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Una vita di rimpianti

di isolanelvento
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 28 Febbraio 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 57 commenti

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  1. 31
    rossana -

    isolanelveneto,
    adesso ti stai esponendo davvero, e io credo di capirti a fondo.

    secondo me, dovresti “lavorare” sulla timidezza, che stento a credere sia determinata dal super io. non mi pare che nel tuo caso la psicoterapia possa bastare: ci vorrebbe una vera e propria analisi, che costa tempo, denaro, impegno e dolore… per portarti, in linea di massima, ad accettare i tuoi limiti, sia quelli congeniti che quelli determinati da altri.

    purtroppo, certe emozioni dovrebbero far parte di un vissuto adolescenziale o adulto antecedente a un impegno importante come il matrimonio. se così non è stato, ci sarà pur stata una ragione. da quella dovresti partire per disfare e ricostruire, cosa per niente facile, per nessuno, e forse neppure consigliabile…

    un abbraccio

  2. 32
    isolanelvento -

    “Le persone come te, represse, che hanno sempre fatto quello che volevano “gli altri”, sono tra le più “pericolose”, per sé e gli altri, perché sono una bomba che può scoppiare perdendo il controllo, quel controllo che a volte ci è imposto, e continuamente, da altri, a volte ci imponiamo noi stessi, avendo interiorizzato, subito, un esagerato controllo da parte di altri: non è un caso che mi pare di aver capito che pratichi sport estremi, come a cercare inconsciamente una fine (non una vera rinascita) estrema: perché non ce la fai più.”

    Su questo ti dò pienamente ragione, sono come una bomba instabile, che può scoppiare da un momento all’altro: per troppi anni sono stato represso, anzi tutta la vita sono stato represso, non potrò esserlo per sempre…

    Sul fatto che disprezzo mia moglie, sei sicura che lei non abbia messo del suo per essere disprezzata?

    Poi il discorso che non dovrei lagnarmi perchè ci sono altri che stanno peggio, è un discorso che non accetto. Con questo metodo si può dire che quelli che starebbero peggio non dovrebbero lamentarsi perchè ci sono quelli che hanno un cancro e quindi stanno ancora peggio, poi quest’ultimi nemmeno dovrebbero lamentarsi perchè ci sono quelli che hanno un cancro e sono bambini e così via, si può sempre trovare qualcuno che sta peggio. Ma la sofferenza non si misura in questo modo, non si possono fare scale di sofferenza in questo modo. Perchè gente ricca e famosa, che dovrebbe avere tutto, si suicida?, secondo questo ragionamento, che qui qualcuno fa, ciò sarebbe impossibile.

  3. 33
    isolanelvento -

    secondo me, dovresti “lavorare” sulla timidezza, che stento a credere sia determinata dal super io. non mi pare che nel tuo caso la psicoterapia possa bastare: ci vorrebbe una vera e propria analisi, che costa tempo, denaro, impegno e dolore… per portarti, in linea di massima, ad accettare i tuoi limiti, sia quelli congeniti che quelli determinati da altri.

    purtroppo, certe emozioni dovrebbero far parte di un vissuto adolescenziale o adulto antecedente a un impegno importante come il matrimonio. se così non è stato, ci sarà pur stata una ragione. da quella dovresti partire per disfare e ricostruire, cosa per niente facile, per nessuno, e forse neppure consigliabile…

    Ciao Rossana, ho fatto qualche mese di analisi senza risultato, lo so troppo breve. Poi anni di pscicoterapie cognitivo-comportamentli con qualche risultato, diciamo che adesso conosco le tecniche da usare quando sono ansioso/impacciato/timido, ma dalla teoria alla pratica….
    La mia timidezza è oltre la timidezza, tutti i vari terapeuti l’hanno riconosciuta come vera “ansia sociale”, e t’assicuro che è una bestia quasi invincibile.
    Lo so benissimo che provo emozioni adolescenziali, sono una persona di intelligenza e cultura normali e so benissimo che sono emotivamente come un ragazzino. Dettoci questo, magari mi si insulta pure, posso anche insultarmi da solo, mi rendo conto perfettamente che mi comporto in maniera infantile; dicevo passata la fase degli insulti propri e altrui, che faccio? mi ammazzo, cerco di ammazzarmi in bici o cosa? non so proprio come uscirne, va sempre peggio…
    grazie comunque Rossana.

  4. 34
    rossana -

    isolanelveneto,
    insisto sull’analisi, come una buona possibilità per migliorare la situazione e la tua qualità di vita. la durata può essere di anni (so di qualcuno che ci si è sottoposto per un tempo molto lungo, con buoni risultati).

    può esserci resistenza da parte tua, può essere difficile trovare un buon terapeuta, ma vale la pena tentare e impegnarsi a fondo. se non altro, è una reazione positiva alle tue difficoltà.

  5. 35
    Lorenzo -

    Caro Isolanelvento. Quanto all’ansia sociale, non ho capito perché ti pesa tanto. Che te ne frega della società? Non si sta meglio da soli? Io personalmente meno parlo, meno gente frequento, meno cazzate sento, meglio sto. I veri spettacoli sono i boschi, i tramonti, le solitarie strade illuminate, la magia delle nubi, il passo agile degli animali, tutte cose da godere in silenzio. La società è una cloaca, e se non partecipi è tutta salute. Dovresti benedire le tue paure, sono una magnifica opportunità di occuparti di te stesso e mandare affanculo il pianeta.
    Che strano uomo sei. Cosa cerchi veramente? Cosa ti manca per sentirti spiritualmente completo? Il dramma è che tu credi di saperlo, ma sono cose che non puoi avere (come una relazione con una ragazza giovane) e ti disperi. Ora, questo meccanismo mentale te lo sei creato da solo, come un’allucinazione, e sotto il peso di quest’idea fondata sul niente ti senti schiacciato.
    Non è vero che troveresti chissà quale felicità con una ragazza che immagini fatta per te: se dovessi provarla, capiresti che anche la relazione d’amore meglio riuscita è al 98% fatta di chiacchiere, quotidianità, banalità, disaccordi, battibecchi, cretinate e sco.... uguali a quelle che faresti con tua moglie. Non è vero che se ti sbarazzassi delle tue “ansie sociali” troveresti la felicità: su dieci dei tuoi simili incontrati a caso troverai in media due stronzi, cinque idioti, due mediocrità patetiche e uno che potrebbe essere un buon amico ma preferirà sempre occuparsi degli affari suoi. Non è vero che rimettendo a nuovo i tuoi moduli di comportamento, vivendo chissà quali esperienze esaltanti, diventeresti quello che desideri essere. Il significato della vita non si scopre “facendo esperienze”. Ti stai torturando senza motivo. E il sospetto, perdonami, è che ci godi.

  6. 36
    Lorenzo -

    Ma dato che una diagnosi senza terapia è inutile, ascolta. Invece di avere la testa piena di complessi perché non riesci a realizzare imprese quali diventare un playboy, un Superman, un polo di attrazione dei salotti, e quant’altro, impara a rivolgerti alle cose quotidiane. Le grandi azioni eroiche sono il sogno dei falliti e dei dementi. Volgiti al piccolo, impara a gustare ciò che è umile. Hai mai provato a chiudere gli occhi mentre assapori una tazzina di caffè, a percepirne ogni sfumatura del gusto, a ringraziare il destino perché ti è concesso di vivere in questo momento, in questo luogo, un prezioso istante di puro piacere e gioia? Ti sei mai appassionato a scorrere le sfumature di colore che la luce del tramonto crea a occidente quando è rifratta da strati di nubi cariche di pioggia, un minuto fugace di godimento del puro colore? Nell’ascoltare un pezzo di musica, non ti è mai capitato che un accordo, udito e subito svanito, ti abbia lasciato un’impressione indimenticabile? Ecco, le cose veramente grandiose della vita, quelle che ti svelano il suo senso sono queste, le più semplici, le più trascurate, le più piccine. Io trovo più felicità nel contemplare il disegno di un tessuto, nell’apprezzare con quanto amore è stato disegnato e cucito, di quanto non potrebbe darmi l’essere Napoleone, Einstein o Rocco Siffredi. Il sorriso di un bambino, incontrato per caso mentre cammino per strada, vale più di tutte le esperienze eroiche ed erotiche di questo mondo. Tu insegui dei fantasmi, e la vera felicità ti sfugge: e dire che potresti averla subito, se solo la vedessi! A te come a tutti è stata imbottita la testa con l’insegnamento che bisogna diventare forti, grandi, ricchi, sapienti, potenti, perfetti. Ma questo insegnamento è la morte. Vivere significa essere tutto il contrario di questo, mantenere la capacità di stupirsi ed entusiasmarsi che un bambino ha. Questo hai perduto! E mica lo ritroverai con la psicoterapia. Ma dando un calcio alle tue false ambizioni.

  7. 37
    diana -

    Ciao! Se ho capito bene tu cerchi l’amore,quello vero. Probabilmente non lo hai ancora trovato davvero perchè altrimenti avresti superato la timidezza. Per me almeno è andata così, io sono timidissima non mi sono mai lasciata andare con nessuno ma quando ho incontrato mio marito ogni paura è andata via. Forse devi ancora aspettare. Però una cosa te la volevo dire, smettila di piangerti addosso , smettila di fare il martire e fai qualcosa per cambiare la tua vita. Di certo non puoi continuare così. Se significa lasciare tua moglie fallo. La tua famiglia capirà col tempo. Non puoi sacrificare così la tua vita. Io ho 2 genitori che non si amano ma che continuano a stare insieme per convenienza, mio padre perchè non sa fare niente in casa, mia madre perchè non vuole rimanere sola, ebbene ti dico che io più volte li ho spronati a separarsi perchè non sono felici e quando vivevo con loro non ero felice neanche io. Tornando a te, se tu non sei felice neanche chi ti sta accanto lo è,perchè allora rovinare la vita a tutti? Prendi il coraggio e fa quello che già sai che vuoi fare.In più io credo che se uno vive male finisce per rovinarsi la salute. Io vedo mia madre per esempio che si è esaurita, è sempre nervosa, piange e si ammala di continuo. Sono sicura che se lei tanti anni fa avesse stravolto la sua vita adesso starebbe meglio. In tanti ammirano chi resta sposato per il bene della famiglia, ma per me è solo un’iposcrisia! Se le cose non vanno non c’è niente da fare. Bisogna darci un taglio e riniziare daccapo. Insomma fare il martire per me è sbagliato. Lacia tua moglie che da come dici non ti ama fai un favore pure a lei e rifatti una vita.Se è quello che vuoi davvero riuscirai a superare tutte le tue difficoltà. Forza e coraggio…

  8. 38
    rossana -

    diana,
    se una coppia sta bene, ovviamente, tutto ok;
    se i due stanno male insieme, già il separarsi non è facile come potrebbe sembrare, per molte ragioni (personali, familiari, sociali, economiche, ecc…).

    la cosa peggiore (o migliore a seconda dei punti di vista) accade quando si sta insieme senza infamia nè lode. in questo caso, credo che il separarsi resti, per entrambi o per uno dei due, una vera e propria utopia…

  9. 39
    isolanelvento -

    Avete scritto cose giuste e sensate.Lorenzo, non ci crederai ma quello che hai scritto io l’ho provo spesso, apprezzare tante piccole cose che sfuggono ai più è la mia difesa per andare avanti. quante volte sono rimasto affascinato da bellezze della natura e da immagini che nessuno di quelli che mi circondano ha notato. E quante volte sono stato deluso dalla gente, dagli “amici”, dalla moglie e, forse, anzi sicuramente anch’io avrò deluso anche se ho l’impressione d’averlo fatto meno. Già quello che scrivi lo condivido in pieno, mi ha emozionato leggerti. Purtroppo dentro non sono così maturo per fermarmi e per nutrire il mio spirito solo di quello che descrivi e che pure io sento. Continuo a cercare l’amore, che non ho avuto; che imbecille lo so, ma non ci riesco, continuo a cercare quelle emozioni che, come descrivete, non esistono, sono solo, forse, desideri illusori della mia mente immatura. Forse questo mi rende ancora di più depresso, quindi sto solo cercando dei fantasmi che non esistono?, delle fantasie, delle creazioni oniriche fatte ad occhi aperti. Quindi è peggio di quello che credevo, devo cercare di rifletterci, di interiorizzare meglio la questione.O forse quello che cerco,esiste, non è solo sogno, ma esiste solo per un tempo breve, magari brevissimo, però vale la pena di essere inseguito.
    Ragazzi se mi rileggo mi sento ancora più deficiente, mi sembra d’aver scritto delle stupidaggini, ma prendetele comunque come se stessi pensando a voce alta, e i pensieri si affastellano a caso a volte.
    grazie.
    p.s. non godo nel soffrire.
    p.s.non credo di cercare consapevolmente la morte, diciamo che quando sto male alzo i pò i limiti di sicurezza…
    p.s.non ho la forza di prendere e distruggere la famiglia, anche se forse dei paletti verso mia moglie dovrei metterli, per non farmi travolgere dalla gelatina informe delle consuetudini sociali in cui mi immerge.
    p.s lorenzo sto pensando di stampare quello che scrivi e di affiggerlo su una parete della mia stanza.

  10. 40
    Lorenzo -

    Caro Isolanelvento, scusa se ci ho messo tanto a rispondere ma mi ero invischiato in una diatriba politica in un altro forum, parlando ai sordi, e avevo perso di vista questa discussione molto interessante. Mi faresti troppo onore a incorniciare i miei post, non sono un filosofo e non scrivo nemmeno così bene, in fondo la mia unica vera virtù è saper vedere le cose con oggettività. Trovo molti aspetti positivi in quello che hai scritto, non sono pessimista per come andrà il tuo futuro. Intanto hai un dono prezioso: la sensibilità per godere quelle tante piccole cose della vita quotidiana che ho descritto – il che vuol dire anche che hai il senso del bello e quindi la possibilità di scoprire veri tesori nel godimento della musica, dell’arte, del pensiero, della meditazione, e immense possibilità di sviluppo spirituale. Quanto al grande ostacolo, la “croce” di questa tua fase della vita, tu insisti a descriverlo come il rimpianto per una felicità che non hai mai potuto avere da giovane, ma direi a questo punto che è una visione molto parziale. E’ chiaro che il tuo è stato un matrimonio sbagliato, forse avevi scelto da giovane questa particolare compagna perché non ti sentivi in grado di conquistare una che ti piacesse di più, non hai voluto rischiare, sei andato sul sicuro e purtroppo non è stata la scelta giusta… eppure io non ti consiglio di rompere con la tua famiglia. Non per moralismo, non perché sarebbe un grave danno anche economico, nemmeno per il discorso dei bambini (che pure, sappilo, hai il dovere di accudire come padre presente, autorevole e attivo), ma per un fatto pratico, oserei dire per la tua stessa convenienza egoistica. Tu non te ne dai per inteso, ma te lo ripeterò ancora una volta: quello che cerchi non esiste. Il morso che senti al cuore ogni volta che osservi due innamorati che si baciano è un puro effetto allucinatorio. Nessuna coppia di innamorati prova emozioni più sublimi di quelli che tu hai vissuto con tua moglie in principio…

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