Avevo ottenuto il suo whatsapp e sembrava essere arrivato il momento della svolta. Devo ammetterlo, oltre il cuore e il cervello c’era anche un’altra parte del mio corpo che ha reagito positivamente all’emozione.
Ho atteso così tanto una sua reazione che anche il terzo organo emozionato é tornato alle sue normali attività quotidiane. Triste come il mio bonsai secco poggiato ancora sul davanzale della finestra.
I giorni passavano con io che scrivevo e Lei che non rispondeva. Proprio in quei giorni mi sono accorto di una terribile verità “nella vita vince chi visualizza e non risponde”.
Grazie a Dio però era anche Natale e ho ricevuto da mia sorella(che in questa storia chiameremo Valeria Michelucci come uno dei protagonisti del film la prima cosa bella) un regalo che non è il preferito o il più bello che io abbia mai ricevuto. È unico. È paragonabile alla gioia di trovare un quadrifoglio tra mille trifogli. Insomma immaginate lo stupore.
Valeria Michelucci: oh, ma tu ci vuoi andare a Cuba?
Andrea: si…
Valeria Michelucci: è perché usi ‘sto tono?
Andrea: ma mica mi stai chiedendo di andare a prendere un gelato!
Valeria Michelucci: vabé ma tu non ti preoccupare.
3 mesi dopo ero su un aereo, per Cuba con scalo a Parigi, da solo perché tutti gli altri che partivano da un aeroporto diverso, avevano rimandato il volo all’indomani.
Il mio visto per Cuba ovviamente era rimasto in Italia con Valeria Michelucci.
Il mio francese…non so nemmeno imitare la r moscia per scherzare. Il mio inglese, ma perché mezzo mondo riesce a parlare usando praticamente 100 parole e mischiandole tra di loro con regole ambigue, e io no? In spagnolo forse conosco qualche canzone di Ricky Martin.
Dopo questa ammissione propongo a tutti di fare un minuto di silenzio con me.
Ma grazie a mio padre io sono simpatico! Così ho fatto amicizia con una maestra italiana che non vedeva l’ora di scappare da un marpione e arrivati a Cuba lei ha spiegato la mia situazione visto assente. Ho pagato, sono entrato e ho sentito il caldo avvolgermi, l’aria densa e carica di odori, il primo taxi abusivo, la prima cubana tanto bassa quanto larga della mia vita.
Ma in questa storia non vi racconterò della mia Cuba. Torniamo a Lei.
Uno dei pochissimi cenni di vita che mi aveva dato era un video, e me lo manda mentre sono a Cuba con una connessione che può solo invidiare il 56k.
Video mai visto.
Cellulare dimenticato su un taxi al terzo giorno.
E quel giorno mi accorsi per la prima volta che Lei poteva sparire da un momento all’altro. Cosi, dimentichi la tua protesi sul taxi e anche Lei scompare.
Tornato in Italia ho acquistato un cellulare e recuperato la sim, impaziente ho acceso il dispositivo e niente, ma proprio niente.
Era gennaio ormai e io da due mesi e mezzo scrivevo praticamente da solo sul numero di una bella ragazza. Eppure…non importava.
La mia maledetta empatia si era accovacciata dietro l’orecchio e continuava a gridarmi che qualcosa doveva succedere. “Non può esistere un pensiero così fisso se non nasconde un qualcosa di condiviso”.
Ad oggi ammetto che questi sono gli stessi pensieri di una persona psichicamente instabile, probabilmente il principio di molte tragedie.
Ma io, ve lo giuro, al massimo sono co.......
Oggi io e Lei parliamo eppure nell’ultima settimana ho conosciuto un’altra ragazza, anche lei lontanissima da me. Ed è impressionante come per ben tre giorni io mi sia completamente dimenticato di Lei. Oggi parlavo con una mia amica (anche lei lontanissima da me. Si, a questo punto penso di essere maledetto), e parlavo di come può essere piacevole trovare una persona che, semplicemente, ti fa ridere. Quanto è piacevole trova una persona la cui bellezza non t’imbarazza. Che ti permette di alzare la testa da terra e poterla guardare.
O anche più semplicemente che non ti tratta proprio di merda?
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Categorie: - Amore e relazioni
Complimenti per la scrittura. Hai un sicuro futuro nell’editoria. 🙂
Anche un gerundio.
Quando leggo queste storie d’amore, considerando che ad oggi non riuscirei neanche a trovare il coraggio di seguire una vocazione di tipo religioso, quando mai si fosse manifestata, penso alla gioia di essere una donna, quella gioia che io sento di aver perso. Questa consapevolezza, da una parte, mi porta ad essere abbastanza soddisfatta del mio presente, perché se voglio ho tutta la possibilità di ricominciare. Ci sono consapevolezze psicologiche che si possono acquisire semplicemente incontrando un uomo compatibile con te che però riesce a farti innamorare. Per l’uomo la compatibilità è soprattutto una questione di chimica. Quando incontri un ragazzo che si sente sopraffatto dalle sue emozioni non ti smuovi, e questo secondo me è un bene. Invece un uomo più colto in un primo tempo t’ispira e lì ci sono più possibilità di confondersi. Sicuramente i fatti di questi anni hanno inciso sul rapporto con la mia femminilità. Ormai neanche mi ricordo più come si vive quando non devi passare le giornate a difenderti da qualcuno o da qualcosa. C’è sempre qualcuno che ha dei rimproveri o delle puntualizzazioni da fare. Anche se sei adulta, voglio dire. Abituarsi ad essere sempre respinta nel lavoro e compagnia bella non è stato semplice. Ormai penso che questi sentimenti non mi abbandoneranno mai. Ad ogni modo mi sento serena perché almeno ho raggiunto quel giusto grado di consapevolezza del corpo e non mi sento solo una figura. Con l’aiuto della mia famiglia penso di potercela fare.
Camy, se mi lusinghi così la 5° lettera la scrivo per te!
ahahhaah
Grazie mille davvero…
Figurati.. Lo penso davvero, ma anche altri te lo hanno scritto. Sei un bravo scrittore. 🙂 se scrivessi dei libri penso proprio che avresti successo. 🙂
Ciao Rossella,
io non so cosa sia successo nella tua vita e non so assolutamente nulla di te. Ma una cosa penso di potertela assicurare anche a nome di altri. Se mettessi un dito sul tuo nome e leggessi quello che scrivi senza quindi conoscere il tuo nome e il tuo sesso…io te l’assicuro, tu mi trasmetteresti il tuo essere donna. Ogni parola che hai scritto trasmette la propria femminilità. Quindi, non temere di aver perso qualcosa, l’hai solo nascosta bene!
Ciao Golem, tutto bene con la tua amica? ahahahah!
Anche un gerundio…? aiutami!
Si Andre, tutto bene.
Un “futuro” ma anche un “gerundio” ti aspettano. Ironia demenziale, quella che amo di piú.
Uno scrittore deve poterla cogliere l’ironia, altrimenti finirà per cogliere i pomodori.
Rossye è una femmenazza in effetti. Passare un giorno con lei dev’essere un’esperienza irripetibile. È vero che si capisce il suo essere donna dai suoi post. Anche perchè lo scrive spesso.
A proposito, tu che sei scrittore, nel thread “sono innamorato di una collega” ho fatto un patchwork del post di Rossye e l’ho pubblicato, a riprova che “funziona” anche coi pezzi messi in maniera casuale. Volevo un tuo parere di scrittore.
Oh, aspettiamo il capitolo V dedicato a Camyn’, vattinn.
Ciavo e grassie.
Rossella,
mi sembra di capirti molto bene.
pur ritenendo di avere un carattere forte, per certi versi quasi maschile, anch’io ho sofferto parecchi rifiuti: il primo, smussato ma percepibilissimo, alla nascita; poi, da parte di un intero paese e di gran parte di amici e parenti, con la separazione (quasi un delitto all’inizio degli anni ’80), e, in ultimo, per una ventina d’anni, sul lavoro, celato ma onnipresente, per il mio essere un’amante… rifiutata anche la maternità da parte dell’uomo che avrebbe dovuto apprezzarla…
questa è forse una delle ragioni, fra altre, per cui tendo ad accogliere e a sforzarmi di comprendere il più possibile il prossimo. abbiamo tutti bisogno di essere compresi, almeno in parte.
ti leggo sempre volentieri, e quasi sempre trovo nei tuoi commenti osservazioni o riflessioni interessanti. mi piacerebbe anche avere con te interscambi privati, se ancora avessi le forze e la serenità necessarie. se non dovessi più scrivere qui, sentirei di sicuro la tua mancanza.
indipendentemente dal resto del mondo, l’importante resta il non perdere se stessi, pregi e difetti inclusi. poco importa se si finisce con il chiudersi un po’ più del solito nella propria interiorità.
un grande abbraccio.
Golem, ma ti sto antipatico?
Perdonami se non ho colto la battuta.
Per il resto, io non sono uno scrittore, racconto solo la mia storia, quindi non potrei darti alcun parere. O almeno, nessun mio commento potrebbe mai avere un peso o una rilevanza.
A presto, ciao.
Ma scherzi? Sei un ragazzo, perché dovresti starmi antipatico. È che a me non piacciono le moine e i salamelecchi, e preferisco l’ironia, anche pesante. Mi sembra più maschile, tutto qui.
In realtà nessuno credo si è accorto che ho preso intere frasi di un post di Rossye mescolandole tra loro, senza che cambiasse minimamente il risultato. È la magia della poetica rosselliana. Ognuno ci può trovare quello che vuole.
Ciao