Gennaio, che bel mese gennaio.
Freddo, quel freddo che ghiaccia il sangue mentre stai per rientrare a lavoro e allora ti dai per malato elemosinando un “vi prego almeno fino alla befana”.
Poi succede che il 7 ti ammali per davvero e la vita ti ricorda quanto sei pirla.
Di quel periodo saprei descrivervi la forma del mio cellulare, lo sfondo, il perfetto ordine delle app ma tutto il resto…i giorni si limitavano a vivere dentro il calendario.
Mi svegliavo sempre 5 minuti in ritardo, mi lavavo trascinandomi dietro il mio ritardo incatenato al piede, i minuti aumentavano e io pensavo più ai minuti che si accumulavano piuttosto che ai minuti che stavo vivendo.
Ho vissuto attendendo. Quindi limitandomi a respirare.
Il massimo delle conversazioni riguardavano la mia abbronzatura.
Ho preso la carnagione di mio padre, anche i piedi e le mani, ma per descrivervi il colorito di mio padre ho bisogno che voi immaginiate un uomo con dei baffi scuri come i capelli e le sopracciglia folte, una pancia di assoluto rispetto, tonda e dura, sorretta da due gambette secche.
Praticamente mio padre non si capisce come riesca a stare in piedi.
Ora immaginate questa creatura dai modi goffi passeggiare sul lungo mare affollato di lettini, ombrelloni, venditori abusivi e bagnanti.
Immaginate una signora grassottella e bassina in costume intero nero, con i capelli biondi cotonati sopra il sudore, con un ombrellone in mano.
Signora: Sssenti tu, ma non me lo monti l’ombrellone?!?
Maestro dei 5 picchi (mio padre): Signora io l’aiuto se ha bisogno ma…
Signora: ah, non è uno di quei..?
Maestro dei 5 picchi: di quei?
Sia lodato il razzismo per le figure di merda che fa fare ai razzisti.
Ma eravamo al momento di gennaio in cui descrivevo la mia esistenza, eccola:
Ero come il punto di ogni frase che le scrivevo. Una lunga pausa.
Poi arriva un giorno qualsiasi a ridosso di febbraio, poi arriva una foto di Lei distesa a letto, con il suo viso in primo piano ma con le gambe nude e un tatuaggio sfumato poco sopra le mutandine sullo sfondo.
E allora ho pensato a mia nonna quando mi diceva che le donne possono essere il diavolo.
Ma era mattina, con un caffè caldo mi sono dimenticato di mia nonna, e sono andato in bagno.
La sigaretta l’ho accesa quando sono uscito.
Erano quelli i giorni della svolta, anzi della risvolta, lenta e inesorabile come l’avanzata dei risvoltini che muteranno in pantaloncini con i risvoltini
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Categorie: - Amore e relazioni
Tu sei troppo bravo quando scrivi!
hai un fan..
Questa forma di conoscenza mi lascia un po’perplessa. Non la considero sbagliata. Dico semplicemente che l’istruzione ci porta a perdere di vista la nostra ignoranza. Petrarca, quando parla dell’esame da lui sostenuto, a Napoli, prima di ricevere, a Roma, la corona di poeta, mette in relazione ignoranza con la capacità del poeta di viaggiare per conoscere l’ignoto e quindi per avvicinarsi al vero. Le coppie, soprattutto dopo tanti anni, faticano a razionalizzare la conoscenza alla luce delle circostanze, più o meno liete, che li hanno uniti. Oggi partiamo con la presunzione di conoscerci e non siamo mai veramente sereni. Le discussioni altro non sono che un tentativo di allentare un vincolo che soffoca nella misura in cui solleva problemi morali. Quindi si litiga, avvengono tradimenti e cose di questo tipo. Come giudica mia moglie la mia saggezza, la mia astuzia, i dolori, le fatiche e i pericoli che affronto quotidianamente? Si ricerca l’ammirazione, ma l’ammirazione del coniuge talvolta viene percepita come una forma d’invidia e quindi ogni manifestazione della volontà dell’altro appare come un gesto di rivalsa che parla di antiche rivalità, di episodi che risalgono ai tempi delle guerre puniche (cattive azioni mai dimenticate, antipatie familiari, ecc.).
Essere comprensivi non cambia le cose, soprattutto quando si è molto giovani. La stessa persona potrebbe giudicare conveniente un comportamento che ripudia a livello razionale solo perché trova comprensione all’esterno della famiglia. La gratificazione gli viene dal cammino, da questa sorta di pellegrinaggio che purifica la passione. Bisogna prepararsi, ma più di ogni cosa bisogna trovare le motivazioni necessarie a gettare un ponte tra noto ed ignoto. Questo ponte deve essere visibile. Per alcuni si tratta della devozione al cuore immacolato di Maria, per altri in convinzioni personali, ma condivise, che hanno determinato la scelta di sposarsi. “Mi sposo per tutelare i figli!” Ok, ma in concreto come fai a risolvere il tuo dissidio interiore? Ci saranno anche altre motivazioni, le motivazioni necessarie a sottolineare il grado di separazione che c’è tra di voi.
Questa volta mi hai deluso
Ciao Prometeo e MarcusF, grazie mille!
Rossella questa volta, devo ammetterlo, non riesco a seguirti e capire cosa vuoi dirmi.
Plastico,mi fa piacere leggere che mi leggi e si, capisco di non aver dato il meglio di me (ahahhahah) ma è un “capitolo” di transizione, spero di poter migliorare nei prossimi capitoli! Ma comunque, grazie mille anche a te
Caro Andrea, vediamo di impegnarci di più, OK? 😉
Ciao, scriverò questo stesso messaggio in tutti i miei racconti perchè mi piacerebbe poter discutere con voi o magari banalmente conoscervi. Prima di tutto vorrei comunicarvi qualcosa!
andreaj91987@gmail.com ciao!
Ps: se vi va di scrivermi, firmatevi con il nome che usate qui, almeno posso “riconoscervi”