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Valore e significato del No Contact

di Joshua

Cari colleghi di sventura, questa lettera è per voi, per noi, uomini che dopo una illusione più o meno breve siamo stati riposti con più o meno cura nell’album dei ricordi, ciancicati, buttati come un fazzoletto usato, a volte insultati, spesso lasciati indietro in una personale buca dalle pareti di fango viscido dalla quale non si riesce o si crede di non riuscire a venire fuori. Se vi sentite così, vi state sentendo così, è presumibile che ve ne sia importato della vostra relazione finita, che non siate uno di quelli che ‘passa oltre’ con facilità, in particolare che ancora non capiate come sia potuto succedere; alcuni possono ancora essere convinti di avere avuto delle colpe o delle responsabilità, che se fossero stati diversi tutto non sarebbe successo, che ci sono stati dei momenti in cui se avessero fatto qualcosa in più tutto sarebbe cambiato, che sono pronti a scusarsi, che ‘lei’, ancora oggi considerata l’altra metà della mela, il pezzo che si incastra perfettamente nel personalissimo puzzle di vita, in fondo in fondo ha ragione, ‘lei’ così gentile, ‘angel caduto a miracol mostrare’… e pure ogni tanto così put..na ad essersi messo con quell’altro.
La realtà è molto, molto più semplice; molto, molto più terribile per quello che è stato fino ad ora il vostro schema mentale; ma anche molto, molto più rassicurante per quello che sarà, a volerlo, il vostro futuro (anche quando è proprio nebuloso come il mio che a questa situazione di m..da ci sono arrivato passati gli anta): le donne italiane di oggi si alimentano da e alimentano in continuazione una sottocultura secondo la quale ogni, ripeto: ogni, relazione, non importa la durata, i progetti fatti, le risorse investite, l’intensità, può essere interrotta in qualsiasi momento se ne è meramente possibile un’altra che sia, anche in via del tutto ipotetica, migliore dal punto di vista delle emozioni vissute o vivibili. Troverete qua e là decine e decine di giustificazioni di questa sottocultura: ‘gli uomini fanno lo stesso’, ‘la società è maschilista’, ‘noi siamo libere’, ‘abbiamo il diritto di provare’,… Che sia giusta o sbagliata, la presenza di questa sottocultura è un fatto; un fatto che interessa praticamente tutte le donne, che hanno normalmente mezzi e attitudine molto più di noi a scambiarsi convinzioni ed idee dominanti: un libro, un film, un telefilm, qualche rivista, le combriccole delle ‘vecchie’ amiche, le mamme, le zie, le sorelle, le cugine… Se fosse una partita di calcio, credete, sarebbe già persa a tavolino 0-3.
Che ci rimane da fare? Innanzitutto capire e conoscere, conoscere e capire.
Primo. Capire. E convincersi. Il quadretto dell’amore romantico, quello cantato in migliaia di canzoni, quello rappresentato in decine di film, quello raccontato in centinaia di libri, quello cui i nostri genitori (nel mio caso) o i nostri nonni (per quelli più giovani), i quali sono ancora in grado di rimanere insieme dopo 50 anni, ci hanno educato con la storia dell”aprile la portiera della macchina’, ‘scostale la sedia’, ‘mandale dei fiori’, ‘proteggila’, ‘mettila su un piedistallo’, ‘sii sincero, onesto, gentile, innamorato, dedicato, … insomma un fritto misto superman+monsignor della casa+renzo tramaglino’, quello per il quale Torvald Helmer andrebbe castrato alla maniera di John Bobbit e per lo stesso capo d’imputazione,… beh, quel quadretto nel caso migliore è sfregiato, imbrattato, scheggiato, ma in realtà, semplicemente, non esiste più. E’ così in tutto il mondo? No. Anche in quel mondo anglosassone da cui le nostrane amano prendere il peggio di un contesto che non conoscono (penso a quella disgrazia che sono i vari ‘beautiful’, ‘sex and the city’, ‘la verità è che non gli piaci abbastanza’), il valore delle relazioni a lungo termine e del matrimonio è altissimo e spesso regolato da veri e propri rituali pagani (l”engagement’, la ‘proposal’); per non parlare dell’Europa dell’Est e del Sud America. Ma bisogna essere concreti: siamo in Italia e dobbiamo avere a che fare, per lo più, con le italiane.
Secondo. Conoscere. A parità di sentimenti, gli uomini seguono un filo logico basato sulla ragione, le donne seguono un filo illogico basato sulle emozioni. Questo è sempre stato vero. Per le donne, anche le più volubili, una volta incontrava un limite nella pressione sociale, e quindi non ce ne accorgevamo. Oggi quella stessa pressione sociale, per colpa di quella sottocultura di cui si diceva, agisce al contrario e spinge le donne, anche le più serie in potenziale, a comportamenti anche oltre il limite che da sole riterrebbero giusto.
Ritorniamo alla domanda: che fare? La risposta è semplice, ma attuarla difficile, lo so. E’ difficile quando la rivedi in una stanza ma lei non è lì, quando risenti la sua voce nelle orecchie ma lei non è lì a parlarti, quando ti ripassano le immagini di lei che ride, che piange, che cammina, che guida, che è al mare, che legge, …, quando ripensi ai suoi difetti che avevi imparato ad amare anche più dei suoi pregi. Quelli che pensano che si possa facilmente odiarla, dimenticarla, rimuoverla, dall’oggi al domani, sbagliano. Sbagliano come le donne che lasciano, come le donne che confondono l’essere innamorati con l’amore: questa è la convinzione che mi sono fatto sulla mia pelle in queste settimane. Puoi resistere qualche giorno, qualche settimana, forse qualche mese, ma il fatto di non essere cambiato pur essendoti convinto di averlo fatto unito al ricordo di lei non cambiata, mentre invece lo è, alla fine ti chiederà il conto ed il conto peggiore. Per questo dico: concediti l’idea iniziale di poterla riconquistare. Hai bisogno di un punto di partenza, non di arrivo, per poter cambiare, migliorare: agendo da uomini, e quindi da esseri razionali e non emotivi, sappiamo che neanche il nostro io plasmato da lei, piegato da lei, sarebbe bastato a tenercela accanto; è il nostro io migliorato da noi stessi, estraneo alla lei che era e che è, l’unico che avrà la minima possibilità di averla, di averla come l’estraneo che ce l’ha portata via.
E’ questo il senso del No Contact. Iniziarlo con un obiettivo da dimenticare in corso d’opera. Il No Contact deve essere totale, sulla base del fatto che la lei verso cui togliamo i contatti non esiste più e non avrebbe senso contattare una persona che non conosci. Secondo me per iniziare con convinzione ci si deve porre un tempo limite, piuttosto lungo, alla fine del quale tirare le somme, anche con la prospettiva di riprovarci, ma una sola volta. Nel mio caso l’ho posto a 8 mesi. In questi mesi si devono perseguire due obiettivi: uscire con/farsi 10 altre donne; migliorarsi secondo le proprie personali valutazioni (sei scarso nel fisico, vai in palestra; sei timido, oltre ad uscire con le donne, fai cose che ti espongono agli altri; sei sedentario, viaggia o visita la tua o altre città;…). Non ti preoccupare di quello che pensa la gente. Non scusarti del tuo essere uomo. Non darti colpe che non hai. Non fermarti davanti ad una donna pensando a quello che lei non vorrebbe, fattelo dire da lei che non lo vuole (e nel caso rispettala, ovvio). Non cercare di uscire con una donna pensando al lungo termine: quasi sicuramente lei non lo sta facendo; godi il momento! Se puoi, dì ad altri uomini nella stessa situazione quello che hai capito e quello che stai facendo. Vedrai che, anche non raggiungessi i due obiettivi di cui sopra completamente, alla fine del tempo limite, ti chiederai: ‘ma che dovevo fare oggi, mi sono scordato, …’.

Lettera pubblicata il 4 Dicembre 2013. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 18 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    animafragile83 -

    il discorso vale anche per me che sono una donna e son stata lasciata come una scarpa vecchia non so se per un’altra sicuro per una nuova vita….son passati tre mesi e avevo iniziatocon un no contact poi mi ha cercato e non riesco piu’ a riprendermi da 2settimane malgrado la mia vita va avanti perfettamente…non risponde piu’ ai messaggi meglio per me ma non riesco a fermare la spirale antidignita’ spero che mi passa tutto….aver cambiato vita al contrario mi sta facendo pensare di piu’ a lui perchè vorrei condividere le cose con lui ma mi ha buttato come uno stracciovecchio magari anche a causa mia..e non riesco a uscirne…cmq bella lettera incisiva ed efficace…peccato che il mio cuore nn c sente

  2. 2
    Nadir -

    @Joshua,

    Lettera interessante. Brillante poi la conclusione a sorpresa! Mentre i precedenti consigli verosimilmente ad alcuni saranno molto utili.

    (Immagino inoltre generera’ la solita infinita discussione, e via con « non fare di tutta l’erba un fascio » il tutto annaffiato dai mille argomenti della « guerra dei sessi » e perche’ no, una leggera spruzzatina di « istinto ineluttabile».)

    Di mio, che dire? Mah… verosimilmente (come sempre nella vita direi) non vi sara’ un pretederminato happy ending nemmeno cosi, ed ecco che dopo la felice domanda « ma che dovevo fare oggi, mi sono scordato… » ?! forse vi sara l’amarezza del saper che
    « uscire con/farsi 10 altre donne » non basta. A mio avviso, credere sia sufficiente e’ illusorio almeno quanto lo stra-steriotipato amore romantico delle canzoni e dei film. Per me, generalizzare per avere un quadro del mondo in cui ci muoviamo e’ utile , basta che la (triste) conclusione non sia uniformarcisi..

  3. 3
    Never -

    L’unico consiglio che mi sento di dare e di applicare sempre un no contact ferreo (come giustamente sostenuto dalla lettera). Queste situazioni generano parecchia sofferenza e una volta appurato che non c’è nulla da fare, non sentirsi più è la soluzione migliore. Lo dice uno che odia letteralmente gli addii. Aggiungerei che il significato e l’importanza di tutto questo lo si sente più avanti. All’inizio sembra impossibile attuarlo ma bisogna sforzarsi. Col tempo ci si renderà conto della nostra forza cmq nell’averlo retto e del cammino percorso. A distanza di mesi ci renderemo conto che il più è alle spalle e che il peggio è stato vissuto.

  4. 4
    Max (Lighthouse) -

    Concordo con Joshua e Never,
    con Joshua perchè si può fare, concedersi un tempo limite, io l’ho fatto, appena ho recuperato le forze e superato il peggio ho rotto il NC come spiegato altrove, non è stato terribile, non c’è più la sofferenza solo la consapevolezza che l’ex non c’è più e tu te ne stai andando altrove. Una specie di contro-prova, ma c’è il rischio, si deve essere sicuri che facendo questo potresti ricadere giù, e comunque come detto da Ale, questo lo puoi fare solo un ultima volta, salutare nel modo che vuoi tu per poi andartene altrove, e come dice anche Never non cercarla mai più.
    Max

  5. 5
    lukyliuke -

    Che dire…mai analisi fu cosi’ azzeccata! Complimenti!

  6. 6
    karmy -

    A parità di sentimenti, gli uomini seguono un filo logico basato sulla ragione, le donne seguono un filo illogico basato sulle emozioni.

    e dopo questa frase ho smesso di leggere. ti atteggi ad anticonformista e sali su una cattedra che non ti compete, perché anche il tuo scritto è una banale sagra del luogo comune. sveglia!

  7. 7
    Incaxxato! -

    è una lettera molto interessante,anche se credo ke il punto di uscire subito o sco..... altre 10 ragazze subito dopo nn è proprio la strada giusta da prendere subito dopo essersi lasciati…credo che sia giusto metabolizzare da soli il fatto dell’abbandono e nn metterla a paragone con nessun altra subito dopo,si rischia di vederla sempre come vincitrice in qualunque tipo di contesto essendo ancora annebbiati dal’amore che si prova x lei,x il resto credo che sia giustissimo migliorarsi trasformando quella sofferenza in una forza x migliorarsi nei migliore dei modi!

  8. 8
    Dottor -

    incaxxato

    ciao.bravo!!!!!! hai fatto passi avanti,complimenti,anche io penso che quando vieni lasciato non ce la fai a farti altre donne,la botta è troppo forte,i paragoni sono facilmente attuabili con le nuove ex e infine torniam a casa insoddisfatti e piu tristi di prima pensando alla propria ex…tranne se il lasciato non è innamorato e se ne frega,ma in quel caso non ha mai amato ,oppure è il suo modo di sfogare rabbia o metabolizzare!!
    concludendo approvo tutto cio che è stato scritto dall autore della lettera,cioè joshua…bravo jos,hai molta esperienza…la pensi come me..farà bene questa lettera ai nuovi entrati nel club degli inchiappettati da cupido!!!!! :))

  9. 9
    Joshua -

    Incaxxato, Dottor, è vero che il modo migliore di reagire è personale, dipende dalla propria storia, dal proprio carattere e da tanti altri fattori. L’obiettivo delle 10 donnee del tempo limite deve essere preso per quel che è, cioè uno stimolo coerente al proprio percorso di cambiamento (e rinascita). Il mio primo interesse ad ora è quello di tamponare i danni che questa situazione mi può provocare e, considerando l’età che ho, il danno più grande che vedo per me è quello di non uscirne in tempi brevi. Devo dire che non provo rabbia, più che altro disillusione e incredulità per quanto rapidamente e inaspettatamente è successo tutto. Come detto l’amore verso di lei com’era non è scemato più di tanto e me ne rimangono ricordi che certe volte mi tolgono il respiro, ma razionalmente non lo posso confondere con quel che provo verso la lei di adesso: per l’impostazione che mi sono dato sono due persone diverse. Non so se uscendo con altre donne la paragonerò a loro e quella lei del passato ne uscirà vincitrice: può darsi di sì, può darsi di no e comunque di difetti ne aveva. Sicuramente però non ne uscirà vincitrice la lei di adesso. Perciò per me è meglio risalire subito a cavallo dopo la caduta. Sarà che prima di incontrarla, la lei di prima intendo, ero un single convinto, anche se non donnaiolo seriale. Per suo amore però ho accettato e fatta mia l’idea del valore dell’impegno a lungo termine; con il suo comportamento successivo mi ha reso evidente che però su questo valore non si può costruire con nessuna certezza. Questi due fatti fanno ormai parte del mio modo di essere e ne devo tenere conto per il futuro. Quindi se devo iniziare a vedere altre donne, e penso sia opportuno per evitare di rimanere invischiato in un limbo stanco e stancante, con la nuova prospettiva di non aspettarmi per forza il lungo impegno ed invece di vivere con più passione il momento, è meglio che parto subito. In realtà sono già partito: nello scorso fine settimana ho riprovato l”acqua del mare’, senza pretesa di approcciare nessuna ma solo per riguardare in viso e negli occhi le donne in modalità ‘non innocua’. Ora, anche sfruttando le nuove tecnologie che offrono delle possibilità non disponibili ai miei tempi (sigh), sto già lavorando sulla prima della scaletta. Ed altre ne verranno.

  10. 10
    Giada -

    Lettera scritta molto bene… Complimenti.
    Ti posso fare una domanda .? Sembri molto distaccato e/o razionale ….. Se vicino all’ottavo fatidico mese?

Pagine: 1 2

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