Mi chiamo Andrea, ho quasi 30 anni e sono un ragazzo semplice, tanto semplice da risultare completamente indifferente a gran parte delle persone che conosco, specie alle donne che rappresentano la maggioranza del mondo.
In realtà da bambino ero molto carino, ma l’adolescenza non è stato un bel momento.
Mentre i miei compagni sbocciavano, io appassivo. Adesso ho una faccia olivastra (come dice mia madre) con due occhi marroni che risaltano per via delle occhiaie e una barba che cresce solo sotto al mento.
Non ho nessuna dote ma nessuna, nessuna davvero. Suono male uno strumento che ormai non suono più. Disegnavo male. Amo il mio lavoro dalle 18.00 alle 18.30. Ogni tanto mi piace leggere.
In generale non riesco a capire come qualcuno possa dedicarsi costantemente a qualcosa.
Provo noia così spesso che sto iniziando ad annoiarmi.
Ho fatto una pausa.
Insomma mi chiamo Andrea e sono un ragazzo semplice che un giorno ha deciso di voler imparare l’inglese e si è innamorato.
Non dell’inglese.
Dopo aver provato qualche app dizionario/apprendimento divertenti per i primi 3 gg. Stavo quasi abbandonando la speranza ma il cellulare, google e facebook sanno sempre come farmi contento. Infatti collaborando mi hanno più volte fatto vedere la pubblicità di un app in cui banalmente sei in contatto con tutto il mondo e puoi insegnare la tua lingua a chi conosce la lingua che vorresti imparare e viceversa.
Sulle prime l’app si mostrava interessante ma come sempre, dopo poco, è arrivata la noia. Un continuo scambio di how are you e come stai, una continua descrizione del proprio lavoro, come se già dire che lavori non bastasse. Con qualcuno si riusciva anche a scherzare o a scambiare qualche nota audio poi, ad un tratto, arriva lei.
“Hey”, potrebbe essere stato anche un “hi” o un “how are you”, fatto sta che questa h iniziale ha fatto sospirare anche me.
Interessi generici, mi piacevano perché potevano gareggiare in banalità con i miei.
Due sole foto presenti in un profilo che ne poteva ospitare ben 5.
La seconda foto mi irritava un poco la vista e la testa per una strana (che dopo ho scoperto essere completamente inesistente) somiglianza con una mia ex (molto “ex”) ragazza.
Ma la prima foto… quando ho aperto il profilo sono rimasto incantato dagli occhi scuri che mi stavano fissando con quel mezzo sorriso che stava regalando a tutto il mondo collegato, compreso me.
Me, anche me, io potevo guardarla e lei aveva scritto “hey” a me. Maperchèunaragazzacosìguardaunocomeme? Lei stava guardando la nostra chat e io mi sentivo come se potessi guardare lei. Perchéunaragazzacosìhasceltome?devoesserevenutobeneinstafoto.
Scrivere in inglese per me era una tragedia, non so quante cagate senza senso sono riuscito a dirle, roba che se poi andavo a rileggerla mi potevo sotterrare ma lei era lì, continuava ad essere lì con me e mi sono accorto che era con me tutto il tempo…ma c’era anche il fuso orario.
Mi accorsi che già era l’una di notte mentre da lei erano ancora solo le 18, non mi ricordo come ci siamo salutati, io tanto non l’avevo lasciata mai. Mi sono svegliato diverse volte per controllare se mi avesse scritto qualcosa e all’indomani mi accorsi che anche l’appetito era scomparso.
Un Hey, una foto e una ragazza dall’altra parte del mondo in chat mi avevano tolto il fiato, il sonno e la fame.
Adesso sono passati 6 mesi da quel momento e lei oggi non mi ha più risposto.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Ciao,
devi partire dal presupposto che la vita è tua e che la tua scelta di farci entrare altre persone non dipende certamente dalla loro intraprendenza. Quello spirito dopo un certo tempo ti potrebbe soffocare. Il tempo dipende da quanto sei nobile d’animo e quindi da quanto sei distaccato dal mondo perché unito ad un pensiero che – mattina, mezzogiorno e sera- ti ricorda che sei libero e che nessuno può pensare di manipolarti perché si trova in una posizione di potere o perché si sente un privilegiato. Tu devi desse consapevole che nel mondo dei privilegiati hai questo grande privilegio di poter vivere la tua vita alla luce della grazia che ti rende libero. Nel momento stesso in cui perdi questa consapevolezza, questo bisogno che è scritto nel tuo cuore, ti porta a vivere nella notte del mondo (dei giudici) e a caricati sulle spalle un peso troppo grande per te. C’è da ricordare che la notte è veramente il momento in cui la coscienza ti parla e nasce in te il fermo proposito che devi operare per il bene. Ma nel momento in cui ti viene tolta la possibilità di vivere la tua prodigalità come un fatto naturale (ponderato dal cuore) cominci ad inaridirti. Non mi riferisco solo alla tendenza a spendere e a donare, ma anche ad una magnanimità che ti porta ad apparire “stupido”. Quando incontriamo un muro, una persona che mette in discussione il nostro intelletto e ci fa passare per sensuali e scriteriati, con tutto il rispetto possibile, dobbiamo fare un passo indietro per un fatto di dignità calpestata. La verità è che ti senti una persona inutile. Ogni dottrina nasce da questo bisogno dell’uomo e non è possibile sdoppiarle o farle confluire in un pensiero unico. Penso anche alla politica. Io penso che ciascuno di noi dovrebbe ambire a diventare un vaso di cristallo per sperimentare i frutti della pace. L’amore o è amore o no è. C’è poco da fare. Io ti consiglio di fare un ultimo tentativo, ma di essere altrettanto risoluto nel tirare i remi in barca.
Un saluto!
Ecco un altro caso in cui trovo una lettera divertente e non è cosa comune dato che qui di solito leggo ciofeche scritte da semianalfabeti.
Ottimo senso dell’umorismo e un tono surreale che fa crepare dalle risate.
Nulla da aggiungere, lo scritto mi è davvero piaciuto.
Andreaj,
una dote di certo ce l’hai: scrivi bene ed è piacevole leggerti.
forse… ti sei innamorato on line perchè in te c’è un bisogno di cambiamento, che può essere favorito da spunti che ti possono derivare da una persona dell’altro sesso, in contemporanea simile e diversa da te.
traine, se puoi, i possibili vantaggi nel reale, accantonando per un po’ il virtuale e i rapporti a distanza.
Ciao @Rossella, grazie per avermi scritto e grazie anche per avermi scritto in questo modo, aprendomi la mente. Volevo dirti che ti ho ascoltata. Ho provato ancora una volta e ancora i remi in barca non li ho messi. Mi ha parlato.
Ciao anche a @Yog che ringrazio, “ciofeche scritte da semianalfabeti” mi ha fatto ridere veramente tantissimo, spero che anche questo secondo pezzo della mia storia possa farti ridere.
Ps: Anche “cassata vs farinata” mi ha fatto lacrimare.
Infine ciao a @Rossana, mi hai fatto uno dei complimenti più belli che potessi ricevere (visto che nessuno mai oserebbe dire che sono bello!). Mi hai fatto davvero contento. Per quanto riguarda il tuo consiglio…spero di riuscire a raccontarti con quale disagio io viva le comunità virtuali e/o i rapporti a distanza. Non li capisco. Sono un uomo molto…fisico. Non nel senso che devo per forza fare sesso, parlo anche in amicizia, a me piace toccare la spalla di un mio amico o di una mia amica.
A tutti e tre grazie per avermi dato la voglia di scrivere ancora.
AndreaJ, mi sai dire, se ti va, in che modo ti ha aperto la mente Rossella? E lo dico senza polemica, sperando che non mi cassino anche questa richiesta di chiarimenti, perchè mi faccio sempre lo scrupolo di essere io lo scupido quando leggo qualcosa che non comprendo, ma che altri dicono di comprendere. Io ho capito solo di fare l’ultimo tentativo prima di ritirarti.
Tu sai cos’è la notte del mondo (dei giudici)?
Grazie.
Ciao Golem,
devo ammettere che probabilmente non riuscirei a sostenere una reale conversazione con Rossella, e devo anche ammettere che forse i “semianalfabeti” citati da Yog potrebbero ritenere gli scritti di Rossella interessanti senza neanche capirli, per il semplice fatto che riesca ad usare tante parole ricercate.
Detto ciò devo ammettere che tu però mi sembri molto sgarbato.
Prima di tutto perchè sei arrivato qui (nella mia storia) per parlare di lei.
Secondariamente perchè parti dal presupposto che lei non stia dicendo nulla.
E invece così non è.
Te lo dimostro:
Rossella comincia la propria risposta dicendomi che, prima di ogni cosa, io devo capire che se una persona sta entrando nella mia vita, non è lei ad entrare, ma sono io a lasciarle libero l’ingresso. Già questa affermazione ci regala diversi spunti di conversazione, ma andiamo avanti.
Successivamente Rossella mi parla del tempo e m’introduce la consapevolezza che questo tempo me lo gestisco io, mi dice di non perdere la consapevolezza del fatto che sia io a decidere tutto, mi dice che questa indipendenza nel vivere e nel gestire il mio tempo, non deve essermi sottratta perchè altrimenti questo amore (che amore è o magari amore non è) potrebbe cominciare a consumarmi.
Infine Rossella mi consiglia però di provarci ancora.
Io la trovo un pò tragica, sono una persona molto più spensierata. Però spero di averti dimostrato che qualcosa l’ha detto.
Ora spero che tu riesca a risolvere i tuoi pensieri con Rossella indipendentemente da me.
E spero anche che tu possa leggere la mia storia, indipendentemente da Rossella.
Ciao!
Ciao Andreaj. Si sono sgarbato perché pongo spesso questioni scomode. Mi sono permesso di chiederti un’opinione perché mi sembri “provveduto” e ritenevo che potessi rispondere a ragion veduta. Quindi qualcuno che speravo mi avrebbe risposto in modo coerente e inequivocabile. Tu lo hai fatto e ne sono contento.
Quindi ti ha aperto la mente, e accetto la tua convinzione. Io invece sono certo che se tu avessi parlato di una tua condizione completamente differente, ma che contenesse dei dubbi o delle domande di natura esistenziale, stante l’accattivante quanto onirica espressività di quella scrittura, tu vi avresti trovato lo stesso un nesso a quella persino diversa situazione. Un po’ come succede con le previsioni dell’oroscopo. Nella migliore delle ipotesi il tutto può suonare come una specie di parabola protocristiana o un Koan zen, come dice il Professor Yog per i pochi che sanno cos’è.
Non so, pensa ad una situazione di incomunicabilità con un genitore, un dubbio religioso, uno professionale, una malattia seria, o quello che vuoi, e dimmi se non potresti applicarvi alcune di quelle “riflessioni”. Non è polemica la mia, ma solo una lettura critica che mi faccio dalla prima volta che ho letto quegli scritti, chiendomi seriamente se non potessimo avere a che fare con un genio, o cosa. Leggo quindi attentamente quegli scritti affascinanti, ma la mia natura analitica mi induce sempre a osservarli da diversi punti di vista, come faccio per tutto quello che non mi convince completamente.
Io invece da tempo vedo Rossella come la nostra Sibilla Cumana, per la cripticità sia pure eufonica della sua sintassi, o come la nostra Nostradamus. Un pò perchè come lui (che però è morto) non “risponde” mai a nessuno, e poi perché le sue mi suonano esattamente come le “centurie” del vero Nostradamus, in quanto sono interpretabili per come ci appare più opportuno per quella condizione che ci si vuol “spiegare”…
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… specie da chi è facilmente suggestionabile dall’estetica verbale e magari sta cercando una risposta a tutti i costi a certe sue traballanti convinzioni.
E continuo a pensarlo anche dopo la tua risposta. Perché se volessimo soffermarci sulle considerazioni che tu ritieni illuminanti, non mi pare di riscontrarvi il crisma dell’originalità, o sbaglio?
Comunque, io ti ringrazio, perché sei stato utile nell’aiutarmi a completare un certo quadro che sto componendo sui Bias cognitivi e sulle tecniche di “persuadibilità” nei rapporti interpersonali, in ragione di certe condizioni predisponenti di chi “ascolta”, ma soprattutto perchè sei l’unico degli ormai tanti che sembrano aver “capito” che mi ha risposto.
La tua storia l’ho letta, non è una novità. Ma scrivi bene, è vero.
Ciao!
P.S. Però continuo a chiedermi ancora cosa potrebbe mai portarmi a vivere nella notte del mondo (dei giudici).
Andreaj,
grazie per il tuo sensatissimo commento 6.
Ciao, scriverò questo stesso messaggio in tutti i miei racconti perchè mi piacerebbe poter discutere con voi o magari banalmente conoscervi. Prima di tutto vorrei comunicarvi qualcosa!
andreaj91987@gmail.com ciao!
Ps: se vi va di scrivermi, firmatevi con il nome che usate qui, almeno posso “riconoscervi”