Ho 31 anni e prima di mettermi insieme ad A, i ragazzi mi lasciavano perché ero vergine. Nonostante sia molto carina, ero convinta che nessuno si sarebbe innamorato di me. Quattro anni fa mi sono messa con A. Lui non è superficiale e questo mi trasmetteva sicurezza. Tuttavia, mi aspettavo quell’effervescenza che di solito c’è all’inizio di una storia, ma non è stato così. Lui veniva da una storia di 4 anni ed è finita perché la sua ex lo aveva tradito con un altro. Lui è stato molto distaccato per i primi due anni: non si faceva sentire per tutto il giorno. Noi lavoriamo in due città vicine in Lombardia ma io vengo da Roma e lui da Foggia e per i primi due anni non voleva assolutamente venire nella mia città, ero solo io che andavo nella sua e così era pure ogni fine settimana in Lombardia: ero solo io ad andare a Pavia a trovarlo e la domenica mattina mi cacciava perché doveva andare a pranzo con i suoi zii. Poi quando mi parlava di futuro teneva in considerazione solo la sua città come possibilità di trasferimento. Mi ha lasciato da sola quando avevo la febbre a 40 e per quanto riguarda il sesso, mi sono dovuta accontentare… Avevo la candida e lui non ne voleva sapere di mettere il preservativo, temeva non fosse sicuro come e così si teneva le mutande addosso… Inoltre non mi ha mai baciato con la lingua, ma solo baci a bocca chiusa e per la maggioranza sulle guance. Con il tempo l’amore che provavo per lui è stato sostituito dal dolore. Più volte ho provato a lasciarlo, discutevamo per ore delle stesse cose e alla fine mi aggrappavo alla speranza che le cose cambiassero. Poco a poco, durante il terzo anno, accadde il miracolo: iniziò a chiamarmi più spesso; venne finalmente a Roma; il fine settimana veniva anche lui a Voghera e quando venivo da lui a Pavia non mi cacciava più la domenica mattina; facevamo finalmente l’amore come due persone normali, anche se il suo modo di baciare è rimasto lo stesso. Lui comunque continuava a sostenere che per il futuro fosse meglio Foggia senza tener conto di quello che potevo provare io. Con il tempo ho scoperto anche che ha paura dell’aereo. Io sono nata in Sud America e lì ho i parenti. Ho sempre sognato di poter condividere la mia famiglia sudamericana con il mio ragazzo, ma lui non dava il minimo segno di voler superare insieme a me questa sua paura. Ad ogni modo, vedendo che con il tempo lui era cambiato nei miei confronti e che si era innamorato follemente di me, mi aggrappai a questa speranza, anche se ormai il mio cuore era pieno di dolore. Vedevo il mio futuro nero e pieno di rinunce. Un futuro in cui non potevo scegliere dove vivere e dove non avrei potuto condividere con lui sia la mia famiglia in Sud America sia la mia passione per i viaggi. Pensando ad un futuro così ho deciso di farmi qualche viaggio prima di sposarmi con lui, almeno per non avere rimpianti. Così l’anno scorso sono andata in Cina e lì mi sono invaghita di un altro ragazzo, un romano. Non era successo niente con questo ragazzo. Io gli piacevo, ma questa cosa mi terrorizzava perché avrebbe dovuto dire lasciare il mio ragazzo e questo mi rendeva insicura. Chi me lo diceva a me che sarebbe stato meglio? Così non mi feci sentire più. Andai a Foggia dal mio ragazzo e gli raccontai di quanto mi sentivo insicura, di quanto avessi paura del mio futuro con lui. Quella discussione mi fece bene perché sfogai tutto il mio dolore. Ero pronta per ricominciare: con il tempo avevo costruito una grossa corazza per difendermi dal dolore e questo mi fece diventare più fredda nei suoi confronti. Poco a poco riuscii ad abbattere questa corazza e metà del quarto anno è stato sereno e felice. Non volevo pensare che il mio futuro sarebbe stato per forza a Foggia, né che lui non avrebbe mai tentato di superare la sua paura di volare, volevo solo essere felice ed amarlo. Tutto andava bene fino a quando una mia amica non mi ha messo di nuovo la realtà in faccia. Lei mi diceva:”Sono preoccupata, non ti ci vedo a Foggia e non è giusto che tu sacrifichi il tuo spirito di viaggiatrice per lui. Non puoi annullarti così!” Le sue parole mi misero in crisi e provai a parlarne con il mio ragazzo. Lui mi disse ancora che Foggia è più economica e per quanto riguarda i viaggi, per ora non li vuole fare perché vuole mettere i soldi da parte per sposarci e fare un mutuo e che comunque per ora ha ancora paura dell’aereo. Lui ha ragione, ma la giovinezza è solo una e poi dopo che ti sposi ci sono altre priorità, è difficile che uno si metta a viaggiare. E’sempre stato questo il nostro problema: siamo troppo diversi, lui è troppo pratico io invece sono sognatrice.
Qualche settimana fa purtroppo mi accorgo che mi piace un amico del mio ragazzo. Lo conosco da 5 anni, ma solo in quest’ultimo mese mi sono ritrovata a parlare più spesso con lui e mi sono accorta che ha tutto quello che avrei sempre voluto vedere in A. Con lui non è successo niente, neanche lo sa che mi piace, ma quando mi ha detto che questa estate vuole fare un viaggio con me, visto che viaggio sempre da sola, mi ha fatto pensare che forse gli piaccio anche io. E’ incredibile come spesso anticipi i miei pensieri, ha la mia stessa passione di viaggiare, la stessa visione della vita ed è così dolce e gentile con me. Come vorrei che il mio ragazzo fosse così dolce. Spesso,quando si preoccupa per me o quando cerca di farmi ragionare mi dice frasi come: “riconnetti il cervello” o “sei scema”. Mi tratta sempre come una bambina, mi rimprovera come se fossi sua figlia. Io posso avere anche torto in certe cose, ma vorrei che lui mi parlasse e mi trattasse come una donna… Vorrei che mi baciasse come una donna. Questa situazione però mi fa soffrire perché il mio ragazzo mi ama veramente. E poi ultimamente mi ha detto che non mi forzerà mai ad andare a vivere a Foggia e che proverà a superare la sua paura di volare. Queste parole purtroppo le ho sentite soltanto dopo che mi accorgessi di provare qualcosa per il suo amico, ma proprio perché ho visto la sua buona volontà sto cercando di mettercela tutta anche io, anche perché il fondo al mio cuore lo amo ancora. Ho deciso di togliermi dalla testa il suo amico, faccio di tutto per non incontrarlo, ma non è facile. Quando mi ero invaghita di quel ragazzo romano conosciuto in Cina mi bastava stare con il mio ragazzo per non pensare a lui e poi in poco tempo l’ho dimenticato. Ma con il suo amico è più difficile. Proprio perché siamo così affini mi chiedo: “E se fosse lui l’uomo della mia vita?” Penso a lui anche quando sto con il mio ragazzo e quando sono da sola la mia vita è un inferno. Sono logorata dai sensi di colpa. Alterno momenti nei quali vorrei liberarmi di lui a momenti in cui penso che se lo lasciassi mi mancherebbe troppo. Mi sento in prigione. Non riuscirei ad essere felice sapendo che lui soffre… Già la sua ex lo aveva lasciato per un altro. Non posso fargli anche io la stessa cosa! Non si riprenderebbe più… E poi dove la trova un’altra che sopporta il suo caratteraccio. Se fosse bello non farebbe fatica, ma non lo è. E dove lo trovo io un ragazzo speciale come lui, perché nonostante i suoi difetti mi ama veramente e, insulti a parte, mi tratta come una regina. Vale la pena buttare tutto proprio ora che lui è più propenso a venirmi incontro? Per questo ho deciso di soffocare quello che provo per il suo amico e spero veramente di riuscirci e di poter finalmente essere felice con il mio ragazzo. E’ il caso di parlare al mio ragazzo del suo amico? Ho paura di ferirlo e che mi lasci, ma se gli dico che ho bisogno di lui, del suo aiuto per superare questo momento? Mi sento così sola e forse mi sentirei meno persa se il mio ragazzo mi aiutasse a superare anche questa difficoltà.
La mia vita è un inferno: sono fidanzata e mi piace un altro
di
cricom
Lettera pubblicata il 29 Aprile 2013. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore cricom.
La lettera ha ricevuto finora 12 commenti
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Ciao cricom, mi dispiace molto per come sta andando la tua storia con questo ragazzo. Ma perché vuoi soffrire così?
Una storia d amore si vive perché ci rende felici e perché si sta bene insieme, se ci fa solo soffrire che senso ha?
Non devi elemosinare l amore di una persona. E non devi costringerti a stare con una persona se non ci stai bene. Sono sempre più convinta che tante storie nascano e vadano avanti non per amore ma per altri motivi, come per esempio la paura della solitudine, o la paura del cambiamento. Cricom ascolta il tuo cuore, seguì le tue passioni e la tua voglia di vivere. Non é giusto vivere così rincorrendo delle cose che ci sembrano giuste per noi ma che poi alla fine ci fanno solo stare male. Ti auguro davvero di ritrovare te stessa e un po di serenità!
da quello che scrivi dovresti lasciarlo e di certo con che faccia vai in vacanza con un suo amico? ed il suo amico?
cioè se ti lascia partire con lui.. il tuo ragazzo o è un cornuto felice di esserlo o ha veramente qualche problemino..
Non finisco di meravigliarmi di come molte donne siano “dipendenti” da certe figure maschili, per finire ad esserne condizionate sino a perdere la propria identita.
Io credo, Cricom, che tu non debba avere una grande opinione di te stessa se ti fai tutti queli scrupoli che leggo nel tuo post, persino che questa specie di fidanzato che hai non essendo particolarmente avvenente possa aver problemi se lo lasci. Ma sei un assistene sociale, un’infermiera o cosa?
Ho una splendida moglie, intelligente, dolce e bella anche fisicamente, che ha vissuto una storia analoga alla tua con uno stronzo che non le corrispondeva mai completamente, tenendola sempre sul filo del rasoio ma non concedendosi mai. Questo per più di 6 anni, quando era nel fiore dell’età e con una bellezza straordinaria. Anche questo, come il tuo, non era bello e con un carattere da stronzo e chissà cosa mai ci trovava in uno scioperato del genere, che la usava, faceva i fatti suoi e le poneva continuamente condizioni alle quali lei doveva sottostare, volente o nolente. Forse sentiva come te il bisogno di proteggerlo da sè stesso, come dimostri tu nei confronti di questa tua specie di fidanzato, mah. Bisognerebbe capire perchè molte donne hanno questa sindrome della crocerossina verso personaggi che sono solo bambini viziati a qualunque età, ma nessuno ancora me lo ha saputo spiegare in maniera convincente.
Se ti preoccupi così tanto di altre persone che di te si interessano poco, anche accettando compromessi umilianti sulla tua persona (connetti il cervello, e ti ama veramente?) come puoi pensare che questa gente possa rispettarti, quando sei tu la prima a non farlo?
Mia moglie ha trovato me che l’ha valorizzata, ed oggi ammette essa stessa che è potuta crescere grazie a questo sentimento che le ho offerto per quello che lei è veramente, non per per quello che qualcuno voleva che fosse, come succedeva con l’altro che la trattava come Cenerentola, e che la usava togliendole tutta l’autostima per quanto lei elemosinasse le attenzioni di quell’idiota, brutto, presuntuoso e stupido, visto la fine che ha fatto.
Ciò nonostante, e malgrado me, per motivi che sfuggono alla mente maschile, non ha mai dimenticato quel poverocristo, venendo a sapere che si è buttato via, e forse ucciso con la droga per quanto era un fallito. Fallito che però si sentiva un padreterno, grazie a tipe come te e come la mia lei. E’ più forte di voi occuparvi di certi derelitti, ma bisogna che capiate quando lo meritano, perchè se continuate ad assecondare questi immaturi, spesso anche mascalzoni, non li aiuterete mai veramente, e men che meno farete un buon servizio a voi stesse.
Se vuoi un consiglio, cerca di essere un pò più egoista e pensare a te stessa senza scendere a quegli umilianti compromessi di cui ho letto, e vedrai che gli uomini che valgono si accorgeranno di te. E soprattutto, se ti piace un altro vuol dire che col primo è finita, cosa serve farti tutti quegli scrupoli. Vuoi fingere tutta la vita?
@ Samuel
ciao Samuel, condivido i tuoi consigli che hai dato all’autrice della lettera. volevo dire una cosa a te che forse può farti piacere.
leggendo articoli di psicologia mi sono imbattuta anche in queste storie di “amore malato”. in realtà non c’entrano le virgolette perché è proprio un amore malato.
perché certe donne si perdono dietro a questi tipi del tutto immeritevoli? secondo la psicologia è per risolvere un rapporto che loro stesse hanno avuto in casa, magari il padre, o hanno visto la madre comportarsi nello stesso modo… comunque la cosa che dovrebbe renderti felice e tranquillizzarti visto che racconti di come anche tua moglie sia passata per questa strada è che le donne in questi rapporti malati non sono innamorate. loro vogliono solo risolvere questo nodo del passato (ovviamente del tutto inconsciamente) per ottenere quelle attenzioni che il padre magari non ha dato mai loro, e quindi chiudere il cerchio, insomma.
siccome tutti abbiamo bisogno di sincero amore da parte dei nostri genitori, quando non lo abbiamo scattano questi meccanismi inconsci che ci fanno impelagare in storie assurde, ma dove la base non è l’amore ma il bisogno di quella donna di guarire l’uomo per avere quell’amore che il padre magari perchè a sua volta alcolizzato, o dipendente dalla droga, o incapace di vivere, o con qualche altro problema, aveva uguale, e così aiutare sti uomini sarebbe come aiutare quel padre che non le ha amate e ricevere così quell’amore tanto sognato.
in realtà non si ottiene mai questo risultato perchè questi uomini sbandati non possono guarire se non lo fanno da sé. nessuna crocerossina infatti riesce a salvare questi uomini.
così le donne restano con questo desiderio irrealizzato, ed ecco perchè tua moglie ancora pensava a questo tipo anche dopo sposata con te. ma stai sicuro che lei non provava amore, ma solo era alla ricerca dell’amore che quel padre, forse, non le aveva mai donato perchè troppo incapace.
se non mi credi fai anche tu una ricerca su internet mettendo come parole chiavi: donne che amano troppo, oppure amore malato e così via…
ciao 🙂
Bimba, è sicuro che si tratti di un amore malato, perchè se si perdono 6 anni dietro un idiota che solo perchè non si vuole impegnara diventa una specie di mission impossibol da superare, significa che qualcosa che non va c’è. Il padre era un lavoratore con qualche problemino legato alla passione per le scommesse, ma aveva con lei un ottimo rapporto. Il problema è che non si sa mai veramente cosa desidera una donna in campo sentimentale. Non lo sappiamo noi uomini ma non lo sanno neanche loro. Questa è la verità.
Bimba,
concordo con la tua affermazione “ma solo era alla ricerca dell’amore che quel padre, forse, non le aveva mai donato”, aggiungendo come lei l’avrebbe voluto oppure per il tempo necessario a saziarsene.
nei casi di “amore malato” la radice si trova spesso in un senso d’inadeguatezza, più o meno valido e più o meno consapevole, ma anche nel tentativo, come da te delineato, di far quadrare i conti con il rapporto per qualche verso insoddisfacente intercorso con il genitore di sesso opposto.
resterebbe da capire perchè nelle donne è più frequente e più evidente che nei maschi. per me, questo avviene perchè una madre, bene o male, fa spesso sentire di più il suo affetto nei confronti del figlio, specie se questo è maschio, contribuendo a crearne un’immagine positiva, mentre l’uomo acquisisce una paternità tardiva e nella maggior parte dei casi mai forte e decisa, sempre nel bene e nel male, come la maternità della donna, specie se la figlia è femmina. una millenaria cultura orienta in tal senso ed è noto che un uomo mediamente desidera un figlio maschio non tanto per amore quanto per orgoglio personale nei confronti della comunità.
in buona sintesi, i padri amano di meno, e spesso peggio delle madri, basando il loro sentimento soprattutto sul raziocinio, in particolar modo nei confronti delle femmine. inoltre, sono quasi sempre più orientati al lavoro che alla famiglia, facendo così sentire di più la loro assenza che non la loro presenza, e non soltanto in senso fisico.
da qui può aver origine la carenza di stima di sè di una donna, con la conseguenza per di più di complicarle notevolmente la vita nei rapporti adulti con il maschio, in cui si continua a riverberare l’ombra negativa del padre, o meglio di un rapporto che si sarebbe voluto diverso e che si ostina a voler rimediare costringendo, in qualsiasi modo e a qualsiasi prezzo, l’uomo che l’attrae a un’accettazione profonda, di cui il partner è spesso incapace.
il resto si evolve da sè, in una spirale da cui è difficile uscire. conosco una donna che ha avuto cinque relazioni negative a catena, tutte in qualche modo con uomini simili al padre. soltanto con il sesto partner, già vicina ai cinquant’anni, è riuscita ad uscire finalmente dal circolo vizioso dell’inconscio unendosi ad un uomo totalmente diverso dai primi cinque.
la moglie di Samuel è stata più fortunata: grazie probabilmente alla sua bellezza e alla sua buona sorte, ha trovato un uomo forse protettivo come avrebbe voluto fosse per lei il padre ma nel contempo abbastanza maturo da valorizzarla per quello che è, rendendola così indipendente. resta da capire perchè, risolto questo importante nodo, non abbia potuto rinnegare il suo passato con lo stronzo. a mio avviso perchè gli agganci profondi che l’hanno legata a lui non sono gli stessi che successivamente l’hanno salvata. siamo tutti sempre più complessi di quanto mai si possa immaginare!
Cricom,
purtroppo per il tuo attuale compagno, leggo il tuo post come un tuo favorevole percorso di crescita, a sue spese. non per niente, ora che quest’uomo sembra essersi “avvicinato” a te in tutti i sensi, desiderando di farlo, sono emerse con maggior vigore le differenze che vi separano.
spesso l’infatuazione per un’altra persona non è che il campanello d’allarme che rende consapevoli delle crepe della scelta emotiva in cui siamo immersi, che impone una revisione, sia in negativo che in positivo.
mi sembra che le qualità che maggiormente ti hanno attratta nel tuo attuale partner siano state la stabilità e la sicurezza che era in grado d’infonderti e di cui avevi probabilmente un gran bisogno. adesso ti sei evoluta emotivamente, non pensi più che nessuno potrebbe innamorarsi di te, e aspiri ad altre qualità, più affini alle tue. le differenze attraggono ma raramente costituiscono una base salda su cui poggiare il futuro.
un rapporto sano e costruttivo, indipendentemente dalla sua durata, deve poter dare gioia o per lo meno serenità. rifletti bene su quello che cerchi e pensa innanzitutto a te stessa, non in modo eccessivamente egoistico ma nemmeno con il votarti alla dedizione e al sacrificio.
cara Rossana,
hai descritto molto bene la situazione a cui mi riferivo.
aggiungo che non solo i padri assenti fanno danni inequivocabili sulle femmine (che non riusciranno forse mai a sentirsi amate realmente da un uomo, a meno che forse un giorno non trovino, come la moglie di Samuel, colui che davvero sa amarle e insegnare loro ad amare se stesse) ma anche quelli troppo “vittime” delle loro figlie femmine, che le viziano e le accontentano in tutto. queste ultime donne cresceranno con la convinzione che l’uomo debba sempre fare tutto quello che vogliono loro, da qui la femmina di cui qui molti maschi si lamentano, e a ragione, che li usa finchè è accontentata per poi passare ad altro quando non lo è più.
insomma di queste donne che fanno il bello e il cattivo tempo sulla pelle degli uomini ne ho viste anche io.
ora, secondo me, qui sbagliano, gli uomini, quando pensano che non si sa cosa vogliono le donne e che neppure loro stesse lo sanno, perché ci sono sempre motivazioni precise a monte dei comportamenti umani.
nel nostro caso io e te abbiamo parlato appunto della possibile causa dell’origine dell’ amore malato di una donna.
poi, se vogliamo potremmo parlare anche dell’origine dell’amore malato di alcuni uomini, quelli violenti che umiliano ecc…
per esempio una causa è che lo hanno visto in famiglia (e anche qui padre e madre tornano come esempi) oppure che una madre troppo possessiva abbia inculcato loro che tute le donne tranne lei che è la mamma sono poco di buono.. ecc… ecc..
insomma nei rapporti adulti uomo-donna si ripetono gli imprinting della famiglia di origine e su questo ci sono ampie dimostrazioni scientifiche.
ma c’è una possibilità comunque, a uscirne, cioè quando uomo o donna che sia, ci si rende conto che quella mancanza genitoriale non te la potrà riempire il tuo partner, ma la devi accettare come ferita dell’anima e basta. non si può fare niente.
del resto tutti abbiamo le nostre ferite.
ma tendiamo alla ricerca della guarigione interiore, e quindi con un po’ di fortuna possiamo uscire da quel circolo vizioso che nulla porta, e scoprire, come quella tua amica, che la vera felicità sta in un altro tipo di partner.
e quindi era questo che volevo dire a Samuel, di non preoccuparsi che gli uomini di prima, anche se lei li voleva sposare, non essendo giusti per lei (infatti l’hanno rifiutata) prima o poi lei si sarebbe accorta di non amarli realmente come credeva. invece l’unico uomo che sa di amare realmente è lui, gli altri erano “specchietti per le allodole”, ovvero le avevano trasmesso l’idea che erano per lei giusti ma poiché era una sua illusione poi lei se ne sarebbe accorta presto che così non era.
volevo solo porre all’attenzione di chi è interessato a questo tema dell’amore malato e delle donne crocerossine o che comunque si stimano così poco da pensare di meritare i maltrattamenti di mezzi uomini, questa puntata di “amore criminale” che è andata in onda proprio stasera su raitre (si può rivedere su http://www.rai.tv sotto “rai replay”) dove nella seconda storia in particolare si affronta il problema di una donna-crocerossina che per fortuna ne è uscita alla fine.
AHAHAHAH-AH…..hihihihi…..uhuhuhuhhu…ma questa è palesemente un fake…..”i ragazzi mi lasciavano perchè ero vergine?” ahahahaha…..ma in che senso scusa? Vergine di segno zodiacale? hihihihih….. “Avevo la candida e lui non ne voleva sapere di mettere il preservativo, temeva non fosse sicuro come e così si teneva le mutande addosso…” A parte che la candida è abbastanza comune e si cura con gli antibiotici, cosa vuol dire teneva le mutande addosso? hihihihhii….cioè scopxxxxxva con le mutande addosso…..ahahahahah, no vabbè dai….basta!