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Lettera pubblicata il 24 Gennaio 2013. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Loredana.
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Loredana, hai fatto un percorso intenso e si legge che sei in gamba e hai anche il coraggio di affrontarTI, cosa mica tanto scontata…
Perche’ ti stai dando cosi’ addosso pero’? Si deve anche a qualche incontro con chi ti ha pressata molto ed e’ andato oltre nel “dirti (la sua versione) di te? @Katy, neanche (affettuosamente!) ti rispondo 😉 un abbraccione a te
leggo ora il n. 9. …in certe famiglie l’abbuffata poi assume anche significati che vanno al di la’ del piatto e la portata… e la bulimia e’ anche piu’ invisibile dell’anoressia, per esempio. cmq il negare che ci sia un problema legato al cibo e al peso e’ comune anche oggi che per fortuna se ne parla e sa di piu’, anche se si sentono dei luoghi comuni pazzeschi. dico negare da parte di chi e’ piu’ prossimo, anche per autodifesa, sensi di colpa o impotenza. il libro della pricipessa l’ho letto 🙂 modo interessante e efficace secondo me di veicolare certi messaggi e riflessioni 🙂 katy, loredana: la vita ha purtroppo le sue battaglie (interiori/esterne) ma un percorso costruttivo dentro se (costruttivo) non e’ mai tempo perso.
E’ vero Katy, certe cose, se vissute in momenti particolari della vita, come l’adolescenza, ti segnano in modo permanente ed inequivocabile. Per quanto con la ragione dell’età adulta si cerchi di razionalizzare, certe lacune emergono e condizionano il nostro modo di agire e vedere il mondo.
Ora, come allora, mi trovo a camminare con lo sguardo basso per non attirare l’attenzione..allora per evitare lo scherno..oggi per non sembrare provocatoria verso certi tipi di uomini.
Questo corpo..sempre lui..sempre inadatto, un fagotto che mi trascino e a cui do le colpe di ogni cosa..e a cui, anche se per motivi opposti, attribuisco la colpa della mia solitudine.
Perchè si mi sento sola, profondamente sola..e mi sono sempre sentita così.
@LUNA..non tanto per quello che è stato detto, quanto per quello che NON è mai stato detto..Sentirsi amata, apprezzata, sorretta…nonostante tutto..ecco cosa mi è mancato..prima dalla mia famiglia e dopo nei miei rapporti.Anche nella fase “dopo” di donna ho incrociato solo uomini attratti da questo involucro..e ho visto la schiena di quelli che ho amato.
La cosa peggiore è che dentro di me sò come sono, sono consapevole della mia forza, dei risultati raggiunti, della strada fatta…ma è come se fosse tutto lontano e inaccessibile, ora prevale la stanchezza, la trisistezza, la delusione.
Tutto ciò ha influito anche sul mio lavoro…da ragazza piena di belle speranze e potenzialità, sono naufragata in una blanda mediocrità pur di rimanere nascosta a coccolare il mio dolore..
Loredana, anche se i percorsi non sono uguali e ognuno conosce la sua vita e il valore e il “sapore” e impatto di certe sensazioni credo di poter in qualche modo certe cose che dici. L'”involucro” non e’ necessariamente, poi, la sola cosa che qualcuno vede ma su cui (l’altro, dico) puo’ manifestare le sue insicurezze rispetto a chi, piu’ completamente, sei. E cio’ puo’ avvenire in vari modi: gelosia, possessivita’, paura che tu possa lasciare, preferire, abbandonare e quindi “vendicarsi” di te attraverso l’anaffettivita’, attribuendoti superficialita’ che non hai o mettendola sul piano fisico a negare di proposito il resto che sei. La mia ex “suocera” qdo avevo mi pare 23 anni e venivo da un matrimonio a cui ero andata con un semplicissimo vestito blu, mentre sorridevo davanti a casa sua mangiando ciliege e giocando con il cane mi disse una cosa tipo: ti sta bene questo vestito, sei bella. Ma vedremo se tra dieci anni sarai ancora cosi
Si, me lo ricordo. Perche’ non centrava una fava. Perche’ lo disse con una specie di smorfia sorriso e tirandomi dietro una sua aggressivita’, rispondendo ad un suo pensiero/problema, non mio. Io non stavo pensando “Ue`, sono fi..”. E per inciso non sono certo Miss Mondo. E alla fine non ho mai basato la mia vita su quel parametro. E a lei non stava sulle palle che fossi “bella” (degustibus) ma molto piu’ il resto. Che amassi suo figlio. Che non fossi “controllabile” da lei, che non appartenessi alla sua stessa religione e congregazione, che fossi (pur con i miei 6.000.000 di difetti, Katy) una persona solare. Cosa che lei non era e non e^. Che suo marito (che lei tratta di m…da da una vita) mi dica, ancora oggi, “non dimentichero’ mai che c’eri mentre stava morendo mia sorella”, e lo dice da padre, da nonno. Che facessi l’universita’, che il mio ex amasse, riamasse i miei nonni. Difetti a milioni, Katy. Ma cmq lei quel giorno riassunse tutto in una cosa che ero cmq io e mi disse cio’ che disse. E lo disse non per riportarmi sulla realta’ della caducita’ dell’effimero (che non era un mio problema, l’effimero)…
da tempo nella mia testa c’è questa consapevolezza delle cose che si ripetono mi chiedo perchè, e vorrei tanto capire come fare perchè siamo noi che creiamo le situazioni o ci capitano ma siamo noi che le accettiamo
inutile dire non lo sapevo dopo….. o dire accidenti perchè ci sono ricascata ma poi rimangono i momenti felici e cerco di dimenticare la sofferenza sempre pronata a carpirti
Si Amy, è così strana questa cosa..Persone diverse, contesti diversi e sempre il riptersi di alcune dinamiche..Secondo le teorie della legge di attrazione siamo noi che predisponiamo gli eventi…noi che attiriamo o meno certe situazioni.
Non lo so..è una vita che passo ad esaminare questa vicenda. Sicuramente se avessi avuto più forza, se fossi stata più risoluta nel tutelare i miei interessi, se la parte razionale di me prevalesse sul mio dannato cuore..tante cose non sarebbero accadute o riaccadute.
Credo che il punto sia sempre lo stesso. Amarsi a sufficenza da poter avere sempre in mente i propri interessi nonostante tutto. Ma questo credo richiede anche una buona dose di egocentrsmo (che non ha sempre un connotato negativo se assunto in piccole dosi) che a me personalmente manca del tutto..fino al patologico.
Dovremmo imparare a far scivolare alcune cose, non prendercela..non massacraci sempre, non riempirci di critiche..volerci un pò piu bene..essere un pò piu indulgenti con noi stessi come lo siamo con gli altri..
Ciao loredana , io credo che tu sia la loredana che ho conosciuto tanti anni fa e con la quale ho trascorso una vacanza in sardegna…si sei molto bella e il tuo modo di scrivere e sempre affascinante e ricco ma soprattutto interessante..per ora ti mando un saluto..spero di scriverti al piy presto..
@LOREDANA: ha ragione AMY quando dice che sai scrivere!Sono capitata per puro caso su questo forum, cercavo analisi psicologiche sul rapporto genitori-figli ma le lettere che ho letto mi hanno così appassionata da rispondere a q.na.
Innanzitutto,perché non scrivi? Forse hai già un diario: potresti passare ad un racconto e poi un altro, perché, è vero, scrivi in modo accattivante. Fino ad arrivare ad una raccolta. Storie vere, però, quelle che conosci perchè niente è più vero della verità.
Poi,arriverà il momento di partecipare a qualche concorso letterario e..perché no? vincere qualcosa. C.que, anche il solo partecipare è coinvolgente, ti aiuta a riempire i momenti vuoti, perché un hobby è fondamentale quando si è soli ma anche quando si è in compagnia.
Ho letto tutte le tue lettere ed anche le risposte, generalmente non solo affettuose ma anche intelligenti, profonde.
Però, la solitudine è un male che si combatte giorno per giorno. E’ un fiume che bisogna arginare in continuazione e dovremmo ricordare che siamo sempre soli anche quando siamo innamorati e ricambiati. Perché la solitudine è la norma, perché dobbiamo accettare che è la nostra vita, il nostro rapporto con noi stessi. L’altro si aggiunge ma non può sostituirsi a noi, perché anche lui è solo, anche lui lotta con la sua solitudine.
Dunque,questo secondo me è il primo aspetto.
Il secondo è che gli errori o i semplici fallimenti incolpevoli ci pesano e segnano la ns. psiche per cui, poi, nei rapporti con gli altri, con una nuova persona che ci interessa, ci condizionano…e se anche con lui andrà male?
Indubbiamente, il condizionamento esiste ma la cosa che aiuta di più è avere interessi alternativi su cui scaricare la tensione del rapporto. Se si storna l’attenzione dal problema solitudine per focalizzarne un altro, palestra o piccolo volontariato etc.. ecco che l’obiettivo della ricerca del compagno si ridimensiona. Poi, i rapporti migliori sono quelli in cui si condividono esperienze: anche l’incontro, che quando si è giovanissimi, è più facile e diretto, si rasserena se si condivide qualcosa. Ecco perché cambiare ambiente, amicizie, giri etc. serve: si incontrano persone nuove con cui condividere quella cosa, sport o viaggi o musica etc..Insomma, distogliere l’attenzione dal rapporto sentimentale subito..chi ben comincia è alla metà dell’opera
@LOREDANA:vorrei concludere anche se non so come si è evoluta la tua vicenda: l’ultimo tuo post è di febbraio…un anno è quasi passato, forse ci sono novità. Vorrei fare riferimento a quel che tu chiami acutamente il ripetersi di circostanze in modo strano. Bene, ci sono tre risposte che non confliggono fra loro: una è quella psicologica che riguarda noi, che tendiamo sia a ripetere gli stessi errori sia a non riuscire a dimenticare il passato, per cui ne restiamo condizionati. Dinamiche che si possono controllare. Poi, c’è un’altra risposta, sempre psicologica relativa a delle domande: chi frequentiamo? che tipo di amicizie? Perché anche le persone ci condizionano con i loro pregi e difetti. E’ evidente che non possiamo cambiare sempre tutto, specie se si vive in un piccolo centro, ma diversificare si può, cercando altre amicizie. C.que, se ci accorgiamo che alcune persone sono proprio negative, nel senso di egoiste, invidiose, false in modo che pare irreversibile (la vita cambierà anche loro ma ci vuol tempo), bene, queste vanno allontanate. Purtroppo, perché allontanare non è semplice specie se si è affezionati etc.. ma almeno ricordarsi di non raccontare loro la ns. vita, se proprio non possiamo allontanarle. Quindi: massima riservatezza, poche lamentele. Ultima cosa: anche la famiglia non sempre aiuta, idem la parentela. Gelosie etc. ci sn anche lì. Dunque, prudenza nei rapporti anche con le famiglie dei nuovi possibili incontri. Infine, ci sarebbero gli errori di chi ci ha preceduti e che potrebbero influire sulla ns. vita: questa ipotesi esige un’attenzione specifica se si è credenti, è ovvio, e va affrontata, appunto anche con un cammino spirituale di preghiera e perdono. Buona serata.