Prendo spunto da un intervento letto qui:
La voce dentro e le differenze incolmabili tra le persone
per aprire un ennesimo discorso sull’amicizia tra sessi diversi, tema che ultimamente mi sta decisamente dando di che pensare, e che devo aver già affrontato tanto tempo fa.
Di base, condivido la tesi di chi dice che si tratta di rapporti molto difficili nei loro equilibri, anche se non escludo che le cose possano funzionare senza nessun tipo di qualsivoglia coinvolgimento. Ogni tanto accade… OGNI TANTO. Insomma, assomiglia a una bella utopia ai miei occhi, della quale ci riempiamo ogni giorno bocca, occhi e orecchie, finendo poi per trovarci dopo del tempo a dirci che “se n’è andata/o e non capisco perchè”. Perchè? E se il motivo non fosse il più semplice dei “perchè probabilmente non è stata più di amicizia”, magari riferito ad amicizie così intense che rendono due persone praticamente una sola, di famiglia per quanto condivido, vivono e vedono insieme. In simbiosi.
Ed allora senti dire: “Ma l’amore è altro, è qualcosa che non ti sai spiegare. Mancano le farfalle”, Catastrofica stronzata oltre un certo livello, in quanto del tutto relativa e che può farci chiamare “farfalle” qualsiasi cosa, dall’attrazione sessuale, a quella mentale, al saper capire ed essere vicini nei momenti importanti dando sicurezza, appoggio o comprensione. E se forse non ci fosse nulla da spiegare, ma bensì da vivere senza spalmarci sopra strati e strati di idee bislacche per non vedere la realtà per quella che è e basta, senza grandi finzioni o illusorie storie mentali che fan rima con “sogno” ecc… ? E lo dice uno che si rende conto benissimo che certe cose sono inspiegabili.
Anche perchè avrete notato come poi si senta dire da un amico/a all’altra/o cose tipo: “sono stato/a anni con una cretina/o che non mi ha mai capito quanto invece fai tu, tu sì che sei speciale”.
E perchè non stai con il tuo amico/a allora? O la sofferenza per non essere capiti, il combattere per un amore che sappiamo non funzionerà quasi da subito è il primo e succoso indice di “passione” che fa rima con “amore”? Come se un rapporto che funziona perchè sappiamo girerà in tutta la sua naturalità ci facesse pensare che sia già morto, o dormiente, in quanto per esso non bisogna combattere, o in esso non c’è nulla da costruire quando la costruzione c’è eccome, ed è il suo “semplice” ESSERE TALE in quanto rapporto tra due anime affini. Lavorare per un’utopia, un obbiettivo lontano forse permette di avere davanti agli occhi un traguardo distinguibile, mentre una cosa che semplicemente “è” in quanto tale, non da appigli ai più perchè appunto “è”, senza “se”, “ma” o speculazioni mentali.
Io ci ho creduto nell’amicizia trasversale tra sessi, mi ci sono impegnato, ma le cose prima o poi sono diventate difficili per uno dei due e, sinceramente, non è colpa di nessuno. Mi sono staccato da persone, ne sto perdendo altre, e ne soppeso altre ancora a seguito di una una loro nuova presa di posizione posizione o in conseguenza ad un MIO cambio di prospettiva, ma non accuso realmente nessuna di esse per quel che alla fine non possono essere.
Perchè? Perchè trovo più naturale e fisiologico che uomo e donna si cerchino per altro che per l’amicizia. Mi pare una tendenza del caXXo molto più accentuata oggi che tempo fa e la detesto, oltre che evitarla come la peste dopo aver avuto AMICHE VERE per un periodo della mia vita. Lo dico per spiegare che so di quel che parlo, e non scrivo per sentito dire.
La mia teoria è questa, ditemi se sbaglio perchè non lo escludo: oggi non si è più sicuri di nulla, nel lavoro, nella cose comuni, negli affetti, nelle questioni economiche, religiose, morali ecc… abbiamo reso tutto “relativo” perchè è tendenza dell’uomo moderno mettersi in discussione su tutto (il che non è di certo un male in senso assoluto). Quindi qualsiasi cosa è eventualmente soggetta a rivisitazioni personali, a livelli diversi di analisi ed interpretazione PERSONALE (ma non poi tanto visto quanto ci si conforma anche qui ad un modello), finendo per arrivare a dare una sfumatura “diversa” anche a cose naturali come il rapporto tra uomo e donna che fisiologicamente nasce in una sola maniera, cioè il sesso (ma capitemi che non ne faccio una questione meramente fisica. “sesso” è un concetto d’unione, non l’atto fisico e basta).
Siccome però regna l’incertezza, e l’amore oggi più che mai è una delle cose più incerte, labili, volatili e sfuggenti di sempre, molte persone (mi si scusi per la generalizzazione… ma è tendenze spesso più femminile che maschile) fanno vigere un’idea che implicitamente o meno dice: l’amicizia può essere eterna molto più dell’amore, in quanto vediamo ogni giorno che è tutto tranne che eterno, ERGO preferiscono avere amici con l’idea che questi non se ne andranno mai, o ci saranno molte meno possibilità che lo facciano rispetto agli “amati”. Quindi nascono spesso rapporti strani, ambigui anche, retti su equilibri innaturali vestiti di naturalezza (cosa c’è di più naturale dell’amicizia no?), che fan sentire qualcuno più al sicuro rispetto che in amore, ma nei quali prima o poi uno dei due ci “resta sotto”. Amicizie estremamente affettuose magari, che rimangono come frasi che terminano con i puntini di sospensione…
Sinceramente trovo tutto questo abbastanza comprensibile, chiaro, ma comunque e sempre una forzatura. Forse, se ci fosse più AMORE e meno AMICIZIA saremmo tutti più felici, perchè più equilibrati in tutte le ns. parti che son fatte anche di sesso (sempre come concetto più ampio), cosa che due amici di certo non fanno tra loro a parte casi sporadici, in un’ennesima rivisitazione di una cosa di per sé fuori schema naturale.
Il bello di oggi è che invece di cercare delle certezze nella naturalità delle cose, andiamo a inventarle laddove non nascono di loro. Quindi, invece che prenderci cura della terra e della natura, sfruttando le sue risorse con rispetto ed equilibrio, la derubiamo, distruggiamo e sottomettiamo in una bugia costante, lamentandoci se poi la terra ci danneggia una centrale nucleare quando ha un moto di ribellione contro di noi.
Lo stesso è spesso per l’amore/amicizia.
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Categorie: - Amicizia - Amore e relazioni
Spectre da quello che scrivi mi sembri una persona molto intelligente e riflessiva che non
si ferma all’apparenza delle cose ma scava in profondità, forse anche troppo
specialmente considerando che sei un uomo. con questo voglio solo dire che ho
conosciuto uomini molto intelligenti ma con un intelligenza lineare, logica,
consequenziale. Il tuo modo di ragionare invece ha qualcosa di femminile, forse
conseguenza delle amicizie di cui parli oppure semplicemente dote naturale… non so.
L’amicizia tra uomo-donna non esiste e forse non è mai esistita, la figura del
trombamico/a è nata per dare un nome a qualcosa che non è né amicizia né rapporto di
coppia, si è single ci si frequenta come amici e si va a letto insieme… che razza di
rapporto è? Poi ovviamente quando uno dei due si fidanzata l’altro diventa amante o
sparisce… logico. Io ho avuto un paio di amici uomini, persone a cui tuttora voglio molto
bene, ma che frequento ormai di rado. figurati che abbiamo anche dormito insieme e
non è mai successo nulla. Uno dei due una volta mi confessò di essersi invaghito di me.
Da parte mia c’era tanto affetto, ma non attrazione ed io ho pensato che la sua fosse
solo una sbandata temporanea e forse così era perché poi il rapporto è proseguito. poi
lui si è fidanzato, la ragazza, forse messa a conoscenza di ciò che lui aveva provato per
me, mi ha odiato sin dal primo istante, lui non mi ha difesa ed io per non rovinare un
rapporto che ritenevo più importante di quello tra me e lui mi sono fatta da parte. Fine
di un’amicizia. Con l’altro siamo ancora amici anche se ci vediamo poco, ma la nostra
amicizia non ha mai raggiunto certi gradi di confidenza. E’ ovvio che non si può
paragonare un’amicizia donna-donna con una uomo-donna, ognuna ti offre cose diverse.
Però in genere se con un uomo si arriva a certi livelli di confidenza di condivisione credo
sia inevitabile che scatti qualcosa o che almeno ad un certo ad uno dei due non baleni in
testa un “e se…”. Senza considerare che il maggior organo erogeno di una donna è il
cervello per cui se uno ti prende la testa poi spesso (non sempre) ti prende anche il
copro. Si ok la farfalle che forse chiamerei più tensione, ma che c’è anche in certi
rapporti d’amicizia. Tu hai affrontato l’argomento a livelli più elevati io sono scesa un pò
più terra terra. Ma penso non ci sia niente di più bello di un amore che nasce da
un’amicizia.
ti ringrazio per le belle parole, e mi fermo qui soprattutto:
[…] Ma penso non ci sia niente di più bello di un amore che nasce da un’amicizia. […]
credo anche io, ma…
…aggiungo…che un grande amore è anche una grande amicizia.
…ed allora mi chiedo Streamofconsciousness e lyra: se “il maggior organo erogeno di una donna è il cervello” e “un grande amore è anche una grande amicizia”, perchè le persone hanno bisogno di inquadrare settorialmente i rapporti mettendo a dx l’amore, e a sx l’amicizia quasi fossero compartimenti stagni?
la domanda è: amore come semplice congiunzione di istinti più terreni vestiti di divino, o come unione di anime che già di per sì è divino? ne parlo perchè l’ho vissuto, partendo proprio da un’amicizia che ho dovuto quasi “scardinare” per arrivare a qualcosa di molto più completo. io sono per la seconda che passa ANCHE per i primi, ma sinceramente mi pare un concetto molto più nobile ed elevato spiritualmente il secondo. quindi più vicino all’amore per me, che qui sì diventa qualcosa di inspiegabilmente inspiegabile.
mi pare che spesso ci si lasci, soprattutto nelle donne, a questo concetto romantico di incontro fatale e destinico, istintuale, quasi che un amore possa arrivare per elezione divina e non per una (così certe volte appare) costruzione con mezzi terreni di qualcosa che ha del divino.
pare che l’amicizia sia un ostacolo: “mai io e lei/lui siamo amici!” quasi che l’amicizia fosse un porto sicuro ove tornare a leccarsi le ferite, rigenerarsi… quindi qualcosa da preservare.
ma cosa c’è di più rigenerante dell’amore? anche nella sofferenza, è chiaro, perchè l’amicizia difficilmente (per non dire mai) ha la stessa dose di solitudine e sofferenza implicita nell’amore.
credo si viva spesso una confusione tra le due cose, chiamando tutto amicizia per paura dell’amore (ad esempio), tipo “ora non so amare perchè blablabla… ma posso dare amicizia, quello sì”.
Spectre… quando un rapporto tra sessi opposti inizia come amicizia e diventa amore
(ovviamente per entrambi) l’unione delle anime diventa anche unione dei corpi e il
rapporto d’amicizia sicuramente rimane all’interno di quello d’amore. E’ quello che io, e
penso anche Lyra, volevamo intendere. Ma se si incontra una persona che piace,
interessa, incuriosisce e si sceglie un approccio in amicizia intuendo, almeno
inconsciamente, che già qualcosa però è scattato e la si conosce meglio e piace sempre
di più e si spera poi che magari l’amicizia possa diventare altro… c’è una sorta di balla
iniziale che abbiamo raccontato all’altro, ma soprattutto a noi stessi. Ok un’amicizia può
diventare amore e forse un amore finito può diventare amicizia (a questa seconda cosa io
non credo molto), ma si tratta comunque di due tipi di rapporto ben distinti e separati,
niente ambiguità. Con un’amica non ci vai a letto, non ti ci sposi, non ci fai dei figli…
Tu dici “ora non so amare perchè blablabla… ma posso dare amicizia, quello sì”. Forse si
dice perché si intuiscono le intenzioni dell’altro e si mettono le mani avanti.
Teoricamente scorretto, l’altro ti chiede amore e tu puoi offrire solo amicizia… qualcuno
ne rimarrà evidentemente scontento. Se chi chiedeva amore accetta l’amicizia ne pagherà
tutte le conseguenze del caso (come chi la propone sapendo di aver ricevuto un altro
tipo di richiesta). Poi le vie del signore sono infinite e magari quello che offriva amicizia
cambia idea o magari la cambia l’altro e va benissimo l’amicizia. Ma si rischia iniziando
un rapporto sulla base di un’ambiguità di fondo.
Infine Spectre tu dici che spesso siamo noi donne restie a tramutare un’amicizia in
amore, ma questo è molto pericoloso: innamorarsi di un amico, proprio perché il nostro
organo erogeno è anche il cervello se poi subentra anche l’attrazione fisica allora siamo
completamente prese, senza più difese, scoperte e può essere bellissimo (e qui mi
ricollego al discorso iniziale) ma anche molto molto brutto se l’altro non era del tutto
convinto, o voleva semplicemente fare una prova o solo per un attimo ha ceduto a degli
istinti terreni come li chiami tu, perché in fondo voi siete pur sempre uomini e noi pur
sempre donne…
Allora, premetto che non mi va di generalizzare. Tutte le situazioni son diverse. Però quel che dici accade.A proposito di questo, a volte noi donne partiamo con questo assunto “così come inizia, così deve finire”. Per intenderci:se è nata come amicizia tale deve rimanere. Rimaniamo intrappolate in questo schema mentale e poi per una serie di ragioni (a volte che davvero non stanno neanche in cielo) riusciamo a convincerci che sia la cosa giusta. Ma se ci pensi è lo stesso discorso riguardo all’amore “ossesso”,a-contrario, una donna (o un uomo con la sensibilità maschile) si convince che quello è l’amore della sua vita, non avendo proprio la forza di valutare che quella invece è semplicemente una bella amicizia, che sarebbe meraviglioso anche così quel rapporto.
I problemi sono due: la prigionia nello schema mentale e il “nido sicuro”. C’è chi nel profondo dell’animo ritiene che il nido sicuro sia solo l’amore e chi invece ritiene sia l’amicizia. In base a queste idee di sottofondo si iniziano a modellare gli schemi e dunque i rapporti…e dunque…le prigioni! non prendermi alla lettera è per capierci…!Io, per quanto mi riguarda credo che non ci sia cosa più bella dell’amore che contemporaneamente sia anche una grande amicizia. Ma ho anche amiche che avevano (e hanno) solo amicizie maschili e ritenevano questo un luogo sicuro.Si comportavano con “l’amico” proprio come una coppia ma la cosa che mancava era il sesso: il sale di tutto no? Bè …non c’era verso di far cambiare loro idea. quella era amicizia e tale doveva rimanere. Il discorso sul “nido sicuro” cambia poi a seconda dell’esperienza di ognuno di noi.
Non credi che sia anche la cultura che ci abbia inculcato questi schemi? io credo di si. Mi sto interessando a questo…e sto vivendo una fase difficile per le seguenti ragioni…non è semplice uscire dalla”prigione” come la chiamo io. A parole lo è. Ma il punto è che manca la forma mentis.
@ lyra
condivido in pieno.
sto cercando anche io di affrontare il discorso del “nido sicuro”, e sono il primo ad ammettere che pure io l’ho cercato in amicizie femminili perchè dovevano colmare un vuoto, cioè la mancanza di quella LEI che avevo perso tempo prima (rapporto “ideale” che era un’AMORE nato dopo un’AMICIZIA), e che mi dava tutto quello che cercavo. poi però è cambiato qualcosa, e ho distrutto metà di quei rapporti, tra l’altro i più intensi, quasi per rigetto volontario o meno, pensando che quella sorta di “ipocrisia” (mi si passi il termine) di essere come una coppia senza esserlo, era diventanto assurdo e ingestibile.
so che ci vuole coraggio, infatti ne ho anche parlato con una persona ricevendo parole che mi han fatto capire che non ha compreso quel che le dicevo veramente. cmq quello schema rigido mentale è ampiamente dimostrato che esiste. in realtà, a mente fredda quando quindi è più facile, non condanno nessuna per questo. sono dinamiche mentali che derivano dalle “mancanze”e dalle “ferite” che noi abbiamo dentro e che si possono vedere, cercare di comprendere e così via… ci vuole tempo, e magari nemmeno quello fa comprendere del tutto. Succede sia così…
Ed è sì la cultura a comporre questi schemi, indubbiamente, infatti era anche questo l’intento della mia lettera d’apertura. Io sto cercando di farlo capire, e credo che chi mi ha poi perso, prima o poi lo comprenderà anche tramite altre esperienze e gli inevitabili confronti. Per molto tempo ho avuto amiche che venivano a dirmi che tutti pensavano che io fossi “insieme” a loro, il che al tempo mi faceva sorridere perchè mi toccava molto poco. Ora mi fa riflettere, senza ovviamente negare che non c’è nulla di male in nulla, nemmeno nel sembrare “il ragazzo di…”. Basta che le cose siano chiare tra le due persone coinvolte.
[continua]
Come dicevo, mi pare che vada via via assodandosi da tempo la convinzione che l’amore può finire perchè qualcosa termina (ed è fisiologico, ahimè, quindi questo preoccupa), mentre l’amicizia no (o fa molta più fatica).
Allora che faccio io? rischio di mio, e dimostro che anche l’amicizia non è un porto sicuro, facendo esplodere o implodere il rapporto come accade anche in amore, e lo faccio proprio con quelle persone che “inorridiscono” sentendosi “incomprese” quando dico loro che non si può usare l’amicizia come un livello inferiore dell’amore. come una sua copia simile per avere una buona parte del tutto, senza dare il tutto: “massì, non ti amo, ma c’è l’amicizia! È bella uguale” la mia risposta è un “col caXXo”, e cerco di dimostrare che così non è.
Il problema, egoisticamente parlando, è che prima o poi qualcuno dei due ci resta sotto, e non è giusto per nessuno. “carnefice” e “vittima”.
PS.
Lyra , mi scrivi? Vorrei approfondire il discorso che mi pare prema anche a te: nidrosian@yahoo.it