimili concetti di violenza piscologica. (almeno per quello che vedo scritto.
    A mio parere a furia di sentirli ripetere in tv una persona si autoconvince di alcune situazioni, tanto da scrivere una lettera con un titolo cosi forte.
    Chiaro che il momento di crisi esiste, ma questo si supera con la razionalita’ e’ il buon senso, non certo con pensieri negativi e soprattutto con applicazioni di concetti spiccioli magari letti in qualche manualetto di terzo ordine. Quindi invece di rivolgerti ad amici o familiari, che servono soltanto a creare confusione armati di buon senso uncominciando da te e capisci il perche’ le cose sono andate in questo modo, riflettendo sul motivo per cui hai scelto questo compagno, tutto il resto verra’ da se….e non ascoltare civette
    Poi se c’e’ dell’altro allora e’ un’altra storia, ma sulla base di quanto hai scritto vedo solo un problema di incomunicabilita’.

  4. 4
    gioma -

    Il problema di questa situazione è come lui agli occhi della gente riesce ad apparire una persona buona, comprensiva ed è tutt’altro ,ed il suo comportamento nei miei confronti
    fa si che si pensi di me il contrario di quello che sono, riesce a manipolare le situazioni reali. Io sono apprezzata dalle persone che conoscono solo me e svilita quando conoscono tutti e due .
    Sarà che sono una persona molto aperta,comunicativa e metto in mostra pregi e difetti, sono molto generosa con tutta la famiglia e questo pure è un’altro punto a mio sfavore . Non riesco a controllare le emozioni e si vede tutto quello che provo sempre. Ma come si fa ad apparire diversi da come si è per non essere sempre aggrediti anche da coloro che sono spettatori passivi di questa situazione coniugale? gioma

  5. 5
    amico di marija -

    applausi per Xa vi er Xa vi er Xa vi er

    qui dentro di gente che da consigli avendo una cultura che si ferma a letture di fabio volo è pieno…

    ripeto applausi per Xavier…

  6. 6
    VeramenteDisperatissima -

    amico di marija ti meriteresti un monumento solo per aver azzecato esattamente il confronto! Bravo! Risata amara..

  7. 7
    dany73 -

    Cara amica, innanzitutto premetto , “non sono una psicologa” , ma mi sento di dirti qualcosa perche’ leggendo quello che hai scritto , mi sono spaventata … Sembravi me , qualche anno fa’ … e quindi mi sento di scriverti , sperando che tu possa soltanto cogliere il senso di quello che ti dico , che non e’ un consiglio , ma soltanto una riflessione che devi a tutti i costi fare per il tuo bene e per non fare la mia stessa fine … Sentiamo il bisogno di dare aiuto a queste persone che non ci chiedono niente , le vediamo deboli o no so …. intanto loro con i lori modi stanno accendendo dentro di noi quella dose di depressione che ogni gg diventa sempre piu’ grande e s’impradonisce della ns. testa. Ci sentiamo in dovere di aiutare ,perche’ siamo noi le prime a non star bene con noi stesse, ci accontentiamo del minimo perche’ abbiamo paura della solitudine e non abbiamo il coraggio di vedere i problemi ed affrontarli con razionalita’. Tu non devi aiutarlo , il mio dopo 15 anni di aiuto, dopo che mi ha fatto venire una depressione, dopo che ho sofferto per colpa sua di ansia, di attacchi di panico , e tutte le cose piu’ orribili che non auguro a nessuno , mi ha detto , ma chi ti ha mai chiestio niente ? e lo sai cosa ha fatto ? mi ha gettato come mondezza . Non mi ha mai ringraziato di nulla , mi ha detto che l’ho fatto sentire una nullita’ , e quando non mi ha visto piu’ piacente al 100% perche’ troppo magra e sfinita di tutto , m’ha detto che gli facevo schifo … Troppo magra, sei una larva , ma che caz… m’e’ frega del tuo aiuto chi te l’ha mai chiesto . Mentre mi facevo il culo, cacciavo i soldi , lui andava a mignotte … A loro non faceva mancare niente …. Stai attenta , rifletti , ti prego leggi il piu’ possibile “Sindrome di Stoccolma” , “Dipendenza Affettiva” … Mi spiace dirtelo , ma in questi casi , quello che si vive non e’ amore .. Salvati , io sono viva per miracolo !! ci ho messo circa due anni per capire cosa mi era successo e non e’ stato facile … non ci sono medicine per questo … soltanto la tua testa …!!

  8. 8
    xavier -

    vabbe’ dipendenza affettiva, sindrome di stoccolma, si vede che io ho letto un altra lettera, qui mi sembra che il tizio non vada a mignotte, e mi sembra che la vuol un gran bene.
    Delle volte questi siti sono delle trappole, a me ha aiutato molto all’epoca.
    Ma qua veramente ci si ferma a fabio volo.
    Io penso che in ogni cosa tutto sia un problema di comunicazione vedo solo incomunicabilita’da quello che hai scritto. Inoltre i consigli si danno non sulla impronta della propria esperienza in quanto delle volte si possono fare danni.
    I libri di pscologia fanno male, l’ho sempre pensato e quando leggo i pareri qui esternati lo penso ancora di piu’. Penso che si debba parlare, comunicare e ascoltare…….in questo mondo dove tutti pensiamo di essere unici e irripetibili, che uno shampo ci ha detto che valiamo, non capiamo che in un rapporto dopo anni porta per forze di cose delle crisi, allora dobbiamo capire quale sono state le scelte che ci hanno spinto verso queste persone….poi chiaro che puo’ finire ma si deve provare….

  9. 9
    Chigurh -

    veramente disperatissima…ma da che pulpito parli ?
    non sei quella che scrive ogni giorno della sua relazione finita…? sei disperata..lo dici tu stesso..
    quindi non sei nelle condizioni di analizzare e consigliare nessuno…
    prenditi una vacanza…

    nella lettera di questa donna un’occhio un minimo esperto può leggere un disagio che può non essere causato dal marito …quello che deve fare questa signora è rivolgersi ad un terapeuta di coppia che possa analizzare come loro siano arrivati a questo punto..e non dare retta a persone come te che pensano che le proprie esperienze valgano per tutti…

    le regole che hai seguito ti hanno portato ad essere disperatissima ed ora vorresti imporle a noi…ma per favore..

    PS
    xavier sei veramente un tipo in gamba complimenti

  10. 10
    VeramenteDisperatissima -

    carissimi voi che avete avuto la delicatezza di nominarmi a suffragio delle vostre tesi:

    è proprio percfhé io ORA sono in queste condizioni,
    che conosco le varie tappe per arrivarci.
    Vi ripeto: pvoi parlate di sentimenti che non esistono,
    perlomeno da parte del marito, mentre invece trascurate totalmente le difficoltà che hanno spinto questa donna a sfogarsi qui.

    Invece di parteggiare, perché non offrite delle soluzioni,
    soluzioni che possano rendere meno gravose le responsabilità della nostra amica e che quindi, magari, possono portare a un clima favorevole al dialogo?

    A me non pare che quest’uomo provi amore.
    Semmai rabbia per la sua dipendenza cronica dalla moglie.
    Cos’altro dovrebbe fare questa donna?

    Non so, ditemi, voi uomini che capito così tanto bene le donne da poter parlare per loro…

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