Volevo fare alcune riflessioni a seguito episodi di illegalità che, sempre più frequentemente purtroppo succedono in alcuni pubblici esercizi di Venezia. Le affermazioni fatte, dal nostro primo cittadino, con un Tweet sulla risoluzione del problema riguardante i controlli che dovrebbero essere fatti per contrastare e scoraggiare episodi di illegalità che, sempre più frequentemente purtroppo succedono in alcuni pubblici esercizi della cittá. Cito testuali parole: ”Segnalate le irregolarità”. “Licenza sospesa se le violazioni saranno confermate. ”
“Invitiamo tutti, dai residenti agli ospiti della città, a denunciare tempestivamente agli organi preposti comportamenti illegittimi da parte di esercenti o di chiunque altro. ”
Volevo ricordare che ci sono già sufficienti leggi, normative e regolamenti comunali a cui si deve attenere la mia categoria, basterebbe metterli in atto, senza dover chiedere alla cittadinanza di sostituirsi fisicamente agli organi competenti, con il rischio di scaturire una inutile caccia alle streghe che non gioverebbe a nessuno.
Un esempio potrebbe essere l’articolo 32 del regolamento di polizia urbana approvato il 2/3/1987 che dice: “ACCAPARRAMENTO DI CLIENTI – È fatto DIVIETO ai camerieri e al personale tutto di servizio addetto ai caffé, ai ristoranti, agli alberghi, alle pensioni e a qualsiasi altro esercizio o negozio di invitare, sotto qualunque forma e con qualunque mezzo, le persone che passano davanti ai detti esercizi ad entrarvi ed eventualmente a sedersi ai tavoli.”
Eguale divieto è fatto ai gondolieri, sandolisti e conduttori di motoscafi.
Qualcuno ha mai visto, un qualsiasi rappresentante delle forze dell ordine, applicare la sopracitata ordinanza? dovremmo noi, normali cittadini, a segnalarne l’irregolaritá?
E le varie iniziative che stanno prendendo le associazioni di categoria ASCOM, CODACONS, AEPE ecc., cito testualmente: “rimborsiamo noi i turisti giapponesi “, ”offriamo un soggiorno ai clienti danneggiati” perché non creare un marchio legato al codice etico? ” ”Vetrofania con bollino di qualità” ”vetrofania con bollino nero” tutti slogan di soluzioni che, a mio parere, sono a dir poco bizzarre. Le suddette associazioni non rappresentano tutti i pubblici esercizi della cittá e pertanto NON possono decidere loro chi è il buono e chi è il cattivo!
Per non parlare di TRIPADVISOR che ha bloccato le recensioni dell’esercizio per “anomalia sulle troppe recensioni negative”.
Perché, tripadvisor, controlla tutte le recensioni? Se a me sta antipatico un mio collega, per screditarlo basta un semplice passaparola con amici e nel giro di una settimana il “collega antipatico” vedrá inesorabilmente collassare la sua posizione della famosa classifica. Forse gli organi competenti dovrebbero mettere mano anche a questa “anomalia”, magari obbligando tripadvisor a far esibire almeno la ricevuta fiscale comprovante l’avvenuta veridicità del fatto.
La riflessione principale che faccio é che, in un momento storico particolare come questo, ”la questione morale” sembra argomento centrale e fondamentale non solo nel tessuto sociale della mia cittá ma in tutto il nostro paese.
Carlo Siviero
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Caro Siviero Carlo,
Se Lei parla di Venezia, allora sarà una dei pochi Veneziani che conosco o quantomeno che esistono sul territorio comunale di Venezia. Anche io risiedo in Veneto, e l’unica città che non andrò mai a visitare è proprio Venezia: è una città fatta per far venire turisti, e tosarli, non per far vivere la città nella sua semplicità. Anche io, una volta sono stato a Venezia, per lavoro, e ho mangiato in ristorante. Il titolare del ristorante, mi ha caricato il conto di 15€ per delle bevande, alle mie dimostranze, mi è stato risposto che per quanto riguarda Venezia, ci sono dei tariffari diversi: il menù indica un prezzo indicativo, ma è cura del cliente sapere quanto sta spendendo.
Perchè, stando così le cose, Venezia dovrebbe vivere anche di Turismo, se questa è la mentalità?
Venezia è una bella città, e sarebbe bello usare le ferie per visitarla bene, ma ciò non è possibile a causa dei negozianti, e dei ristoratori.
Questa è una mia opinione
È vero che quest’anno invece che calare una belloccia dal campanile di San Marco appedono una colomba di Pasqua presa al Lipl a uno spago perchè il Comune ha buttato tutti i fondi nel progetto del Mosè? Almeno lo chiamassero Noè il progetto, era più evocativo.