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Lettera pubblicata il 31 Maggio 2011. L'autore, Ellu, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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@Andy
ma ditemi voi quando mai si è vista in formula1 una donna, giusto per sparare la prima banalità che mi viene in mente..
C’e stata! Giovanna Amati nel 92 con la Brabham . Non riusci mai a qualificarsi per un Gp ,cosa molto rara nella storia della F1 e quindi venne sostituita :/
mi sembra di poter constatare che gli uomini sono più vulnerabili delle donne nei sentimenti. e questo, perchè?
a mio avviso, perchè sono cresciuti “vincenti” dall’attuale cultura e non sono avvezzi alle sberle sul naso che le donne imparano ad incassare fin da bambine.
questo li rende più rancorosi e vendicativi in circostanze a loro avverse, cosa che accade in minor misura nelle donne, che pure sono cornificate e lasciate al pari degli uomini. solo che questo è considerato normale mentre ancora non è normale che le donne si comportino nello stesso modo, tutt’altro che positivo (in entrambi i sessi).
quanto poi all’essere meno predisposti a voltare le spalle a una relazione da parte degli uomini, mi sorge il dubbio che questo accada, ammesso che sia numericamente confermato, perchè anche per una donna sarebbe difficile allontanarsi da una confortevole situazione di cure pratiche, che ancora circondano in linea generale l’uomo di casa… senza contare che il sesso assicurato e a portata di mano non può che essere un ulteriore incentivo a non lasciare la vecchia strada, anche quando ci si avventura, in parallelo, su percorsi più allettanti.
c’è poi una sostanziale differenza fra i sessi nell’atto sessuale: l’uomo “prende” e la donna “dà”. mi sembra logico che, quando dai qualcosa di molto personale a qualcuno, desideri almeno che questo qualcuno ti piaccia e ti dia soddisfazione, in tutti i sensi. forse è per questo che, quando una donna chiude un rapporto, di solito non è propensa a ritornare sui suoi passi.
tornando all’argomento base del post, ognuno è un mondo e le variabili soggettive sono tali e tante che mi pare assurdo volerle catalogare. ognuno ha diritto di vivere la propria vita a modo suo, pagandone di persona il relativo prezzo, anche in amore.
resta un unico dato di fondo: la maturità dei soggetti che si può trasporre nella responsabilità delle loro scelte di vita, ma anche una sintonia di caratteri e di aspettative, rarissima, che conferma comunque che si può essere e restare innamorati per l’intera vita.
vedi femmina ti rispondo solo per far notare a chi legge che hai risposto col solito nulla, infarcito di niente.. senza dare risposte appunto.. praticamente tutto quello di cui si parla qui dentro nn esiste, questo sito è un’invenzione ed i protagonisti sono una macchietta, dei cloni, chiamati a farci scrivere per passare il tempo.
non c’è confronto nemmeno fra estranei su un forum come vedi.. altro che parlare, ascoltarsi..
voi non ascoltate proprio niente, nn si capisce se è perchè non capite o perchè fate finta, ma in ogni caso, uno vi parla di a e voi rispondete z.
figuriamoci nei rapporti, dove sanno tutti che una volta che svaniscono le vostre solite farfalline nello stomaco, si fa confusione nell’argomentarvi qualcosa anche per andare al cesso.
il perchè avviene questo, è dovuto ad una mancanza di basilare logica pratico-lineare, tipica del livello razioncinante degli uomini; c’è poco da fare.
generalmente è molto difficile e arduo spiegarvi che 2+2=4.
impossibile anche se ripetuto all’infinito è appalesarvi le conseguenze sul piano pratico dei rapporti causa-effetto.
“se mangi un chilo di cioccolata ti viene il mal di pancia”..
risposta femminea:
“ma bisogna parlare al proprio stomaco e fargli capire che la cioccolata è buona, è energica fa bene, ognuno ha diritto alla propria cioccolata in fondo al cuore e dopotutto io con la cioccolata ci parlo e no, alcune cioccolate nn sono così cattive da far venire il mal di pancia ed è la pancia che nn capisce”
ma veramente ci può essere un dialogo costruttivo in queste condizioni? ma quale dialogo: non scherziamo.
“se la coppia scoppia ha un senso tenerla in piedi applicando sanzioni? no, nn ce l’ha. soffrirebbero il carcerato e il carceriere.”
non si chiama sofferenza: si chiama smetterla di fare i capricci come i bambini, femmina, come per millenni è stato e tutto (guarda che caso) ha funzionato.. e tu ancora nn hai capito (che novità) che tutto in questo mondo ha un ordine e una disciplina.. come quando vi sedete a tavola e siete le dittatrici di voi stesse.. perchè come con l’esempio ironico di cui sopra, con uno stomaco nn c’è dialogo, nn esiste casa della libbbertà che tenga: se mangi male ingrassi e se ingrassi hai problemi.. anche lo stomaco è un dittatore vero?
ripetere: con gli esseri umani l’anarchia generata dalla mancanza di regole porta allo sfascio sociale.. noi viviamo in una “dittatura” perchè se facciamo ciò che non possiamo fare ne paghiamo le ovvie conseguenze.
allora, visto che tu sei amante del dialogo, domani vengo e ti sfascio la casa.. mica vorrai rendermi prigioniero?! io sono libbbero!
ma.. nn si può stare con la speranza che nessuno venga a sfasciarti la casa; bisogna pensar male e preventivamente avvisare che… chi lo fa paga… e chi lo fa paga.. stop! gli altri che nn possono e nn vogliono pagare, nn ti sfasciano nulla, così quelli che non lo fanno aumentano sempre di più rispetto a quelli che lo fanno, fino a farli diventare una minoranza additata da tutti.
EME: leggo con interesse tutti i tuoi interventi, intelligenti e sensibili come sempre. Leggo tutti gli interventi, ma con quelli di Andyalex (sì, immagino siano la stessa persona, il che però sarebbe ancora più triste che uno si fa da supporter da solo) ho un problema di noia, non di sentirmi punta in qualche parte vitale. Perciò stimo il fatto che tu abbia ancora voglia di interagire con un muro che, a conti fatti, non ti porta nulla. Perché non è manco una vera discussione sociologica, è una roba tipo “i genovesi sono tutti tirchi” e “Italia mafia pizza mandolino” o altre amenità da latte alle ginocchia.
Quel vittimismo maschile dilagante in questa lettera poi è di una non costruttività devastante. Lo è come lo sarebbe se ci fossero delle donne che scrivessero la stessa cosa degli uomini. E, appunto, come notavi tu, non si tiene neppure conto del fatto che esistono coppie gay, quindi in teoria dovrebbero scoppiare solo le coppie lesbiche, mentre le coppie omosex dovrebbero essere perfette, visto il rapporto uomo-uomo.
D’altra parte se si risponde ad Andy non è per le ragioni narcisiste che lui crede di intravedere o perché ci si sente di difendere il fatto che una donna non è o solo tro.. o solo lasagna, ma perché, come sottolineava SB, si coglie che quello che non sta proprio benissimo è lui. (il negarsi una vera intimità, non solo fisica, e un rapporto più profondo con gli altri, Andy, sì, è un concetto che puà essere affine alla solitudine a cui si riferiva EME). Però non sono così filantropa, lo ammetto. E se qualcuno che sta male spara cazzate aggressive delirando, tirando fuori poi degli strafalcioni anche storico-sociologici (la sua visione arbitraria del passato) anche se posso essere empatica con il fatto che sta male, perché non ha retto/rielaborato, penso che se sta lanciando un messaggio aggressivo e violento mi preoccupa semmai più questo aspetto.
In realtà credo che una persona intelligente non possa veramente dare credito a chi lancia i suoi messaggi soprattutto come lui lo fa.
E che riesca a cogliere che, appunto, una persona che pensa che la sola tutela per non essere ferito sia ferire, non avere reali scambi con gli altri, dire che tutte sono zo...... o che ci sia la legge marziale si è semplicemente fissato in una sua risposta a un suo disagio. Perché nessuno mette in dubbio che esistano anche persone (no o donne o uomini) immature emotivamente, paracule, bastarde ecc ecc. Ma il problema è un altro. Lo hai già detto tu, Eme, e lo hai detto benissimo.
Per quanto riguarda il fatto di incontrare un Andy, beh, mi verrebbe da dire questo: o Andy anche là fuori si mostra per quello che è (e ci sono delle sue caratteristiche che non so quanto facili siano da nascondere, un modo di rapportarsi con gli altri, di esprimersi) e allora immagino che chi incontra, quando apre bocca con le sue logiche, tipo donna in cucina e leggi ecc, la gente pensa che stia scherzando e non riesce a prenderlo veramente sul serio e quindi
approfondisce un minimo la conoscenza… anche quel minimo per trasferirsi da un locale al letto, visto che cita le sue avventure sessuali. O lui sta zitto, oppure finge.
Ma avere la carica di frustrazione che lui esprime qui e contenerla, seppure convincendosi che così imbroglierà e ferirà le donne che ci cascano, tirandola fuori poi al momento opportuno, non è solo, come lui crede, un problema delle persone che incontra, e che per loro ragioni possono anche effettivamente cascarci… ma è un suo stare in tensione in continuazione. Capita che le persone abbiano delle fasi Andy, al maschile o al femminile, etero o gay che siano, per un certo periodo dopo un tranvata sentimentale di quelle toste, capita di provare rabbia, mancanza di autostima, insicurezza e di chiedersi se il mondo sia pullulato solo di mostri e di dire: io mi difenderò così, girando con un coltello tra i denti e enfatizzando all’ennesima potenza ogni aspetto. Capita. Il problema vero nasce quando sta cosa comincia a cronicizzarsi.
Non so quanto tempo sia passato da quanto Andy si è preso la sua tranvata e non so come stava prima, cioè se non aveva già paura prima, ma il percorso di Andy, con la sua rabbia e il suo disincanto, e le sue strategie per gestire queste cose sono cosa sua.
Il problema è che Andy crede sul serio che si sia mirabolati o sconvolti dalle “grandi intuizioni”.
Per quanto mi riguarda a me fanno tristezza. Ma non certo perché chiama le donne “femmine” come nella fase infantile in cui prima di scoprire l’altro sesso si dice: puah, io non gioco con le femmine”.
Mi fanno tristezza, credo, Eme, per le tue stesse ragioni.
Ad esempio per il fatto che quando si decide di cercare la mala fede nell’altro, ad ogni costo, una prova negativa in ogni parola, gesto, intenzione, si carica se stessi e chi è vicino di un’ossessione. Si può caricare anche un qualsiasi rapporto di un’ossessione. Di fatto non vivrà veramente mai. La verità sarà l’ossessione. E inoltre si può far diventare vero quello di cui si ha paura. Perché poi, quando qualcuno se ne va, è la prova che se ne sarebbe certamente andato.
E, poiché si è entrati in un circolo vizioso, non vedersi più. Non esiste più autocritica, quella sana. Esiste non vedere più se stessi, in totale balia di un mondo negativo e di un destino ineluttabile. Esistono solo le strategie disfunzionali, e che ciò lo si faccia da molestatori morali o molestati, ugualmente inconsapevoli, è triste comunque.
Come Andy sceglie di vivere sono affari suoi, e il suo credere che la “cura” siano le leggi marziali o incatenare una donna in cucina. Il problema è che c’è gente che davvero incatena qualcuno, anche se non per forza fisicamente xké ha il terrore che una persona che si vuol bene o ha diritto di scelta debba abbandonare o ferire o imbrogliare per forza. Ciecità pericolosa, per sè e gli altri, molto più di quanto si possa credere. Ke non ha genere specifico, ovviamente, e che abbassa l’attenzione sui reali meccanismi.
blablablablabla
sostanza? zero.
ah si l’unica cosa detta è in pratica che andy = alessio cioè io_alex ragazzo che è entrato qui credo l’anno scorso e che credo in questo momento si stia facendo un sacco di risate perchè siete davvero convinte (ahhaah femmine!) che sia io..
altra sostanza? ah si.. andy e quindi anche io_alex e quindi anche kid sono frustrati, sono uomini soli e non bombano anche se dicono di si, ecco perchè parlano così.
confutazione, confronto, dialogo sui contenuti? ZERO (vabè.. ma figuriamoci..)
ora femmine dico io:
1) andy non è alcun modo io_alex;
2) mi verrebbe da mettervi le prove delle bombate, solo per azzittirvi.
“Per quanto riguarda il fatto di incontrare un Andy, beh, mi verrebbe da dire questo: o Andy anche là fuori si mostra per quello che è (e ci sono delle sue caratteristiche che non so quanto facili siano da nascondere, un modo di rapportarsi con gli altri, di esprimersi) e allora immagino che chi incontra, quando apre bocca con le sue logiche, tipo donna in cucina e leggi ecc, la gente pensa che stia scherzando e non riesce a prenderlo veramente sul serio e quindi approfondisce un minimo la conoscenza… anche quel minimo per trasferirsi da un locale al letto, visto che cita le sue avventure sessuali. o lui sta zitto, oppure finge.
Ma avere la carica di frustrazione che lui esprime qui e contenerla, seppure convincendosi che così imbroglierà e ferirà le donne che ci cascano, tirandola fuori poi al momento opportuno, non è solo, come lui crede, un problema delle persone che incontra, e che per loro ragioni possono anche effettivamente cascarc.. ma è un suo stare in tensione in continuazione”.
hahaha ma quanto siete femmine.
c’è da morire dal ridere con le vostre ridicole interpretazioni psicologiche delle persone (peraltro di una banalità sconcertante, ovviamente pensando di dire chissà cosa).
ma tu credi veramente che un andy abbia bisogno di dire queste cose durante un incontro o che “soffri” a non appelasarsi hauhauhua?
hauuahuhah è fantastico.
siete meravigliose, ma ovviamente non ti dirò un tubo di come ci si comporta per arrivare a far sesso, non temere hahaha.
credetemi, le vere conferme a ciò che dico, sono proprio le vostre risposte prima di ogni altra cosa.
ecco perchè continuo a rispondere; per mostrare a tutti il nulla logico, il nulla sostanziale, il nulla.. niente: solo offese senza ne capo ne coda, senza un motivo concreto, senza un ragionamento lineare.. solo “il pallone è mio e non ci giochi più villano, gnegnegne, mammaaaaaauaaaaah”.
ecco perchè vi rispondo, per togliere dubbi agli altri, che dipendesse da me.. di certo non ho minimamente dubbi che un dialogo con voi non possa che prendere questa grottesca piega.
Ciao Andy, mi scuso in anticipo perché…..ti “rispondo”.
Mi scuso perché forse rovescio la scaletta.
Infatti, ora, l’Andygobbo dell’Andyshow dovrebbe riportare la seguente frase “la femmina redarguita scappa facendo cai cai cai”.
Oppure mi sbaglio….potrebbe essere: “la femmina redarguita fa il broncio e sancisce: non ti sto più amico faccia di formico”.
Ma, vedi Andy, questo significherebbe scendere ai tuoi comici livelli ed io sono fermamente convinta che le scale si salgano e non si scendano.
D’altronde io non faccio cabaret. Soprattutto nella vita.
Come avrai notato nella prima riga ho usato le virgolette scrivendo la parola: rispondo.
Mi è parso corretto puntualizzare. Una risposta implica, mi pare, un dialogo.
E con te un dialogo è impossibile.
Non per l’assenza di contenuti nelle mie precedenti considerazioni (scusami sai, ma non mi faccio influenzare dall’Andymetro di misura in merito alla sostanza dei miei interventi) ma per quel ridicolo paraocchi che ti ostini ad indossare e che ti impedisce di non avere un atteggiamento oppositivo, ostruzionistico e addirittura distruttivo nei confronti di qualsiasi considerazione (femminile ma anche maschile) che non riporti le parole: femmina-in cucina-ahuahuahu-azzerbinaggio-pacchia sociale-ultrafighe-cesse-pollo-bombare.
Naturalmente non basta il mero riporto. Occorre riportare leccando in modo scandaloso il deretano da cui escono le tue improponibili idee.
Scrivi:“non si chiama sofferenza: si chiama smetterla di fare i capricci come i bambini, femmina, come per millenni è stato e tutto (guarda che caso) ha funzionato.. e tu ancora nn hai capito (che novità) che tutto in questo mondo ha un ordine e una disciplina”.
Vedi, Andy, il trattenere con la forza e con la paura è tipico dei prepotenti e di chi ha una considerazione di sé talmente sprofondata nelle viscere dal terreno da richiedere un carotaggio per poterla, quantomeno, individuare.
E’ tipico anche di altre mille tipologie di persone. Ma credo che la tua figura (e quella dei tuoi fedelissimi) sia facilmente riconducibile ad entrambe le casistiche che ho appena riportato.
E già……..Ci sono anche le persone che hanno mille paure e preferiscono la certezza dello stare male all’incertezza del poter stare bene in condizioni diverse.
Rientri/ate anche in questo caso?
Se una persona (uomo o donna che sia) in modo del tutto immotivato comincia ad assumere un atteggiamento totalmente inconciliabile con la parola coppia, tradisce, sfarfalleggia, mente, sputtana a vanvera, si rifiuta di dire cosa cavolo gli/le passa per la testa, si rifiuta caldamente di fare qualsiasi cosa per tentare di rimettere in piedi la coppia, porta allo sfinimento dei nervi, pretende che l’altra/o abbia la sfera di cristallo (sfera che sarebbe del tutto inutile perché rifletterebbe la totale assenza di motivazioni valide), diventa moralmente o addirittura fisicamente aggressiva e violenta, si attacca a cazzate per sollevare un gran polverone e coprirsi le spalle durante la fuga, bè, quella persona (ripeto: maschio o femmina che sia) è un/a grandissimo/a disgraziato/a.
Ma, una volta superato il dolore iniziale, penso sia plausibile che si arrivi ad accendere un cero pasquale per ringraziare dello scampate pericolo.
L’optare per la singletudine o, al contrario, il decidere di rimettere il becco nel mondo per vedere se da qualche parte c’è il partner ideale è una scelta personale.
Sarebbe civile, cortese, educato che chi opta per la singletudine allietata da scopazzate usa e getta evitasse di ridicolizzare e di gufare su chi ha fatto la scelta opposta.
Ma le coppie non scoppiano solo quando c’è un disgraziato o una disgraziata che si mette a far le bizze e rovescia il carrozzone.
Ci sono coppie che vanno in frantumi perché nel tempo i contenuti scompaiono, vengono totalmente erosi da ENTRAMBE le parti (resto della mia idea: torto e ragione difficilmente stanno da una parte sola). Passa la voglia di stare insieme, di fare insieme, di affrontare insieme le difficoltà e di risolvere insieme le situazioni difficili. Non c’è più una coppia. Ci sono due persone che si guardano e non vedono altro che un/a estraneo/a.
Può capitare, capita, capiterà. Ed è sicuramente capitato anche nei tempi passati. Quando, addirittura, c’era chi sceglieva il/la consorte e non ci si poteva lasciare perché la legge non lo consentiva. Bei tempi è?
Altro che responsabilizzazione o nessun grillo per la testa! Vessazione ed imposizione (a scapito di femmine e maschi). Proprio dei bei tempi!
Quando una coppia non diventa altro che un’accoppiata di estranei che dividono spazio e tempo sarebbe opportuno avere il coraggio di dire la parola fine ad una sofferenza che, se prolungata, diventerebbe una tortura totalmente inutile.
Soprattutto se ci sono dei poveri cristi innocenti (leggi figli) che rischiano di passare infanzia ed adolescenza in un campo di battaglia, rischiano di essere il trofeo che ci si strappa quotidianamente con le unghie e con i denti se non (peggio) il bersaglio su cui sfogare aggressività, ira e frustrazioni.
E qui concludo! Per buona pace di Andy che non sopporterà altre femminee cazzate inconsistenti.
Femmena LUNA: come te la cavi in cucina ? 😉
blablablà nullo come al solito e poi:
“Ci son coppie che vanno in frantumi perché nel tempo i contenuti scompaiono, vengono totalmente erosi da ENTRAMBE le parti (resto della mia idea: torto e ragione difficilmente stanno da una parte sola). Passa la voglia di stare e di fare insieme, di affrontare insieme le difficoltà e di risolvere insieme le situazioni difficili e nn c’è più una coppia. Ci son due persone che si guardano e nn vedono altro che un/a estraneo/a. Può capitare, capita, capiterà. Ed è sicuramente capitato anche nei tempi passati. Quando, addirittura, c’era chi sceglieva il/la consorte e non ci si poteva lasciare perché la legge non lo consentiva. Bei tempi eh? Altro che responsabilizzazione o nessun grillo per la testa! Vessazione ed imposizione (a scapito di femmine e maschi). Proprio dei bei tempi!”
ed eccole qui le balle lavacervello spacciate per verità dai programmini merd*raisettiani con cui le care femmine si ripuliscono la coscienza.
quello schifo di cui tu parli non deve capitare e lo stato dovrebbe fare la parte del leone in questo senso preservando la famiglia ed il suo nucleo, altro che una che parla così ciancia pure di figli.
e nn osare parlare dell’ “infelicità” delle nostre avi che qui le infelici siete solo voi quando arriva l’inverno.
la balla che in italia le donne erano sottomesse viene sparata dalle femmine che mettono in bocca alle nostre onorevoli madri e nonne il loro essere viziate, opportuniste e in taluni casi meretrici.
anni fa le donne erano altamente responsabili e si accusavano tra loro delle ignobiltà praticate ai danni dei loro uomini.
le poche eccezioni che provavano a fare lo schifo odierno, venivano additate e messe alla pubblica berlina in società così che la stessa potesse vivere e respirare in un ambiente sano e normale.
le nostre nonne non si sono mai sentite “assoggettate”, anzi, erano il baluardo del focolare domestico e la società prolificava.
ed in realtà erano sagge!
perchè sapevano che l’uomo si conquistava con la giovinezza e poi lui per gratitudine non le avrebbe mai lasciate quando la bellezza sfioriva.. e ci mancherebbe dopo una vita di affetto.. che senso avrebbe?!
non ci sono proprio paragoni fra come era prima e come è ora.
all’insegna del finto libbberismo (cioè del “son femmina e faccio sesso con chi mi pare anche se sono impegnata e mi impongo coi miei vizi su tutti perchè son emancipata e siamo nel 2010″), non c’è più famiglia, i pochi figli fatti diventano spesso dei bulli, perkè le loro madri vanno a ballare a 40 anni invece di stare in casa ad educare, molti mariti vengono costretti alle mense dei poveri dalle loro approfittatrici e poi si finisce con l’ascoltar quelle indegne notizie di cronaca che tutti conosciamo e gli italiani invece di moltiplicarsi diventan sempre DI MENO, in favore di altri popolo DAVVERO intransigenti.
ovviamente pensare che nn si fanno figli perchè c’è la crisi è una inutile idiozia, dato che i paesi che prolificano di più sono i più poveri!
Oilà.