Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 10 Settembre 2012. L'autore, Rory, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
E’ fondamentale che una persona coinvolta in queste situazioni le legga attraverso la propria parte nella dinamica ed e’ anche difficile spesso da fuori comprendere che grande “lavoro” sia e che non si tratta di scaricare tutta la responsabilita’ sull’altro/a, ma di un’altra cosa. In tanti anni che «mi occupo» di queste cose posso dire che e` meno «faticoso» parlare con chi ne e` ancora coinvolto\a per quanto sia dentro qualcosa di molto complesso e ogni storia sia a se` che dialogare con chi anche suo malgrado ti attacca (anche non volendolo) in base a dei luoghi comuni. La tua psicologa – evidentemente preparata sulla specifica dinamica – ti ha saggiamente avvertita. Dissento sul fatto che vi sia sempre una predisposizione personale: anche persone che hanno sempre avuto relazioni «normali» e in seguito ne avranno possono incappare in una situazione del genere. E` ovvio che anche in quel caso entra in gioco la propria «parte» di risposta ed e` importante capire i propri perche` e dove si e^ attaccato «il virus» ma dissento che vi sia sempre una latente componente masochistica che emerge alla ricerca… Di un suo castigo. Anche perche` la componente masochistica godrebbe di un certo tipo di situazione che invece puo` portare anche ad un disagio talmente grande e percepito come tale in alcuni casi da far pensare alla morte come unica liberazione da un dolore e una perdita di identita^ (propria di un lavaggio del cervello continuo) percepiti come devastanti. Cio’ all’estremo. Chi attua violenza psicologica non e’ piu’ forte ne’ piu’ intelligente ma si muove attraverso una logica altra e contorta e malata che ha in lui o lei ragioni profonde. L’altra persona viene totalmente spaesata da queste logiche altre e fa cio’ che normalmente si fa: cerca di capire, attraverso la logica, un rapporto di causa/effetto per esempio o di capire cosa gli sta dicendo l’altro (che usa pero’ anche la comunicazione in modo distorto). L’errore, spesso, e’ quindi quello di usare delle risorse normali con chi non e’ possibile usarle e cio’ confonde ancora di piu’, facendo dubitare delle proprie capacita’ logiche (cosa su cui il molestatore va a nozze e che “promulga”). E’ anche per questo che cercare di capire cosa passa per la testa dell’altro e perche’ ha una sua logica che pero’ diventa un… Suicidio. Ed ecco perche’ riportare l’attenzione su di se’ diventa invece fondamentale e liberatorio. Nei casi piu’ seri ci vuole del tempo per superare lo shock e per riparare i danni collaterali causati da queste esperienze su una piu’ ampia qualita’ di vita e per recuperate l’identita’ e per fidarsi di se’ rispetto al concetto di violenza e manipolazione. Anche se in realta’ chi ne esce vede anche cio’ che prima non avrebbe colto
Ragazze, eccomi di nuovo qui. Ieri abbiamo avuto l’ennesima lite. Ammetto di essere stata forse un po’ pesante in un momento in cui potevo evitare, ma la sua reazione mi ha spiazzata! Mi ha detto che la prossima volta che mi ripermettevo di trattarlo così (ma trattarlo così, come?? Son stata un po’ lagnosa e lui non aveva voglia di rotture in quel momento, punto. Però quando rompe lui tutto va bene, vero?), mi avrebbe fatto trovare le valigie fuori casa (l’appartamento è anche MIO, quindi a chi stai sbattendo fuori, brutto s*****o?!), ha dato calci agli oggetti, urlava come un matto e mi ha anche chiamata “pezzo di ***”. Io non gli ho mai rivolto un grido, un’offesa, un niente. Ha problemi col lavoro, e forse dovevo capirlo… ecco perchè, sentendomi in colpa, gli ho chiesto scusa! Ma lui ZERO. Sembrava un diavolo. Secondo voi è possibile vedere la propria ragazza piangere tutta la notte e non degnarla di una parola? Sono io la sbagliata?
E’ inutile che continui a chiedergli scusa. Ti ripeto che se non cambi atteggiamento tu, di certo non lo farà lui. “Sei sbagliata” nel momento in cui con il comportamento di sempre pretendi da lui reazioni diverse dal solito. So che lo fai perchè pensi sempre che forse questa volta la sua reazione sarà differente. Ti rendi conto che ti costringi ogni volta ad una ulteriore delusione? Ma perchè non provi ad andare via quando ti tratta male? Non per aspettare che ti corra dietro (cosa che al 90% farà), ma perchè devi uscire da tutto questo. Non senti la necessità di recuperare il tuo tempo e i tuoi pensieri? Sono sicura che questa storia ti toglie tempo per te, non ti fa essere al 100%. Ognuno ha i suoi tempi, ma non regalare giorni preziosi ad un uomo che scorderesti in meno tempo di quanto tu non creda. Lo so che ti sembra impossibile, ma è così.
Sempre con affetto
Francesca
@non senti la necessita’ di recuperare il tuo tempo e i tuoi pensieri?@ gia’… E anche le energie e il benessere psicofisico. Quoto in toto il post di Francesca, anche sul discorso “copione”. Rory, sei fin troppo abituata, adattata a questo andazzo. E finisci con il prenderti la colpa di tutto cio’ che non funziona. L’autocritica costruttiva e’ positiva ma se siete in due a dare tutta la responsabilita’ a te diventa un macello, per te. In cui comunque giustifichi ogni sua reazione in base al fatto che lui non regge e tu devi reggere per forza o scusarti sempre tu per cercare di portare una calma e un’assertivita’ che non ci sono, e sentirti sempre inadeguata e sbagliata tu che tu esprima un’emozione o che tu faccia (senza esito) la “risolutrice”. Prova almeno a pensare che i vostri funzionamenti sono incompatibili e che non e’ per forza che le situazioni si realizzano per colpa tua. Se ritrovi il tuo spazio potrai anche considerare una serie di cose di te stessa. Ma credi davvero di farlo lucidamente mentre uno ti urla pezzo di m… e ti dice che ti lancia fuori come un missile e prende le cose a calci? Senti Rory e veramente con empatia: sono andata a recuperare davvero una mia amica in pianerottolo in pigiama perche’ lui l’aveva lanciata fuori tirandola per i capelli e il motivo scatenante era piu’ banale del tuo. Oggi questa mia amica ha una vita serena con un uomo che ama e che quando ha avuto problemi ben piu’ grossi di lavoro non ha mai fatto queste scene e neanche quando i problemi li aveva lei e si lamentava. Dimostra dieci anni di meno di quando viveva in una guerra e in trincea
(ieri problemi tecnici, finisco il post) e ha piu’ energie e piu’ tempo per se’, per il suo benessere, per i suoi affetti, per la sua “crescita” e anche da investire in un rapporto in cui si vive sul serio e non come in stato d’assedio. Non ha incontrato quest’uomo appena uscita da quel portone e non e’ neanche il primo che ha conosciuto dopo. Si e’ innamorata, non cercava un fidanzato o un porto in cui riparare dopo una tempesta. La cosa che ha fatto uscita da quella brutta storia e’ stato ritrovare la sua identita’ e tranquillita’, i ritmi normali che aveva perso, gli spazi che aveva perso. Gia’ mentre metteva a posto un suo monolocale via via riprendeva colore. Si disabituava a pensare che non sai mai cosa potrebbe succedere di brutto stasera ma comunque domani al lavoro dovro` rendere al massimo e ci riusciro`. A pensare: chissa’ se posso dire di si a questo impegno,chissa” se lui sara’ tranquillo o no e dove vivro’. Non e’ che poi se prendere questo impegno mi impegna e mi stresaa lui non reggera’? Ci hanno invitati a un matrimonio e io sono la testimone…forse era meglio se dicevo di no, che quella mattina chissa’ che succede. Pero’ se poi non viene all”ultimo minuto una scusa la trovo, mica e’ la prima volta..
ecc o cose simili,che diventano automatiche. e come chi guarda il meteo e’ lui (o lei, nel caso sia una donna) il grande umore/scene/caratteri/tensioni ecc meteo che condiziona tutto, ma veramente tutto anche cio’che altri fanno senza pensare. E piu’ e’ alto e prolungato questo adattamento e piu’ una non lo vede. «Non puo’ minacciarmi che mi lancia fuori di casa, la pago anch’io!«.Quando il punto sta nel fatto che ti sta minacciando che ti lancia fuori e lancia oggetti prima ancora di chi paga la casa o ha comprato il vaso. fermo restando che esiste un sacco di gente che quando compra un vaso 🙂 non ci pensa nemmeno al fatto di vederlo andare in fratumi o vivere in pericolo della sua incolumita’ psicofisica. Ho conosciuto persone che dicevano: ho imparato a schivarmi. E quando mi urla nelle orecchie mi dissocio e sono piu’ forte ora, una volta stavo peggio. Ora il cuore va a seimila e ho i crampi allo stomaco ma non riesce veramente a rovinarmi la giornata. pezzo di merda sara’ lui. (ma questo si chiama adattamento. e quali alti costi ha?). Il mio compagno ha avuto una madre cosi: ha imparato a sopravvivere schivando urla e piatti volanti. Ha imparato che le cose che ami puo’ darsi che ti vengano rotte sotto gli occhi e pazienza non si puo’ soffrire, sono solo cose. Ma questa e’ un’altra storia, ma e’ per dire che adattarsi a non incazzarsi o stare male in mezzo ad una vita che e’ una guerra o non fare questo o quello per non far scoppiare l’ira vuol dire spegnersi e tentare di diventare invisibili anche a a se stessi. Rory mi sembra un prezzo un po’ alto e tanto piu’per chi ti chiama “pezzo di m…” e chi domanda scusa sei tu. Con affetto, un abbraccio. Ciao Francesca, un abbraccio anche a te
Bellissimo il tuo ultimo post, Luna. E’ tutto verissimo. Ora è Rory che deve decidere se vuole o no uscire da questa situazione, perchè solo lei può farlo
Avete tutte ragione. E il bello è che concordo con voi su ogni singola parola. Sapete, tutti mi dicono che sono una ragazza intelligente e capace e lo credo anche io, nonostante spesso mi sottovaluto. Non capisco che razza di problema ho nel capire delle cose che sono davvero ovvie e che, se sentissi pronunciarle dalla bocca di un’altra ragazza, non avrei alcun dubbio. E non capisco quale assurda paura possa prendermi ogni volta che avverto la sensazione di perderlo. Se lui mi fa star male e mi umilia dovrei essere la prima a voler chiudere questa storia… forse lui fa leva su qualche mio problema latente, che potrei avere già dall’età infantile… forse il senso di colpa, forse il farmi sentire inadeguata o sbagliata ricrea in me una sorta di “trauma” che io ho già vissuto? Intanto ho deciso di prenotare una visita dallo psicologo, perchè ho capito che qualcosa in me non va e che devo smetterla di sentirmi così assurdamante colpevole. Se non elimino questo, non potrò mai essere veramente padrona di me stessa. Vi scrivo queste parole con le lacrime agli occhi, perchè so benissimo che il modo in cui mi tratta non va bene. Qualunque errore io possa fare, queste reazioni non possono essere giustificate. La violenza verbale a volte lascia più ferite di uno schiaffo.
Grazie ancora per avermi ascoltata!
Brava Rory, è questo che devi fare. Vedrai che lui è solo una manifestazione di un tuo disagio. Ci vuole molto coraggio a fare una scelta come la tua, di farti aiutare. Non farti distrarre da te stessa. Se lui dovesse ridicolizzare la cosa, o essere contrario, tu vai avanti. Noi siamo qui per sostenerti. In bocca al lupo! Un forte abbraccio