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Lettera pubblicata il 15 Maggio 2019. L'autore ha condiviso 16 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Suzanne.
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Hey Suzanne!
Bentornata, proprio ieri pensato a come ti stava andando il viaggio, strafelice di sentire sia stato indimenticabile!
Riposati e riprenditi per il jet lag ma poi quando vorrai curiosissimo di leggere della tua esperienza in quelle bellissime terre
Ciao!
Adam, ancora stordita dal lungo viaggio di ritorno, ma certe impressioni vanno scritte “a caldo”.
Partiamo dalla premessa che la mia organizzazione ha presentato notevoli imperfezioni, ma anche questo fa parte del gioco! Il primo grossolano errore è stato sacrificare quattro giorni in Perù per trascorrerli ad Aruba, nei Caraibi. Spiagge magnifiche, fondali con specie di pesci di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza, trekking in mezzo a cactus per scoprire piscine naturali di acqua salata in mezzo al nulla…tutto da cartolina, ma comunque tornassi indietro utilizzerei quel tempo per vedere altri luoghi del Perù.
Secondo errore, ma questo meno prevedibile: sottovalutare l’effetto soroche che su di me soprattutto ha avuto un impatto veramente strong. Arrivata a Puno dopo un viaggio di sette ore in pullman da Arequipa, mi è sembrato di posare i piedi sulla Luna; una sensazione stranissima che si è in breve trasformata in malessere veramente intenso. Questo purtroppo ci ha costretto a rivedere le tappe ed eliminare la notte ad Amantani, non riuscendo nemmeno ad alzarmi dal letto. Questo è sicuramente il mio rimpianto più grande, ma ho sottovalutato l’importanza dello spazio di “riposo” per dare tempo al mio fisico di…
Tutto il resto invece è andato ben oltre alle mie aspettative: i tramonti di Arequipa, le case di totora degli abitanti delle isole Uros, i colori variopinti dei mercati artigianali, le prelibatezze culinarie di Cusco, il Machu Picchu immerso nella nebbia e la soddisfazione di aver scalato la montagna, il colore rossastro della terra e l’azzurro intenso del cielo; tutto è più nitido, vitale. Ma il valore aggiunto di questo viaggio sono stati sicuramente i peruviani, e lo dico a te perché so che puoi capirmi senza risultare stucchevole. I loro sorrisi, la loro capacità di rendere semplice qualsiasi organizzazione, il loro modo semplice e ripulito da sovrastrutture di relazionarsi all’altro, sono queste le sensazioni che mi rimarranno sempre nell’animo. Una delle giornate sicuramente più intense è stata caratterizzata da un trekking nell’Inca trail, partendo da Chinchero ed arrivando ad un paesino sperduto, in compagnia di un ragazzo-guida peruviano con cui ci siamo trovati benissimo. Nessun turista, solo noi e l’affascinante racconto della storia della civiltà Inca. Lasciare Cusco e volare a Lima è stato davvero traumatico, così come pensare a quanti luoghi non ho potuto vivere. E’ stato sicuramente uno dei viaggi più…
Suzanne,
sono contenta che il viaggio sia andato bene e che sia stato arricchente. è bello avere ricordi e impressioni positive da rivivere ogni volta che si desidera.
“imperfezioni” nella programmazione e imprevisti nell’attuazione fanno parte del pacchetto, quando questo è impostato su autonomia e libertà.
Bentornata Suzanne !
Che dirti ? Sono rimasto favorevolmente colpito dal tuo racconto ! Con poche sintetiche parole hai reso partecipe anche me, e mi hai fatto “sentire”, in parte, le emozioni che hai provato !
Ciao Suzanne,
Grazie per il tuo resoconto, quasi si respira tra le righe l’entusiamo e l’energia che ti sei portata in valigia al tuo ritorno:bello.
Sul soggiorno ad Aruba, non so se sia stato il caso ma in passato avendo fatto scelte simili, mi sono chiesto se la principale molla di certi tipi di scelta sia quasi culturale, da noi se non c’è almeno un pezzettino di mare sembra non esserci vacanza estiva… Ma come hai ben detto fa parte del gioco e piu’ si viaggia piu’ si affinano sensibilità sul cosa si vuole.
Mi sento di rincuorarti su Amantani, è stato carino ma non è tra i ricordi che si sono solidificati nel profondo, e che ho rivissuto nelle tue belle parole, da Arequipa a Cusco.Verissimo sulle persone e i loro sorrisi, mi succede spesso quando viaggio in sudamerica, anche se in Peru’ con tappe molto serrate sono riuscito ad avere meno momenti d’incontro forti come il tuo con la guida a Chinchero.
Non hai citato le montagne Arcobaleno, come sono state? Oppure hai dovuto fare un cambiamento all’ultimo?
PS ma il cielo? oltre ad essere cosi azzurro ma quanto è profondo, e che senso di infinito!
Ciao
Ciao Markus, ciao Rossana. Credo ci siano dei luoghi in cui sentiamo una particolare energia, ci sentiamo accolti e non vorremmo più andare via. Non capita spesso; ci sono posti incantevoli in cui però questo legame non si crea, rimaniamo semplici spettatori e non ci addentriamo nelle percezioni più profonde. Per me ad esempio Aruba è stata una bella vacanza, ma il Perù è stato un viaggio attraverso tutti I miei sensi. Sarà stato l’utilizzo smodato di coca per contrastare il soroche, ma davvero mi sembrava di vedere I colori più nitidi, così come tutti gli altri sensi erano continuamente stimolati. In alcuni luoghi ho come percepito l’energia di una simbiosi uomo-natura ( quella degli Inca) magica, perfetta. Sarà suggestione, o una mia particolare apertura emotiva in questo periodo, ma davvero mi sono sentita al mio posto nel cosmo.
Vi è mai capitato?
Adam, in quali altri posti del sud America sei stato? Cosa mi consiglieresti come prossima meta?
Purtroppo ho deciso di evitare le montagne arcobaleno per il timore di stare nuovamente male; in un viaggio cosí breve anche solo due giornate in cui si è ko pesano tantissimo! In questo caso però non sono per nulla pentita; abbiamo fatto scelte alternative lontano dai circuiti più turistici che ci hanno offerto spaccati di vita quotidiana davvero stupefacenti. Una è stata il trekking cui ho accennato, l’altra la visita al santuario andino dei condor e poi Pisaq. Hai ragione, l azzurrità del cielo dà il senso di infinito…
Suzanne,
benché sia stata in parecchi Paesi, vicini e lontani, ho provato una sola volta l’intensa sensazione che hai descritto, in uno spazio verdeggiante a metà montagna, in Italia, visitato per caso, dove avrei tanto voluto potermi trattenere almeno una notte e un secondo giorno.
sensazione che è rimasta incomprensibile, perché il luogo sembrava non avere niente di eccezionale, al di là di uno speciale momento di fioritura estiva. mi è rimasto dentro il senso di pace e la calma bellezza del silenzio, pieno di luce e di sole, lontano dagli affanni e dal travaglio della vita abituale.
forse è stato il mio stato d’animo di quel giorno più che non la particolarità del luogo. indimenticabile, comunque, la misteriosa e profonda adesione con tutto quello che mi circondava, così come il rammarico di non aver potuto assecondare il desiderio di restare…