Salve, sono qui per chiedervi un consiglio su come procedere riguardo un fatto increscioso di cui sono stato vittima. Sono uno studente universitario e a dicembre ho preso una stanza in affitto in una casa insieme ad altre persone tra cui la proprietaria dell’appartamento. Questa persona mi ha chiesto i documenti e null’altro per farmi entrare in casa sua, senza farmi nessun tipo di contratto di locazione, senza chiedermi libretto universitario, ed io per la fretta degli esami imminenti accettai e ad oggi ancora vivo in quella casa senza contratto. Dopo qualche mese vengo a conoscenza da uno dei miei coinquilini che è stata fatta una raccolta di informazioni nella segreteria della mia facoltà riguardo i miei dati personali, gli esami e la mia posizione, ad opera di un altra delle persone che vive con me e per conto della proprietaria, per verificare il mio effettivo status di studente, cosa che si poteva evitare semplicemente chiedendomi direttamente di attestare la mia presenza in facoltà. Questo idiota anche lui studente e attivista in un associazione universitaria, si vantava con gli altri di avere poteri nelle facoltà universitarie e poteva sapere tutto di tutti ed ha avuto acceso in qualche modo ai miei dati perché quello che ha raccontato coincide con la mia carriera universitaria. Chi mi ha messo alla luce dell’accaduto non vuole testimoniare. Adesso vorrei sapere come procedere, come punire questa violazione, come difendermi e come evitare che chiunque possa entrare nei miei dati senza permesso e divulgarli in giro. Ringrazio quanti avranno la cortesia di rispondermi.
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Non dovresti dare troppo peso alla cosa. Ti consiglio di cercare un’altra stanza o di contattare un istituto religioso. Ai tempi del liceo avevo delle amiche che trascorrevano la settimana in collegio. Gli studenti universitari non hanno gli stessi vincoli dei liceali… ti potrei dire: mai nella vita! Invece deve essere piacevole… di sicuro non manca il risvolto boccaccesco! Penso sia normale che un ragazzo che non ha scelto la vita religiosa si senta soffocare in mezzo a tante restrizioni. Guai se non fosse così… a casa mia ci stavo bene, più o meno vivevo come loro… si conteranno sulle dita di una mano le mie uscite, ma fuori ad aspettarmi c’erano i miei autisti… di tanto in tanto mi è capitato di sentire una sorta d’insofferenza ma dipendeva dal confronto. Le rare volte in cui sono uscita non mi sono mai divertita perché rifuggo dall’euforia e quando gli entusiasmi superano una certa soglia mi assale una sorta di disgusto. Preferisco una vita tranquilla –per modo di dire- per non diventare facile preda del mio umore. Quando superi una soglia subentrano i sensi di colpa. Come ti dicevo non mi è mai capitato ma sono stata in mezzo a persone che non erano in grado di vedere perché imprigionate nel carattere persecutorio dei loro pensieri. Ingolfare la macchina della giustizia non ha senso. Non hai idea di quanti intoppi incontrerai per la tua strada.
La violazione della privacy costituisce reato solo se causa effettivamente conseguenze negative al soggetto sottoposto a diffamazione. A torto o a ragione non si possono minare le sicurezze di un individuo se ciò viene fatto in modo mirato, ossia con l’intenzione di creare imbarazzo o disagio a una singola persona mentre i dati sensibili di tutti gli altri continuano a essere protetti dall’anonimato (concorrenza sleale). Non costituisce alcuna infrazione se le conseguenze non generano un danno dimostrabile sia di natura morale che materiale.
In caso di dolo è molto difficile difendersi, perchè ad ogni protesta verrà contrapposta una verità sia pure parziale e pretestuosa. Il solo sistema che conosco per rivalersi è quello del “contrappasso” ossia sottrarre disponibilità e risorse al soggetto invadente (o al suo entourage) in modo altrettanto violento e pretestuoso. Il messaggio che deve giungere è questo: ” se tu poni in evidenza i miei punti deboli (veri) io ti sottraggo i punti di forza (veri) e poi vediamo chi ci rimette di più..”
Nicola,
“Il messaggio che deve giungere è questo: ” se tu poni in evidenza i miei punti deboli (veri) io ti sottraggo i punti di forza (veri) e poi vediamo chi ci rimette di più..” – spunto interessante, anche se per niente facile da attuare, in particolare da parte di chi non ama la lotta ma vorrebbe poter essere difeso da aggressioni eccessive o inopportune.
Ho capito cosa intendi Nicola,rifarmi sull’assenza di contratto da parte della proprietaria,che di fatto è la mandante del reato nei miei confronti.Grazie e grazie anche a te Rossana per i tuoi consigli.
Va be’, sei in affitto in nero.
ciao Pluto
io e mia madre ci troviamo in una situazione simile, nel senso che ci sono persone che vivono nelle nostre zone interessate ad estorcerci le nostre proprietà, e stanno mettendo in atto tutta una serie di comportamenti lesivi nei nostri confronti ( pedinamenti o appostamenti, raccolta di informazioni e dati, fino ad arrivare a molestie vere e proprie: dispetti da parte dei vicini per cercare di provocare una nostra reazione, intrusione nella nostra privacy con domande dirette – che loro fanno sembrare chiacchere innocue – e via dicendo ). io e mia madre adesso stiamo prendendo provvedimenti e intendiamo tutelarci legalmente, segnalando il tutto a chi di competenza. e io ad esempio da oggi comincerò a cercare di raccogliere delle prove sul comportamento di alcuni miei vicini: se salta fuori qualcosa di “strano”, non solo dovranno risarcirmi dei danni morali e anche materiali ( infatti tempo addietro avevano fatto sì che i miei affittuari se ne andassero, lasciandomi senza il percepimento dell’ affitto, che era regolato da ufficiale contratto a norma ) ma gli toccherà pure una pena ben più grave, se verrà accertato che svolgono attività illegali e pericolose ( come io penso ).
Purtroppo o per fortuna, le nostre abitazioni ( mia e di mia mamma ) sono molto ambite per vari motivi, principalmente perchè entrambe rappresentano un ottimo investimento in termini di rendita. La mia vicina di casa più confinante mi ha espresso più di una volta il desiderio di acquistare casa mia, ma vuole offrirmi un prezzo ridicolo rispetto al reale valore dell’ immobile. così io mi sono rifiutata: e da allora sparge maldicenze sul mio conto e semina zizzania tra me e gli altri condomini. ma non è la sola. quello che dice Nicola è vero: con questa gente è inutile protestare, te la rigireranno sempre a modo loro. L’ unica cosa è TENERLI D’ OCCHIO e raccogliere a tua volta delle PROVE CONCRETE sui loro illeciti. per poi INCHIODARLI.
e ti dico che tu sei stato anche “fortunato” ad avere un coinquilino che ha ammesso il “complotto”. Io e mia mamma siamo completamente sole in questa situazione, perchè tutti si comportano stranamente, ma nessuno vuole dirci la verità: cioè che c’è un preciso piano in atto nei nostri confronti per privarci di ciò che possediamo.
Maria Grazia,ti ringrazio per la tua risposta e mi dispiace per la situazione che stai vivendo.Io credo che nel tuo caso sia necessario,se ancora tu non l’abbia fatto,andare direttamente in questura,perchè a differenza mia per voi esistono reali intenti persecutori.Loro sapranno consigliarti anche sulla modalità di raccolta delle prove.Un abbraccio ed in bocca al lupo,ti auguro che questa gente sia punita severamente per le loro cattive azioni.