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Vittima di un suicidio

di estate

Il mio fidanzato ha deciso di farla finita quasi due mesi fa. Nessuna avvisaglia. Nessun indizio. Le cose tra di noi andavano alla grande. Stavamo insieme da 8 anni ed avevamo appena preso casa. Ero convinta che fosse felice. Ci amavamo.
Sono passati due mesi e continuo a chiedermi perchè. Perchè l’abbia fatto, perchè non mi sia mai resa conto di nulla, perchè non possa tornare.
Ora devo ricominciare tutto da capo, da sola…e non è per nulla facile.

Lettera pubblicata il 16 Dicembre 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 30 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 1
    arcobaleno -

    Il malessere che a volte uno si porta dentro può essere così subdolo da non essere percepito neanche da chi ti è accanto e ti ama.
    Io per anni ho taciuto ai miei la mia infelicità perchè pensavo che mi sarebbe “passata” e che, nel frattempo, non era giusto caricarli di preoccupazioni. Allora cercavo di apparire sempre serena anche se dentro ero tormentata. Forse è successo anche al tuo ragazzo. Quando pensi in cuor tuo di toglierti la vita (come ho fatto tante volte io) o arrivi addirittura a farlo (come il tuo lui) coloro che ti stanno intorno non hanno colpe e non hanno alcun potere di aiutarti se non sei tu a chiedere aiuto. Mi dispiace terribilmente per tutto il dolore che immagino ti stia lacerando. Ma devi farti forza e guardare avanti, per te stessa e per quell’amore che, sono sicura, il tuo ragazzo provava per te. Quello che lui ha deciso di fare della sua vita non deve sminuire, cmq, il significato che gli otto anni che siete stati insieme hanno avuto e avranno per sempre. Ma devi necessariamente voltare pagina. Ti abbraccio.

  2. 2
    estate -

    Sto cercando di farmi forza, di galleggiare. Ma i sensi di colpa ci sono. Come ho fatto a non capire nulla di una persona che ero convinta di conoscere come le mie tasche?!? Razionalmente so che se non vuoi far sapere una cosa di te ce la puoi fare, ma prenderne davvero atto a livello emotivo è tutt’altra cosa.
    Ho provato innumerevoli sensazioni diverse in questi quasi due mesi. Rabbia verso di lui, rabbia verso me stessa, malinconia, paura del futuro. Ma anche forza ed energia. Lui mi ha insegnato tanto in questi anni senza probabilmente essersene mai reso conto. Lui sembrava forte, invincibile. Ero convinta affrontasse la vita di petto. Mi ha insegnato a tirar fuori le “palle”. Poi lui non l’ha fatto, e mi ha ingannata fino all’ultimo…mi sento tradita
    Non voglio rinnegare il passato, perchè se oggi riesco ancora a “respirare” sento di doverlo anche a lui. Oggi qualunque cosa io veda o faccia mi ricorda lui, che rimarrà per sempre tatuato in maniera invisibile sulla mia pelle. Ma voglio guardare oltre. Ho 30 anni. Voglio rifarmi una vita. Ma parto dal presupposto che la mia vita futura non sarà mai all’altezza di quella che ho appena concluso. Dovrò accontetarmi…ed è una cosa che non mi è mai piaciuta. Rivoglio lui, con i suoi innumerevoli difetti e i suoi pochi ma eneormi pregi…
    Come si fa a pensare a farla finita quando sei circondato da persone che ti amano, sei giovane, non hai problemi nè di soldi nè di salute?!
    Non riesco a farmene una ragione. Nonostante tutto, associare lui alla depresione mi fa ancora “ridere”.
    Sono passati quasi due mesi e a volte mi sembrano siano trascorsi 10 anni, altre volte 10 minuti. Mi svegierò mai un mattino senza che lui sia il mio primo pensiero?

  3. 3
    colam's -

    Forse, e con tutto il rispetto dovuto, forse serbava dentro di se’ molto rancore verso “gli altri” , ed insufficente amore innanzi tutto per se stesso.

    Dico questo perche’ due cose principalmente mi impedirebbero di suicidarmi: non voglio procurare un dolore cosi’ a chi mi vuol bene (ma il suicidio come modo estremo di far soffrire una persona vicina ma insopportabile lo posso capire), e mi voglio abbastanza bene da pensare che “se tutto e’ crollato”, beh amen giro pagina e tiro avanti, ma non saro’ io a cadere.

    Percio’, anche se e’ un discorso difficile e delicatissimo, penso che tu non debba aver sensi di colpa, perche’ chi fa questo gesto innanzi tutto non pensa al dolore che lascia, o lo ritiene secondario. Percio’, detto in modo razionale, non soffrire per lui perche’ lui ha compiuto questo gesto noncurante della sofferenza che avrebbe procurato a te.

    Probabilmente mi sono espresso male, ma non credo sia giusto “dargliela vinta” con i sensi di colpa.

  4. 4
    estate -

    Colam’s, io penso che il mio fidanzato non odiasse nè la sua vita, nè la nostra città, nè il mondo, ma solo se stesso. Io non riesco a comprendere cosa si possa provare, e spero di non comprenderlo mai. Ma l’idea comunque di non aver intuito nulla alimenta in ogni caso i sensi di colpa.
    Io ho spesso la mia teoria, che mi consola un po’. Teoria che vede una sorta di raptus in ciò che ha fatto. Esistono raptus omicidi, perchè non potrebbero esistere raptus suicidi?! Se avesse pensato un solo secondo ad una qualunque cosa, e mi escludo volutamente dall’elenco, che non avrebbe più fatto, visto, ascoltato…non l’avrebbe fatto. Spero abbia avuto una specie di black out, un momento in cui ha visto tutto nero, una specie di ictus a livello emotivo. Questa mia teoria fatta di aria fritta a volte placa la mia sete di sapere, la mia sete di trovare un perchè. Vorrei tanto un motivo.
    Avrei tanto voluto che al momento dell’autopsia gli avessere trovato un male incurabile, avrei tanto voluto che dagli esami tossicologici venisse fuori qualcosa. Nulla. Pulito come un bambino.
    Può coesistere fredda razionalità che ti porta a fare un gesto del genere e al contempo irrazionalità più sfrenata che non ti porta a pensare a nessun tipo di conseguenza?!
    A volte mi pare ancora tutto così irreale.
    E fra pochi giorni è Natale e poi Capodanno. Non mi ricordo neppure com’era pima, quando non lo avevo ancora incontrato.
    Avevamo mille sogni e progetti.
    A 30 anni ti sembra davvero di “avere tutta la vita davanti”. Ora so che è stata tutta un’illusione. La morte arriva, che tu tela vada a cercare o meno, quando meno te l’aspetti.
    La morte è accettabile e “normale” all’interno del ciclo della vita.
    Questa morte non ha nulla di accettabile.

  5. 5
    ape -

    sono passata dall’incubo della depressione. una malattia che ti devasta l’anima, non hai piu voglia di vivere, non hai piu voglia di tirarti su dal letto, stai ore ed ore a leggere e non reagire, da un letto ti alzi e poi ti corichi sul sofa’, poi odi anche il sofa’,il letto, la casa ,la vita, odi la persona che ti ha ridotta in quello stato.poi ti ammali sempre piu, non solo a livello mentale ma anche a livello fisico, ti senti che te ne stai andando piano piano, e che hai un male brutto che non ti salverai mai piu. questa e’ la depressione!
    io non ho mai pensato al suicidio, ho sempre pensato che con il passare dei giorni e del tempo ,ne’ sarei uscita da quell’incubo.
    quando cominciai a vedere di che cosa era fatto il mondo, di quanta cattiveria potesse esistere da parte di altri che ti invidiano che sei piu di loro, e che farebbero di tutto per ucciderti per colmare il loro vuoto il loro nulla, allora piano piano mi sono rimessa in piedi. LA SUA, LA LORO INVIDIA E’ DIVENTATA LA MIA FORZA!
    mi sono rimessa in piedi esattamente dopo un anno e’ 8 mesi.
    ho fatto diverse tappe nel mio percorso, con alti e bassi da incubo, con crisi isteriche, crisi ormonali,crisi di nervi,scariche di adrenalina non indifferenti, pero’ ho capito che non ottenevo nulla che peggioravo soltanto il mio processo di guarigione,finche’, finalmente, e’ arrivato un qualcosa che ha cambiato la mia vita raducalmente, e’ sono rinata, SONO USCITA DEFINITIVAMENTE DAL MIO TUNNEL E’ HO RIVISTO LA LUCE. e’ una bella sensazione sentirsi nuovamente RINATA, un nuovo corpo, una nuova anima, pulita, limpida!
    a piccoli passi, ancora ora, procedo per un nuovo mondo, alla ricerca di cosa buone,positive, vive come l’anima che mi avvolge, e che non ho paura di affontare.
    cose’ che mi ha portato a farcela?
    LA GRANDE FEDE CHE HO DENTRO, DIO E’ SEMPRE CON ME, E’ ANCHE UN ANGELO CHE MI STA SEMPRE ACCANTO, CHE E’ IL MIO PROTETTORE CHE MI ASSISTESTE E CHE QUANDO LO INVOCO LUI C’E’ SEMPRE.
    affidatevi alla fede, vincete voi stessi, sfidatevi se ne’ avete il coraggio; per andare avanti non demortete mai hai primi tentativi di colate a picco. abbiate sempre il coraggio di risalire anche se la strada e’ ripida ed irraggiungibile verso la luce.
    sono con voi. imparate a pregare ed a essere umili difronte a DIO.

  6. 6
    david -

    Ape hai ragione,la fede in Dio è meravigliosa,quando cè una croce da portare è ok,ma io mi aggiro per i blog,parlando di PTSD,ho tentato il suicidio molto tempo fa tre volte,ce l’ho messa tutta per morire,non volevo attenzione,solo morire.Ma adesso è tutta un altra storia il PTSD è un ossaccio duro di m….il PTSD è una palude.

  7. 7
    estate -

    Chiedo scusa ad ape …ma non penso che questo sia il luogo adatto per parlare di dio, di quello vostro o di quello di qualcun’altro, o di fede.
    Sarà che non ci ho mai creduto molto in “qualcun’altro”, ma dopo quello che mi è successo ogni certezza non vacilla più. Sono atea, ora lo so. Perchè un dio non avrebbe impedito al mio compagno di uccidersi? Perchè dio mi sta facendo passare per via di questo motivo, mesi infernali, dove non riconosco nè gli altri nè me stessa? Per fortificarmi? Per farmi portare la stessa croce che lui ha portato?Per quale motivo?
    Ripeto, non mi sembra il luogo adatto per parlare di fede in questo modo.Se ci tenete a “citarlo”, non sarò io ad impedirlo, ma evitate per cortesia di fare “propaganda”.

  8. 8
    Tempo scaduto -

    Ogni posto è buono per predicare è? Senza considerare che forse non sono tutti come voi. La m…da è m…erda e non c’è un dio che la trasformi in cioccolata. A meno che non si sia visionari o illusi. A parte un piccolo fatto….dove sarebbe ‘sto dio? In cosa lo vedete?

  9. 9
    estate -

    Purtroppo sì, ogni posto è buono per predicare. Anche un funerale CIVILE di un ragazzo di 29 anni che si è tolto la vita. Quel ragazzo era il mio fidanzato, e dopo la funzione mi si è avvicinata una donna sulla quarantina che io non conoscevo affatto. Era distinta, vestita in modo molto formale. Ero convinta si trattasse di qualcuno delle pompe funebri, anche se non mi era mi capitato di vedere donne tra gli addetti. Quella donna mi si è avvicinata e mi ha fatto le condoglianze, e poi mi ha chiesto chi fossi, in che rapporto fossi con il defunto. Io la guardai, basita, ed ebbi le energie di chiederle “scusa chi sei tu?” E lei attaccò con la tiritera “è un momento difficile, l’unica cosa che puoi fare è credere in dio, avere fede, lui ti aiuterà, ti darà la forza di superare questo momento” ecc…ecc. Fortunatamente qualcuno intervenne e mi portò via. Questo gesto racchiude a mio avviso la mancanza assoluta di rispetto nel dolore altrui. Ma con che coraggio è venuta a parlarmi? Io non sono mai andata in chiesa durante un funerale (e mai oltretutto) a bestemmiare, a dire che erano tutte balle il paradiso, l’aldilà, il mondo migliore, la pace eterna…perchè lei lo ha fatto con me?Sono passati quasi tre mesi, e ricordo poco di quella giornata. Lo shock mi avviluppava ancora, ma quel volto è nitido nella mia memoria, e penso non lo scorderò mai.
    Sono passati tre mesi da quel terribile 25 ottobre, e la forza per vivere la sto trovando dentro di me. Dentro la vita stessa, che nel bene e nel male è una sola. Voglio vivere ogni giorno intensamente, nel bene e nel male. Non voglio arrendermi. Mi manca da togliere il fiato, ma voglio, un giorno, ritornare a vivere davvero, a sentirmi viva.Io rispetto gli altri e le loro idee, e voglio e pretendo che gli altri rispettino le mie.

  10. 10
    ape -

    David- prima di tutto che cose’ questo ptsd.
    per estate- sarai anche atea che non credi in dio e fai male, ma sara’ anche il blob sbagliato, ma io visto le vostre vite spezzate, e avvolte sempre piu’ in un vortice che non porta risoluzione, ho pensato di voler portare la mia testimonianza con la parola di dio, e’ evidente che io e te viaggiamo su due pianeti completamente diversi.hai fatto male ad non andare mai in chiesa, provaci ad andare qualche volta, dio accetta tutti anche chi non crede in lui, devi imparare ad ascoltare lui( il tuo fidanzato attraverso dio). Io credo propio che un giorno ti ricrederai che cosa e’ capace di dare dio.
    Ora puoi anche mandarmi a stendere, e’ so che lo farai, e so che scriverai cattivarie, perche’ il dolore che provi e’ tanto, ti uccide dentro, ma lasciati cullare da chi ti vuole stare accanto, anche con solo frasi di circostanze che non ti portano a nulla e non credere che la gente che e’ qui che scrive o che legge senza scrivere non abbia un dolore, una croce grossa da portare nel loro cuore.
    E’ un dolore troppo grande cio’ che hai dentro, e senza di lui che ti sta accanto pensi di non farcela, ma sta propio li il nesso, tu devi trovare la strada per stare meglio, e’ la troverai attraverso la parola di dio.

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