Ciao!.. vorrei poter condividere questo mio momento di disperazione, ho bisogno di farlo per trovare conforto e spero in persone sensibili che possano capire la mia storia tra le righe, non è facile parlare della propria vita in poche righe.
Ho 33 anni, sono un agente di commercio e da circa un anno e mezzo sono in terapia per risolvere i dolori legati al mio passato che mi impediscono di vivere bene con le altre persone e soprattutto con le donne. Sto cercando di rimettere a posto i rapporti familiari, di interrompere l’influenza che mia madre ha avuto su di me da sempre e di riacquisire la mia personalità, soprattutto di scaricarmi dai sensi di colpa e tornare a vivere senza vergogna e disagio quando sto in mezzo alla gente. Sono un bel ragazzo e ho avuto molte storie di cui 3 importanti, sono ormai diversi anni che però non riesco più a portare avanti niente di duraturo, io allontano le altre donne dopo pochissimo, in terapia è venuto fuori che la presenza ingombrante di mia madre mi impedisce inconsciamente di stare accanto ad altre. Io e mio fratello abbiamo vissuto con mia madre dopo che i nostri genitori si sono divorziati, mia madre è una persona che non è stata capace di dare affetto e sostegno, sono cresciuto nelle critiche e dentro responsabilità troppo grandi per un bambino. Lei negli anni si è sposata tre volte e nella mia vita ci sono tanti abbandoni e figure che sono mancate (mio padre è una figura piuttosto assente), io mi sono trovato, sempre grazie al comportamento di mia madre, ad accollarmi il peso di tutte queste vicende.
A posteriori e con gli occhi di una persona che va in terapia dalla psicanalista, da un anno e mezzo ho capito molte cose e una di queste è che io ho fatto da marito a mia madre. Si tratta di ruolo e non di incesto assolutamente, ma lei in sostanza mi ha sempre caricato sulle spalle il peso di tutto senza che mi spettasse questo compito. Dopo anni in cui mi sembrava di impazzire a casa con lei, sono riuscito a comprarmi una casa tutta mia e da circa 4 anni vivo da solo, ho una casa di proprietà e ho sempre guadagnato bene, sono una persona colta, intelligente ed ambiziosa, ho sempre avuto poche ma profonde amicizie. Da un po’ di tempo gli amici di una vita, direi i miei secondi fratelli, si sono fidanzati e io in sostanza sono rimasto solo. Ci vediamo ma ovviamente non è più come prima, io non so con chi uscire il fine settimana e anche durante la settimana sono spesso solo. Ho passato le feste di natale in casa, qualche volta sono uscito ma spesso sono solo, sono disperato perche dopo un anno e mezzo di terapia nel quale pensavo di essere riuscito a volermi più bene, a godere della mia persona, mi ritrovo a darmi la colpa di una vita di solitudine senza amore, una vita che io voglio cambiare ma qualche volta mi sembra impossibile.
Questi miei sensi di colpa, queste mie dipendenze affettive mi portano a dipendere dalle altre persone e non avere amici con cui uscire mi pesa tantissimo.
Le feste di natale sono state terribili, seguendo il consiglio della psicanalista ho di fatto regolato i conti con mia madre, le ho detto tutto quello che avevo dentro, questo percorso mi sta portando grande dolore, adesso però mi ritrovo a dover “rinunciare” agli “affetti” familiari, non ho persone con cui uscire e stare in compagnia, sono pieno di rabbia e per me è difficile fare anche nuove amicizie, ho molti dubbi sul percorso di psicanalisi che dopo un anno e mezzo non riesce a darmi sicurezze e serenità che cerco, non so se interrompere la terapia ma allo stesso tempo avere una persona con cui poter parlare anche del proprio dolore per me è troppo prezioso… ho il terrore che dopo potrebbe essere anche peggio….
Capisco che è difficile trarre un quadro da quello che ho scritto ma sono davvero in difficoltà, ho spesso sonno e sono apatico, ho paura di cadere in depressione e di non godere più niente… ho voglia di urlare per tutto quello che non va nella mia vita! Sono consapevole del fatto che se non riuscirò a guarire dalle ferite che mi sono state inflitte, se non riuscirò a recuperare una mia serenità interiore sarà difficile trovare nuovi amici e un nuovo amore di cui ho tanto bisogno.
Grazie per avermi ascoltato, vi abbraccio e vi ringrazio per qualsiasi cosa vorrete dirmi.
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Categorie: - Me stesso
Non posso di certo avvicinarmi realmente a quel che dici, in quanto non l’ho vissuto avendo provato esperienze molto meno pesanti delle tue., però capisco un po’ alla lontana certe sensazioni.
Sai l’unica cosa che mi sento di dirti? Hai parlato dello psicanalista come di uno che non ti soddisfa perché non riesce a “darmi sicurezze e serenità che cerco”.. ma quelle non te le deve dare lui, e, per quel che so io, un bravo professionista NON VUOLE darti le soluzioni, sennò si crea quel circolo malato di dipendenza tra dottore e paziente che lede il secondo.
E’ la solita frase fatta, me ne rendo conto, ma le cose stanno così alla fine dei conti:. farsi seguire da qualcuno deve servire come stimolo, ma il lavoro è tuo, non suo. C’è più di qualche persona che si affida a specialisti sperando che essi risolvano i problemi (scusa se magari mi esprimo come se ti giudicassi), ma ricordo che una volta mi è stato detto qualcosa che ha dell’estremismo, ma forse si poggia su delle basi che hanno un fondamento: “chi va da uno psicologo non vuole guarire veramente”. Ora… io non sono contro questo genere di supporto, sono aperto a qualsiasi via per risolversi, ma un po’ sposo questa tesi. In sostanza, mi vien da dire che ci sono tanti e tanti modi per cercare le proprie soluzioni senza vincolarsi a qualcuno di questo tipo.Più di qualcuno, per una sacrosanta paura, o non si rivolge a nessuno, oppure ci si affida in toto. E se invece non fosse meglio cercare spunti dai quali partire, senza gettarsi su di essi come LA soluzione? Ipotizzo… magari sbaglio. E cmq mi pare che questo professionista ti abbia fatto fare dei passi, in quanto, in fin dei conti, mi pare di poter dire che quel che hai affrontato di recente con tua madre lo devi in parte anche a lui. Si dice anche di “onorare i passi fatti”. Non conta tu sia bello o bla bla bla… perché quello può essere utile per trovare succedanei, palliativi o vie di fuga “facili” coerenti coi tuoi schemi. Invece… prova a romperli!
Spectre ti ringrazio di cuore per le tue parole. Devo dire che hai detto molte cose giustissime e dimostri una profonda sensibilità. Ad onor del vero devo dire che di passi avanti ce ne sono stati davvero molti, ho iniziato ad esser piu indipendente e di sicuro la forza per affrontare una figura come mia madre e dirle tutto quello che avevo dentro senza il timore delle conseguenze è solo grazie a lei. Ho smesso di essere sempre il bravo bambino e ho iniziato a cercare il vero me stesso, riguardo al fatto che il professionista non deve darti risposte hai perfettamente ragione anche su questo, devo dire che io durante questo periodo non ho mai cercato le risposte su di lei ma ho sempre lavorato tanto e con tanto dolore su di me, sul mio passato e sulla mia esperienza, purtroppo io come essere umano in questo momento di parziale “ricaduta” sono colmo di rabbia e mi rendo anche conto che è totalmente immotivata se rivolta alla mia dottoressa, forse mi aspettavo uno scotto minore, un conto meno salato, ma mi rendo conto che lei non può fare niente per me se non ascoltarmi e cercare di indirizzare il mio vissuto su strade costruttive, cercherò di far tesoro delle tue parole e per adesso continuerò la terapia impegnandomi ancora di piu nel mio percorso, forse un giorno riderò di quello che sto passando adesso solo che in certi momenti vengo assalito dalla piu nera disperazione, non vedo speranze, non vedo luci in fondo al tunnel e in quei momenti, sebbene immotivatamente, dirigo la mia rabbia verso chi mi aiuta anzichè chi mi ha ferito. GRAZIE SPECTRE.
Ciao monty76! Sai.. ho paura di essere troppo piccola per poterti dare qualche consiglio e in più non sono proprio brava a darne e dare un pò di conforto (sorry), tuttavia mi sento “in dovere” di rispondere in qualche modo alla tua lettera. Dunque… per quanto la stanchezza e l’apatia, ecco questi sono classici sintomi di “depressione”, non prendrla a male.. tutti ne soffrono prima o poi, anche io! Devi solo cercare di combattere questa solitudine e vedrai che starai già meglio dopo… o almeno te lo auguro. Per quanto riguarda, appunto, questa cosa che ti senti così solo.. mi viene da offrirti come arma qualche bella attività che non ti facciapensare, ti faccia sentire vivo e attivo e in più ti faccia fare nuove amicizie…. hai mai pensato a fare salsa??? Prova, oppure prova con qualcosa di questo genere… Gli amici ti “abbandono” sempre quando si fidanzano, sembra cattivo ma è inevitabile e accade sempre.. purtroppo.. Continua ad appronfondire ancora di più in qualche modo con loro.. ma prova a socializzare con il mondo, è difficle lo so, magari ne esce fuori una bela amicizia.. Per quanto riguarda il tuo passato io un pò so cosa significa ma per questo c’è già la tua psicanalista. Scusami se non ti sono stata d’aiuto. Ti auguro una buona serata.
caro monty76,
leggo tua lettera e come prima cosa ti abbraccio forte.
perché sentirsi soli è veramente un’esperienza distruttiva, e angosciante…
anch’io parte delle mie vacanze natalizie le ho passate davanti alla televisione guardando un fil dietro l’altro…
certo che la tua situazione non è rosea, qunado si intraprende un percorso di analisi e di scoperta di se è una fatica, che però dobbiamo a noi stessi, il nostro inconscio il nostro mondo interiore è un universo di emozioni di esperienze complesse ed infinite… una ricerca complicata ma anche affascinante…
Anch’io ho un’esprienza di relazione con mia madre molto controversa, una relazione di odio/amore… La amo tanto ma contemporaneamente a volte mi fa scattare una rabbia atavica una rabbia furente…
cose che risiedono probabilmente in ricordi passati che non codifico,..
e non è una questione di persone perchè mia madre è si un po’ oppressiva ma è anche una donna veramente generosa presente e con un cuore grande…
ma a volte succedono i corti circuiti…
e soprattutto a prescindre le caratteristiche delle persone ci sono delle dinamiche sottili che si collocano in quel TRA in quel filo rosso che lega due persone che sono dipendenti vermanete da se stessi più che dagli altri. Questo per dire che il problema sta nel come noi reagiamo ai comportamenti e alle posizioni degli altri… per capirci… nello stare male rispetto ad una cosa rispetto ad una dinamica… dentro lì c’è qualcosa che racconta di te… con l’ambivalenza di tale questione: ossia da una parte c’è un aspetto anche patologico ma dall’altra parte c’è una parte che parla di una tua potenzialità.
in tal senso il tuo percorso psicoterapico secondo me non dovrebbe avere una valenza di darti risposte… bensì dovrebbe essere considerato una fune di sicurezza grazie a cui tu puoi scalare verso la cima e non aver paura di cadere… prova, prova a vedere il tuo rapporto con tua madre e famiglia da tutti i punti di vista, prova a vedere
cosa racconta di te anche in termini positivi, prova a vederti a guardarti con clemenza e a scoprire con meraviglia parti di te straordinariamente coperti dal dolore…
lo star male, il dolore sono delle pietre da limare con pazienza per scoprirci dentro dei tesori inaspettati.
Le mie parole escono non da belle pensate buoniste, ma da un’esprienza diretta di profondo e devastante e dominante dolore…
tra novembre e dicembre mi dicevo che avrei potuto fare un bel volo dalla finestra… tanto la mia vita aveva poco senso…
in sintesi (fine della storia dopo 12 anni per scelta di lui, lui che già esce con un’altra, malattia grave in famiglia, lavoro che non ha più alcun valre nella mia vita)
ho passato mesi a dormire 3 ore per notte, a sentirmi la persona più sola del mondo, a litiagre ogni giorno con mia madre. a pregare dio per illuminarmi il cammino. Eppure sono una persona con buoni strumenti psicologici e l’ottimismo mi ha sempre contraddistinto,eppure per sei mesi sono stata completamente morta, nura sorda cieca…
Ma quando la voglia di vivere è più forte… succede che qualcosa succede… qualcosa cambia e la vita inizia di nuovo a zampillare, piano piano…
In questi giorni sta succedendo questo e sento che si può andare avanti.
ti assicuro che la sofferenza non è passata… è tutta qui da sentire… e ci saranno dei mesi prossimamente che saranno più duri che mai… ma quello che è cambiato è la determinazione e la certezza che questa è lavita e che la sofferenza è una gra maestra… basta non evitarla ma passarci in mezzo…
se vuoi io volentieri ci sono per due chiacchere e uno scambio epistolare.
un forte abbarccio
selva
Sono pienamente d’accordo con Spectre. Di mio, posso aggiungere che ho vissuto sulla mia pelle,un’esperienza per alcuni versi, simile alla tua.
L’infanzia disastrosa nel rapporto con mio padre, tornato dalla guerra,
ma con la guerra ancora in testa. Nel 48 nasco e di quei tempi difficili
ricordo solo che spesso volavano pugni e calci, anche per niente.
(non amo parlare di me,penso che in un qualche modo mi aiuti a portare avanti un discorso che possa servire anche a te). Con mia madre,tutto bene fino ai 20 anni. Mi innamoro di una ragazza e a lei non piaceva, incurante, vado per la mia strada, il mio lavoro mi portava ad essere lontano per lunghi periodi, con la ragazza ho qualche problema, ma allo stesso tempo capisco che mia madre vorrebbe tenermi legato a lei.
Era attaccata a me in modo morboso, ero il 5° di 6 figli, ma per lei contavo solo io, venivo anche preso in giro dai fratelli e sorelle. Finisce la storia con la ragazza, ma dato che stavo poco in casa, decisi a 25 anni di prendere una casa in affitto. Non mi stava bene il
comportamento di mia madre,e di mio padre meglio non parlare. Durezza
con durezza. Non ho mai provato sensi di colpa nelle mie scelte,
sentivo che erano giuste. Gli amici e le ragazze non mi mancavano,un po’ anche per la mia attività di musicista,mi mancava l’amore vero, non mi facevo problemi anche su questo,sapevo che quando sarebbe arrivato,sarei stato pronto a riconoscerlo.E infatti a 29 anni conosco
l’amore di tutta la mia vita.
Ho parlato tanto di me, perché tu possa aggiungere alle considerazioni fatte da Spectre,le nostre esperienze simili per molti versi,e trarne
le conclusioni,voglio aggiungere che affascinato dalla psicologia,mi iscrissi al corso,contemporaneamente studiavo musica, dopo 2 anni piantai la psicologia,mi convinsi che non era per me. Ho avuto la fortuna di saper scegliere i tempi. Quando ci si lascia qualcosa alle spalle,anche l’affetto più profondo,non si deve guardare mai indietro.
E’ nocivo, dannoso e tu lo sai.
Grazie a tutti! Siete dei tesori davvero…anche dietro un pc le vostre belle parole mi aiutano molto, stasera sto meglio, oggi sono stato dalla dottoressa e abbiamo condiviso i miei pensieri, e lei per darmi un quadro obiettivo della situazione non ha fatto altro che elencare tutte le cose che sono cambiate nella mia vita. Se un altra persona venisse da me e mi dicesse di aver fatto gli stessi cambiamenti che ho fatto io di sicuro gli farei i complimenti, purtroppo, per uno schema anzi un modello di perfezione che ho cucito addosso su di me non riesco a vedere i risultati che ottengo, che pure sono tanti, non riesco a considerarmi una persona con dei limiti, sottovaluto sempre quello che raggiungo e questo mi porta inevitabilmente a spingere sempre, a correre per uscire dal dolore. Questo modello cosi radicato in me che io con la mia dottoressa chiamo scherzosamente “il cavaliere senza macchia e senza paura” sto cercando di modellarlo su una persona reale, con limiti, paure, incertezze e mille insicurezze, soprattutto sto cercando di poterlo usare quando voglio io in certe circostanze e non esserne perennemente preda e ostaggio. Questo modello fa parte di me sempre per il mio vissuto, ho dovuto essere perfetto, cercando di piacere a tutti, di piacere a lei, altrimenti sarei stato abbandonato, dare il massimo per ricevere briciole di affetto, per piacere e meritare il pochissimo amore che ho ricevuto. Da esterno mi commuoverei per una storia come la mia, pensando a quello che ho passato. La dottoressa è molto fiduciosa ma le sue parole sono state proprio quelle dette da voi, come d’altronde mi ripete da quando sono da lei, ossia di usare il dolore per migliorare, per conoscermi, per scoprire tutta la verità della mia vita. Lo sviluppo emotivo e personale che ho ricevuto dall’analisi è enorme e non ha prezzo, questo è sicuramente l’aspetto positivo di tutto ciò, oltre appunto a tutte le belle cose che sto conquistando, lentamente ma costantemente.
Un abbraccio!
ciao caro, leggo ora la tua lettera anche se del 7 gennaio e mi sono commossa e sono molto vicina a te perchè la stessa cosa sta capitando a me. Cercavo su google: “che fare senza amici” ed è spuntata la tua lettera. Anche io mi sento male perchè ho vissuto fino ad ora in dipendenza di una sola persona che ora mi sta lasciando ed io non ho piu’ nulla al di fuori di lui. Anche io come te ho avuto problemi gravissimi con mio padre e sono stata in psicoterapia per un periodo che mi ha aiutato ad avere piu’ consapevolezza sul motivo dei miei comportamenti malati con le altre persone, con gli uomini soprattutto . A volte odio ancora mio padre e mia madre perche’ hanno rovinato il mio modo di esser ma da quando penso che devo smettere di dare la colpa agli altri forse accetto di piu’. Sto cercando di perdonare pensando che loro si sono comportati male con me perchè era l’unica cosa che sapevano fare e che io sono nata in quella famiglia per compiere il mio destino, per guarire in un certo modo dalle ferite che avevo, dovendole continuamente affrontare.
Ho letto molti libri di Louise Borbeau e sulla Metamedicina e ti assicuro che mi hanno aiutato. Bisogna solo volere star bene e quindi “aiutati che Dio ti aiuta”.
Anche io sono molto depressa e vivo in uno stato passivo. Ma so che mi devo aiutare. Ma che faccio senza amiche o amici.? Mi rendo conto che sono la nostra famiglia ma non so dove cercare. Forse anche io farò un corso di ballo ma purtroppo controvoglia perchè non ho passione di nulla, ma chissà forse potrebbe scaturire qualche sorpresa inaspettata.
Sono passati mesi da quel 7 gennaio ma io mi auguro che tu stia meglio sinceramente come anche lo auguro a me stessa in un prossimo futuro anche se faccio fatica a crederci. Un forte abbraccio.
ciao !
cavoli la tua è davvero una brutta storia…. però anche se sono un po’ più giovane di te riesco a capirti (almeno in parte) .
anche a me sta capitando lo stesso mi trovo sola sempre chiusa in casa e non so mai cosa fare,con chi confidarmi…tutte le mie amiche sembrano sempre preferire la compagnia degli altri alla mia e quando chiedo loro di uscire raramente acconsentono perchè per me ci sarà sicuramente tempo la prossima volta …..e cosi mi ritrovo il sabato sera o adesso per esempio che sono in vacanza davanti alla tv e ci sto per ore ed ore e guardo tutto quello che c’è anche se non me ne importa minimamente!
a questo punto mi viene da chiedere se sono io quella che non va, se sono io che ho un brutto carattere…probabilmente in passato ho sprecato troppe occasioni e la mia attuale situazione me la sono creata da me , forse non avrei dovuto rifiutare tante cose e oggi non soffrirei tanto….
inoltre anche io ho un rapporto burrascoso con i miei genitori in particolare con mio padre che non è molto presnte nella mia vita oserei dire per fortuna dal momento che ogni volta che lo devo vedere mi viene il mal di pancia…. e mia mamma invece mi ha riempito d’insicurezze e di paure e ora soffro d’ansia (anche se devo uscire di casa….).
la verità è che sono veramente stufa di stare da sola e non avere nè un ragazzo nè delle amiche su cui contare e delle quali io possa fidarmi …. so che le cose non possono cambiare da sole ma io spero proprio in questo, dal momento che iscrivermi in palestra o in altre attività di gruppo mi porta ad isolarmi ancor più visto che temo qualsiasi tipo di confronto con gli altri !
adesso siamo a giugno e sinceramete dopo tutti questi mesi spero che tu sia riuscito a risolvere almeno in parte i tuoi problemi ! ti auguro tutto il meglio ! un abbraccio !
ciao monty, spero ti sia ripreso un po’, oggi dopo così tanto tempo da quella lettera di gennaio. io leggo ora, perchè cercavo qualcosa su internet che potesse alleviare l’ansia che provo questa sera e leggendoti mi sono sentita molto meno sola; non sai quanto sia simile la mia situazione alla tua. io proseguo con la psicoterapia, ma ho sempre molti dubbi;
prima ero scontenta, ma insonsapevole; ora invece sono consapevole e non posso più permettermi di continuare con gli stessi comportamenti di prima e ti assicuro, mettere in pratica un cambiamento dietro l’altro mi costa veramente tanta fatica e la solitudine credo sia un prezzo da pagare in questa ricerca interiore.
gli amici…vanno e vengono, a volte ne arrivano di nuovi; credo l’importante sia averne almeno un paio su cui contare e il resto ti dirò, possono essere conoscenze con le quali condividere un po’ del tuo tempo libero. ciao monty, grazie per aver raccontato con apertura la tua situazione; mi è stata di conforto. vale