Salve a tutti, scrivo questa lettera per chiedere consigli riguardo ad una situazione per me alquanto complessa, si tratta della mia relazione di coppia con un ragazzo che chiamerò S. col quale condivido l’ambiente di lavoro, ha 25 anni, io 21 e studio all’università dove ci siamo incontrati per la prima volta (in reparto da lui). Da come ho scritto nel titolo di questa lettera “In amore bisogna essere egoisti”, cerco di capire quanto e come nella vita si deve dar ascolto a questa famosa frase, secondo la quale bisognerebbe anteporre le proprie necessità e la propria felicità a quelle del partner, scelte di vita comune, o addirittura rompere a seguito della fine di un’amore.
So bene che in generale la strada più logica e forse più giusta è quella di fare una media ponderata dei bisgni propri e quelli della dolce metà per ottenere i bisogni della coppia da perseguire per far funzionare al meglio una relazione di coppia e non solo.
Il punto di domanda, che infondo è quello che più mi riguarda da vicino è; Se i bisogni delle due parti all’interno della coppia non dovessero coincidere affatto? O meglio fossero in netta contrapposizione, come ci si deve comportare, si deve dare ascolto alle proprie esigenze anteponendole a quelle del proprio partenr oppure il contrario? Quel che sto vivendo io è una situazione molto più complicata di quanto si possa esprimere in poche righe attraverso una lettera, ma cercherò di essere il più chiaro possibile.
La nostra relazione è molto tumultuosa, direi quasi una catastrofe, oltre alla differenza di carattere c’è anche una enorme differenza di sentimenti e sensazioni trasmesse. Potrei riassumerle in lui mi ama, io gli voglio bene, lui antepone l’amore io la realizzazione personale, lui scredita l’amicizia io le dò molto credito, fosse per lui staremmo insieme 24/24 ore io il giusto, differenti passati, differenti modi di vivere di pensare e di agire. La gravità però sta nell’amarsi l’un l’altro. Come ho già detto non sono innamorato di lui e francamente fatico ad immaginare una vita al suo fianco, é vero l’amore è una delle poche cose nella vita oltre al tempo e alla morte che non possono essere controllate, ed io non so se arriverò mai a provare amore nei suoi confronti, da qui vi espongo un’altra domanda, vi è mai capitato di innamorarvi di una persona anche dopo molto tempo dall’inizio di una relazione?
Credo di essere il classico tipo che non getta la spugna facilmente, fortunatamente una caratteristica che mi contraddistingue è una pazienza smisurata con la gente, smisurata si, ma infinita no.
Ad aggravare il tutto c’è un problema fondamentale alla base (premetto che non sono un medico psichiatra, nè è stata mai formulata una diagnosi in tal senso), credo, come molti tra amici e conoscenti che il mio attuale ragazzo sia affetto da disturbo borderline di pesonalità, non uso questo termine con superficilità nè perchè sembrerebbe in voga tra gli adolescenti di questi tempi, ma lo uso con grande rispetto e consapevolezza del suo significato clinico. Dopo un’attenta riflessione, studio e vari riscontri e pareri credo di esssere giunto alla conclusione che possa effettivamente trattarsi di questo disturbo. Non essonda stata fatta alcuna diagnosi ovviamente parlo in via del tutto teorica, portando il massimo rispetto riguardo a tale disturbo ed ai disagi ad esso connessi.
La relazione con lui, è spesso tumultuosa, anzi spessissimo, e risulta estremamente difficile stargli dietro, anche la più piccola discussione con lui potrebbe far saltare i nervi e scoraggiare chiunque, questa relazione infatti mi risulta difficile, estenuante e frustrante al punto, a volte, di voler mollare tutto e mandarlo a quel paese. Le sue relazioni in genere sembrano non essere sane, chiude continuamente amicizie per motivi futili e sta mandando al manicomio quei pochi amici che ancora gli corrono dietro. Esattamente come in questo periodo mi sta accadendo di pensare di lasciarlo e di voltare pagina, ma i pensieri di poter vivere una vita più tranquilla dedicandomi agli studi vengono offuscati dalla paura e “vigliaccheria” se volete, di farlo soffrire e lasciarlo da solo, la paura di potermene pentire e la paura del giudizio delle persone che ci stanno accanto (inquanto condividiamo la stessa compagnia di amicizie), sebbene sono consapevole che tali preoccupazioni e pensieri possano non farmi onore, mi spaventa l’idea che possa compiere qualche sciocchezza. La sensazione che lui trasmette talvolta manifestandola anche apertamente è quella che se lui respira è solo grazie a me, che senza di me ne morirebbe (testuali parole) e che sono l’uinica nota positiva della sua vita contornata da malattie e dispiaceri (anche queste tesuali parole), esattamente le stesse identiche frasi che diceva al suo ex con il quale io sono attualmente in contatto perchè mi ha confessato di essere sinceramente preoccupato per me del rapporto che sto vivendo, che come me anche a lui ha consumato l’anima all’epoca della loro relazione. Quando il suo ex lo lasciò infatti S. tentò il suicidio a bordo della sua auto ed è andato in depressione per svariai mesi. Ora, io non voglio che ciò accada di nuovo, ma non posso nemmeno consumarmi per una persona per paura che compia qualche gesto suicidario o lesivo.
Quanto dovrei essere egoista nella mia relazione? Nonostante io sia stato in questi 4 mesi assolutamente sincero con lui riguardo ai miei sentimenti sembra quasi che non tenga conto di come la nostra relazione possa evolvere se non dovessi mai innamorarmi di lui, sembra non importargli… Comincio a pensare di aver sbagiato ad iniziare una relazione con lui, e vorrei ci fosse una soluzione. Non so come comportarmi, anche perchè il bene che gli voglio non mi permette di essere insensibile di fronte ai suoi sentimenti, e le volte in cui stiamo bene mi porta a rivalutare positivamente il nostro rapporto. Ma quando ti accorgi che un rapporto non ha futuro forse è lì che dovresti mollare…
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Categorie: - Amore e relazioni - Riflessioni
Sono Crono,
poco fa mi è capitato di leggere questa citazione “L’egoismo è l’antitesi di un rapporto, che o sfocia nella sottomissione di uno nell’altro (e non è auspicabile) o nella rottura inevitabile del rapporto, che non può avere basi solide se c’è egoismo. Se per amore, coppia, si intende la condivisione delle esperienze, l’abbattimento di muri interpersonali non può per definizione esserci egoismo.”
Insomma capisco che sarebbe ingiusto rivalersi sull’altro instaurando un rapporto di sudditanza, che non mi auguro di provare nè di trasmettere, ma egoismo nel volere, nel desiderare che quel pezzetto di vita, per una volta fosse giusta per te, essere felici ed esserlo davvero. Non smettere mai di cercare e di provare felicità, e non smettere mai di cercare e di provare amore. Nonostante i miei sforzi la situazione è quella descritta precedentemente, si dovrebbe per questo lasciare indiscriminatamente tutto e tutti ogni qual volta ci si dovesse accorgere che una relazione non funziona? Creando per questo un pizzico di egoismo personale? Combattere? Continuare a cercare? Sono molto confuso (intuibile fin dalla prima riga immagino)… forse è solo iniquità.
P.s scusate per quest’ultimo sfogo e per la poca chiarezza con la quale ho scritto la lettera, spero che qualcuno mi capisca.