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Lettera pubblicata il 29 Aprile 2022. L'autore, mcpitagora, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Personalmente, credo nella ricerca, attraverso le altre culture, e di certo, nessuno, può chiedere all’Unione Europea ed all’Europa, se vi sia una scelta da fare, ORA. Apprezzo moltissimo la cultura Ucraina, conosco diverse persone Ucraine, o di origine Ucraine, la questione del l’autodeterminazione, e specialmente dell’autonomia completa rispetto alla Russia, c’è sempre, sempre, sempre stato, sempre; apprezzo moltissimo anche la cultura Russa, conosco persone Russe, o di origine Russe. Conosco poeti e poetesse Ucraini e Russi, così come conosco poeti e poetesse Romene, Tedesche ed Italiane. L’unico modo per conoscere il punto di vista di altre culture è quello di provare a leggere o ascoltare ciò che hanno prodotto culturalmente, quindi ovvio è legittimo, non voler scegliere e nemmeno voler ascoltare le ragioni di questa guerra, che a momenti non si può nemmeno chiamare guerra, perché altrimenti si compromettono le possibilità di negoziato fra Russia ed Ucraina.
Gabriele,
una boccata d’ossigeno nelle equilibrate precisazioni dei tuoi post. Finalmente qualcuno che mette in evidenza la necessità di ricerca e comprensione attraverso le culture. A mio avviso, sempre presuntuoso e fuori luogo giudicare per sommi capi quelle molto diverse dalla nostra, valorizzando quest’ultima come la migliore in assoluto, nonostante tutte le sue ben note falle.
Di grande sollievo anche la conciliante affermazione che, se si vuole evitare un deplorevole tifo da stadio in questioni molto serie, possa essere “legittimo, non voler scegliere e nemmeno voler ascoltare le ragioni di questa guerra”.
Ma cosa c’è da cercare nella cultura dell’altro se questo proditoriamente ti sferra un pugno in faccia, se non cercare di difendersi con gli stessi mezzi per salvaguardare la propria incolumità? Forse che Putin ha cercato di “capire” la cultura, Ucraina? Se ne frega meno di niente, anzi, non la riconosce neppure. Certi onanismi intellettuali mostrano solo una visione delle cose che se non ingenua è quanto meno carente di realismo, non solo politico nel caso della situazione Ucraina, ma in generale nella possibilità di giudicare pragmaticamente i fatti.
È ovvio che l’Ucraina in quanto stato sovrano non piace a Putin, e questo consente di giustificarlo in quella che ha fatto? La “cultura” russa va capita se vuole impossessarsi di una terra non sua facendo migliaia di morti? Vedete voi se è un ragionamento sensato oppure soltanto un “trimone” mentale da intellettuali da Bar dello Sport.
Golem, senza rendertene conto, hai cambiato totalmente i soggetti e le relazioni che sono in questa vicenda, in questa guerra, ti faccio notare che io ho parlato di cultura e di cultura differenti dalle proprie, non di uomini investiti di ruoli presunti istituzionali, che altro non fanno che millantare ragioni per farsi la guerra, tu conosci qualche Ucraino o Russo, che stiano traendo evidenti benefici da questa guerra decisa da sole due persone? Io ribadivo il fatto che si possa amare una cultura molto differente dalla propria, anche un popolo, non ho mai messo la questione su una contrapposizione di tipo soggettiva, del tipo “Putin” o “Zelensky”. Ed ho anche spiegato che è legittimo per chi ama questi popoli, non voler nemmeno ascoltare o legittimare le posizioni di uomini, che non tengono conto dell’appartenenza alle proprie società e culture.
@Rossana ti ringrazio molto, ho solo scritto quello che pensavo.
Guarda Gabriello che ho capito benissimo quello che hai scritto, solo non capisco cosa c’azzecca con il focus della lettera nella quale l’hai inserita. Era forse un romantico pour parler che richiama la cultura di un luogo come foriera di una soluzione per la guerra in Ucraina? O la dichiarazione che per la cultura di entrambe i belligeranti non si può patteggiare nè per l’una nè per l’altra? Certo che ho amici e conoscenti ucraini, russi, serbi, cechi, rumeni, e io stesso ho origini dalmato croate. Ma oggi la cultura russa, dragi Gabriele, è quella che sta esprimendo Putin: violenta, imperialista e criminale. Quindi sì che si può prendere posizione, eccome, ed è quella che, con amici e conoscenti russi che si abbiano o meno, la Russia di oggi è da condannare. Questo per il banale fatto di aver aggredito proditoriamente una cultura che non invece se ne stava per conto proprio, con un territorio già chiaramente definito dal fallimento di un’altra cultura: quella sovietica.
Sono arrivato a leggere solo alla 3° riga. Marco Travaglio è per me al momento il miglior giornalista che conosce la vera situazione in Ucraina. Alessandro Orsini è il migliore analista geo-politico mondiale, peccato che venga poco ascoltato ora e non è stato ascoltato nel 2018, quando aveva previsto un ovvio attacco militare per autodifesa nei confronti dell’Ucraina e quindi tutti questi morti si potevano evitare.
Io uno come Orsini lo farei entrare immediatamente come consigliere geo-politico all’interno del governo italiano e poi come consigliere europeo.
Prima dovrebbe ricordare la storia agli amnetici governanti europei dopo la caduta del muro di berlino e gli accorditra EX-URSS e la NATO di non espansione a EST verso la RUSSIA e da lì organizzare delle ovvie concessioni alla Russia per difetto agli impegni presi. Questa è la sola e unica storia dalla quale si deve partire con il solo uso della LOGICA.
Negare tutto questo è da immorali e quindi pericoloso nei confronti della Russia e non ci fà onore. La storia è realtà è verità perchè negarla? Ma uno come Orsini potrà dare soluzioni migliori di chiunque politico europeo. L’UE deve iniziare a ragionare da sola e ad aver paura degli USA i veri fomentatori di questo conflitto con un Biden in decadimento intellettuale.
Marc, per fortuna uno come te non può scegliere di fare quello che paventi con Orsini ed affini, altrimenti oggi l’Italia sarebbe la colonia estiva dei magnati russi. Quanto a Travaglio, che pure ha una bella testa -ma che indossa occhiali sempre troppo colorati di rosso- prima che un vetero comunista di quel livello riesca a esprimersi equamente sui resti dell’impero sovietico -oggi impersonificati dallo zarino Putin- ce ne vuole. Sai, è da tempo che fa più chic vedere i difetti americani che quelli russi, giusto per crearsi un’aura di “controcorrentismo da paraintellettualismo barsportivo”.
Se invece di bere ad un’unica fonte leggessi in maniera più ampia sull’argomento, scopriresti che la Russia è dall’avvento di Putin che ha in mente di riprendere i vecchi confini sovietici, ignorando gli accordi non meno degli altri. Informati.
Peraltro non ti chiedi neppure perchè mai tanti Paesi ex sovietici si sono “iscritti” alla Nato dopo la caduta del Muro, e forse non se lo è chiesto neanche il tuo mito Orsini. O probabilmente, come te, non se lo vuole chiedere.
MARC:”attacco militare per autodifesa”
Bell’esempio di ossimoro, Marc! Ma ti immagini se il vicino di casa entrasse a casa tua per ucciderti, con la scusa di prevenire una tua aggressione?
Lo dico comunque conscio degli errori fatti dall’occidente e del fatto che gli Usa sono in una posizione diversa dall’Europa, in un altro continente e non tanto dipendenti dalle materie prime russe e si comportano di conseguenza nel contrastare la Russia, probabilmente sono più aggressivi con la Russia. L’Europa è al centro di questo casino, sta dalla parte Usa, ma è in una situazione delicata.
Trad, ma quali errori ha fatto l’Occidente, quello di omogeneizzare il mondo in una certa direzione? Ma è esattamente quello che tentano di fare la Russia o la Cina, rientra nelle logiche politiche e economiche dei potenti. Ma ci sono modi e modi di farlo. Se la cultura occidentale seduce una parte dell’Est, l’Ovest deve cambiare per non disturbare i dittatori?
Putin, nello specifico, combatte una battaglia di retroguardia, che non potrà fermare il mondo, neppure se le sue tesi fossero, per assurdo, corrette. Lui vuole riproporre una società fallita, è un nostalgico non diverso dai nostri neofascisti, solo che da noi c’è una società democratica che gli danno il peso dei loro desideri, in Russia lui impone le regole, che di democratico non hanno nulla, e in casa d’altri lo fa con metodi mafiosi, come possiamo osservare. Se anche la Cina si alleasse con lui, di questa sarà sempre una pedina strategica e mai un protagonista del suo destino. Chi di dittatura ferisce di dittatura perisce.