Caro direttore,
è la prima volta che scrivo su questo sito, e spero di poter trovare qualcuno con cui confidarmi, o semplicemente qualcuno con cui parlare, per ricevere consigli.
Mi chiamo Alessia, e il 28 settembre compirò 18 anni.
Non so con quale forza riuscirò a scrivere, ma cercherò di dare del mio meglio. Questa è la mia storia.
Nel gennaio 2009 ho conosciuto Marco. Io giocavo in una squadra femminile di calcio, e visto che nella mia squadra eravamo tante, il mio mister decise di chiamare un aiuto mister, e così arrivò Marco.
Fu subito un colpo di fulmine, lui era bello, ed entrò subito a far parte dei miei pensieri, ma soprattutto nel mio cuore.
Lui aveva due anni e mezzo più di me. Cominciammo a legare, a parlare su msn, a scherzare, finché lui mi chiese di uscire. Era il 9 Marzo 2009, il nostro primo appuntamento, mi portò allo Zodiaco, uno dei posti più belli di Roma. Lì ci fu il primo bacio. Se solo chiudo gli occhi mi sembra di riviverlo.
Il 29 Marzo ci siamo messi insieme e da quel giorno mi è cambiata la vita.
Marco è stato il mio primo amore, passavamo ogni giorno insieme, lui mi veniva a prendere a scuola, e poi andavamo a pranzo insieme, studiavamo insieme, qualsiasi cosa esistente in questo mondo, beh, io la condividevo con lui.
Era il mio mondo, era la mia vita, e io lo amavo con tutta me stessa. Passammo un estate stupenda. Abbiamo lavorato insieme in un centro sportivo per tutto il mese di Luglio, e ad agosto, siamo andati in vacanza insieme, ognuno con le rispettive famiglie, che nel frattempo si erano conosciute.
Chi ci vedeva diceva che eravamo stupendi, e non per essere modesta, ma… lo eravamo.
Non litigavo mai con Marco, eravamo felici, avevamo mille progetti, mille cose da fare. So che la perfezione non esiste nel mondo, ma noi eravamo perfetti insieme, forse proprio per questo ci hanno voluto dividere.
Il 18 settembre 2009, passammo tutta la giornata insieme, lui mi era venuto a prendere a scuola, avevamo pranzato insieme, il pomeriggio ci eravamo fatti una passeggiata e la sera sono andata a vedere una sua partita di calcio e poi sono andata a cena da lui.
Alle undici e mezza mi accompagnò sotto casa, e mi disse”Buona notte amore mio, domani ho una sorpresa per te, alle undici vengo da te così pranziamo insieme, ti amo amore mio, ti amerò per sempre”, mi strinse tra le sue braccia, mi diede un lungo bacio, aspettò che entrassi nel portone e poi risalì sul suo motorino.
La mattina del 19 settembre mi svegliai di soprassalto, erano le 10.30, mi andai a preparare e cominciai ad aspettare Marco. Mezz’ora, un ora, un ora e mezza, niente di Marco nessuna traccia. Stavo per fare il suo numero per chiamarlo, quando ricevetti io una chiamata da un numero sconosciuto.
Era il suo migliore amico, e mi disse che Marco non si era sentito bene durante la notte e l’avevano portato all’ospedale.
Scesi di corsa di casa e andai all’ospedale, per andare da Marco, per capire cosa fosse successo, e per abbracciarlo forte.
Ma lì, non trovai Marco, perché Marco non c’era più, perché a Marco aveva smesso improvvisamente di battere il cuore.
È inutile che racconto quel giorno e quelli seguenti, anche perché non mi piace parlarne.
Ma posso dire che da quel 19 settembre a me è cambiata la vita, sto male, sono a pezzi, domani sono 11 mesi e io non ho avuto nessun miglioramento dal giorno che lui se ne è andato.
Piango ogni giorno, e mi attacco a ogni ricordo. La mia camera è piena di sue e nostre foto. Lo vedo ovunque, ma non è la stessa cosa.
Da quando è morto le uniche persone che sono rimaste sono i miei parenti più stretti.
Ho perso tutti i miei amici, le mie migliori amiche, e un mese fa anche il mio migliore amico.
Io sono cambiata molto, sono molto triste.
Non sopporto vedere la gente che ride di cuore, non sopporto questo mondo che va avanti come se niente fosse successo.
Vivo in un mondo tutto mio, in un mondo fatto di ricordi di me e marco, è difficile spiegarlo, ma a me risulta difficile anche uscire di casa.
Si quando avevo ancora i miei amici uscivo, ma ora che i rapporti si sono spezzati, è raro che io esca.
Ogni tanto vado a farmi delle passeggiate da sola, perché non so chi chiamare.
Frequento ancora la sua famiglia, ma ovunque mi giro ogni cosa mi parla di lui.
Sicuramente lei penserà l’unico modo per aiutarti sei tu. Si è vero, ho diciotto anni e la vita va avanti, lo so benissimo, ma la vita senza lui è difficile.
Purtroppo non ho avuto persone con cui confidarmi, persone con cui sfogarmi. Perché nessuno mi ha mai ascoltato quando parlavo di Marco, l’unica spalla su cui ho pianto è quella di mia madre, ma non ho avuto amiche che mi sono state vicino, si sono tutti distaccati da me dalla morte di Marco.
So che per loro era difficile starmi dietro, perché io passavo le giornate a piangere, ma penso che se avessi avuto al mio fianco qualcuno al di fuori di mia madre, tutto sarebbe stato più semplice.
Ho passato un anno terribile, ed è per questo che a gennaio mi trasferisco 6 mesi in America, ho bisogno di cambiare aria, di incontrare nuove amiche, qui ovunque mi giro per Roma, c’è un ricordo che mi fa male.
Andando in america sto scappando, e so che poi quando dopo 6 mesi tornerò, tornerà anche la mia vita di sempre, ma ho bisogno di staccare per un po’ la spina, e poi nulla mi tiene ferma qui.
Tra poco è un anno che è morto Marco, e tra poco io farò diciotto anni, e non posso immaginare che lui non ci sarà, perché io sono convinta che lui tornerà, anche se inconsciamente so che è impossibile.
Io ho bisogno qualcosa che mi aiuti, ma non so cosa, la medicina non esiste, ma magari parlare con qualcuno che ha passato la mia stessa brutta esperienza.
Spero che qui su questo sito, riuscirò a trovare di nuovo un piccolo spiraglio di luce.
Grazie.
Alessia.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Carissima Alessia,
leggendo la tua lettera mi sembra che i miei problemi siano di una futilità abnorme rispetto al tuo (potrai trovare la mia lettera, non sto qui a raccontarti cosa mi é successo). Credimi, non ci sono parole per descrivere il dispiacere che provo per te, non compassione attenzione, ma il dispiacere di sapere che una ragazza con una vita davanti non riesce a vivere, a reagire al suo grande dolore e sopratutto che lo viva da sola, senza l’apporto di nessuno. Ti porto in breve una mia esperienza di vita, forse la più terribile che abbia mai vissuto.
Io ho 24 anni e ho perso mia madre quando ne avevo 5. Mio padre rimase vedovo con due figli ( io e mia sorella più grande che all’epoca aveva 8 anni). Era il 1990 e in quel periodo mio padre si affacciava ad un nuovo mondo lavorativo, quando il suo mondo affettivo gli crollo’ addosso. Credimi, ero piccolo ma mi risuonano nelle orecchie ancora i suoi pianti al telefono quando per lavoro era fuori casa e noi eravamo dai miei nonni. E’ stato un periodo difficile per me, ma immagino che per mio padre lo sia stato ancora di più. Oggi pero’ é un uomo felicemente ri-sposato, con un terzo figlio e un lavoro che gli piace da matti. E questo lo deve solo a lui, alla sua forza di volontà. Lui mi dice spesso: io non so come ho fatto quegli anni bui, ma l’ho fatto perché sapevo che tua madre sarebbe stata fiera di me e non avrebbe voluto vedermi “lassciarmi andare”.
Quindi quello che posso dirti é che é normalissimo quello che stai vivend, quello che stai provando e quando dici ” é già passato un anno” io ti dico che non c’é una scadenza per il dolore ma sicuramente dipende da te se sarà un periodo relativamente breve o lungo. QUindi vai in america, reagisci, avrai mille cose da vedere, da fare, tieni la mente impegnata e porta il suo ricordo con te e pensa che lui avrebbe voluto vederti contenta per questa meravigliosa esperienza che andrai a fare. Non sarà facile all’inizio ma ci devi provare, per rispetto nei tuoi confronti e per lui, perché penso che vorrebbe che tu tornassi ad essere la persona di cui si era innamorato.
Ti sono vicino con il pensiero, credimi.
Deluso86
cara alessia,
faccio 1 stupida premessa: non c’e’ nessun direttore, solo altre persone con esperienze + o – simili alla tua e con sensibilita’ + o – diverse, che ti danno consigli, pareri, opinioni.
non ho vissuto 1 esperienza del genere, quella della morte della persona amata, ma sono convinto che non avrei reagito molto meglio di te..so che e’ brutto da dire, ma anche se cruda questa e’ la realta’: la vita va avanti. il sole sorgera’ anche senza di te, o senza di me, o senza chiunque altro, questa e’ la realta’.
credimi, con questo non sto dicendo che devi buttarti tutto alle spalle, dimenticare o roba simile: non lo dimenticherai mai, anche questa e’ la realta’. stai vivendo 1 dolorosissimo lutto e il peso dei ricordi e dei sogni che avevi con lui cozza continuamente con la triste constatazione che se n’e’ andato e che non tornera’. perche’ lo sai anche tu, che purtroppo non tornera’. se dipendesse da te faresti di tutto per farlo tornare, ma non dipende da te: non puoi farci nulla. solo puoi continuare a vivere, accettare la dura realta’ e ricominciare la tua vita. togliti dalla testa che vivere significhi non portarsi dietro il fardello del lutto: ricominciare a vivere significa non fermare la tua vita a quell’istante, significa ricominciare a fare quello che devi fare e quello che ti piace fare. credi ci sia qualcosa di male se riesci ancora a ridere dopo che marco se n’e’ andato? se e’ cosi’, permettimi di dirti che sbagli di grosso. sei 1 essere umano, ridere fa parte della vita, aiuta anzi a vivere meglio.
non sono 1 esperto ma credo tu sia ancora in quella fase in cui si pensa che riuscire ad andare avanti, addirittura a stare bene, pure senza la persona scomparsa, sia 1 torto verso di lei. e’ 1 fase normale del lutto, come quella dell’incredulita’… ma tu non fai 1 torto a lui se riesci a riprendere la tua vita: fai 1 torto a te stessa se non lo fai! su 1 cosa mettiti il cuore in pace: lui fara’ sempre parte di te, e in questo senso continuera’ a vivere. non lo dimenticherai nemmeno se dovessi ridere 1 anno intero.
banalmente, se fossi tu quella che’e’ morta, vorresti che marco smettesse di vivere e godersi le gioie che la vita potrebbe (se solo volesse) riservargli solo perche’ tu te ne sei andata? io dubito che lui vorrebbe che tu smettessi di vivere, di ridere, di essere felice.
ricominciare a vivere e ad essere felice non significa dimenticarlo.
i miei migliori auguri!
Ale , sono Marty ( la zingara xD )
volevo dirti che ti voglio tanto tanto tanto tanto … bene ! e lo sai
che non lo dico tnt per dire come fanno molti , potrai sempre contare su
di me x qualsiasi cosa sappilo !!!!! ti voglio un bene dell’anima e
anche passare una giornata seduta sul gradino di un negozio chiuso a
fumare un sigaretta e mangiare un gelato mi va bene pur di passare del
tempo con te !
ci sarò sempre …
A ROSCIA !
Ale , sono Marty , la roscia xD
Sappi che ti voglio un bene dell anima e che ti starò sempre vicina x
ualunque cosa e non lo dico tanto per dire , per qualunque cosa potrai
sempe contare su di me !
ti voglio benissimissimo !!!!! <3
Cara Alessia. E’ difficile spiegare i sentimenti che mi hanno tempestato nel leggere la tua lettera. Inizialmente gioia e molta invidia perchè ho sempre sognato un rapporto come quello che avevi tu con il tuo ragazzo. Quando sono andato avanti a leggere.. Mi si è spezzato il cuore. Io penso sempre di avere molte difficoltà ma alla fine ho così tante persone che mi vogliono bene che mi rendo conto di essere una delle persone più fortunate del mondo. Io ho tanto bene da dare, tanto tempo per stare dietro qualcuno che ha bisogno, o almeno posso trovarlo. Se tu vuoi possiamo chiacchierare un po’ per mail o per msn. Ho anche skype. Come vuoi. Parlare del più e del meno, raccontarsi. Anche io ho 18 anni, abito a Torino. Abbiamo ancora tanto tempo e tante esperienze da vivere. Tanta musica da ascoltare, tante facce da vedere, persone da conoscere, amori da vivere, amori da soffrire, libri da leggere, film da vedere, gusti da assaporare, sentimenti da scoprire.. Così tante cose. Non è facile andare avanti. Io non so se può esserti di aiuto ma.. io credo, credo fermamente, che qualcuno lassù ci sia. Per me è Dio, per qualcun’altro è un’altra presenza. Nei problemi, in quelli più gravi, per me c’è sempre lui. Quando TUTTI mi abbandonano. Lui c’è. E mi serve tanto la sua presenza.. Sono tornato ieri da una vacanza e ho scoperto che è mancato un mio zio, che mia nonna che stava facendo la chemio è stata ricoverata per un problema grave e che una mia zia ha avuto un infarto e ora non parla più. Lui ora per me c’è. E non riuscirò mai a ringraziarLo abbastanza. Cara ragazza non ti abbattere, è difficile, ma non farlo. Lui ti assiste da là su, ti guarda e ti aiuta ma tu devi andare avanti. Tu HAI la forza, dentro di te c’è. Perchè la forza per stare bene è la metà di quella che serve per stare male, ma è più bastarda, perchè è più difficile da tirare fuori. RIDI, guarda il mondo negli occhi, VIVI, LEGGI bei libri. PRENDI IL MONDO PER LE PALLE. Un abbraccio e i più sinceri auguri perchè tutto possa andare per il meglio. Fonzy (d-anix@hotmail.it)
Tu mi hai chiesto di aggiungerti a msn vero? Cribbio sono talmente scemo che non
so se ho accettato o no! Arrivo da una serata di corse e giochi con due piccole pesti,
capiscimi! ;D.
Tu, in caso, riprova tanto spesso sono su msn! Anche se torno il 28 dalla Toscana,
parto domani!
Un abbraccio cara ragazza!
Fonzy
Cara Alessia,
non pretendo di capire cosa stai passando in questo momento, ma ci provo.
Immagino che tu ti senta come se ti avessero portato via una parte di te, sai che non potrai mai più essere felice come quando c’era lui e al solo pensiero di sorridere ti sembra di tradirlo.
Ma prova, per un attimo, a pensare a tutti quelli a cui il destino ha portato via, non una parte di se stessi in senso figurato, ma effettivamente una parte di se stessi.
Mi riferisco a tutti quelli che a causa di incidente o malattia sono finiti su una sedia a rotelle, o hanno perso una parte di intestino, o un’altra parte del corpo.
Anch’essi sanno che non potranno mai più essere felici come prima, correre, mangiare o giocare come prima, ma ciononostante continuano ad amare la vita.
Anche Marco amava la vita. Il suo cuore era tanto grande quanto fragile, ma lui ha sfidato la morte per amore della vita, della vita con te.
Ora, tu, chiudendo le porte in faccia alla felicità e negandoti la vita di tutti i giorni, anche se vuota senza di lui, stai facendo trionfare la morte. Proprio quella morte contro cui Marco ha combattuto fino all’ultimo. Fai quello che faceva lui, e lui vivrà in te.