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Lettera pubblicata il 14 Marzo 2010. L'autore, gattonero, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Eravamo tutti lì raccolti attorno a lei che era comunque tranquilla, la forza di volontà non le manca sebbene la giornata di oggi le abbia complicato la vita non poco. Tengo ad aggiungere che circa 5 anni fa era già stata operata a un tumore al seno (fortunatamente benigno), oggi la dottoressa ci ha detto che verrà eseguito anche un esame istologico per verificare che dietro a questo incidente e agli acciacchi che ha, non vi siano spiacevoli “strascichi” di quella malattia che credevamo ormai superata.
Io ero in piedi, in salute, tranquillo, lei alla sua età ha subito questo brutto infortunio ed era lì su quel letto d’ospedale rigorosamente immobile. In quel momento mi sono reso conto che ho dei problemi, ho delle cose che mi crucciano, però tutto sommato mi ritengo fortunato. Con questo non voglio sminuire tutto ciò che abbiamo detto sinora, però pensiamo a chi sta peggio, è una magra consolazione, d’accordo, ma è comunque un modo per piangersi addosso un pelo di meno e ad essere un pelo più ottimisti.
Questo per dire che senza dubbio abbiamo le nostre menate e i nostri problemi, di sicuro è un circolo vizioso disgraziato, di sicuro non possiamo farcela da soli, però qualcosina possiamo anche fare, un piccolo sforzo va fatto per uscirne. Che ne dite?
Io ho parlato del raduno come una battuta, però a quanto pare non sarebbe mica una cattiva idea, insomma, per una volta saremmo veramente coalizzati tra noi. Naturalmente bisogna vedere in quali città abitiamo, dove poterlo fare, valutare quante e quali persone coinvolgere, però se per voi (e anche per me) può essere un incoraggiamento e un modo di discutere ed affrontare i problemi, beh, ben venga!
Posso fare una “proposta indecente”?? Potremmo anche parlare in privato e magari in tempo reale di queste tematiche, non mi dispiacerebbe fare una chiacchierata con voi, anche contemporaneamente. Vi può interessare? Io solitamente non dò i miei riferimenti personali ma in questo caso mi sento di fare un’eccezione, voi usate msn? Vi lascio il mio contatto utile per chattare o per scriversi qualche e-mail: magirama@hotmail.it. Scontato, vero? 😉 Aggiungetemi se volete, magari parliamo un po’. 🙂
Vi faccio un forte abbraccio e non mollate mai!!
Ciao Magirama mi dispiace per tua nonna,appena puoi facci sapere come sta.hai ragione il nostro è un piccolo problema rispetto alle grandi tragedie che ogni giorno le persone devono affrontare,io ci penso sempre che in fondo sono fortunata ad essere in salute e ad avere una famiglia.le cose prima o poi dovranno cambiare per me ed anche per voi.cara travelleir purtroppo nella nostra società sembra che siano fatti tutti con lo stampino e che di conseguenza ognuno debba avere le stesse priorità…ma avere un fidanzato non è poi così fondamentale,gli “omologati”non riescono a capirlo!!!io, a chi stupito mi chiede come mai sono single,rispondo che il mio obiettivo principale è realizzarmi nello studio e nel lavoro e che quando mi fidanzerò vorrà dire che avrò trovato l’amore e non un accessorio da esibire perchè ce l’hanno tutti!!!travelleir apprezzo molto la tua determinazione io un pò l’ho persa…se vuoi la prossima estate potremmo organizzare insieme una bella vacanza!!! 🙂
siamo combinati tutti allo stesso modo,per colpa della società di oggi
questo è il risultato
la società è ipocrisia,falsità e se non ti adegui a loro sei escluso
è così
che tristezza questa vita
silvialucchito@yahoo.it
Da tutta la tua lettera capisco che sei un autolesionista, infatti sei convinto che a stare da solo sei quasi contento. Anche a me non mi viene spontaneo fare qualcosa per uscire da questa condizione, così spesso può venire da pensare che siamo contenti di stare soli. Giustifichiamo questa cosa dicendo che noi siamo diversi dalla società oppure che stando da soli si impara a riflettere, ma la verità è che siamo infelici, magari un pò più saggi, spontanei e riflesivi, ma infelici.
La verità è che non si può essere contenti stando da soli perchè non si vive e non si provano emozioni ma soprattutto perchè si perde la voglia di fare ogni cosa. Sono arrivato alla conclusione che la solitudine e la voglia di vivere sono collegati in un circolo a catena: più si è soli meno si ha voglia di fare qualcosa e non facendo nulla si resta ancora più soli.
La soluzione stà tutta nella partenza, non è facile proprio perchè non ci viene naturale, ma se riusciamo a partire poi diventa più facile andare avanti. Quello che è stato scritto nel primo commento a mio parere è molto utile, bisogna partire da ciò che ci piace, o magari frequentando posti dove pensiamo si possa stare a proprio agio.
Altro consiglio essenziale: SMETTI DI PREOCCUPARTI PER QUELLO CHE PENSANO GLI ALTRI! Per me la causa di questo problerma deriva dal fatto che vedi in maniera sbagliata il concetto di fico e sfigato. Collegi lo sfigato a te stesso, una persona sola e di poche esperienze, mentre vedi le persone fighe tutti quelli che sono diversi da te. La colpa di ciò deriva dalla società che fa sembrare fighe quelle persone che sanno dare molta apparenza.
La verità è che la persona “fica” è quella che è felicie e la persona sfigata è quella che è infelicie. Quelle persone che te reputi fighe spesso sono infelici come noi seppur per problemi diversi, la sola cosa che hanno di migliore è che sanno essere più estroversi nascondendo meglio i loro problemi. Per essere fico non devi nascondere i tuoi problemi, ma bensì gli devi risolvere.
In certi casi dovrai andare contro le tue paure, stando anche con persone con cui non ti piace stare, esse ci aiutano a maturare e spesso possono farci scoprire delle cose su di loro che possono sorprenderci. Senza combattere si richia di rimanere dei codardi. Per aiutarti a superare le paure inizia a risolvere i tuoi problemi di base (seguendo i miei primi consigli) e prova a vedere le altre persone col concetto di fico che ti ho detto io.
per stardust
io penso che purtroppo la società di oggi se non ti adegui a loro ti esclude
non è facile trovare amicizie con cui parlare senza problemi,perchè spesso la gente invece di ascoltare pensa spesso a discorsi futili,banali,privi di senso.
ed allora a volte la solitudine ti fa stare male perchè oramai parte di te,ma ti rende triste perchè sai che non è giusto andare avanti così
ma se la società ti impone certi atteggiamenti per far parte del gruppo e tu non vuoi farne parte ,ovvio rimani solo fino a quando non trovi persone con la quale il confronto è possibile
ovvio ,non parlo di persone che devono ragionare come te,ma che almeno utilizzano il dialogo come arma di comunicazione
invece oggi esiste spesso la banalità eccessiva…il non senso delle cose,avvenimenti
silvialucchito@yahoo.it
per magirama
mi spiace per tua nonna
spero si sia ripresa
cos’è la vita sociale?
adeguarsi alla massa solo per sentirsi più sicuri di sè ed accettati dagli altri?
non è tanto consolante come cosa però…
come si può essere felici a non essere se stessi in mezzo agli altri?
questo è il dilemma che ci rende soli in questa società
a volte penso che prima o poi tutto questo cambierà ,amicizie che si adeguino al nostro modo di pensare ci devono pur essere ,il problema sta nel ricercarle tra la massa quando ci imbattiamo nella società.
non parlo di perfezione,ma di similitudine di modi di vedere le cose.
o forse dovremo uscire con i gruppi tanto per non pensare alla società che ci circonda ?farne parte non attivamente ma passivamente anche senza trovare divertimento in questo?
speriamo sempre che tutto cambi
http://www.uildmge.it/UILDMSezGenovaWEB/jsp/uildm/paginaDiEntrata.jsp
Invito tutti a visitare questo sito, si cercano volontari dai 18 ai 28 anni. Io sono fuori quota, a suo tempo ho fatto questo tipo di esperienza. Vi assicuro che stare in una realtà dove ti senti realmente utile a qualcuno, è un’esperienza molto importante.
Basta dare la disponiblità per una settimana, c’è da lavorare, ma c’è tanto da imparare! Ciao a tutti
@ dcfgf
Ma se il gruppo non ti vuole per quello che sei, che senso ha adeguarsi al gruppo per sare con esso se poi non ci stai bene? A mio parere un’altra cosa su cui viene fatta molta confusione è la differenza trà cambiare e maturare: cambiare vuol dire essere qualcuno di diverso da quello che sei, maturare invece vuol dire essere in grado di adattarsi alle situazioni rimanendo quello che sei. Per maturare ci vogliono le esperienze e le riflessioni, per cambiare ci vogliono soldi, vestiti e finti discorsi. Io stesso non mi ritengo ancora abbastanza maturo, infatti ho molte riflessioni ma poche esperienze, molto probabilmente è questo il motivo principale per cui anch’io non ho molta vita sociale.
Trà cambiare e non avere una vita sociale preferisco non avere una vita sociale, ma trà il non avere una vita sociale e maturare preferisco maturare.
per
stardust
ma infatti era una riflessione
non ho mai modificato il carattere
sono sempre me stesso
con chi è supeficiale non mi apro e rimango sulle mie,a volte scherzo ma non mi sforzo mai per essere come non sono
se così fosse stato non mi ritroverei senza vita sociale
le mie idee le porto sempre avanti
se non mi si accetta come sono ,meglio solitudine