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Non ho una vita sociale

di gattonero
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Marzo 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 461 commenti

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  1. 81
    nevermind -

    Caro David86,
    pensa che io sono di Treviso

  2. 82
    alicettolinosa -

    mamma mia non tocchiamo il tasto capodanno e ragazzi perche io non ne vedo nemmeno l’ombra di ragazzi da un sacco di tempo e il bello è ke sono carina quindi non è per quello nn li trovo ma perche a causa della mia vita devo rimanere chiusa in casa e quindi non posso uscire per conoscere ragazzi perche da sola ke esco a fare non ha senso!su internet tutte richieste di amicizia ma nessun amico -.- l’ultima volta che ho provato a trovare il ragazzo su facebook è stato una disperazione totale praticamente 9 mesi da buttare al cesso! -.-

  3. 83
    casoinsolito -

    Ho letto la storia di gattonero e qualche commento sparso. Qualcuno
    riesce ad individuare il punto della questione ma lo illustrerò
    esponendo la mia storia.

    Ho frequentato il liceo classico sperimentale. Per dirla brevemente
    l’unione dei programmi del liceo classico e del liceo scientifico. In
    questo ambiente a dire il vero, molto variegato, c’era una schifosa
    quanto diffusissima propensione all’omologazione: scarpe, jeans,
    occhiali, modi di parlare e di essere. Per questo motivo, io,
    ragazzino maturo sin da tempi non sospetti, ho sempre rifiutato certi
    schemi relazionandomi comunque agli altri, celando il mio vero essere
    anticonformista e millantando interessi del tutto finti. Questo dal
    primo ginnasio fino all’ultimo anno. Appena finito il liceo, ho
    abbandonato tutti, tranne una ragazza della mia classe che era
    all’epoca la mia fidanzata. Ho svelato quindi a tutti quelli che mi
    ritenevano un amico, i miei sentori nei loro confronti, dicendo loro
    che per me erano dei semplici compagni di classe, utili per rinnovare
    l’aria alla mie mucose orali.
    Università.
    Iniziata l’università il mio entusiasmo era sottozero. Avendo scelto
    un indirizzo lontanissimo dalla filosofia e dalla dialettica soffrivo
    molto i primi esami e non riuscivo a trovare una compagnia da
    università. Una volta trovata, siamo stati “insieme” per qualche mese,
    solo ed esclusivamente nell’ambito universitario. Ad un certo punto li
    ho persi di vista. Credevo che ci fossimo sciolti, ma in realtà mi
    avevano messo da parte. Presa con filosofia questo evento (d’altronde
    anche io avevo fatto questo con persone che conoscevo da 5 anni)
    continuo i miei studi completamente da solo, fino ad oggi. Nel
    frattempo, dopo aver lasciato la mia ragazza, ho iniziato a
    frequentare altre persone extra-università, più grandi: lavoratori e
    laureati dal livello culturale incredibilmente basso. In quest’ambito
    ho incontrato il mio migliore amico, una donna, unica persona che
    riesce a cogliere le sottigliezze del mio carattere.
    Il punto è questo. Siamo lontani e non ci frequentiamo spesso.
    Entrambi studiamo. Inoltre sento la mancanza, soprattutto fisica di
    una donna, anche perché ho perso le speranze di incontrare qualcuna
    che riesca a stimolarmi intellettualmente. Come diceva qualcuno prima,
    sono fuori dal mondo per modo di pensare, agire, riflettere. Non sono
    conformato e non ho difficoltà relazionali ma nulla mi entusiasma. Mi
    accontenterei del bel corpo di una donna, ma attualmente anche questo
    “minimo” è precluso

  4. 84
    casoinsolito -

    Faccio chiarezza su alcuni punti.
    Il mio migliore amico è il mio unico amico. Per il resto frequento una
    palestra ma per me gli individui che la frequentano sono persone
    abbastanza insulse. Per carità, ripeto, frequento chiunque se è una
    questione vitale, e senza essere innaturale, ma se posso evitare di
    parlare di banalità, lo faccio ben volentieri.
    Un’ultima cosa.
    Essendo un uomo che ha perso la speranza di trovare una donna che
    possa completarlo intellettualmente, non vuol dire che non sia anche
    un maschio. Non sono un maniaco, intendiamoci, il rispetto e la cura
    per la donna sono fondamentali per la mia etica personale, ma è ovvio
    che il desiderio di unirmi fisicamente ad una bella ragazza sia
    costante alla mia età (22 anni).
    Sommando quindi la frustrazione per una solitudine forza
    dall’inettitudine esterna e la mancanza di una donna, sorge il mio
    problema, che non nascondo essere a questo punto, un problema sociale.

    Grazie per l’attenzione.

  5. 85
    aliciottola -

    sono daccordo ke sai parlare e che sarai anche maturo per avere 22 anni,ma non vedo la gravità nella cosa di trovare una ragazza da sco.... solo perchè non ti sta dietro coi discorsi -.- è assurdo! non convincerti ke tutti siano al di sotto di te perchè poi succede che (come si dice dalle mie parti) “caschi su un merdà”!! è un consiglio e poi una cosa LE RAGAZZA NON SONO DA sco.... MA SONO DA AMARE E BASTAAA!1 e che c....

  6. 86
    casoinsolito -

    Aliciottola noto bene che non hai capito niente di ciò che ho scritto.
    Ma voglio credere che sia stato poco chiaro io.
    Io non penso di essere superiore a chissà quanti, ma personalmente se
    una donna o un uomo non riescono a starmi dietro, allora tutto diventa
    frustrante. Forse è una cosa che non ti è mai capitata, ma è veramente
    una brutta sensazione quella di ritrovarsi in diversi ambienti sociali
    (palestra, università, poste, bar) e rendersi conto che per avere a
    che fare con qualcuno bisogna abbassare il proprio livello a minimi
    che per me sono inaccettabili.
    Riguardo il discorso delle donne, sapevo che sarei stato frainteso ma
    non fa niente. Mi limito a ripetere che per me lo sco.... non è usare
    una donna per far contento il mio pisello, ma semplicemente vuol dire
    trovare un modo, il più bello, per divertirsi insieme.

  7. 87
    gigisalerno -

    ciao alice di dove sei ???

  8. 88
    Simo -

    Casoinsolito, credo di comprenderti benissimo, perché mi ritrovo nella tua situazione, con l’unica differenza che io sono omosessuale e sono attratto dai ragazzi. Laureato, 27 anni di età, un passato di relazioni di amicizia fallite a causa anche di vicende d’amore anch’esse finite molto male, non riesco ad avere rapporti socievoli appaganti con la maggior parte delle persone perché molte mi sembrano così banali e ho la vaga impressione di dover scendere “a minimi per me inaccettabili”, come hai scritto anche tu. Provo a lavorarci da anni, ma è impossibile cambiare qualcosa. Del resto, ritengo anche che in parte il problema stranamente non sia mio, ma nel mondo. Non ho mai avuto problemi a relazionarmi con gli altri, ma ho difficoltà immense a trovare un ragazzo che mi stimoli intellettualmente, persone che possono tenere testa a un certo tipo di dialogo e soprattutto che possano condividere un certo tipo di percezione del reale, che in parte esula da quella della maggior parte della gente.

    Tutto ciò non per pormi a un livello superiore rispetto agli altri uomini, come erroneamente ha scritto Aliciottola (e chi sono io? un essere supremo?). Ma per sottolineare quanto niente entusiasmi neanche me, principalmente a causa dell’inettitudine degli altri. Mi sembra talvolta di trovarmi in una dimensione temporale, spaziale, intellettuale così diversa da quella che è nella realtà. è il modo di ragionare, sentire, riflettere che è diverso dalla “massa”, vedo sempre più così tanta banalità in giro che a volte ho paura pure di correre il rischio di un “intorpidimento” dei sensi dello spirito.

    So che sembrano parole assurde, ma chi ha provato la stessa sensazione, sono convinto che capirà.

    Grazie per l’attenzione di chi leggerà.

  9. 89
    alicettolinosa -

    no non la penso come voi perchè le persone non sono tutte uguali e la maggior parte di testa sono limitate ma questo non vuol dire che è colpa loro oppure ke uno non debba anche adattarsi a quella persona per andare daccordo! il fatto del sesso è una cazzata ke è il modo per divertirsi insieme perche per le donne non è cosi non gliene frega niente del sesso a meno ke non siano innamorate o siano delle zoccolette in calore,siete solo voi uomini che pensate alla fica e basta, punto! e cmq lasciando perdere questo non occorre ke la donna sia capace per forza di starti dietro coi discorsi puoi starci bene tranquillamente anche senza e poi forse per lei potresti essere tu che in alcune cose non sai stare dietro a lei! bo per me è assurdo cmq pensa come vuoi!cmq volevo dire una cosa questo discorso va fuori tema in base alla lettera gattonero, qui si parla di non avere una vita sociale per colpa di caratteri di insicurezze e di tante altri problemi non di voler scegliere di essere da soli perche non si è in grado di abbassarsi ai livelli delle altre persone quindi per me non ha senso scrivere questo in questa discussione! questo è quello ke penso potete anche giudicare! ps.gigisalerno sono delle marche!

  10. 90
    Simo -

    Cara alicettolinosa,

    mi scrivi questo tu nel tuo post: “qui si parla di non avere una vita sociale per colpa di caratteri di insicurezze e di tanti altri problemi, non di voler scegliere di essere da soli perche non si è in grado di abbassarsi ai livelli delle altre persone”. Ebbene, a giudicare dal tuo post, mi pare proprio che sia tu la prima a giudicare e a generalizzare in maniera universale senza neanche riflettere sul fatto che ciascuno di noi è diverso e ha alle spalle un vissuto del tutto differente dagli altri. Ma non voglio assolutamente scadere nel banale e giudicarti, mi limiterò esclusivamente a dire che io non ho SCELTO di stare da solo a causa della mia incapacità di “abbassarmi” ai livelli altrui, ma tutta una serie di esperienze di vita e amicizie negative mi hanno condotto in questa situazione. Se fosse per me, abbraccerei il mondo intero in un solo secondo, dall’enorme bisogno di regalare amore che nutro. Direi piuttosto che sono gli altri che, non appena vedono un minimo di apertura e affetto (ma quello vero, quello genuino…non quello formale o finto a cui la società di oggi dell’era tecnologica e globalizzata si è abituata), si richiudono subito in sé stessi, quasi avessero paura. Se fosse per me, sarei amico di tutti gli uomini che popolano questa terra…se non vi fosse la tendenza a “bollare” servendosi di pregiudizi e stereotipi, con schemi mentali quasi preconfezionati, quando ci si trova di fronte a qualcuno di diverso (con diverso non mi riferisco a sessualità o etnia, bensì a modalità di percezione del reale diverse). Credimi che ne ho provate, altrimenti non avrei mai fatto una simile affermazione. Ho 27 anni infatti e, sai, in realtà, a differenza di molte persone anche 35enni, credo di aver amato nel vero senso della parola e di conoscere cosa significa dare la propria persona agli altri (in senso figurato, sia in amore sia in amicizia). Prima di giudicare…ammesso che ciò sia consentito e legittimo (ovvero quasi mai)…è opportuno conoscere le situazione del SINGOLO e non generalizzare.

    Cordialmente

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