Vi sarà il 2200 per il genere umano? Io credo che il vecchio filone di film legati all’ “ultimo giorno” (Mi piace l’italiano) si dimostrerà poi la vera realtà….
CIao
Ps perciò Carpe Diem e Trota gnam
Lettera pubblicata il 14 Dicembre 2005. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore PESCATOREnovarese.
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Categorie: - Riflessioni
Bella domanda. Io non mi sento particolarmente ottimista. In questi giorni mi è capitato di vedere degli episodi di Undressed e il mio pensiero è andato ad un ragazzo di Genova che si potrebbe innamorare solo in quel contesto. Ma l’ambiente asettico non gli consente di calarsi in quella situazione, di capire da dove nascono le sue insicurezze. Ci sono dei ragazzi che si sentono più sicuri di loro solo perché vivono la sessualità come una curiosità alimentata dall’invidia sociale (dal desiderio di scavalcare gli altri) e con quello spirito (che io non condivido e che mi rende ferma nella difesa dei mie principi) vivono delle esperienze, per lo più negative, che non li segnano. Intanto loro si sentono sicuri del fatto loro. Lui vive come in un limbo. In genere un uomo con la sua sensibilità neanche si guarda allo specchio… non è che non si guardi allo specchio, ma si abitua a convivere con le sue paranoie, conservando un’aria di superiorità che lo mette in pausa. Questa stato dell’essere al momento opportuno gli consentirà di raccogliere una battuta di spirito che lo riconduce alla verità di sé stesso. Non ho fatto un biglietto per Genova con la speranza di spogliarlo e di farmi spogliare. Dov’è la speranza? A limite si tratterebbe di un pensiero e io non avrei la forza per mettermi in discussione perché ormai neanche in clausura conoscono il silenzio del mondo. Infatti io non voglio passare per la santa della situazione.
Mi sono limitata ad accettare la mia vita perché ci sono stati d’animo che ti rincorrono e quindi non hai la forza mentale e fisica per sostenere le tue legittime aspirazioni. Dopo un certo tempo non ti sembrano neanche poi tanto legittime alla luce della leggerezza con la quale si vive la vita. Non ho mai incontrato un ragazzo capace di far nascere in me quell’ entusiasmo che rende possibile il contatto fisico… quando tutti ti cercano (e vivi pensando di essere di tutti) ti dimentichi di te stessa e riesci a vivere nella carne, ma quando ti abitui a convivere, non voglio dire il senso di discriminazione, ma, con quelle generalizzazioni che denotano una mancanza di carità (perché secondo me non ci sono giustificazioni, soprattutto quando si fa leva sullo stato di salute di un genitore), in tutti gli ambienti, a tutte le età, arrivi alla mia età cercando qualcosa di veramente spirituale che ti sollevi dalle tue pretese. Perché infondo nessuno ti ha fatto niente, nessuno può sapere chi siamo agli occhi di Dio per amarci nella misura giusta. Per questa ragione ho scelto di restare in famiglia e mi trovo contenta di questa scelta perché mi sento realizzata umanamente… si deve uscire per conoscere il mondo, non per cercare la felicità.