Beh ragazzi, che devo dire, la mia storia “triste” l’ho già raccontata, ma devo dire che raccontarla mi ha fatto bene e ora che sto avendo un momento no, c’ho preso gusto e mi va di riscrivere.. sicuro che qualcuno leggerà questo pensiero.. Me lo farò bastare per la serata. Mi ritrovo in questa città, trasferito da un anno ormai, oggi solo per i motivi che conoscete.
Devo dire che l’amore è bello anche quando non viene più corrisposto, mi fa davvero male ma questo non mi impedisce di provare un sentimento e questo non è una cosa necessariamente negativa se si pensa che ho passato dei periodi in cui non volevo bene a nessuno mi faccio bastare anche l’aspetto doloroso dell’amore che è pur sempre amore. E se è vero che nulla è per sempre beh, questo momento doveva arrivare e adesso sarebbe stupido farmi sfuggire tutto questo dolore dovuto alla perdita di una persona che era fondamentale nel mio pensiero. Questo stereotipo d’altra parte della ricerca della felicità intesa da noi tutti ci fa soffrire ancora di più, come se ci fosse una fonte di felicità inesauribile, come se ci fosse dovuta, come se in natura non esistesse sempre il contrario di tutto.. che cos’è l’amore se non un fortissimo sentimento che ci informa di essere vivi? Allo stesso modo perché respingere il dolore per una perdita che può vantare altrettanta intensità? Siamo forse meno vivi? Non lo respingerò, questo dolore è mio e nessuno potrà togliermelo e me lo voglio ricordare per bene dev’essere vivido il ricordo nella risalita alla ricerca di un sollievo positivo che sicuramente avrà un altro valore se scarico di odio, tensione etc.. Il rancore non lo provo e non voglio provarlo, sarebbe come rimanere in qualche maniera legati ad una persona che non mi appartiene più, che non c’è più e non ci sarà mai più.. Non perché io non voglia che questa non ci sia più, ma perché non potrà mai più essere come prima. È un lutto il mio, il nostro. Lo sappiamo nel nostro cuore che l’attuale persona non è la persona di cui abbiamo provato affetto e forse è questo che ci strappa più il cuore: la sua morte. Come puoi accettare di perdere quella persona che stava proprio lì a fianco a te? Puoi parlarle anche ora, ma ha altri occhi, un altro cuore, non è lei, qualcuno ha preso possesso del suo corpo. Piango. Piango perché era una persona speciale, piango di rabbia perché ha voluto morire nel mio cuore così.. e se c’è qualcosa di immortale nell’uomo probabilmente è il suo pensiero che ad oggi non c’è più, è rimasta solo la sua corda che penzola da una parte all’altra.. Che mi ricorda che un giorno è salita lentamente su uno sgabello, si è calzata la corda ed è andata giù.. Magari mi guardava mentre faceva tutto questo, sperava che venissi a prenderla tra le mie braccia come al solito e a prenderla in giro come tanto le piaceva, avremmo riso e saremmo stati bene tutto il giorno, ma io non la guardavo o forse lei non voleva essere vista e così è morta e qualcun altro le ha preso il corpo e senza alcun rispetto lo usa come lei forse non l’avrebbe mai usato perché era solo mia. E ora che sono solo non mi resta che tenermi questa corda che penzola e magari mostrarla bene alla prossima che verrà e deciderà che valgo abbastanza per volermi bene cosicché sapendo che quel giorno (forse) non guardavo potrà decidere liberamente aldilà della mia maschera. Quanta miseria.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Silenzio di Tomba.